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  1. #151
    Brezza tesa L'avatar di Marco_bz
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    Predefinito Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Ecco quel che resta del famoso mucchio alla Mendola
    Sono arrivato proprio per l'estremo saluto, perché adesso ci sta piovendo sopra...

    IMG_20210501_122523.jpg

  2. #152
    Burrasca forte L'avatar di naiva
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    Predefinito Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Citazione Originariamente Scritto da Marco_bz Visualizza Messaggio
    Ecco quel che resta del famoso mucchio alla Mendola
    Sono arrivato proprio per l'estremo saluto, perché adesso ci sta piovendo sopra...

    IMG_20210501_122523.jpg
    Mi dispiace tantissimo ,da qualche giorno vedendo L 'Adige e il rio Nova con acqua marrone, si poteva vedere la fusione in corso della neve.
    I ghiacciai tengono ancora.
    Ciao

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  3. #153
    Burrasca forte L'avatar di naiva
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    Predefinito Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Giornata a Caldonazzo con mio fratello in moto ,senza pioggia fino alle 13 ,poi dopo mangiato , subito ho voluto ripartire per casa a , il radar rifletteva pioggia dappertutto, infatti ho trovato vari rovesci fino a Merano ,il più intenso a Pergine.
    Mio fratello invece diceva in direzione sud ,andava bene senza pioggia.

    Foto




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  4. #154
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    pioggia Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Piove bene, finalmente.
    Primo maggio da tradizione: pioggia battente pure in anticipo oggi, coi primi rovesci verso le 14.
    Ha iniziato a piover regolarmente ed ininterrottamente dalle 17. Sono quasi 6 ore di pioggia consecutiva: non capitavano da mesi!
    Ad inizio aprile non durò così tanto la precipitazione, ci furono diverse pause.

    Pluvio24.png

    Libeccio teso ed i suoi benefici effetti, finalmente.
    QN in calo su tutte le vette in provincia sotto i 2300m., finalmente.
    Dovremmo arrivare a spolverare fino a 1900m., 30cm oltre i 2400m., servono!


    Citazione Originariamente Scritto da naiva Visualizza Messaggio
    Giornata a Caldonazzo con mio fratello in moto ,senza pioggia fino alle 13 ,poi dopo mangiato , subito ho voluto ripartire per casa a , il radar rifletteva pioggia dappertutto, infatti ho trovato vari rovesci fino a Merano ,il più intenso a Pergine.
    Mio fratello invece diceva in direzione sud ,andava bene senza pioggia.

    Foto


    Immagine
    Immagine
    Nella seconda foto si legge sulla lapide in ferro posta accanto alla galleria scavata nella roccia:

    "Eretta dai pionieri del 2. reggimento della 3. compagnia dei TKJ = Trentiner Kaiser Jäger. 1915."

