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  1. #451
    Burrasca forte L'avatar di meteo_vda_82
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

    Citazione Originariamente Scritto da Rol Visualizza Messaggio
    Vado a Torgnon ormai da 21 anni, prima avevo casa in affitto poi comprato. È innegabile che in 20 anni a Torgnon le cose sono peggiorate e non parlo della neve, ma del paese e delle attrazioni turistiche. Non vi sono più negozi, se non dove noleggi le attrezzature sciistiche che come potete immaginare durante la stagione invernale è un delirio, vi era un'ottima pizzeria al taglio, sempre piena, ed ora il locale è vuoto e da settembre ha chiuso pure l'unica macelleria. Ha chiuso anche l'edicola, ecc ecc. Vent'anni vi erano spettacoli tutte le sere in estate, ora forse 4 in tutta la stagione. Parcheggi limitati ed insufficienti. Dovessi fare una scelta oggi......forse forse!!!!!
    Beh Giuliano non è che prima non ci fossero tanti più negozi, la popolazione residente è quella che è numericamente e il paese di per sè come gran parte dei paesi valdostani non è grandissimo (malgrado con i turisti si arrivi fino a 7000/8000 abitanti tra strutture ricettive e seconde case). Gli unici paesi di montagna con tanto di via pedonale e vari negozi sono Courmayeur, Cervinia, Champoluc, Cogne e in parte Gressoney St.Jean.
    e poi come avviene ormai in tutti i contesti di paese e provinciali il calo demografico e l'invecchiamento della popolazione si fa sentire, come in tanti ambiti non c'è più un ricambio generazionale (ci sono meno giovani ma è anche molto più difficile di un tempo riprendere o avviare una nuova attività visti i costi, la burocrazia ecc).
    per l'Edicola-tabaccheria pero' ora c'è la "Baita Cian" che offre questo servizio. per gli spettacoli purtroppo rispetto ad allora c'è stata una riduzione sicuramente (beh 2 crisi economiche in mezzo, risorse finanziarie ridotte per i comuni ecc....).
    In ogni caso i servizi essenziali sono rimasti (c' il supermercato in piazza e i bar-ristoranti non hanno chiuso i battenti anzi... io sinceramente tutte queste chiusure non le vedo tranne la pizza al taglio e la macelleria che è stata chiusa per problemi di salute dei titolari)
    Per il parcheggio forse non ricordi che fino al 2010 non esisteva quello grande all'inizio delle funivie (ma c'era solo quello piccolino e la piazza), certo durante i periodi di punta invernale il problema rimane pero' ci sono anche diversi parcheggi su all'area Pic-Nic e puoi fare gli skipass li.
    Per il resto comunque ci sono stati anche parecchi miglioramenti, vedi per gli impianti (tanti sono stati sostituiti negli anni 00 e 10, sono state anche allungate e fatte pure nuove piste, sempre in ambito del comprensorio, e poi è stata migliorata la pista di rientro, è stato aperto il winter (e summer) park).
    D'Estate poi soprattutto a luglio c'è stata una forte ripresa del turismo grazie anche alle varie manifestazioni ippiche, certo poi fuori stagione è un altro discorso (e la stagionalità è una caratteristica di tutte le località, montane o balneari che siano.. se sali a maggio rischi di trovare tutto chiuso).
    Io ripeto la vedo molto peggio per Chamois, che avrebbe un grosso potenziale (soprattutto estivo visto che è il paese "poetico" non raggiungibile dalle macchine e d'estate c'è sempre il mondo che fa la traversata a piedi da La Magdeleine) ma per il resto è in forte declino anche per fattori strutturali (come dicevo uno dei tanti handicapp per uno che volesse viverci stabilmente e aprire un attività è anche il fatto che l'ultima cosa della funivia per gran parte dell'anno è alle 22.25 precisamente, quindi non puoi neanche permetterti una cena fuori o andarti a vedere un film al cinema con tranquillità che devi già rientrare.... sarebbe decisamente limitante)
    Ultima modifica di meteo_vda_82; 13/01/2023 alle 17:50

