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  1. #131
    Burrasca L'avatar di faggio58
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    Qualche refolo di garbino, ma non ha forza si ferma prima della via emilia

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  2. #132
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    Citazione Originariamente Scritto da Forever1929 Visualizza Messaggio
    ciao Ale, sei sempre un grande.... Quello che scrivi è molto bello e profondo. Tu dici in conclusione che la risoluzione dei nostri problemi ambientali-ecologici-climatici è legata a doppio nodo al nostro modo di interagire con la natura nella certezza che questi problemi sono problemi per noi, per la natura stessa ma soprattutto per il nostro modo di vivere la natura. La risoluzione di questi problemi deve per forza passare dal considerare l'uomo come un attore della natura e non un suo semplice distruttore, dato che comunque nel male o nel bene esistiamo... Si è giusto... Io sono anni che non parlo di queste cose e di clima, sono un pò fuori allenamento e forse non è qui il momento ed il luogo... però 2 cose mi vengono: 1) 20 anni fa pensavo ancora che avremmo potuto noi uomini cambiare i nostri comportamenti per migliorare l'approccio eco-climatico che ci stava portando al disastro, ora invece credo che la situazione sia sfuggita di mano e l'unica opzione che ci rimane è quella di limitare i danni. Non ci sono margini nè alcuna possibilità che la tecnologia o altri sistemi possano limitare o eliminare il nostro apporto alla Co2 e GW, quello che ci raccontano sono solo favole. Favole nella migliore delle ipotesi, nel senso che non sono in malafede, perchè invece in molti casi lo sono e sono solo favole appunto che hanno finalità economiche. Il disastro climatico attuale è incontrovertibile ed incontrollabile. 2) preso atto di quello che ho scritto sopra però non è che non possiamo fare nulla, dobbiamo correre ai ripari, cioè attuare iniziative volte a limitare e migliorare il nostro approccio al cambio climatico: ad esempio creare dighe e bacini per fare fronte al veloce scioglimento dei ghiacciai alpini (tutti, anche quelli ad alta quota) per fare fronte al problema idrico, cambiare le nostre abitudini edilizie (edifici bianchi, in luoghi più freschi possibile ecc..), modificare le coltivazioni agricole e di fauna in italia ecc... Mi spiego con esempio: immagina che qualcuno ti stia sparando addosso... cosa fai? prima di pensare a disarmarlo oppure a procurarti un arma per rispondere, io oggettivamente mi metto al riparo dietro qualcosa e/o mi abbasso, è una emergenza e come tale va trattata. ecco, nel nostro caso di fronte al cambio climatico, pensare di limitare la Co2 ecc... auto elettriche e tutto il resto, emissioni ecc... sono tutte cose che non riusciremo a fare in primis e che hanno un impatto nel lunghissimo termine. Quindi dobbiamo appunto prima di tutto ripararci, difenderci, mettere in atto misure urgenti e non continuare a sentire le favole che basta comprare un auto elettrica (che oltre al fatto che l'elettricità viene fatta col gas ha pure il problema delle batterie) per sentirci a posto col mondo e limitare il cambio climatico. Con questo io non sono contrario alle auto elettriche, anzi.... hanno un sistema più efficiente di consumo quindi ben vengano rispetto alle termiche, però se non metti il paletto che devono consumare energia prodotta da rinnovabili e le batterie devono essere smaltite con un sistema sicuro prima di averle prodotte....che senso hanno!!!??? Scusate l'OT ma sono a casa col covid dll'11 luglio e di tempo ne ho, ora che mi sono quasi ripreso!!!
    ciao Andrea! grazie per avermi citato, nel mio post mi ero dimenticato di salutarti
    sì, la base di tutto ciò che passa per il nostro agire oggi come in futuro sarà dettato dalla ridefinizione del nostro ruolo all'interno del sistema terra
    riconoscere di essere parti della biosfera ci aiuta a rivalutare una dimensione in cui abbiamo oscillato schizzofrenicamente da padroni del mondo a unico male assoluto (ribaltando il concetto leopardiano di natura matrigna), ma un certo modo di declinare l'ecologismo se non si pone come padrone si pone come custode e regolatore (il che non fa molta differenza) proiettando nella natura categorie di stampo morale che sono proprie dell'uomo e in un approccio naturalistico oggettivo creano solo una enorme confusione
