Occorre fare un distinguo tra emissioni che hanno effetti su larga scala e quelle locali, il grande vantaggio dell'auto elettrica risiede prorpio lì. Gli ossidi di azoto non sono la C02, stesso discorso per le polveri sottili.
Concordo che si debba fare un grande ragionamento su come produciamo l'energia che utilizziamo per alimentare i trasporti, se deriva solo da centrali termoelettriche l'ipocrisia che si cela dietro viene in parte smascherata.
Lancio qui uno spunto di riflessione, per ovviare ad un problema come la qualità dell'aria che ogni anno causa migliaia di morti in pianura padana, quanto siamo disposti come cittadini a rinunciare ad alcuni lussi per respirare meglio? Viva i trasporti pubblici dove possibile, viva 17 gradi in casa d'inverno (io a torino senza accendere spesso sono pure sopra...). Chiaro poi che la parte maggiore della responsabilità di scelte e misure efficaci sta alla politica piuttosto che al singolo individuo.
Per rispondere alla provocazione non credo nessuno mi abbia fatto il lavaggio del cervello...anche perché nella mia famiglia c'è chi ha progettato e progetta i motori euro6D e i futuri euro7 diesel per FCA, quindi purché profano so di cosa si parla (essendo anche io appassionato di qualsiasi motore ,dal carro a vapore di cugnot ai raptor di SpaceX.
Amo l'auto endotermica e ne riconosco i limiti, così come so che l'auto elettrica non sarà la panacea a tutti i mali ma un necessario passaggio per la nostra società.
Contemporaneamente studio medicina e so quali sono e come impattano gli inquinanti nell'aria sulla nostra salute, sarebbe sciocco da parte mia non interessarmi a possibili soluzioni per ovviare al problema.
Come terzo punto, sono come tutti in questo forum, appassionato di meteo e clima, anche se probabilmente è ciò che conosco e comprendo molto peggio di questo discorso, ma arrivo a capire che per nostra sfortuna viviamo in un catino di aria putrida e se non riduciamo noi le emissioni non avremo mai vantaggi da questo lato.
Non è difficile avere una visione imparziale delle cose, basta informarsi e sforzarsi di non avere preconcetti. Sono andato a ricercare lo studio che avevo letto, te lo linkerò in modo che, se tu avessi piacere di continuare una discussione in modo costruttivo e non per ridicolizzarmi, abbia le fonti a cui ho avuto accesso pure io
http://www.iia.cnr.it/wp-content/upl...ari_futuri.pdf
Abbiamo un tasso di motorizzazione folle perchè alternative REALI al mezzo privato non ne esistono, c'è poco da fare. Non convincerai mai le persone (a meno di mettere in atto politiche illiberali) ad impiegare il doppio del tempo per raggiungere il posto di lavoro con un mezzo pubblico, oppure ad andarci a piedi.
Il mezzo privato offre comodità, flessibilità di orario e comfort (caldo in inverno, fresco in estate, riparo da pioggia e neve, etc...) se si vuole davvero creare un'alternativa credibile gli investimenti nel trasporto pubblico dovrebbero essere enormi e non si attuerebbero sicuramente in tempi brevi.
Si raggiungerebbe sicuramente prima lo scopo incentivando lo smart working (per chi può ovviamente) e l'acquisto di abitazioni in centri che siano lontani dalle orribili metropoli della PP come Torino e Milano. Togliamo tutte (e ripeto: tutte) le persone che svolgono lavoro impiegatizio dalle strade a mattino e sera e dalle metropoli e risparmiamo sia l'inquinamento dei trasporti che quello dovuto al riscaldamento (meno abitanti = meno riscaldamenti accesi) offrendo alle persone la possibilità di vivere in luoghi "a misura d'uomo"
Sono completamente d'accordo sul discorso smart working, che ridurrebbe pesantemente la pressione sulla aree metropolitane ma questo non può prescindere da fortissimi investimenti sul trasporto pubblico e su un ripensamento generale dello spazio urbano.