  2. #452
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

    Citazione Originariamente Scritto da meteo_vda_82 Visualizza Messaggio
    Si beh Chamois ha piste per 200 metri più in alto ma sono tutte esposte! (infatti vedi già il verde al di fuori delle piste) Torgnon ha una parte del comprensorio che non è così esposto anzi (vedi tutta la parte di Fenetre)
    E poi ti osi anche parlare di collegamenti che deturperebbero un gioiello ambientale come Cheneil... scusa se lo dico ma ragioni come un vecchio che è vissuto nel dopoguerra in un contesto totalmente diverso dal nostro ( da giovane 26 enne appassionato di meteo e clima dovresti avere una certa coscienza ambientale e invece..... )Poi Torgnon comunque non è in perdita, lo è Chamois (che è anche un paese che sta pian piano morendo visti i pochi abitanti, l'età media elevata, la scomodità di essere collegati solo con una funivia - che per giunta si ferma alle 22 - e pochi giovani ma anche meno giovani voglino rimanerci a vivere... come biasimarli?). Se si salva è per il turismo estivo
    Si certo poi tutti quelli che salgono da Torino e Milano vanno solo a Cervinia (e tutti gli altri paesi della Valle d'Aosta sono snobbati e deserti, lo abbiamo proprio visto anche durante le feste appena passate ..), come al solito i tuoi discorsi sono del tutto insensati..
    a parte poi che Torgnon e Valtournenche/Cervinia sono abbastanza "complementari" (chi soggiorna una settimana a Torgnon va a sciare anche qualche volta a Valtournenche/Cervinia) mentre quando Breuil-Cervinia è chiusa per vento spesso gli sciatori di Breuil/Cervinia si dirigono verso Torgnon (visti anche la possibilità di fare biglietti plurigiornalieri che valgono per tutti i comprensori della Valtournenche, ma dovresti saperlo...).
    Poi ognuno ha un po' la sua clientela e il suo target, sono due comprensori diversi e due realtà diverse.

    Ciao Victor, mi permetto di darti del 'tu' anche se non ci conosciamo, spero non sia un problema e nel caso vorrai scusarmi.

    Intervengo con piacere in questa accorata discussione perchè è un tema che mi appassiona molto, lo sviluppo delle nostre valli ritengo sia fondamentale per non rimanere in 4 eremiti fermi ai tempi della pietra. Mi permetto di osservare come al di là delle posizioni pro ambiente alle volte ci siano da fare importanti considerazioni sullo sviluppo locale: siamo sicuri che a certi investimenti si debba dire di no a priori? siamo sicuri di voler continuare su questa strada del (perdonami il brutto termine) assistenzialismo, in cui c'è sempre un'entita astratta e superiore pronta a foraggiare le nostre attività e a proteggerci? Ti faccio questa domanda perchè vengo da una realtà in cui l'assistenzialismo è di casa e, se vogliamo, stiamo anticipando in qualche modo quello che potrebbe avvenire un domani anche nelle vostre bellissime terre: ho sempre frequentato la Val Susa, ho fatto una scelta di vita di trasferirmi qui e ci ho anche lavorato. Qui la società di impianti che gestisce la Via Lattea ha avuto sempre una gestione molto particolare, ovvero del meno investo, meno spendo, più guadagno. Io società sono padrona degli impianti, dei rifugi e degli impianti di innevamento, tu comune sei proprietario dei terreni. Fin qui nulla di strano no? Ora viene il bello: lasciamo stare i motivi, ma cosa è stato fatto: io società di impianti ti apro le seggiovie e mi occupo di tutto, tu comune mi paghi i costi dell'innevamento artificiale delle piste che passano sui tuoi terreni. Ed ecco che così facendo tutti gli anni i comuni di Sauze, Pragelato e San Sicario (Sestriere no) pagavano 2-300 mila euro per innevare le piste e aprirle.

