Citazione Originariamente Scritto da Gigiometeo Visualizza Messaggio
La dinamica non è nuova ed è un classico delle situazioni da piogge consistenti sul nostro territorio, specie sui rilievi. Però a questo giro ci sono state delle particolarità che hanno aggravato la situazione.
1) Alte pressioni bloccanti a ovest e ad est, quindi la depressione, e fronte occluso annesso, hanno impegato 36 ore abbondanti prima di abbandonarci (che non ci hanno nemmeno abbondonato del tutto. l'occlusione più che spostarsi si è quasi esaurita sul posto. Normalmente queste dinamiche richiedono 12-18, massimo 24 ore per risolversi.
2) La confluenza tra NE e SE è stata particolarmente persistente dall'Appennino bolognese a quello forlivese occidentale passando per il ravennate, sempre a causa della lenta evoluzione del minimo, con stau annesso.
3) La massa d'aria risalita da sud-est lungo l'Adriatico era umidissima, con valori di PWAT (acqua precipitabile) sopra i 40 mm, quindi molto ricca di vapore acqueo. Questo ha fatto sì che sia riuscita a condensare e a tranutare il proprio potenziale in maggiori piogge al primo “sbarramento” offerto dall’orografia locale ossia i colli prospicienti la pianura, tanto è vero che è piovuto di più sul basso appennino che verso il crinale. Potrebbe aver contribuito un "mini" cold air damming sulle correnti da nord-est con il vento di barriera che ha accentuato la confluenza, ma è da verificare.
4) Rispetto all'evento delle Marche del 2022 è una cosa completamehte diversa, qui nessun temporale ed evento di "river flood" per pioggia battente e prolungata per 36 ore circa, ma mai intensissima. Flash flood nelle Marche nel 2022 causa sistema convettivo rigenerante con piogge torrenziali in 3-4 ore.
5) Non possiamo chiamare in causa le temperature superficiali dell'adriatico: erano leggermente sotto norma (alto Adriatico), però quel flusso da sud-est pescava dallo Ionio, e soprattutto il disturbo che ha dato il via alla depressione è partito dalla Spagna e ha attraversato il Mediterraneo occidentale, dove c'erano anomalie termiche altissime, e questo potrebbe avere avuto un ruolo nell'arricchire di così tanto vapore la massa d'aria da sud-est.
Comunque gli accumuli di pioggia nella fascia di bassa collina sono stati da record nelle 24 ore; in pianura no, con un forte gradiente di precipitazione entro i primi 300-400 m di quota. Ci sono stati altissimi quantitativi di pioggia in 48 ore su un territorio gravato dalla siccità pregressa (è durata 2 anni) e i problemi maggiori ci sono stati soprattutto nei bacini piccoli, che vanno in piena in tempi rapidi. Ricordiamo che agli argini ogni tanto una piena ordinaria fa bene (si "allenano") ma mancava da tempo immemore. Una piena compatta l'argine, quando piove pochissimo per 2 anni essi diventano come i frollini del Mulino Bianco. Le piogge di novembre-marzo avevano rimesso a posto lo strato superficiale, ma non quello profondo, e le condizioni dei terreni erano ancora sofferenti.
Cambiamento climatico? Il singolo evento non può essere attribuito al combiamento climatico, compreso questo. Diciamo che è andata anche un po' di scarogna. Deve però far riflettere questo: siccità di 2 anni seguita da tutta la pioggia attesa in primavera in 36 ore; ecco questi sono già due estremi di segno opposto uno di seguito all'altro, e qui cambia un po' la prospettiva, perchè poi sarebbe il "messaggio" lanciato dai modelli di clima. Possiamo dire che il troppo caldo non c'entra in questo caso, almeno sul nostro territorio. Ma senza dimenticare il viaggetto che si è fatta la massa d'aria prima di arrivare qua, su zone arroventate, e quella PWAT degna di settembre/ottobre ne potrebbe avere risentito.
Grazie Gigio, come sempre spiegazione superba è interessantissima.
Che fa molto, ma molto riflettere….