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  1. #71
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Intanto sempre fohn e +14,5° dopo una massima temporanea a +17,9°.
    Zero termico sceso intorno ai 2000 metri ad W.
    Lou soulei nais per tuchi

  2. #72
    Burrasca
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Intanto sempre fohn e +14,5° dopo una massima temporanea a +17,9°.
    Zero termico sceso intorno ai 2000 metri ad W.
    Arrivata qualche raffica anche a borgo gesso!! Non sarà unico questo evento stando alle carte attuali!!

  3. #73
    Vento forte L'avatar di ArgenteraBest
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Sa, facciamo un pò di sproloquio. Basso Piemonte -Febbraio 2020
    Come accennavo, volevo fare una disamina sui peggiori inverni mai capitati nei tempi recenti, considerando la stagione ottobre-aprile e considerando anche la quota e non solo la pianura (come si tende a fare il più delle volte, giustamente aggiungo, dato che quasi tutti viviamo in basso).
    La premessa importante è che spesso degli inverni pessimi in basso non lo sono in alto, poichè la neve riesce a cadere anche abbondantemente in autunno e in primavera, e anzi, è la cosa più importante. Ma ci sono stati dei casi - rari - nei quali l'inverno praticamente non è mai arrivato: e cioè sono mancate le nevicate autunnali, o non sono state abbondanti, e/o sono mancate quelle primaverili, e i mesi centrali sono stati secchi. Si tratta di connubi piuttosto difficili da realizzare, perchè deve realizzarsi un'accoppiata particolare: fine autunno secco, inverno secco e inizio primavera secca. Tralascio il "caldo", perchè in quota, diciamo oltre i 2000 metri, può nevicare abbondantamente anche se le temperature sono sopra media, per cui lo accantono un attimo.
    Faccio riferimento, per il basso, a Boves Arpa e per la quota al Chiotas (2020m.).
    Abbiamo spesso sentito parlare del "trittico dell'orrore", gli inverni '87/88, '88/89 e '89/90. Tralascio il primo perchè sottomano non ho dati disponibili (li recupererò), e guardiamo il secondo: l'inverno 1988/1989. Questo viene spesso citato poco, poichè appannato dal successivo, ma ebbe tratti decisamente pessimi. Dopo un ottobre piovoso nella media (143.8mm) e tiepido, con le prime nevicate in quota, seguì un novembre secchissimo (7.6mm), nella quale la poca neve si fuse subito, lasciando le classiche belle montagne marroni già a fine novembre. I giorni 1 e 2 dicembre arrivò una provvidenziale perturbazione, che scaricò 47.4mm con quota neve sui 500-700 metri (buttò giù 68cm a 2000 metri, una discreta nevicata). Ma la cosa finì lì: dopo un altro passaggio insignificante il giorno 12, quell'anno morì così, con 8cm al suolo a 2000 metri l'ultimo giorno dell'anno. E nel gennaio 1989 non accadde assolutamente nulla fino al 23, quando un debolissimo fronte portò la miseria di 2.4mm, (19cm a 2000 metri), e poi di nuovo il nulla assoluto desertico fino al 23 di febbraio. Riassumendo, dal 22 ottobre 1988 al 22 febbraio 1989 (124 giorni!) caddero appena 63.0mm! A 2000 metri per tutto gennaio ci fu pochissima neve al suolo (sempre 1-2cm della nevicata dei primi di dicembre), e addirittura l'11 febbraio 1989 la neve al suolo sparì: esatto, il nivometro iniziò a segnare 0. Per cui il panorama che doveva presentarsi verso la fine di quel febbraio '89 era desolante: montagne marroni e brulle, bruciate dalla siccità e senza neve, se non nei soliti punti in ombra o nei posti particolarmente freddi. Il 23-24 febbraio arriva un debole fronte perturbato (42.0mm e 45cm di neve caduti a 2000 metri), ma non è risolutivo: le temperature alte dei giorni seguenti fondono il flebile manto, e il giorno 27 abbiamo di nuovo 0cm al suolo a 2000 metri. Il mese di marzo non cambia la solfa, e regna la più desolante siccità: cadono appena 13.0mm in quel mese disgraziato, e in quota non ci sono che deboli spolverate. Novembre 7.6mm, Dicembre 47.8mm (concentrati i primi 2 giorni del mese), Gennaio 2.4mm, Febbraio 42.0mm (concentrati dal 23 al 25), Marzo 13.0mm. In 5 mesi cadono 112.8mm, e dal 22 ottobre 1988 (fine delle piogge ottobrine) al 31 marzo 1989 (inizio di quelle primaverili) cadono appena 118.0mm, ripeto: 118.0mm in 161 giorni e concentrate praticamente in due soli episodi: a inizio dicembre e a fine febbraio, e stop. Ma, finalmente, meglio tardi che mai, con l'arrivo del mese di aprile finalmente inizia a piovere, e non piove, diluvia: 328.8mm caduti nel solo mese di aprile, e oltre i 2000 metri cadono 280cm di neve, tant'è che il giorno 29 si misurano la bellezza di 132cm al suolo. Maggio, invece, ritorna secco: appena 41.6mm, e in quota non fa neanche più un fiocco. In quota inverno pessimo, disgraziato, al Chiotas cadono 434cm di neve (su una media di 720), di cui - ricordiamo - 280cm caduti esclusivamente ad aprile. Per cui, escluso aprile, sono caduti 154cm da settembre a marzo, una miseria inaudita. Le montagne sono rimaste brulle per tutta la stagione fino a marzo: è intervenuto aprile e le sue piogge primaverili a ridare candore, altrimenti solo sassi e terreni marroni.

