Allora, Oncino è un pò "sfigata", nel senso che è piuttosto all'ombra e sostanzialmente dietro le quinte. Ostana ottima per il turismo "lento": borgo bellissimo, all'adrech, vista stupenda, poche anime ma veramente ben tenuto. Ottimo per turismo rilassante, passeggiate, riposo, ecc.
Crissolo invece, visto che è la "base" per il Pian della Regina e il Pian del Re, in estate è letteralmente presa d'assalto dal turismo di massa "mordi e fuggi". In inverno è meno frequentata, ma comunque godibile, poichè ci sono gli impianti di risalita e vari percorsi con le ciastre.
Ma in generale la Valle Po è relativamente vicina a Torino, quindi è molto più frequentata delle altre valli del Cuneese occidentale.
Per la cronaca, ieri sono andato a fare il Rifugio Giacoletti, Coulour del Porco e Punta Udine: alle ore 08.00 Pian del Re era già imballato, siamo stati in coda 10 minuti per parcheggiare, una cosa allucinante, considerato che era martedì...
Lou soulei nais per tuchi
Cielo praticamente coperto
Demonte Arpa +25,9°.
Mi aspettavo una bella giornata, e invece..
Tra domani e sabato scaldata bella tosta in arrivo. Due giorni di sofferenza, poi da domenica si dovrebbe respirare di nuovo.
Lou soulei nais per tuchi
Massima di 29.8°, trentello evitato per un soffio
Ora 25.5°
Dati meteo in tempo reale a Carmagnola (TO): http://www.torinometeo.org/realtime/carmagnola/live/
http://carmagnolaclimat.altervista.org/
Oggi caldino raggiunti 30 ° un po' ovunque al Piano ma superati di veramente pochi decimi qua e là
Oggi nuvolette sparse invece adesso cielo serenissimo aria asciutta e 24 ° Si sta benissimo giornata stupenda
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Attuali +27 qui a RM..
+ 15 alle ore 11 al Rifugio
Arrivasse subito l'inverno..
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Piccolo lavoro riguardo la nevosità degli ultimi 20 anni.
Stazioni di riferimento: Bra (285m.), Boves (575m.), Entracque - Lago della Piastra (960m.), Rifugio Mondovì (1765m.), Diga del Chiotas (2020m.), Gardetta (2335m.) e Colle dell'Agnello (2685m.), giusto per dare un'occhiata alle varie quote.
Andamento neve.JPG
Si nota che, sostanzialmente per tutte le quote, dopo un "picco" a cavallo degli anni Duemila e Dieci, c'è un trend discendente, molto pronunciato per le stazioni a medio-bassa quota. Unica eccezione (ma qui i dati sono pochi) le quote molto alte (Colle dell'Agnello), per le cui questo trend discendente non mi pare molto evidente, e anzi. Per la stazione suddetta l'inverno appena trascorso è stato il 3° più nevoso dal 2004 ad oggi, superando il 2009/2010 e addirittura il 2013/2014.
Come analisi direi che il problema sono le temperature, il cui continuo aumento non permette più di vedere grandi nevicate a bassa quota, mentre le precipitazioni autunnali e talvolta primaverili, sempre molto abbondanti negli ultimi anni, si traducono in buone nevicate alle alte quote.
Bisognerebbe analizzare la stazione di Monviso-Colletto Fiume, che è a 3325m., ma purtroppo i dati sono molto discontinui: la stazione è stata attiva dal 2002 al 2010, e poi riattivata nel 2020, quindi mancano 10 anni di dati. Inoltre il deposito della neve a quella quota, visto il vento, non so quanto possa essere significativo.
Ad ogni modo, ora vedo di postare il mio studio fatto sui singoli mesi, per le stazioni Arpa dal 1990 ad oggi. Vi anticipo che il riscaldamento è stato allucinante.
Lou soulei nais per tuchi
Ecco il confronto, suddiviso in decenni: 1990-1999, 2000-2009, 2010-2019.
confronto01.JPG
confronto02.JPG
Che dire? I dati, purtroppo, parlano da sè. L'aumento medio è di +1,01° in due decenni, una cosa non da poco. Ho escluso nel calcolo la stazione di Cameri, in quanto mostrava un riscaldamento di +3,4°, che è fuoriscala, anche considerate le zone vicine, probabilmente la stazione ha qualche problema o è avvenuto un cambiamento dell'ambiente circostante la stessa.
L'unica tenue considerazione che si può fare, "visiva", è che l'aumento termico non è stato uguale a tutte le quote: grosso modo dai 700-800 ai 1600-1700 metri è stato leggermente inferiore (alla media di +1,01), mentre è stato superiore da 0 a 700. Oltre i 2000 ci andrei cauto poichè abbiamo solo 3 stazioni di riferimento, e per giunta ad altitudini molto diverse.
Le stazioni che hanno "patito" di più: Verolengo, nella pianura NE Torinese, con un aumento di +1,5°, è probabilmente dovuto al fatto che sono sparite quelle condizioni anticicloniche, nebbiose e fredde sulla Pianura Padana, tipici degli anni '90. Varallo, Luserna San Giovanni, Boves, Meugliano: tutte stazioni in bassa valle o pedemontana, presumibilmente hanno patito le condizioni favoniche continue dovute al posizionamento del solito anticiclone Franco-Iberico, che impedisce anche le minime basse.
Tra le stazioni che hanno patito di meno notiamo Bardonecchia (+0,5°, che ha un clima molto particolare, più da Oltralpe che da Piemonte, quindi è zona proprio a sè), alcune zone appenniniche/langarole (Mombarcaro, Colle San Bernardo), e alcune zone sulle Alpi intorno ai 1600 metri.
E ora parliamo di precipitazioni, capitolo molto interessante.
confronto03.JPG
confronto04.JPG
Le precipitazioni, come intuibile, sono aumentate mediamente del 5,97%. Sono escluse dal calcolo le alte quote, che non hanno pluviometri o non hanno dati utilizzabili. Guardiamo bene le stazioni che hanno avuto un aumento più consistente: Casale Monferrato, Verolengo, Borgomanero, Cumiana, Saliceto, Lanzo, Capanne Marcarolo, Neraissa. Cosa hanno in comune, esclusa parzialmente Neraissa? L'esposizione, quasi perfetta, a correnti genericamente da S e SE: le ostrate-sciroccate violente che hanno flagellato i nostri autunni. E non a caso uno dei pochi posti dove la piovosità è diminuita di più del 10% qual'è? Proprio lei, Bardonecchia, la quale con quelle correnti vede pochissimo.
Quindi, ricapitolando, direi che l'evoluzione del clima piemontese è ben evidente: abbiamo virato verso un periodo più caldo e più piovoso.
Quando riesco metto anche i confronti fatti con i singoli mesi.
Lou soulei nais per tuchi
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