Originariamente Scritto da
dude79
Il ragionamento è assolutamente valido, ma considera che le boundary laterali vengono dal modello globale, di conseguenza se il fronte in ingresso è previsto 30 km a sud (un punto griglia del GCM) il
LAM difficilmente può correggere la posizione del minimo in formazione, a meno che non si tratti di un minimo prettamente orografico. Il
LAM va a migliorare la turbolenza, e inoltre i forzanti (orografia, geografia,
SST, land use) sono a più alta risoluzione; anche le parametrizzazioni in un
LAM sono molto più sofisticate e il tuning della fisica è fatto esattamente nel dominio su cui deve essere fatta la previsione. Però il constraint della condizione al contorno rimane molto importante.
Rispondo anche a @
simo89. Non direi che è imbarazzante un errore di un GCM a 30km: considera che la previsione è sempre una questione di probabilità, di conseguenza anche a dodici ore bisognerebbe guardare tutti i membri dell'ensemble, e non solo quello "ufficiale". L'errore del modello globale, la cui fisica è molto avanzata e differisce relativamente poco tra i diversi GCM, può essere dovuto a moltissimi altri fattori: alle parametrizzazioni (tra cui la convezione e la micro-fisica delle nubi, importantissime per la previsione della precipitazione) che naturalmente non possono essere calibrate per ognuno delle centinalia di migliaia di punti griglia, alle osservazioni assimilate, che spesso sono carenti, e ovviamente alla risoluzione che non discrimina in maniera dettagliata l'uso del suolo, le linee di costa, ecc. Un "errore" di 30 km è niente per un modello globale, ma ha ripercussioni enormi sulla scala locale.
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