    Ed ecco il mostro sacro di tutti i tempi, il famigerato inverno 1989/1990. Stagione che fu ancora più disgraziata della precedente, sebbene possa sembrare impossibile. A dominare, anche qui, è la siccità, che inizia già in ottobre. Le ultime precipitazioni significative terminano il 27 settembre, e ottobre e novembre, mesi che dovrebbero essere piovosi e nevosi in quota, sono già drammaticamente asciutti (13.6mm ad ottobre e 26.6mm in novembre). In quota mancano quasi del tutto le nevicate autunnali: due spolverate in ottobre (appena 7cm totali), qualche spolverata e due deboli nevicate in novembre (48cm). Il giorno 1° dicembre 1989 si hanno miseri 21cm al suolo a 2000 metri, ma purtroppo il peggio deve ancora arrivare. Dicembre parte come i mesi precedenti: secco e anonimo fino al 17, quando un fronte assurdo (una libecciata bollente da annali) fa piovere, con quota neve alle stelle. Il 19 dicembre, giornata di pioggia, a 575m. si raggiungono i +15,8°, e in quota piove. La pochissima neve in quota fonde, e da metà dicembre 1989 la situazione è grottesca: 0cm al suolo. Nel cuore dell'inverno le montagne restano completamente spoglie. Tra fine gennaio ed inizio febbraio fa due sputacchi, due flebili spolverate, e poi febbraio di nuovo il nulla, e per giunta molto caldo. Il 15 febbraio 1990 Boves registra una massima di +24,6° e la temperatura media giornaliera delle 24 ore fu di +16,9°, praticamente 15°C sopramedia. Marzo parte allo stesso modo: secco e caldo fino metà, poi con qualche precipitazione più consistente. Possiamo dire che le precipitazioni "ritornano" il 24 marzo, e aprile e maggio saranno poi piovosi nella media. I numeri della stagione sono da strabuzzare gli occhi: dal 28 settembre 1989 al 23 marzo 1990 (177 giorni) cadono appena 67.2mm, una cosa semplicemente assurda. E in quota la situazione neve è ancora peggiore: al Chiotas da settembre 1989 a marzo 1990 compreso cadono appena 143cm di neve, e non ci fu neve continua al suolo dal 15 dicembre 1989 al 17 marzo 1990: per 93 giorni, nel cuore dell'inverno, a 2000 metri, non ci fu neve al suolo. Anche in questa stagione disgraziata, ci pensò il mese di aprile a far alzare un pò la testa, con le sue piogge e le sue nevicate. Boves porta a casa 173.4mm di quel mese, e al Chiotas cadono 150cm di neve. Alle quote superiori le nevicate furono ancora più abbondanti, rendendolo uno degli aprile più nevosi degli ultimi tempi. Alla fine dei conti, l'intera stagione al Chiotas chiude con 293cm caduti, di cui 150 nel solo mese di aprile. Anche in questo caso, come nell'inverno precedente, ci ha pensato aprile a mettere le cose a posto, ma queste sono state entrambe due stagioni assolutamente pessime, raccapriccianti.
    L'ho sempre detto che eri da bannare. Non scrivi mai niente di utile se non lamentele e scaramanzie secche varie.
    Ovviamente scherzo, ottima analisi.