    ci aiuta a comprendere che i tempi della terra non sono i nostri, che i cambiamenti da sempre spaventano ma quali che siano le ragioni, bisogna affrontarli ponendosi come qualsiasi altro essere vivente farebbe, adattandosi e non cercando scorciatoie (da qui il tuo ineccepibile richiamo a non cercare nell'utilizzo più o meno fantascientifico della tecnica ancora una volta la panacea di ogni male)
    ci aiuta a ricordare che se siamo qui lo dobbiamo alla prima e più grande rivoluzione nella chimica dell'atmosfera, quando i cianobatteri relegarano per sempre gli organismi anaerobi a comparse in nicchie ecologiche ristrettissime, e che avere uno sguardo ampio quanto la storia del mondo (insieme al rifiuto delle ideologie) aiuta a non cedere alle lusinghe degli assolutismi
    le ideologie sono consequenziali alle idee ma ne sono nemiche, annichiliscono la logica dialettica che è tanto cara al fondatore dell'ecologia sociale, e si nutrono dell'eterna battaglia tra bene e male, senza sfumatura di sorta
    se non impareremo alla fine dovremmo abbandonare questa terra come miriadi di specie hanno fatto prima di noi, quella stessa terra che ha sempre vissuto di transizioni (più o meno catastrofiche) e proprio in esse ha la vita ha trovato modo di rinnovarsi, di reinventarsi e trasfigurarsi continuamente
    tu mi conosci e so che con te posso esprimermi liberamente, ma quello che avvilisce di questo immenso dibatitto è che affonda ancora una volta nella logica dei blocchi, ideologie blindate
    si rischia di perdere l'occasione
    come scrivevo in altro td: un atteggiamento che mira a stimolare un'isteria collettiva da catastrofe imminente e senza ritorno, quali che siano le intenzioni, è utile ne più ne meno di quella che mira a sminuire la portata di un evento
    nel secondo caso per lapalissiane ragioni di comodo
    nel primo, più sottilmente e per quei casi mossi da buone intenzioni, perchè evidentemente non si coglie che in un processo di creazione della consapevolezza e della sensibilità mirato a generare strutturalmente (e non en passant) una nuova etica sociale, bisogna investire sulla ragione e non sugli istinti
    la prima strada è ovviamente di maggiore immediatezza, ma porta lo svantaggio affatto trascurabile di riportare molto rapidamente al punto di partenza nel momento in cui l'effetto emotivo viene meno
    forse questo tempo più di ogni altro ci da l'occasione, probabilmente l'ultima, di accettare che di questo mondo siamo semplici comparse e ci confrontiamo con qualcosa che non è qui per noi
    un giorno scrissi un post durante l'episodio di burian del 2018 in cui dissi che l'elogio del meteoappasionato è l'elogio dell'umiltà in un tempo senza umiltà
    troviamo il nostro posto nel mondo e facciamo di esso quello che nel più profondo della nostra anima riteniamo giusto, ma per noi e null'altro
    accettiamo con quella stessa umiltà che non c'è nulla da salvare se non noi stessi, che questa terra si dimenticherà di noi e dei nostri "danni irreparabili" in quello che per il tempo geologico è un battito di ciglia
    questo forum ha uno slogan che tutti conoscono e alcuni hanno anche in firma, ebbene continuiamo a guardare al cielo, conosci che comunque vada non finirà per caderci in testa, ma consapevoli altresì che a volte ci farà male, come in fondo è sempre stato
    rammentando che quello stesso cielo non è mai stato qui per asciugarci il bucato, per innaffiarci l'orto, farci prendere la tintarella senza sudare più di quanto si voglia o giocare a palle di neve durante la vigilia di Natale
    chiudo con un pensiero (stavolta per davvero) questi lunghi ot
    salutando tutti i frequentatori che fanno di questo spazio un luogo di condivisione delle proprie passioni, di confronto sano e di reciproco accrescimento di consapevolezza senza barriere
    anche in questo tempo in cui non sono più gli inverni a essere tremendi come scrivevano i nostri avi, ma tutto scorre e tutto tornerà a essere un giorno, che non conosciamo

