Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Poi, per il resto, ho giÃ* rotto i maroni abbastanza in lungo e in largo dicendo che lo sci è uno sport da abbandonare, e che tutti i comprensori dovrebbero chiudere (o, al massimo, tenere alcune seggiovie per poter camminare in quota).[/QUOTE]
Capisco le tue perplessitÃ*, i dati che spesso pubblichi sono inequivocabili. Oggi, solo in piemonte, ci sono migliaia di famiglie che vivono grazie all'indotto dello SCI. il GW deve fare riflettere ma lasciare morire il turismo dello SCI non è percorribile ed un tantino utopistico. Senza contare che per vivere la montagna senza SCI ci vorrebbe una mentalitÃ* di cui oggi sono sprovvisti sia gli operatori che gli stessi turisti.
Se volessimo estendere il ragionamento al resto del territorio e su altri ambiti la questione è ancora più evidente. Il Trentino, la Vda, l'austria senza sci come farebbero a vivere? Delle olimpiadi invernali che ne facciamo? Chi confeziona abbigliamento da sci gli convertiamo la produzione sui costumi da bagno? Chi fa sci credo non sia d'accordo se domani gli si dicesse di produrre tavole da surf o sup.
Personalmente credo che il turismo invernale dovrÃ* tenere conto del cambiamento climatico ma che lo sci sia tutt'altro che uno sport da abbandonare.
Il comprensorio oggetto di questo post, con tutti gli enormi ed evidenti limiti che lo contradistinguono lo scorso anno, pur essendo avarissimo di precipitazioni e freddo, ha tenuto aperto tutte le piste, dai primi di dicembre fino a pasquetta.
Il sole splendente è una delizia, la pioggia rinfresca, il vento ci prende in braccio, la neve ci riempie di allegria; in verità il brutto tempo non esiste, esistono solo tipi diversi di bel tempo.
J.Ruskin
Per carità, anche se io e te siamo cane e gatto, ti do ragione; però ci sono anche delle precisazioni da fare: prima cosa non si possono paragonare Piemonte e due regioni autonome come Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, la differenza è abissale in termini di risorse economiche; secondo, in Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige le follie climatiche invernali sono meno esasperate in inverno, perchè quando per giorni e giorni hai vento caldo sparato sulle piste non è che puoi fare molto. Per esempio quando ci sono condizioni favoniche magari hai precipitazioni con quota neve anche non elevata su gran parte del territorio valdostano e invece sole a palla e temperature bollenti in località come Sestriere, Prato Nevoso e Limone che mangiano decine di cm ogni giorno; quindi in questo senso il Piemonte è la regione più penalizzata in questi ultimi periodi, ci si può fare poco
Poi c'è anche la follia dei gestori che tengono aperte piste "assassine" e su quello non ci piove, se non si può bisogna fare un passo indietro, però pensiamo anche a cosa si deve sorbire a livello climatico il territorio piemontese quando ci sono queste condizioni, in nessunaltro posto si crea un mix così letale per la neve
Come tute le cose ci penserà la natura .
Salvo ribaltoni climatici , tempo 5/10 sarà anti economico e spesso impossibile anche fare il fondo di fanghiglia biancastra sotto i 2000m.
Quindi molto semplicemente, sopra i 2000m ci saranno gli impianti, sotto l'erba e le stazioni dismesse.
Il titolo della discussione è nowcasting Piemonte gennaio 2023, non stanza per lamentarsi delle piste e parlare di sci. Altimenti iniziamo a parlare di ogni attività economica legata al clima ad ogni quota
E' un discorso molto complesso e non può essere ridotto ad una mancanza di acqua o temperature:
- questione acqua: il problema è facilmente bypassabile, in annate siccitose, tramite la costruzione di piccoli bacini artificiali che vengono riempiti e la cui acqua viene utilizzata per l'innevamento. Qui tornerà poi una volta che la neve sarà fusa
- questione temperature: basta poco, 1-2 settimane di freddo normale e con un impianto di innevamento sufficientemente potente riesci ad innevare tutte le piste. In più la neve può essere prodotta anche con temperature positive di 3-4 gradi se accompagnate da umidità basse, non è tanto la temperatura l'elemento cruciale quanto il bulbo umido e il DP. La neve sparata poi si conserva molto bene, sia nei mucchi, sia quando è stesa.
L'esempio ce l'abbiamo ancora una volta, il Trentino e l'Alto Adige: si arriva sci ai piedi a 700 m a Pinzolo, 900 m a Plan de Corones, in posti con nevosità pari a un terzo del cuneese. Eppure loro sono in grado di innevare tutto con 1-2 settimane di freddo... lo sci è ancora troppo importante per le montagne nostre e chiuderlo causerebbe una morte totale delle vallate. Considera le Valli di Lanzo o alcune valli del cuneese, non c'è nulla, non ci sono servizi, i paesi sono morenti, nemmeno il telefono prende. Sono questi i servizi che porta un'economia strutturata e grazie a lei possono essere mantenuti. Ahinoi non sarà mai il contrario, dove non ci sarà richiesta non avrai mai servizi.
C'è poi la questione anche paesaggistica da non trascurare: in Dolomiti ad esempio molti impianti vengono fatti arrivare con le stazioni di monte dentro la montagna, per ridurre l'impatto sul paesaggio. Insomma, dove si vuole si fanno opere e lo si fa al meglio possibile... altrove bo, cosa ne sarà?
Meteo Monferrato, Langhe e Roero: www.datimeteoasti.it
Deve esserci stato un po' di subbuglio dal Club Med, riaperti tutti i collegamenti in Via Lattea, per me non ci sono comunque le condizioni per una scelta del genere.
Ma torniamo a parlare di meteo.....
Bollettino Nimbus da gatto attaccato alle parti basse
Primi 2 giorni dell' anno con nubi basse con la loro base a1400-1500 metri
Oggi pomeriggio sole a tratti ora di nuovo nubi basse e T sui 8 gradi
Scomparse le ultime tracce di neve nelle zone piu' ombrose, resistono solo piu' alcuni cumuli
anno 2008:1176 mmanno 2009:1222,5 mmanno 2010:1265 mm
...Always looking at the sky...
Bravo, da ex gattista devo farti i complimenti per la conoscenza dell'argomento... in giro si sente spesso ''quest'anno ha nevicato poco e non si scia''. Negli ultimi 20 anni in verità la pratica dello sci è stata vitale per le nostre valli ed ha subito una trasformazione radicale, per chi ha voluto e potuto stare al passo, consentendo ad intere vallate di vivere.
Sono altrettanto d'accordo che sia fondamentale una gestione mirata delle risorse che abbiamo, dell'impatto sulle nostre montagne, della pulizia degli ambienti che passa anche da prendersi cura di un bosco o delle corvèè una volta che gli impianti chiudono per raccogliere i rifiuti. Insomma, bisogna riflettere anche se sia effettivamente tutto da condannare, ad esempio non tutti sanno che in Valle d'Aosta e in Trentino Alto Adige l'energia necessaria per i cannoni arriva da fonti naturali, idroelettrico in primis. Lo sci ed un turismo sano hanno contribuito allo sviluppo delle nostre comunità, ci sono comuni in Val Susa o in Valle d'Aosta che hanno la fibra ottica a 1800 m, in altre zone come dici tu non funziona neanche il 3G. Piccola riflessione da ''stagionato'', vorrete scusarmi per l'enfasi che ho dato ad un tema a me molto caro e spero altrettanto per le future generazioni...
Ps buon anno a tutti
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