  4. #74
    Uragano L'avatar di lifeisnow
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Villanova solaro raffica a 77 km/h, va gia bin
    Ho fatto un sogno, l'ho chiamato 15/12/2022 emozione allo stato puro

    http://meteorob.altervista.org/Cava280/

  5. #75
    Burrasca forte L'avatar di 4na
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Soffia potente ma casa mia è ok!

    Umidità al 14%

    Immagino questa sia la sensazione di walter ogni notte!!

  6. #76
    Burrasca forte L'avatar di Sneg
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Ma stiamo scherzando??
    Ma che è, un tifone?
    Figliuoli, qui sta soffiando qualcosa di semplicemente disumano.
    E venne l'Armageddon.
    ​Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.

  7. #77
    Burrasca forte L'avatar di Sneg
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Sa, facciamo un pò di sproloquio.
    Come accennavo, volevo fare una disamina sui peggiori inverni mai capitati nei tempi recenti, considerando la stagione ottobre-aprile e considerando anche la quota e non solo la pianura (come si tende a fare il più delle volte, giustamente aggiungo, dato che quasi tutti viviamo in basso).
    La premessa importante è che spesso degli inverni pessimi in basso non lo sono in alto, poichè la neve riesce a cadere anche abbondantemente in autunno e in primavera, e anzi, è la cosa più importante. Ma ci sono stati dei casi - rari - nei quali l'inverno praticamente non è mai arrivato: e cioè sono mancate le nevicate autunnali, o non sono state abbondanti, e/o sono mancate quelle primaverili, e i mesi centrali sono stati secchi. Si tratta di connubi piuttosto difficili da realizzare, perchè deve realizzarsi un'accoppiata particolare: fine autunno secco, inverno secco e inizio primavera secca. Tralascio il "caldo", perchè in quota, diciamo oltre i 2000 metri, può nevicare abbondantamente anche se le temperature sono sopra media, per cui lo accantono un attimo.
    Faccio riferimento, per il basso, a Boves Arpa e per la quota al Chiotas (2020m.).
    Abbiamo spesso sentito parlare del "trittico dell'orrore", gli inverni '87/88, '88/89 e '89/90. Tralascio il primo perchè sottomano non ho dati disponibili (li recupererò), e guardiamo il secondo: l'inverno 1988/1989. Questo viene spesso citato poco, poichè appannato dal successivo, ma ebbe tratti decisamente pessimi. Dopo un ottobre piovoso nella media (143.8mm) e tiepido, con le prime nevicate in quota, seguì un novembre secchissimo (7.6mm), nella quale la poca neve si fuse subito, lasciando le classiche belle montagne marroni già a fine novembre. I giorni 1 e 2 dicembre arrivò una provvidenziale perturbazione, che scaricò 47.4mm con quota neve sui 500-700 metri (buttò giù 68cm a 2000 metri, una discreta nevicata). Ma la cosa finì lì: dopo un altro passaggio insignificante il giorno 12, quell'anno morì così, con 8cm al suolo a 2000 metri l'ultimo giorno dell'anno. E nel gennaio 1989 non accadde assolutamente nulla fino al 23, quando un debolissimo fronte portò la miseria di 2.4mm, (19cm a 2000 metri), e poi di nuovo il nulla assoluto desertico fino al 23 di febbraio. Riassumendo, dal 22 ottobre 1988 al 22 febbraio 1989 (124 giorni!) caddero appena 63.0mm! A 2000 metri per tutto gennaio ci fu pochissima neve al suolo (sempre 1-2cm della nevicata dei primi di dicembre), e addirittura l'11 febbraio 1989 la neve al suolo sparì: esatto, il nivometro iniziò a segnare 0. Per cui il panorama che doveva presentarsi verso la fine di quel febbraio '89 era desolante: montagne marroni e brulle, bruciate dalla siccità e senza neve, se non nei soliti punti in ombra o nei posti particolarmente freddi. Il 23-24 febbraio arriva un debole fronte perturbato (42.0mm e 45cm di neve caduti a 2000 metri), ma non è risolutivo: le temperature alte dei giorni seguenti fondono il flebile manto, e il giorno 27 abbiamo di nuovo 0cm al suolo a 2000 metri. Il mese di marzo non cambia la solfa, e regna la più desolante siccità: cadono appena 13.0mm in quel mese disgraziato, e in quota non ci sono che deboli spolverate. Novembre 7.6mm, Dicembre 47.8mm (concentrati i primi 2 giorni del mese), Gennaio 2.4mm, Febbraio 42.0mm (concentrati dal 23 al 25), Marzo 13.0mm. In 5 mesi cadono 112.8mm, e dal 22 ottobre 1988 (fine delle piogge ottobrine) al 31 marzo 1989 (inizio di quelle primaverili) cadono appena 118.0mm, ripeto: 118.0mm in 161 giorni e concentrate praticamente in due soli episodi: a inizio dicembre e a fine febbraio, e stop. Ma, finalmente, meglio tardi che mai, con l'arrivo del mese di aprile finalmente inizia a piovere, e non piove, diluvia: 328.8mm caduti nel solo mese di aprile, e oltre i 2000 metri cadono 280cm di neve, tant'è che il giorno 29 si misurano la bellezza di 132cm al suolo. Maggio, invece, ritorna secco: appena 41.6mm, e in quota non fa neanche più un fiocco. In quota inverno pessimo, disgraziato, al Chiotas cadono 434cm di neve (su una media di 720), di cui - ricordiamo - 280cm caduti esclusivamente ad aprile. Per cui, escluso aprile, sono caduti 154cm da settembre a marzo, una miseria inaudita. Le montagne sono rimaste brulle per tutta la stagione fino a marzo: è intervenuto aprile e le sue piogge primaverili a ridare candore, altrimenti solo sassi e terreni marroni.