    "Cacciatori del Kaiser Trentini / Trentiner Kaiser-Jäger", l'opposto dei "Cacciatori delle Alpi" alpini italiani in trincea.
    È incredibile che questa terra di confine, come molte nel vecchio continente, conservi tracce dell'oscuro passato.
    Semi-dimenticate, ma ancora presenti. Poco onorate e note, perlopiù per la vergogna di quei tempi di guerra.
    Trentino e A.Adige/Südtirol solcati da queste tracce. Franzensfeste qui in Val d'Isarco è un enorme fortilizio titolato a Franz Joseph d'Asburgo, l'imperatore d'Austria fra i più longevi, pronipote di Maria Teresa d'Austria che conobbe Goethe e Napoleone. Lo stesso che portò l'impero austroungarico in guerra.
    Sicuramente lavoro iniziato prima dell'entrata in guerra -a sorpresa- contro l'Italia precedentemente alleata.
    Poi sappiamo tutti: 4 novembre 1918, l'Italia vince. Nel febbraio 1919 il trattato di pace di Versailles coi 14 punti, voluti da W.Wilson presidente USA, sancisce la cessione definitiva di Trieste all'Italia, ma solo essa, né Istria né Dalmazia. Le quali invece confluiscono nella neonata Jugoslavia, creata ad hoc dai diplomatici inglesi sostanzialmente.
    Francesi, inglesi e americani concordano con praticamente nessun italiano l'espansione verso Nord fino allo spartiacque dell'arco alpino Retico, di Nordest.
    Il Tirolo storico smette d'esistere, improvvisamente 300mila tirolesi non vengono occupati militarmente, ma annessi!
    L'annessione è una pesante perdita d'identità o di appartenenza. Improvvisamente una massa informe di contadini tirolesi smette d'esser suddita d'Asburgo, già che smettono pure gli Asburgo di regnare sul fu impero, crollato con la guerra mondiale. Nasce l'Ungheria e la piccola, strategicamente insignificante, repubblica d'Austria.
    L'Italia régia dal ´19 al ´24 è sostanzialmente una presenza assente nelle valli e nei monti sudtirolesi. A Merano viene scandito da quasi 15mila sudtirolesi il primo "Los von Trient", ma il governo italiano sabaudo ignora le richieste di larga autonomia per i gruppi germanofoni annessi. L'unica cosa cui presta attenzione il governo sabaudo è non concedere la linea politica più nazionalista, voluta da Ettore Tolomei, ma è questione di un paio d'anni. Intanto negli uffici e nei palazzi di Merano, Bolzano e Bressanone, grazie alla rapidità delle ferrovie, si muove la comunicazione e la pianificazione dello sfruttamento dell'immense quantità di acqua che scendono ogni anno da quei monti, nuovo territorio acquisito.
    A Bolzano si avvia un discutibile monumento.
    La città capoluogo non lo è ancora in quei primi anni transitori. Ma il primo dopoguerra è breve: dopo il biennio caotico per le industrie nelle città italiane, cosa mai vissuta in Südtirol, la marcia su Roma del ´22 e le successive nuove nomine di prefetti fascisti e di ex generali militari a governare il Südtirol fanno cambiare l'aria quieta. Si costruiscono dighe, si importano famiglie di italiani insulari per colonizzare versanti e vallate. Mussolini visita col re la città di Bolzano ed è allora che si decide il destino strategico del capoluogo: "la città italiana nelle Alpi da centomila abitanti". Popolazione che verrà raggiunta nei primi anni ´70 infatti.
    È col fascismo che l'aria cambia per i tirolesi appunto.
    Diventano da sudtirolesi ad altoatesini e perdono tutto: identità, nazionalità, cultura, lingua e pure nome e cognome: tutte le famiglie devono presentarsi in Municipio, non più Rathaus, dove al post del Bürgermeister (borgomastro) ci sta ora il Präfekt (prefetto).
    E 300mila tirolesi vengono italianizzati in nome e cognome, censiti e dotati di carta d'identità italiana e tessera del partito fascista.
    Iniziano espropri coatti di terreni localmente in Val d'Isarco, Pusteria, Val d'Adige e in alta Venosta, a Resia si avvia già un progetto che vedrà la conclusione solo negli anni ´50: il lago di Resia con la diga e la centrale idroelettrica.
    L'idroelettrico è infatti l'oro che i gerarchi italiani vedono nell'aspra provincia alpina ottenuta in premio dalla vittoria della grande guerra.
    In Italia, a Milano, Padova, ed a Firenze e Roma, D'Annunzio gridava già alla "vittoria mutilata", i contadini sudtirolesi non ricevevano notizie dall'Italia: spaesati si ritrovavano addirittura a dover frequentare scuole elementari italiane solo in italiano. In pochi anni nacquero le Katakombenschulen. Le scuole nascoste, nei masi, nelle stalle, nelle cantine, pur di conservare l'identità linguistica almeno dei sudtirolesi.
    Fino al 1938 fu uno strazio per tutti e 300mila. Non mancarono momenti di tensione e scontri a Merano e Bressanone con contadini sudtirolesi e fascisti.
    Hitler era la nuova speranza per quei contadini poveri, la maggior parte dei sudtirolesi questo era.
    Venne l'annessione dell'Austria al Terzo Reich, venne l'Option: i sudtirolesi poterono votare e scegliere se restare in patria alpina o se andarsene nel Terzo Reich, ricollocati o in Galizia austriaca o in Slesia, territori non più alpini e distantissimi dal Tirolo storico.
    Molti dei 200-230mila sudtirolesi tedeschi, tralasciando gli oltre 24mila ladini presenti nelle Dolomiti e vicino alla Svizzera, decisero di restare.
    Ma almeno 40mila, la fonte ufficiale dice 44680 sudtirolesi, abbandonarono definitivamente il Südtirol, casa loro, per venir annessi al Reich.
    L'opzione dilaniò la società contadina e cittadina dei comuni di valle, da Silandro, a Lana, da Brunico a Vipiteno/Sterzing e da Bressanone a Bolzano e Laives.
    I sudtirolesi ed i tirolesi a Nord furono travolti dalle divisioni interne. La propaganda nazista negli anni ´30 pressava per recuperare e salvare gli esponenti della loro pura razza. Al volger negativo della seconda guerra mondiale, specialmente dall'inverno ´41/´42 in poi, molte famiglie che avevano votato nel 1938 per andarsene, alla fine restarono in Südtirol. Entro il 1943, quando con l'armistizio dell'8 settembre 1943 Badoglio consegnò l'Italia e le sue colonie agli alleati angloamericani e anti-fascisti. Il Südtirol venne invece occupato militarmente dalle armate naziste, Belluno, Tarvisio pure: si creò il Voralpen-Region. Bolzano divenne capoluogo di governo della provincia, nei masi e nei villaggi all'arrivo delle motorette e dei mezzi nazisti che avvisavano del cambio di potere ci furono diffuse scene di giubilo e festa.
    Finalmente i tirolesi tedeschi erano liberi dall'ansia dell'italianizzazione fascista.
    Durò poco.
    Dicembre 1943, dopo diversi voli ricognitori in autunno, il primo bombardiere B37 americano sorvola la Val d'Adige bombardando l'asse ferroviario del Brennero.
    Seguirà un anno di bombe dal cielo. A volte queste cadevano anche ben oltre le valli e le città, finendo sui pascoli o vicino ai masi. I bombardieri volavano oltre i 5-6mila metri ed erano facilmente visibili sui plateau d'alta quota dai 2000m.
    I sudtirolesi tedeschi capirono che la guerra volgeva definitivamente al termine.