    In buona sostanza: io società privata mi intasco i proventi degli impianti, la regione mi finanzia anche in parte, tu comune paghi i costi per innevare le piste di acqua e corrente, lo fai con i soldi pubblici chiaramente. Questa gestione è sempre suonata in modo strano, ma ha funzionato fino all'epoca pre covid: skipass bassi, servizio, paragonato al prezzo, non ottimale ma ce lo facevamo andare bene. Dopo il covid i soldi sono finiti: quest'anno abbiamo avuto una prima parte di dicembre fredda, non si è sparato, è arrivato il caldo ed abbiamo fatto una sonora figura di M. Collegamenti tra Sestriere, Sauze, San Sicario chiusi durante le feste, rivolta dei tour operator, poche piste aperte, molte con la terra fuori, fior fior di lamentele ed un pessimo servizio.

    Conosco molto bene la situazione delle società di impianti valdostane avendoci lavorato e ad oggi le uniche in positivo sono Courma/La Thuile e Cervinia; Pila galleggia e Monterosa è sempre stata in rosso per le piccole stazioni che ha inglobato, tanto che il precedente esercizio che ha chiuso con un milione di attivo è stato celebrato come un successo estremo. In buona sostanza l'intera economica dello sci valdostano è retta da 2-3 comprensori, mentre tutti gli altri generano perdite più o meno corpose. Sai bene poi che tutte le società di impianti sono partecipate o interamente della proprietà della regione, tramite Finaosta, che va a ripianare i buchi. La domanda che ti voglio fare è: cosa succederà quando i soldi finiranno? Luca ti stava facendo notare una semplice cosa, ovvero che nella gestione di Torgnon, come anche della sua Chamois, i costi di innevamento, materiali (e io aggiungo il personale) sono tutti pagati dalla Cervino e che se considerassimo tutti questi costi nel bilancio i due comprensori avrebbero passivi che oscillano fra 500 mila e 1 milione l'anno. E' chiaro che questo passivo viene azzerato per un motivo, ovvero che se gli impianti dovessero chiudere le conseguenze saranno ancora peggiori per i vostri paesi.

    Altro aspetto che ti facevano notare è la stagionalità, come anche sottolineato da Marco: eri contento come durante tutte le feste ci fosse stato il pienone in tutti i paesi. Benissimo, fantastico, contro ogni previsione dei catastrofisti che scrivono sui giornali, ma non basta. Gli impianti gireranno a vuoto in settimana invertendo la tendenza, mentre in Trentino e Alto Adige, regione autonoma come la Vallèè, si lavora moltissimo con le settimane bianche, proponendo pacchetti tutto incluso a cifre molto ragionevoli. Nel frattempo si fanno nuovi impianti, si costruiscono infrastrutture, ma questo non può venire sempre dal cielo. Essere imprenditori significa investire se ci sono i numeri, gli investimenti vengono fatti se c'è un ritorno, altrimenti chiedere un investimento senza un ritorno equivale a ricadere ancora una volta a cadere nell'assistenzialismo. Ecco perchè l'eventuale collegamento tra Chamois e Valtournenche (uso questo come esempio, ma lo stesso vale per quello nel vallone delle Cime Bianche) dovrebbe essere preso in considerazione, perchè ora come ora l'economia del paese richiede più soldi di quelli che è in grado di generare. Fermo restando che non per forza un'opera del genere dovrà essere realizzata per forza con gli impianti: in Dolomiti esistono alcuni collegamenti su gomma ad esempio, come il famoso Bus delle Tofane. Si potrebbero fare delle prove, vedere i numeri che si riescono a generare e poi si trarranno le conclusioni. Secondo me però dire di no a priori equivale ad uccidersi da soli e lo sai meglio di me che il destino delle piccole stazioni è la chiusura: si arriverà prima ad una chiusura per motivi climatici o economici?