    Se sputi verso il cielo ti tornerà indietro
    il fenomeno naturale si scontra da sempre con la volontà di controllo è una caccia, una delle tante del genere umano, è dalla notte dei tempi che rincorre i suoi desideri
    il cambiamento spaventa, implica un passaggio, in esso intravede una fine, non un telos quello è il fine, anche del cambiamento
    il controllo è anelito di potenza, prevede una volontà statica come antidoto al passaggio più doloroso, thanatos
    Platone metteva in guardia dalla perdita del divino
    In esso l’uomo trova il suo freno all’onnipotenza, la quale ne offusca i sensi e le ragioni

    Da sempre essere cangiante, mutevole: la metamorfosi come primigenea forma di peccato, perchè nemica dell'io statico
    Ora il divino è la techne
    E’ nel cielo il divino, implica accettazione
    Parola odiosa, massimamente negativa, intrisa di passività e generatrice di sconforto

    Ma accettazione è caricarsi del proprio io, riconoscenza verso sé stessi
    , gratitudine verso la terra, in essa sta il primo contatto che crea un legame
    I quanti hanno spiegato il senso dei legami, di nodi invisibili e leggiadri che pongono un vincolo, mai costrizione
    Io senza altro, non esisto
    Il legame necessita di riconoscimento, non spiegazione

    Anche il linguaggio matematico implica accettazione, la scoperta degli incommensurabili nega la pretesa di spiegare la natura con il solo ricorso ai razionali

    Non nega però il rapporto, persino quello indefinibile rimane tale

    Riconoscimento che segue l’accettazione come forma di inizio, un cammino che è il telos, il
    fine ma non la fine
    Chi insegue senza accettare giunge alla fine, un viaggio nel quale occhi guardano, ma non osservano, orecchie sentono ma non ascoltano
    Un segmento in cui l’anelito è punto di arrivo, non tutti quelli che hanno permesso di
    giungervi
    Guardare/sentire è sfiorare la superficie, osservare/ascolta è farsi penetrare dalla natura di
    ciò che è altro La vita ha bisogno del contatto, per seguitare a generare
    Chi guarda al cielo, al theos, è speranzoso ma umile, non rassegnato

    Grato per ciò che attende, senza l’arroganza della pretesa

    Cambiamento parola chiave della seconda tappa, la ribellione, che implica rimescolamento,
    caos primigeneo, la terza è il rinnovamento, la rinascita
    La fissità, sua antagonista, sorella della fine

    Dove non esiste caos la materia non si muove più, zero assoluto
    Il caos della materia è nel cuore pulsante delle stelle, là è avvenuto il miracolo di esistere

    Là il caos conduce a nuovo inizio

    Telos è ricerca dell’assoluto, nell’accettazione del relativo
    Assoluto come parola singolare perché insieme di relativi

    Il fine è la caccia verso l’assoluto, rincorsa del relativo alla conoscenza di altro relativo, e poi
    altro ancora
    Accettazione è consapevolezza di inseguimento mai a termine, inglobare l’assoluto significa
    negarne il rinnovamento, la sua forma mai conclusa, quella è la fine
    Orthotes, è parola dura, complessa, quasi artificiosa

    Ne denuncia il limite

    L’uomo che insegue la giustezza assoluta presti orecchio al senso dei suoni
    Giustezza assoluta è livellamento, imposizione, negazione del relativo

    Al cielo quest’onere, il fine è cercarne per sé stessi, accettandone il limite
    Natura della terra
    Ultima modifica di Alessandro1985; 23/07/2022 alle 21:06
    C'ho la falla nel cervello


  3. #133
    Vento teso L'avatar di Forever1929
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    Mamma mia Ale, non partecipando attivamente al forum non avevo colto il tuo passaggio a questo livello altissimo di espressioni e di concetti.

    Ormai sei un filosofo della meteo-umanizzazione (passami questa castroneria).

    Mi toccherà rileggere più volte i tuoi pensieri per carpirli bene...

    Grazie tantissimi di queste parole, di questi approfondimenti, di questi spunti.

