Ciao,
seguo il forum da poco ma mi sono reso conto, con sorpresa, che molti di voi qui sono amanti della neve.
Mi chiedevo se siete tutti sciatori accanitio se c'è qualche altra ragione per cui vi piace tanto il clima nevoso.
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direi che lo sci è l'ultimo dei pensieri per gli amanti della neve
Credi alla neve solo sotto le 48 ore!!
Anche no è la materia prima essenziale.
Personalmente per vedere 4 fiocchi marci in pianura ed il nulla in montagna, preferisco lo zero in pianura e le metrate over 1500, anche se non presenzio.....
Poi la foto profilo parla da se, inizio Maggio '09 se non ricordo male, quota 2200m. 5 cm. di farina sopra 20cm. di crosta di una nevicata da metro, appoggiata su circa 3/4 metri di accumulo![]()
Il fascino dei fiocchi, la magia di un paesaggio innevato, la goduria di vederla sotto casa, nella propria città… ecco, ho detto tutto!!!
I lunghi silenzi... i rumori ovattati... il bianco che magicamente trasforma tutto!
Come e quando è nata la passione per la meteo e per la neve:
La prima cosa che ho chiesto, uscendo da mia madre: che tempo fa?
A parte le battute, la passione per la meteo l'ho "presa" da mio padre.
Piccolo artigiano di campagna, in una piccola frazioncina di una dozzina di case, era conosciuto e consultato per il suo "capire il tempo".
Non aveva nessun strumento, solo l'osservazione delle nubi, del vento, e di tutti i "parametri" meteo "vissuti a pelle".-
I vicini prima di andare in città, distante un paio di km(non si aveva auto o moto, solo a piedi o bici), passavano in bottega da mio padre a chiedere se dovevano portare l'ombrello.-
Il fatto è che ci prendeva il più delle volte nel dare consigli se portare o meno l'importante " accessorio".-
Quei ricordi, il constatare le sue"osservazioni, unito ai racconti delle grandi nevicate dei "suoi tempi", come quella storica del 29'(130cm), hanno fatto nascere in me la passione per la meteo e per la neve.-
(dal 1.1.55trascrivo i dati meteo)
.....
racconto di qualche anno fa:
""" Ho voluto farla mia.
Lei si è concessa sulla mia costa durante la mia assenza, è scesa in buona quantità, ha raggiunto i 12 cm di candido spessore.-
Lei ancora una volta, senza di me, ha coperto la mia riviera del suo bel manto bianco.-
Era successo ancora nel gennaio 2005, sempre in mia assenza, a superare i 10 cm.-
Poi il 28 febbraio successivo, mi ha fatto soffrire sostituendosi con una pioggia, di ben 30 mm in tre ore, mentre a 2 km da casa era “lei” a far godere smodatamente i suoi amanti, con 35 cm di candido manto.-
I più di 100 sms ricevuti dagli amici, durante la nevicata, me l’hanno fatta “vivere” quasi in diretta, e mi hanno altresì caricato di una bramosia incontenibile per “lei”.-
Questa sera non ho resistito, scarpette ed abbigliamento da corsa, e via verso il parco vicino.
Già sui marciapiedi vicino casa, lo scricchiolio dellaneve gelata mi dava sensazioni impareggiabili.
Entrato nel parco,che musica!!! Ad ogni falcata lo scrocchiare della neve, soli 4/5 cm rimasti, ma resi ben consistenti dalla pioggia caduta successivamente con la bora. “croch-croch”… “crach-crach”, cambiava il“tono” con il mutare dello spessore e della “crosta”superficiale. La temperatura che a casa era a -0,8 li doveva essere sui -2, ancor più freddo sulla superficie del laghetto che è ad una decina di metri più in basso; infatti si stava coprendo di una leggera lastra di gelo per quasi tutta la sua superficie.-
La luna quasi piena illuminava a giorno e si rifletteva sulla superficie ghiacciata, così come i radi lampioni riflettevano bellissimi giochi di luce.-
Che bello correre sulla neve!!!!
Mi accorgevo di andare sempre più veloce, quasi a voler sentire sempre più frequenti, i suoni, la musica scaturiva dalle falcate della corsa.
