“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
Che spettacolo...ormai non ci resta che la memoria storica, e sarà sempre peggio
Non ha valore di ufficialità ma ho trovato questo
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Circa: 1 m a Varese, 1,50 Valcuvia, 2 in Valganna
Trattasi ovviamente di spessori al suolo...capace che con uno strato così spesso, risultante da svariate nevicate umide con in mezzo fasi di fusione, la neve fresca sia di un buon 20-25% superiore
Credo che qualcosa si possa tirare fuori dai quotidiani dell'epoca.
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
Riporto dalla Gazzetta Piemontese, data 22 febbraio 1888.
Le grandi nevicate di questi giorni ed i loro effetti.
Le grandi nevicate di questi ultimi giorni hanno prodotto dappertutto ritardi, interruzione di comunicazioni ed in qualche luogo, come San Giuseppe di Savona, anche disastri.
Le nevicate furono grandi nelle Alpi Marittime. Ci si narra che a Cuneo la neve venne ad un'altezza di oltre 70 centimetri; che sul Colle di Tenda cadde in tanta abbondanza che due valanghe otturarono il traforo mentre era percorso da carri e bestiame, e si dovettero impiegare molti uomini a carissimo prezzo per riaprire gl'imbocchi. Le strade delle valli delle Alpi Marittime sono quasi tutte intercettate; così dicasi pare in gran parte delle strade di tutta la catena di Alpi che chiude il nostro Piemonte.
Ma gl'inconvenienti più gravi si ebbero nel servizio ferroviario. Quasi per tutte le linee la marcia dei treni è stata ostacolata e spesso affatto impedita.
[...]
Da Pinerolo ci si manda:
<<Anche da noi è caduta molta neve in questi giorni; pressappoco un quaranta centimetri con relative rotture di fili telegrafici e sospensione momentanea delle comunicazioni tranviarie e ferroviarie. Sgraziatamente fu anche causa di danni: rovinarono alcune tettoie; una cadde nel locale della stazione della tranvia Pinerolo per Perosa Argentina, e nella rovina ruppe una gamba a un operaio che vi stava sopra sgombrandola dalla neve>>
[...]
Savona: i disastri della neve in riviera. Da ieri mattina assistiamo a una nevicata, della quale non si ricorda l'uguale. La neve ha raggiunto in certi siti l'altezza di 25 centimetri, e promette di non arrestarsi lì. Le vie sono addirittura impraticabili, giacchè lo sgombro della neve è cosa nuova per il nostro Municipio. Molti alberi hanno ceduto sotto il peso.
Lou soulei nais per tuchi
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Riguardo a Domodossola, ho trovato questa interessante classifica degli inverni più nevosi e dei record di nevicate
che periodo fine 800 inizio 900, è anche vero che erano ancora dentro la PEG
Amo il föhn , odio la nebbia !!!
Oddio, attenzione che ci sono stati anche stagioni e anni terrificanti in quel periodonon è andato tutto bene. Tra tutti gli inverni miti e sereni del 1876/1877 (mitissimo in Piemonte), 1881/1882, 1885/1886 e la siccità storica e pesantissima del 1893, che si prolungò anche nel 1894. Già l'inverno 1892/1893 non fu entusiasmante, e la primavera 1893 fu aridissima, con tanto di novene e processioni per implorare la pioggia. Pensa che il 10 aprile 1893 si raccolsero le viole al Col Fenetre (tra Cogne e Champorcher)... siamo a 2827 metri di quota, e tra Carema e Pont-Saint-Martin erano maturate le ciliegie; il 25 aprile al santuario di Lac Miserin (2577m., nella Valle di Champorcher) non c'era neve se non l'ultimissimo tratto (e parliamo di 2500 metri, non bruscolini). Il pluviometro di Colle Valdobbia (2480m.), un posto che come minimo dovrebbe avere 2000mm annui, raccolse appena 213mm da novembre 1892 a febbraio 1893, e in tutto l'anno 1893 Aosta chiuse a 273mm di precipitazioni (in 12 mesi!). L'anno seguente anche non fece molto di meglio, con tutti i mesi in deficit pluviometrico escluso maggio, e l'anno chiuse ad Aosta a 280mm, praticamente uguale al precedente.
Da ricordare anche la siccità grave degli anni 1921-1922: Cuneo vide 136mm da settembre 1921 a febbraio 1922, e allargando un pò il range appena 295.4mm da luglio 1921 a marzo 1922. Per Aosta il 1921 è l'anno più secco mai registrato: 239.6mm, ancora peggio del 1893 e del 1894. Ma anche altri posti della Val d'Aosta videro briciole quell'anno: 267.9mm a Prè-Saint-Didier, 381.8mm a Valpelline, 454.0mm a Rhemes-Notre-Dame, 531.0mm a Gressoney-la-Trinitè.
Ma anche negli anni e secoli precedenti, quando si era davvero nel cuore della PEG, ci sono state siccità pesanti e inverni terrificanti.
Lou soulei nais per tuchi
Grazie per questi dati super interessanti.
Cmq il caldo e secco, sarà stato colpa del cambiamento climatico 😅😅😁
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