    Buona serata

  4. #134
    Vento fresco
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    oggi scampagnata a Premilcuore con bagno nelle fresche pozze del fiume Rabbi(in discrete condizioni considerato la situazione generale). caldissimo anche li con un bel +37 a 500 mt. pranzo al sudore in agriturismo.. e infine abbiamo assaggiato al ritorno i quasi +40 di Predappio. tutto sommato è stata più la fatica del gusto. ora a Ravenna ci sono 32 gradi alle 21. clima assurdo

  5. #135
    Vento fresco
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    +30.6 a mezzanotte inoltrata

  6. #136
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    ciao Andrea! grazie per avermi citato, nel mio post mi ero dimenticato di salutarti
    sì, la base di tutto ciò che passa per il nostro agire oggi come in futuro sarà dettato dalla ridefinizione del nostro ruolo all'interno del sistema terra
    riconoscere di essere parti della biosfera ci aiuta a rivalutare una dimensione in cui abbiamo oscillato schizzofrenicamente da padroni del mondo a unico male assoluto (ribaltando il concetto leopardiano di natura matrigna), ma un certo modo di declinare l'ecologismo se non si pone come padrone si pone come custode e regolatore (il che non fa molta differenza) proiettando nella natura categorie di stampo morale che sono proprie dell'uomo e in un approccio naturalistico oggettivo creano solo una enorme confusione
    ci aiuta a comprendere che i tempi della terra non sono i nostri, che i cambiamenti da sempre spaventano ma quali che siano le ragioni, bisogna affrontarli ponendosi come qualsiasi altro essere vivente farebbe, adattandosi e non cercando scorciatoie (da qui il tuo ineccepibile richiamo a non cercare nell'utilizzo più o meno fantascientifico della tecnica ancora una volta la panacea di ogni male)
    ci aiuta a ricordare che se siamo qui lo dobbiamo alla prima e più grande rivoluzione nella chimica dell'atmosfera, quando i cianobatteri relegarano per sempre gli organismi anaerobi a comparse in nicchie ecologiche ristrettissime, e che avere uno sguardo ampio quanto la storia del mondo (insieme al rifiuto delle ideologie) aiuta a non cedere alle lusinghe degli assolutismi
    le ideologie sono consequenziali alle idee ma ne sono nemiche, annichiliscono la logica dialettica che è tanto cara al fondatore dell'ecologia sociale, e si nutrono dell'eterna battaglia tra bene e male, senza sfumatura di sorta
    se non impareremo alla fine dovremmo abbandonare questa terra come miriadi di specie hanno fatto prima di noi, quella stessa terra che ha sempre vissuto di transizioni (più o meno catastrofiche) e proprio in esse ha la vita ha trovato modo di rinnovarsi, di reinventarsi e trasfigurarsi continuamente
    tu mi conosci e so che con te posso esprimermi liberamente, ma quello che avvilisce di questo immenso dibatitto è che affonda ancora una volta nella logica dei blocchi, ideologie blindate
    si rischia di perdere l'occasione
    come scrivevo in altro td: un atteggiamento che mira a stimolare un'isteria collettiva da catastrofe imminente e senza ritorno, quali che siano le intenzioni, è utile ne più ne meno di quella che mira a sminuire la portata di un evento
    nel secondo caso per lapalissiane ragioni di comodo
    nel primo, più sottilmente e per quei casi mossi da buone intenzioni, perchè evidentemente non si coglie che in un processo di creazione della consapevolezza e della sensibilità mirato a generare strutturalmente (e non en passant) una nuova etica sociale, bisogna investire sulla ragione e non sugli istinti
    la prima strada è ovviamente di maggiore immediatezza, ma porta lo svantaggio affatto trascurabile di riportare molto rapidamente al punto di partenza nel momento in cui l'effetto emotivo viene meno
    forse questo tempo più di ogni altro ci da l'occasione, probabilmente l'ultima, di accettare che di questo mondo siamo semplici comparse e ci confrontiamo con qualcosa che non è qui per noi
    un giorno scrissi un post durante l'episodio di burian del 2018 in cui dissi che l'elogio del meteoappasionato è l'elogio dell'umiltà in un tempo senza umiltà
    troviamo il nostro posto nel mondo e facciamo di esso quello che nel più profondo della nostra anima riteniamo giusto, ma per noi e null'altro
    accettiamo con quella stessa umiltà che non c'è nulla da salvare se non noi stessi, che questa terra si dimenticherà di noi e dei nostri "danni irreparabili" in quello che per il tempo geologico è un battito di ciglia
    questo forum ha uno slogan che tutti conoscono e alcuni hanno anche in firma, ebbene continuiamo a guardare al cielo, conosci che comunque vada non finirà per caderci in testa, ma consapevoli altresì che a volte ci farà male, come in fondo è sempre stato
    rammentando che quello stesso cielo non è mai stato qui per asciugarci il bucato, per innaffiarci l'orto, farci prendere la tintarella senza sudare più di quanto si voglia o giocare a palle di neve durante la vigilia di Natale
    chiudo con un pensiero (stavolta per davvero) questi lunghi ot
    salutando tutti i frequentatori che fanno di questo spazio un luogo di condivisione delle proprie passioni, di confronto sano e di reciproco accrescimento di consapevolezza senza barriere
    anche in questo tempo in cui non sono più gli inverni a essere tremendi come scrivevano i nostri avi, ma tutto scorre e tutto tornerà a essere un giorno, che non conosciamo