    Ed ecco il mostro sacro di tutti i tempi, il famigerato inverno 1989/1990. Stagione che fu ancora più disgraziata della precedente, sebbene possa sembrare impossibile. A dominare, anche qui, è la siccità, che inizia già in ottobre. Le ultime precipitazioni significative terminano il 27 settembre, e ottobre e novembre, mesi che dovrebbero essere piovosi e nevosi in quota, sono già drammaticamente asciutti (13.6mm ad ottobre e 26.6mm in novembre). In quota mancano quasi del tutto le nevicate autunnali: due spolverate in ottobre (appena 7cm totali), qualche spolverata e due deboli nevicate in novembre (48cm). Il giorno 1° dicembre 1989 si hanno miseri 21cm al suolo a 2000 metri, ma purtroppo il peggio deve ancora arrivare. Dicembre parte come i mesi precedenti: secco e anonimo fino al 17, quando un fronte assurdo (una libecciata bollente da annali) fa piovere, con quota neve alle stelle. Il 19 dicembre, giornata di pioggia, a 575m. si raggiungono i +15,8°, e in quota piove. La pochissima neve in quota fonde, e da metà dicembre 1989 la situazione è grottesca: 0cm al suolo. Nel cuore dell'inverno le montagne restano completamente spoglie. Tra fine gennaio ed inizio febbraio fa due sputacchi, due flebili spolverate, e poi febbraio di nuovo il nulla, e per giunta molto caldo. Il 15 febbraio 1990 Boves registra una massima di +24,6° e la temperatura media giornaliera delle 24 ore fu di +16,9°, praticamente 15°C sopramedia. Marzo parte allo stesso modo: secco e caldo fino metà, poi con qualche precipitazione più consistente. Possiamo dire che le precipitazioni "ritornano" il 24 marzo, e aprile e maggio saranno poi piovosi nella media. I numeri della stagione sono da strabuzzare gli occhi: dal 28 settembre 1989 al 23 marzo 1990 (177 giorni) cadono appena 67.2mm, una cosa semplicemente assurda. E in quota la situazione neve è ancora peggiore: al Chiotas da settembre 1989 a marzo 1990 compreso cadono appena 143cm di neve, e non ci fu neve continua al suolo dal 15 dicembre 1989 al 17 marzo 1990: per 93 giorni, nel cuore dell'inverno, a 2000 metri, non ci fu neve al suolo. Anche in questa stagione disgraziata, ci pensò il mese di aprile a far alzare un pò la testa, con le sue piogge e le sue nevicate. Boves porta a casa 173.4mm di quel mese, e al Chiotas cadono 150cm di neve. Alle quote superiori le nevicate furono ancora più abbondanti, rendendolo uno degli aprile più nevosi degli ultimi tempi. Alla fine dei conti, l'intera stagione al Chiotas chiude con 293cm caduti, di cui 150 nel solo mese di aprile. Anche in questo caso, come nell'inverno precedente, ci ha pensato aprile a mettere le cose a posto, ma queste sono state entrambe due stagioni assolutamente pessime, raccapriccianti.
    Prima o poi metterai mano agli archivi napoleonici tu, ne son certo.
    Che dirti: la classe non è acqua.
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  8. #78
    Burrasca L'avatar di Marco_70
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Che accoppiata che hai trovato, Lou
    Però il 2006/07, lo classifico come il peggiore di sempre soprattutto al piano....