  3. #453
    Vento teso L'avatar di Alessio_AO
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

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  4. #454
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    vento e bufera a cevinia
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  5. #455
    Brezza tesa L'avatar di Brilof
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

    Citazione Originariamente Scritto da Kandahar Visualizza Messaggio
    Ciao Victor, mi permetto di darti del 'tu' anche se non ci conosciamo, spero non sia un problema e nel caso vorrai scusarmi.

    Intervengo con piacere in questa accorata discussione perchè è un tema che mi appassiona molto, lo sviluppo delle nostre valli ritengo sia fondamentale per non rimanere in 4 eremiti fermi ai tempi della pietra. Mi permetto di osservare come al di là delle posizioni pro ambiente alle volte ci siano da fare importanti considerazioni sullo sviluppo locale: siamo sicuri che a certi investimenti si debba dire di no a priori? siamo sicuri di voler continuare su questa strada del (perdonami il brutto termine) assistenzialismo, in cui c'è sempre un'entita astratta e superiore pronta a foraggiare le nostre attività e a proteggerci? Ti faccio questa domanda perchè vengo da una realtà in cui l'assistenzialismo è di casa e, se vogliamo, stiamo anticipando in qualche modo quello che potrebbe avvenire un domani anche nelle vostre bellissime terre: ho sempre frequentato la Val Susa, ho fatto una scelta di vita di trasferirmi qui e ci ho anche lavorato. Qui la società di impianti che gestisce la Via Lattea ha avuto sempre una gestione molto particolare, ovvero del meno investo, meno spendo, più guadagno. Io società sono padrona degli impianti, dei rifugi e degli impianti di innevamento, tu comune sei proprietario dei terreni. Fin qui nulla di strano no? Ora viene il bello: lasciamo stare i motivi, ma cosa è stato fatto: io società di impianti ti apro le seggiovie e mi occupo di tutto, tu comune mi paghi i costi dell'innevamento artificiale delle piste che passano sui tuoi terreni. Ed ecco che così facendo tutti gli anni i comuni di Sauze, Pragelato e San Sicario (Sestriere no) pagavano 2-300 mila euro per innevare le piste e aprirle.

    In buona sostanza: io società privata mi intasco i proventi degli impianti, la regione mi finanzia anche in parte, tu comune paghi i costi per innevare le piste di acqua e corrente, lo fai con i soldi pubblici chiaramente. Questa gestione è sempre suonata in modo strano, ma ha funzionato fino all'epoca pre covid: skipass bassi, servizio, paragonato al prezzo, non ottimale ma ce lo facevamo andare bene. Dopo il covid i soldi sono finiti: quest'anno abbiamo avuto una prima parte di dicembre fredda, non si è sparato, è arrivato il caldo ed abbiamo fatto una sonora figura di M. Collegamenti tra Sestriere, Sauze, San Sicario chiusi durante le feste, rivolta dei tour operator, poche piste aperte, molte con la terra fuori, fior fior di lamentele ed un pessimo servizio.

    Conosco molto bene la situazione delle società di impianti valdostane avendoci lavorato e ad oggi le uniche in positivo sono Courma/La Thuile e Cervinia; Pila galleggia e Monterosa è sempre stata in rosso per le piccole stazioni che ha inglobato, tanto che il precedente esercizio che ha chiuso con un milione di attivo è stato celebrato come un successo estremo. In buona sostanza l'intera economica dello sci valdostano è retta da 2-3 comprensori, mentre tutti gli altri generano perdite più o meno corpose. Sai bene poi che tutte le società di impianti sono partecipate o interamente della proprietà della regione, tramite Finaosta, che va a ripianare i buchi. La domanda che ti voglio fare è: cosa succederà quando i soldi finiranno? Luca ti stava facendo notare una semplice cosa, ovvero che nella gestione di Torgnon, come anche della sua Chamois, i costi di innevamento, materiali (e io aggiungo il personale) sono tutti pagati dalla Cervino e che se considerassimo tutti questi costi nel bilancio i due comprensori avrebbero passivi che oscillano fra 500 mila e 1 milione l'anno. E' chiaro che questo passivo viene azzerato per un motivo, ovvero che se gli impianti dovessero chiudere le conseguenze saranno ancora peggiori per i vostri paesi.