    Se sputi verso il cielo ti tornerà indietro
    il fenomeno naturale si scontra da sempre con la volontà di controllo è una caccia, una delle tante del genere umano, è dalla notte dei tempi che rincorre i suoi desideri
    il cambiamento spaventa, implica un passaggio, in esso intravede una fine, non un telos quello è il fine, anche del cambiamento
    il controllo è anelito di potenza, prevede una volontà statica come antidoto al passaggio più doloroso, thanatos
    Platone metteva in guardia dalla perdita del divino
    In esso l’uomo trova il suo freno all’onnipotenza, la quale ne offusca i sensi e le ragioni

    Da sempre essere cangiante, mutevole: la metamorfosi come primigenea forma di peccato, perchè nemica dell'io statico
    Ora il divino è la techne
    E’ nel cielo il divino, implica accettazione
    Parola odiosa, massimamente negativa, intrisa di passività e generatrice di sconforto

    Ma accettazione è caricarsi del proprio io, riconoscenza verso sé stessi
    , gratitudine verso la terra, in essa sta il primo contatto che crea un legame
    I quanti hanno spiegato il senso dei legami, di nodi invisibili e leggiadri che pongono un vincolo, mai costrizione
    Io senza altro, non esisto
    Il legame necessita di riconoscimento, non spiegazione

    Anche il linguaggio matematico implica accettazione, la scoperta degli incommensurabili nega la pretesa di spiegare la natura con il solo ricorso ai razionali

    Non nega però il rapporto, persino quello indefinibile rimane tale

    Riconoscimento che segue l’accettazione come forma di inizio, un cammino che è il telos, il
    fine ma non la fine
    Chi insegue senza accettare giunge alla fine, un viaggio nel quale occhi guardano, ma non osservano, orecchie sentono ma non ascoltano
    Un segmento in cui l’anelito è punto di arrivo, non tutti quelli che hanno permesso di
    giungervi
    Guardare/sentire è sfiorare la superficie, osservare/ascolta è farsi penetrare dalla natura di
    ciò che è altro La vita ha bisogno del contatto, per seguitare a generare
    Chi guarda al cielo, al theos, è speranzoso ma umile, non rassegnato

    Grato per ciò che attende, senza l’arroganza della pretesa

    Cambiamento parola chiave della seconda tappa, la ribellione, che implica rimescolamento,
    caos primigeneo, la terza è il rinnovamento, la rinascita
    La fissità, sua antagonista, sorella della fine

    Dove non esiste caos la materia non si muove più, zero assoluto
    Il caos della materia è nel cuore pulsante delle stelle, là è avvenuto il miracolo di esistere

    Là il caos conduce a nuovo inizio

    Telos è ricerca dell’assoluto, nell’accettazione del relativo
    Assoluto come parola singolare perché insieme di relativi