    Quella galleria in questo tempo era passata dall'esser un'opera del genio militare imperiale asburgico, all'esser un relitto di un tempo scavalcato dalla nuova onda geopolitica sorta sulle ali del progresso tecnico, cioè le dittature. Nel mezzo c'è la storia di una popolazione di montagna sballottata fra gli eventi, le volontà e le sorti di intere armate e cittadini inermi.
    Oggi, ad oltre un secolo dall'annessione, le distanze rimangono.

  5. #155
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    Predefinito Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Sono andato a vedere la situazione neve a Passo Palade 1518mt e nella località di Plazzoles a 1260,sopra Lana.
    In questo paesino resiste nella parte nord e nel bosco ,ancora una buona quantità di neve,tra prati pieni di fiorellini, dove é fusa di recente la neve.
    Per essere a Maggio é positivo.
    Tre foto di Passo Palade e tre nella località di Plazzoles.

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  6. #156
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    Predefinito Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Ieri a Bolzano ha fatto un bel accumulo di pioggia.

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  7. #157
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    nuvoloso Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Bei rovesci transitati in Pusteria, Badia, Renon e Gardena e verso le Dolomiti.

    A malapena lisciata la zona Ovest della provincia, bello l'arcobaleno sul Renon:

    720.jpg

  8. #158
    Brezza tesa L'avatar di Marco_bz
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    Predefinito Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Quando ormai sembrava non dovesse più arrivare, anche su Bolzano bella passata piovosa e forte rinfrescata
    Un collega mi ha mandato una foto di due pali segnaletici sradicati dal vento


    IMG-20210505-WA0007.jpg

  9. #159
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    Predefinito Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Qualche goccia verso le 17 anche a Merano,dal temporale verso Picco Ivigna e Punta Cervina.
    Mi hanno detto anche un poco di grandine in quelle zone di montagna.

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  10. #160
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    Predefinito Re: Alto Adige / Südtirol / Ladinia - Aprile, Maggio 2021

    Sì, ho ricevuto foto di grandine sia da Bressanone che da Sarentino

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