Un po di attenzione nell’attraversare le scie lasciate dagli slittini dei ragazzi che da due giorni scendono il pendio ai lati del laghetto; li vi era uno strato di ghiaccio scivoloso al massimo.-
Numerosi rami di pino, anche di diametro sui 20 cm erano a terra, spezzati dall'inusuale peso della neve, alla quale si era aggiunta la copiosa pioggia successiva.-
Il percorso lo conosco nei minimi particolari; quante volte l’ho fatto nei miei frequenti allenamenti, quante volte mentre correvo sognavo di rifarlo con la neve alta, e con gli sci da fondo, come nel lontano 85, nel 91 e ultima volta nel 96; e correndo studiavo nuove varianti, nuove asperità, che avrei poi inserito alla prima grande nevicata dell’inverno a venire. Ma la neve, quella buona, inverno dopo inverno non arrivava mai, ed io sempre la a correre e progettare miglioramenti al sempre più improbabile anello di fondo.-
Ma quando succedeva, negli anni sopra citati, ero il primo a tracciare l’anello, che per circa un paio di km, faceva il giro del laghetto passando sia ai bordi inferiori che quelli superiori della conca lacustre. Una volta fatto il percorso, poi molte decine di amici ne hanno usufruito per giorni e giorni.-
Correvo, correvo,… in una esaltazione crescente, ed il ricordo di altre esperienze simili mi estraniava dal tempo…
Il ricordo di quella notte dell’85,quando attraversai il lago sul ghiaccio a mezzanotte….
Semprenell’85, a quell’epoca mi allenavo tutti i giorni, in una sera di neve intensa, sul vicino colle di Covignano, temperatura a -5, neve fittissima farinosa, ad ogni falcata si sollevava come una nuvoletta di "farina", solo la “luce” della neve, e la perfetta conoscenza del luogo permetteva l’avanzare. Sembrava di essere in Paradiso, nessuno passava di la, non vi erano case, una neve leggera senza vento…
Dovetti fare dietro front a causa di mancanza di punti di riferimento, in quel punto non vi erano più siepi, il vento del giorno precedente, con forte nevicata, aveva reso uniforme ogni asperità e chiuso i fossati, ed ora i nuovi 15 cm , senza l’intervento dello spazzaneve non permettevano l’orientamento.-
Ancora nell’ 85 quando, appena liberate le strade, mi avventuravo in bici per andare al lavoro(4,5 km) e sputavo sul manubrio per constatare la velocità di congelamento.-
Poi si affacciano alla memoria i bei ricordi del febbraio 91…
Al lavoro con gli sci da fondo passando per una buona parte attraverso i parchi. Al mattino tutto bene! Neve buona e scorrevole, ma haimè, al ritorno una brutta sorpresa, nelle ore centrali della giornata il garbino e gli spartineve avevano fatto scempio del candido manto, sul percorso fatto al mattino. Attraverso campi e sfruttando l’alveo del Fiume Marecchia e del torrente Ausa, con qualche km in più riuscii a tornare a casa con gli sci ai piedi.
Sempre nel 91, i 45cm di neve caduti dal 6 all’8 fecero annullare la podistica di Riccione, e quella domenica noi podisti ci "passammo voce"per un grande allenamento, a sostituzione della gara, in riva al mare, unico posto , sulla battigia, dove le onde avevano “liberato”un esile corridoio percorribile.
Fatti 3 o 4 km ci frazioniamo invari gruppi. Io ero nel secondo , ben folto, ai miei amici dissi:“andate troppo forte per me, ora mi faccio una bella nuotata”;l’hanno presa in risa, ma subito il loro stupore fu grande quando videro spogliarmi, ed in mutande buttarmi in acqua.-
Quattro bracciate, e rimesse scarpette, calzoncini e maglietta a finire la corsa ben tonificato.-
Il dicembre 1996 : il 29,30,e 31 ben 5 mezze giornate consecutive di sci da fondo nell’anello de parco-laghetto, uscendo di casa sci ai piedi…
Proprio su quel percorso che stasera inebriato da tanto piacere nel correre su quella neve, tanto desiderata ed appagante, mi stava portando “fuori dal tempo”.
Il pensiero , la speranza che nelle due prossime settimane ci possa essere l'"evento" tanto desiderato, con tanta neve da poterne godere appieno, ancora con gli sci ai piedi, mi stava "mettendo le ali" ....
Non guardavo l’orologio per paura che fosse tardi, che questa esaltazione dovesse finire. Per molto tempo la fatica era assente, solo piacere inenarrabile, poi segni di stanchezza(ora sono poco allenato alla corsa, non come ai vecchi tempi), e visto l’orologio, mi son reso conto dell’affaticamento: erano quasi due ore che le falcate si susseguivano frenetiche producendo quel suono tanto amato sulla neve ghiacciata.-
La fatica è affiorata, si è fatta sentire di colpo anche per una spiacevole “distrazione”. Due giovani con fare inequivocabile, dietro ad un cespuglio si “iniettavano morte”, avrei dovuto urlare quanto è bella la vita, quanto è bella la Natura, ma mi sono trattenuto, anche pensando che potessero conoscermi, ed erano vicini di casa….
Come può essere diverso lo stesso luogo, la stessa neve, la stessa sera, la stessa luna…
A me ha dato gioia, vigore, appagamento; ad altri morte e sofferenza.
Ciao,
Giorgio
P.S.
ora a 83 anni la cotta per la neve è cresciuta! ;-)))
Ultima modifica di giorgio1940; 26/09/2023 alle 13:45
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
comunque è come chiedere perchè ci piace la figa
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