  9. #79
    Burrasca forte L'avatar di tommaso maggiora
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Sa, facciamo un pò di sproloquio.
    Come accennavo, volevo fare una disamina sui peggiori inverni mai capitati nei tempi recenti, considerando la stagione ottobre-aprile e considerando anche la quota e non solo la pianura (come si tende a fare il più delle volte, giustamente aggiungo, dato che quasi tutti viviamo in basso).
    La premessa importante è che spesso degli inverni pessimi in basso non lo sono in alto, poichè la neve riesce a cadere anche abbondantemente in autunno e in primavera, e anzi, è la cosa più importante. Ma ci sono stati dei casi - rari - nei quali l'inverno praticamente non è mai arrivato: e cioè sono mancate le nevicate autunnali, o non sono state abbondanti, e/o sono mancate quelle primaverili, e i mesi centrali sono stati secchi. Si tratta di connubi piuttosto difficili da realizzare, perchè deve realizzarsi un'accoppiata particolare: fine autunno secco, inverno secco e inizio primavera secca. Tralascio il "caldo", perchè in quota, diciamo oltre i 2000 metri, può nevicare abbondantamente anche se le temperature sono sopra media, per cui lo accantono un attimo.
    Faccio riferimento, per il basso, a Boves Arpa e per la quota al Chiotas (2020m.).
    Abbiamo spesso sentito parlare del "trittico dell'orrore", gli inverni '87/88, '88/89 e '89/90. Tralascio il primo perchè sottomano non ho dati disponibili (li recupererò), e guardiamo il secondo: l'inverno 1988/1989. Questo viene spesso citato poco, poichè appannato dal successivo, ma ebbe tratti decisamente pessimi. Dopo un ottobre piovoso nella media (143.8mm) e tiepido, con le prime nevicate in quota, seguì un novembre secchissimo (7.6mm), nella quale la poca neve si fuse subito, lasciando le classiche belle montagne marroni già a fine novembre. I giorni 1 e 2 dicembre arrivò una provvidenziale perturbazione, che scaricò 47.4mm con quota neve sui 500-700 metri (buttò giù 68cm a 2000 metri, una discreta nevicata). Ma la cosa finì lì: dopo un altro passaggio insignificante il giorno 12, quell'anno morì così, con 8cm al suolo a 2000 metri l'ultimo giorno dell'anno. E nel gennaio 1989 non accadde assolutamente nulla fino al 23, quando un debolissimo fronte portò la miseria di 2.4mm, (19cm a 2000 metri), e poi di nuovo il nulla assoluto desertico fino al 23 di febbraio. Riassumendo, dal 22 ottobre 1988 al 22 febbraio 1989 (124 giorni!) caddero appena 63.0mm! A 2000 metri per tutto gennaio ci fu pochissima neve al suolo (sempre 1-2cm della nevicata dei primi di dicembre), e addirittura l'11 febbraio 1989 la neve al suolo sparì: esatto, il nivometro iniziò a segnare 0. Per cui il panorama che doveva presentarsi verso la fine di quel febbraio '89 era desolante: montagne marroni e brulle, bruciate dalla siccità e senza neve, se non nei soliti punti in ombra o nei posti particolarmente freddi. Il 23-24 febbraio arriva un debole fronte perturbato (42.0mm e 45cm di neve caduti a 2000 metri), ma non è risolutivo: le temperature alte dei giorni seguenti fondono il flebile manto, e il giorno 27 abbiamo di nuovo 0cm al suolo a 2000 metri. Il mese di marzo non cambia la solfa, e regna la più desolante siccità: cadono appena 13.0mm in quel mese disgraziato, e in quota non ci sono che deboli spolverate. Novembre 7.6mm, Dicembre 47.8mm (concentrati i primi 2 giorni del mese), Gennaio 2.4mm, Febbraio 42.0mm (concentrati dal 23 al 25), Marzo 13.0mm. In 5 mesi cadono 112.8mm, e dal 22 ottobre 1988 (fine delle piogge ottobrine) al 31 marzo 1989 (inizio di quelle primaverili) cadono appena 118.0mm, ripeto: 118.0mm in 161 giorni e concentrate praticamente in due soli episodi: a inizio dicembre e a fine febbraio, e stop. Ma, finalmente, meglio tardi che mai, con l'arrivo del mese di aprile finalmente inizia a piovere, e non piove, diluvia: 328.8mm caduti nel solo mese di aprile, e oltre i 2000 metri cadono 280cm di neve, tant'è che il giorno 29 si misurano la bellezza di 132cm al suolo. Maggio, invece, ritorna secco: appena 41.6mm, e in quota non fa neanche più un fiocco. In quota inverno pessimo, disgraziato, al Chiotas cadono 434cm di neve (su una media di 720), di cui - ricordiamo - 280cm caduti esclusivamente ad aprile. Per cui, escluso aprile, sono caduti 154cm da settembre a marzo, una miseria inaudita. Le montagne sono rimaste brulle per tutta la stagione fino a marzo: è intervenuto aprile e le sue piogge primaverili a ridare candore, altrimenti solo sassi e terreni marroni.