Il problema comunque rimane anche culturale, questo perché anche laddove esistono delle reali alternative alla mobilità privata (Milano) il numero di auto è ancora esorbitante. Questo perché succede? In primis perché manca un collegamento altrettanto buono con le aree esterne al Milanese, e in secondo luogo perché in città ci sono troppi parcheggi.
Il concetto dei troppi parcheggi è fondamentale, in quanto più posteggi ci sono e più macchine vengono attratte in città. Questo aspetto del quale si parla ancora troppo poco non può e non deve riguardare solo le grandi aree urbane,
ma deve essere un punto fondamentale delle politiche di ogni cittadina.
A titolo di esempio qui a Domodossola il Comune ha ridotto pesantemente il numero di stalli, allargando i marciapiedi con nuovi alberi e pedonalizzando intere zone della città con risultati ottimi, e questo va fatto ovunque.
Anche tu su Will Ita?
Si comunque palese lo schifo che stiamo respirando, io stasera dopo una corsa ho bruciore alla gola, tra smog e pollini
E dire che ho corso sul lungolago di Verbania, non in mezzo alla Pianura Padana
Inviato dal mio SM-A750FN utilizzando Tapatalk
Riguardo l'impatto del traffico veicolare sull'inquinamento ci sono numerosi studi che analizzano il periodo del lockdown, in particolare questo: L'inquinamento in Italia durante il lockdown
Diciamo che sono particolarmente interessato al tema della mobilità urbana, poi comunque faccio sempre avanti e indietro tra Domo e Milano, quindi è una realtà che conosco abbastanza bene.
Comunque come dicevo dal primi messaggio il modo di spostarsi è soltanto uno degli aspetti in grado di frenare l'inquinamento asfissiante delle città (qui mi riferisco alla risposta di Dave).
Da quegli studi emerge proprio che il traffico veicolare va senza dubbio disincentivato ma che sarebbero necessarie anche misure ancora piu' impopolari, per cui sono molto pessimista.
Anche per la storia dei parcheggi non penso che l'effetto sia poi tanto positivo nelle grandi citta', ti dico quello che ho visto a Torino: nelle zone centrali dove si concentra il traffico meno scorrevole e quindi piu' inquinante, la riduzione dei parcheggi viene attuata sistematicamente ad ogni occasione da almeno 15-20 anni; pero' poi e' pieno di auto che girano in prima e seconda cercando un posto libero e inquinando a manetta, per poi essere parcheggiate in seconda fila creando colli di bottiglia e relative code. Dove abitavo il traffico scorreva molto meglio quando al posto di ciclabile e fermata del bus c'erano il doppio dei parcheggi ed una corsia in piu', adesso ci sono ore di coda fissa ogni giorno e grande rivelazione: la gente, soprattutto di una certa eta', mediamente preferisce stare ore in coda nella propria auto piuttosto che stare in piedi alla fermata al freddo ad aspettare un pullman che arriva dopo mezz'ora ed e' strapieno.
Ultima modifica di Dave; 22/03/2023 alle 21:18
Ecco quello che hai indicato è sicuramente uno dei problemi: se a Torino, volente o nolente, ci devo venire in auto (perché alternative pratiche non ne esistono), poi da qualche parte la devo pur mettere.
Se mi riduci i parcheggi non risolvi il problema, aumenti soltanto la mia frustrazione ed il tempo che la mia auto rimane ferma al minimo sotto le finestre di qualcuno.
Vogliamo ridurre le auto private che girano in città? Bene, servono giganteschi parcheggi di interscambio nelle periferie (SORVEGLIATI, perché a Famagosta un mio collega si è trovato senza cruscotto per ben 2 volte) ed un mezzo ogni 5 minuti che mi porti ovunque in città, h24.
Fattibile? Tutto è fattibile, ma quanti bus e tram dovrebbero girare in città?
Inviato dal mio SM-A526B utilizzando Tapatalk
Segnalibri