    Il fine è la caccia verso l’assoluto, rincorsa del relativo alla conoscenza di altro relativo, e poi
    altro ancora
    Accettazione è consapevolezza di inseguimento mai a termine, inglobare l’assoluto significa
    negarne il rinnovamento, la sua forma mai conclusa, quella è la fine
    Orthotes, è parola dura, complessa, quasi artificiosa

    Ne denuncia il limite

    L’uomo che insegue la giustezza assoluta presti orecchio al senso dei suoni
    Giustezza assoluta è livellamento, imposizione, negazione del relativo

    Al cielo quest’onere, il fine è cercarne per sé stessi, accettandone il limite
    Natura della terra
    Complimenti ad Alessandro e un saluto ad Andrea "forever" compagno di tante battaglie sui forum (e anche liti). ....io voglio ripetere quello che scrivo da 20 anni, ovvero il VERO problema non è il GW o ,perlomeno non solo quello e, soprattutto, io lo vedo come una conseguenza di quanto il genere umano ha perpetrato devastando il pianeta....deforestazione, cementificazione, allevamenti intensivi, crescita demografica senza controllo, solo alcuni degli aspetti...questa è la vera "A' dell'AGW, molto più dell'aumento della CO2 anch'essa conseguenza di tutto ciò ....sono 30 anno che si ciancia e blatera, con una classe dirigente a livello mondiale che fa letteralmente schifo e dove ormai vige solo la finanza e il dio denaro ....quanto al.clima , penso che non esistono punti di non ritorno, esistono feedback sconosciuti perché la macchina climatica non risponde a regole lineari.....un esempio banale,L'AMOC, già in studio e sotto osservazione da anni, se continua a rallentare non sappiamo che conseguenze a livello climatico possa comportare e anche essa può essere una causa della diminuita tensione zonale....non mi incenserei di questa presunzione tale per cui la "caccola " uomo sia riuscita a "creare" un punto di non ritorno, la natura a mio avviso prima o poi ricrea un punto di equilibrio ed è per questo che comunque continuano a farmi sorridere le proiezioni termiche da qui ai prossimi 30 o 50 anni....i nostri modelli lavorano x logiche lineari, ma la macchina climatica no....finora la linearità ha funzionato, ma non penso che in eterno andrà avanti così.

  7. #137
    Uragano L'avatar di baccaromichele
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    +30.7°C ancora!

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  8. #138
    Uragano L'avatar di vigna
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    Minima +23,9. Apprezzo tantissimo il tenore di alcuni interventi, avvenuti in uno dei giorni più orridi di questa secca e bollente stagione. Chapeau.
    Oggi i migliori auguri di buon compleanno vanno ad un altro guerriero @rafdimonte

    Per il resto, spaghi gfs ancora ben cotti (ocio alla persistenza) come le cicale cit Romagna dal 18 al 24 luglio 2022Romagna dal 18 al 24 luglio 2022
    Buona domenica leoni Romagna dal 18 al 24 luglio 2022


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  9. #139
    Tempesta L'avatar di paolino79
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    Nottataccia a Villa Verucchio, che in queste situazioni è un forno. Mi sono svegliato alle 6,30 e sono fuggito in Carpegna con un buon libro all'ombra di un faggio. Sentivo il bisogno impellente di respirare un po'.
    Speriamo che questo weekend sia la "cima Coppi" dell' estate e che ora si inizi a scendere un po'.

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    Ultima modifica di paolino79; 24/07/2022 alle 07:35

  10. #140
    Burrasca forte L'avatar di geloneve - RA
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    Predefinito Re: Romagna dal 18 al 24 luglio 2022

    Cielo sereno qui a Faenza (RA); a San Biagio (RA) vento debole da W e temperatura minima di +22,8°c.

    Ieri, a San Biagio (RA), temperatura massima di +39,6°c.

    Ieri è stata registrata la 2° temperatura più alta di sempre (a pari merito con il 05/08/17) da quando ho la stazione meteo (novembre 2010): il record rimane quello di +40,8°c del 04/08/17 (l'unica volta sopra al muro dei +40°c).

    Con la temperatura media di +30,4°c, ieri è risultato essere il 4° giorno più caldo da quando ho la stazione meteo e uno degli unici 5 ad aver superato la soglia dei +30°c come temperatura media.

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