    Ed ecco il mostro sacro di tutti i tempi, il famigerato inverno 1989/1990. Stagione che fu ancora più disgraziata della precedente, sebbene possa sembrare impossibile. A dominare, anche qui, è la siccità, che inizia già in ottobre. Le ultime precipitazioni significative terminano il 27 settembre, e ottobre e novembre, mesi che dovrebbero essere piovosi e nevosi in quota, sono già drammaticamente asciutti (13.6mm ad ottobre e 26.6mm in novembre). In quota mancano quasi del tutto le nevicate autunnali: due spolverate in ottobre (appena 7cm totali), qualche spolverata e due deboli nevicate in novembre (48cm). Il giorno 1° dicembre 1989 si hanno miseri 21cm al suolo a 2000 metri, ma purtroppo il peggio deve ancora arrivare. Dicembre parte come i mesi precedenti: secco e anonimo fino al 17, quando un fronte assurdo (una libecciata bollente da annali) fa piovere, con quota neve alle stelle. Il 19 dicembre, giornata di pioggia, a 575m. si raggiungono i +15,8°, e in quota piove. La pochissima neve in quota fonde, e da metà dicembre 1989 la situazione è grottesca: 0cm al suolo. Nel cuore dell'inverno le montagne restano completamente spoglie. Tra fine gennaio ed inizio febbraio fa due sputacchi, due flebili spolverate, e poi febbraio di nuovo il nulla, e per giunta molto caldo. Il 15 febbraio 1990 Boves registra una massima di +24,6° e la temperatura media giornaliera delle 24 ore fu di +16,9°, praticamente 15°C sopramedia. Marzo parte allo stesso modo: secco e caldo fino metà, poi con qualche precipitazione più consistente. Possiamo dire che le precipitazioni "ritornano" il 24 marzo, e aprile e maggio saranno poi piovosi nella media. I numeri della stagione sono da strabuzzare gli occhi: dal 28 settembre 1989 al 23 marzo 1990 (177 giorni) cadono appena 67.2mm, una cosa semplicemente assurda. E in quota la situazione neve è ancora peggiore: al Chiotas da settembre 1989 a marzo 1990 compreso cadono appena 143cm di neve, e non ci fu neve continua al suolo dal 15 dicembre 1989 al 17 marzo 1990: per 93 giorni, nel cuore dell'inverno, a 2000 metri, non ci fu neve al suolo. Anche in questa stagione disgraziata, ci pensò il mese di aprile a far alzare un pò la testa, con le sue piogge e le sue nevicate. Boves porta a casa 173.4mm di quel mese, e al Chiotas cadono 150cm di neve. Alle quote superiori le nevicate furono ancora più abbondanti, rendendolo uno degli aprile più nevosi degli ultimi tempi. Alla fine dei conti, l'intera stagione al Chiotas chiude con 293cm caduti, di cui 150 nel solo mese di aprile. Anche in questo caso, come nell'inverno precedente, ci ha pensato aprile a mettere le cose a posto, ma queste sono state entrambe due stagioni assolutamente pessime, raccapriccianti.
    Sei un grande.

    E come siamo messi per ora nella 19/20?

    Intanto qui a Torino continua a soffiare forte. Aria che profuma, che bello.
    Condividi il posto in auto! http://www.svagocar.it/

  10. #80
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    Predefinito Re: Basso Piemonte -Febbraio 2020

    Roccaforte per poco vola via..

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