    Altro aspetto che ti facevano notare è la stagionalità, come anche sottolineato da Marco: eri contento come durante tutte le feste ci fosse stato il pienone in tutti i paesi. Benissimo, fantastico, contro ogni previsione dei catastrofisti che scrivono sui giornali, ma non basta. Gli impianti gireranno a vuoto in settimana invertendo la tendenza, mentre in Trentino e Alto Adige, regione autonoma come la Vallèè, si lavora moltissimo con le settimane bianche, proponendo pacchetti tutto incluso a cifre molto ragionevoli. Nel frattempo si fanno nuovi impianti, si costruiscono infrastrutture, ma questo non può venire sempre dal cielo. Essere imprenditori significa investire se ci sono i numeri, gli investimenti vengono fatti se c'è un ritorno, altrimenti chiedere un investimento senza un ritorno equivale a ricadere ancora una volta a cadere nell'assistenzialismo. Ecco perchè l'eventuale collegamento tra Chamois e Valtournenche (uso questo come esempio, ma lo stesso vale per quello nel vallone delle Cime Bianche) dovrebbe essere preso in considerazione, perchè ora come ora l'economia del paese richiede più soldi di quelli che è in grado di generare. Fermo restando che non per forza un'opera del genere dovrà essere realizzata per forza con gli impianti: in Dolomiti esistono alcuni collegamenti su gomma ad esempio, come il famoso Bus delle Tofane. Si potrebbero fare delle prove, vedere i numeri che si riescono a generare e poi si trarranno le conclusioni. Secondo me però dire di no a priori equivale ad uccidersi da soli e lo sai meglio di me che il destino delle piccole stazioni è la chiusura: si arriverà prima ad una chiusura per motivi climatici o economici?
    Condivido in pieno il tuo pensiero.
    non voglio creare polemiche, ma È vero, Le stazioni più piccole sopravvivono solo perché finanziate dalle grandi…Lavorano bene durante le feste, ma in settimana hanno dei grossi problemi. Ed ora con il global warming le stazioni piccole soffrono ancora di più perche generalmente poste ad una quota più bassa. Fra una decina, ventina d’anni ho paura che tutte le stazioni minori siano destinate a chiudere i propri impianti sciistici. Ora, io credo che sia l’ora di diversificare l’offerta,con un turismo diverso per le stazioni piccole. Non so su cosa si potrebbe puntare al posto dello sci, ma credo si debba cominciare a pensarci……Dall’altro lato credo sia fondamentale costruire nuovi impianti solo ad una quota più alta e solo dove questi possano creare un’attrazione a livello internazionale per tutto l’anno ed è perquesto che sono un fautore del collegamento di cime bianche. un collegamento che farebbe conoscere la Valle d’Aosta in tutto il mondo, sarebbe una nuova sky way, e allungherebbe sia la stagione invernale che quella estiva.
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  6. #456
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

    Comunque alla fine per lunedì/martedì poca roba in arrivo pure da noi, ad esclusione ovviamente dei settori occidentali che vedranno tanta altra neve. Per il fondovalle un'imbiancata potrebbe esserci, ma ad oggi non sembra che possa essere molto di più...

  7. #457
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

    temperatura attuale +4.7
    Raffica improvvisa a 69 km/h ha dato via a neve che cade moderata (nonostante la temperatura) a graupel

  8. #458
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

    Finalmente nevica in Val d'Arly sopra i 900/1000 metri. Speriamo che nei prossimi giorni ne cada molta.

  9. #459
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

    Neve forte.
    temperatura attuale -0.8

  10. #460
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    Predefinito Re: Nowcasting VALLE D'AOSTA / Canton Vallese (CH) / Savoia - Alta Savoia(F) - INVERNO 2022/2023

    Sfondamento in atto, qua inizia a piovere.

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