Originariamente Scritto da
voria
In effetti mi sto convincendo del fatto che tali differenze si possono spiegare tenendo conto del fatto che i nuclei precipitativi si siano abbattuti maggiormente su determinate zone anziché altre. Nell'allegato trovate la posizione delle stazioni sulla mappa di GoogleMaps. Tra la stazione meteogargano e quella della protezione civile intercorrono circa
1400 metri, con la seconda che si trova sulla costa di monte castellana, nella zona del convento cappuccini. A mio avviso può essere che forti nuclei abbiano stazionato nella zona montuosa intorno a Montenero (l'altopiano che si trova tra i due comuni di san giovanni e san marco, verso nord), coinvolgendo di gran lunga di più la stazione della protezione civile rispetto alla nostra. Ad avvalorare questa ipotesi ci sono i seguenti elementi:
- le stazioni di san marco in lamis e san giovanni della protezione civile si trovano entrambe a ridosso dei monti e hanno accumuli simili (640 e 540 non tenendo conto dei "buchi" dovuti a interruzioni nella trasmissione dei dati, di cui accennavi);
- secondo la testimonianza di un parente provenendo da s.severo lungo la strada statale 272 verso s.marco in lamis era possibile notare come le precipitazioni iniziavano "improvvisamente" a circa 3-4 km di distanza dal centro abitato passando da pioviggine a pioggia forte; questo fatto, relativo al 3 settembre se non vado errato, si poteva notare sia all'andata sia alcune ore dopo e la "linea di demarcazione" era pressappoco la stessa;
- i dati della stazione di meteogargano sono in linea sia con quelli delle stazione in contrada Matine sia con quelli di Quercia Coppe; la centralina alle Matine come mi aspettavo è stata quella ad avere minori precipitazioni essendo in pianura ed avendo un clima molto simile al resto del Tavoliere. Tutte e tre le stazioni sono distanti dal gruppo montuoso intorno a cui secondo la mia ipotesi si sono accanite le precipitazioni maggiori;
- il 12 settembre 2009 ci fu un grosso nubifragio che in poche ore scaricò circa 80 mm sia a S.Marco che a S.Giovanni provocando danni e allagamenti (vedi
discussione su questo forum); il fatto che all'epoca ci fu la piena di un canale, chiamato Valle Scura, che invase di fango la zona dei Cappuccini e che il maltempo cagionò nella zona interna intorno all'altopiano danni anche peggiori rispetto all'alluvione dei giorni scorsi ci indusse a pensare che il nucleo insistette nella stessa zona di Montenero e portò precipitazioni molto maggiori a quelle da noi registrate; anche allora il dato della stazione ai Cappuccini (che all'epoca faceva parte della Struttura di Monitoraggio Meteoclimatico della Regione Puglia) fu nettamente maggiore rispetto a quello misurato da noi: 229 vs 75 mm. Allora ci fu un temporale autorigenerante nato all'interno di una squall line e poi isolatosi, la settimana scorsa temporali autorigeneranti nel ramo occluso della perturbazione. Insomma, cause diverse ma effetti relativamente simili...
Con questo ho provato ad argomentare l'ipotesi per cui vi sia stata una reale differenza di accumuli tra le centraline interessate e non errori di misura di rilievo, cioè che la natura dei fenomeni è stata tale da produrre differenze di accumulo dell'ordine del centinaio di mm nella scala spaziale di un km. Si tratta di un fatto notevole e per certi versi incredibile ma che non si può escludere. Ovviamente non ho gli elementi per dire che in realtà non vi siano problemi alle stazioni della Protezione Civile che rendano le misurazioni poco accurate, né il contrario, né che l'accuratezza è variabile a seconda di alcuni fattori, né che ci sia combinazioni di fenomeni diversi.
Una domanda @
Garg: nel caso di precipitazioni diffuse i dati di quella stazione sono simili a quelli della tua stazione? Solo nel settembre 2009 e nel settembre 2014 le differenze sono state così marcate? Se così fosse la mia ipotesi prenderebbe corpo...
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