che pena... pensare che con un po' di fortuna le beccavamo tutte... sinceramente anche se a febbraio mi facesse 20 cm (cosa impossibile perchè servirebbe una -8 e configurazioni che non si vedono da anni) resterebbe un inverno di m...
uno schifo dopo l'altro...
Per i ghiacciai alpini, almeno per quanto riguarda il versante italiano, è una mazzata.
Le fondamentali precipitazioni nevose del periodo ottobre-gennaio che in linea di massima garantiscono una dignitosa sopravvivenza estiva, praticamente non ci sono state se non con effetti piuttosto limitati.
Anche se dovessimo recuperare in febbraio o in marzo, non sarà la stessa cosa in termini di protezione dalla caldazza estiva. Il manto nevoso accumulato dalle precipitazioni autunnali/tardo autunnali ha una resistenza notevolmente maggiore di quelle tardo invernali almeno sotto certe quote.
Ovviamente questa riflessione emerge per come si è contraddistinto il clima estivo nell'ultimo ventennio.
Ultima modifica di digitos; 13/01/2022 alle 15:08
Condivido in toto la tua osservazione !
La mia frustrazione personale non è infatti tanto legata alla assenza di neve alle quote medie e basse, ma al disastro che si prospetta per l'ablazione glaciale dell'estate 2022. Temo che sarà una tragedia.
Per intenderci, abbiamo anche di recente avuto inverni piuttosto penosi sotto i 2000 mt. Ma in quei casi (ora non ricordo bene gli anni ma credo che già solo l'inverno 19-20 fosse così, e in parte anche il 20-21 lo è stato) novembre e/o dicembre avevano portato metrate di neve in quota, che poi si era "marmorizzata" con il freddo. Quest'anno purtroppo questa "protezione" non ci sarà.....
No, alt..
No aspettate.
Da prealpini o alpini che siete: 2 cose importantissime.
1. La stagione dei ghiacciai è sempre! Un'estate come la 2014 fa moltissimo al pari di autunni come il 2010 o primavere come 2013 o 2018, giusto per citare i pochi mesi di questo 21. secolo con anomalie vicine alle medie 1961-1990, quando i bilanci di massa dei ghiacciai erano in pari (all'interno di un lento trend di calo già presente e rispondente al "rientro in media millenaria", rispondente al periodo pre- PEG..a sua volta in calo dal graduale sbalzo d'uscita dall'ultima glaciazione conclusasi oltre 12mila anni fa in Europa e lungo l'Emisfero.)
2. I veri contributi alla sopravvivenza estiva sono in realtà le rinnovate fasi di scambi meridiani in atmosfera dati dall'aumento netto d'irraggiamento.
Ad Aprile e Maggio molte Prealpi segnano i loro massimi di precipitazione nei 12 mesi.
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I ghiacciai delle Alpi centrorientali hanno un comportamento di ablazione diverso dalle Alpi (nord)occidentali.
Vero, però la il manto nevoso che ha una maggior resistenza rispetto all'arrivo della stagione calda, è senza dubbio quello che si forma durante l'autunno, in quanto ha tutto il tempo di depositarsi, trasformarsi, ghiacciare per bene, diventando uno strato di "marmo" difficile da scalfire, cosa che invece non sarebbe possibile per la neve primaverile, in quanto non avrebbe la possibilità di ghiacciare per bene, quindi sarebbe più facilmente soggetta a fusione rapida
"Noi non sappiamo aver pazienza. Vogliamo l'uovo, il culo caldo e la gallina. Ma quella, appena ha fatto l'uovo se ne va, e il culo caldo non ce l'hai. So che è un pò volgare, ma è così...." 07-06-2011 G.Trapattoni
Ciao,
apprezzo e capisco il tuo intervento. Ma purtroppo non ho alcun dubbio in merito alla grande efficacia delle imponenti nevicati di tardo autunno-inizio inverno, e a quanto siano invece effimere le pur imponenti nevicate tardoinvernali e primaverili.
Al di là della mia esperienza ultraquarantennale e delle numerose letture scientifiche fatte, esistono anche alcune discussioni su questo forum nella stanza di glaciologia che ne parlano. E non c'è discussione: le imponenti nevicate del tardo autunno sono fondamentali per la resistenza del manto nevoso sui ghiacciai, soprattutto nella fase inizale di ablazione (giugno e luglio).
Poi va da sé che l'elemento di gran lunga più importante e decisivo per il destino stagionale di un ghiacciaio è dato dall'andamento della stagione estiva, soprattutto in termini di temperature, e in misura minore in termini di precipitazioni.
Ed, essendoci ormai messi il cuore in pace sull'andamento delle stagioni estive, ormai da anni stabilmente sopra media e spesso con scarse precipitazioni, non ci resta che confidare sulle nevicate di inzio inverno. Nevicate che nella attuale stagione invernale sono totalmente mancate su tutto il settore alpino nord-occidentale.
Questa, per intenderci, la situazione oggi a 3300 metri sul Monte Rosa, penso che non servano altri commenti
Meteoeye Webshow
Ultima modifica di cornobianco; 14/01/2022 alle 08:29
nevone nordovestino per domenica 23
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"Noi non sappiamo aver pazienza. Vogliamo l'uovo, il culo caldo e la gallina. Ma quella, appena ha fatto l'uovo se ne va, e il culo caldo non ce l'hai. So che è un pò volgare, ma è così...." 07-06-2011 G.Trapattoni
Ecm che mette almeno la -5 su tutta la penisola ma una 0 sul NW la dice lunga sul inverno
Varese (VA) 412 m
Bhe che dire, seccume fino a data da destinarsi, che scempio
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Ma GFS a fine run che sarebbe? Un tentativo di scimmiottare il 2012 con 10ºC in più?
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