Salve a tutti, anzittutto la nuova discussione vuole essere un modo per approfondire e discutere meglio su questo fenomeno che il mar adriatico in determinate condizioni produce. Intanto ringrazio credo a nome di tutti Fabio Campanella e Francesco Paolo Barile per aver approfondito questo studio con la messa a punto di un vero e proprio "modellino" di lettura ASE. Il mio intento è quello di mettere quanti più pareri possibili per cercare di capire meglio quando e su quali porzioni di territorio l'ASE diventa più produttivo o invece al contrario addirittura inibito. Chiaramente ammetto che in questa ultima ondata fredda (storica sicuramente in quanto a magnitudo e precipitazioni in determinate aree) sono rimasto assai deluso per l'accanimento con il quale la scarsa produttività delle nubi si è abbattuta sulla porzione antistante la mia parte di territorio, così come anche per il sud-est barese in genere.
A corredo, presi a campione, sotto metto giusto il link di due video di sat24 del giorno 6 e 7 Gennaio, che prego di visionare per verificare quanto detto sopra.
Sat24 video impression for Friday, January 06, 2017 - YouTube
Sat24 lightning video impression for Saturday, January 07, 2017 - YouTube
A mio parere, come credo sia più plausibile, a provocare la maggiore produttivita di nubi o al contrario l'inibizione delle stesse sicuramente concorrerà l'insieme di diversi fattori, tra i quali soprattutto la generale orografia e la direzione di provenienza dei venti a una particolare quota, così come la loro intensità, in uscita dalle alpi dinariche.
Ora, il mio intento è cercare di capire se siano solo questi i fattori fondamentali o se bisogna prenderne in considerazione anche altri (ad esempio la profondità del mare e la sua temperatura, magari addirittura nei diversi punti).
Sperando di aver fatto cosa gradita, lancio la discussione per cercare di trovare da tutti quanti più spunti possibili.
Ultima modifica di major; 12/01/2017 alle 20:40
molto importante è il fetch ovvero la distanza percorsa sul mare. non a caso con correnti da nord est il Gargano non becca nulla in caso di ase in quanto con quelle correnti il fetch è cortissimo mentre per costa abruzzese/molisana e da bari in giu aumenta notevolmente inq uanto la distanza si allunga.
precondizionato dal NAM
Credo molto diplomaticamente che ci voglia un meteorologo professionista per capire le precise dinamiche dell'ASE e dove produca maggiori fenomeni con le varie situazioni, essendo troppe le variabili da considerare
Le mie 2 nipotine sono favolose !!!
Ipotizzo senza pretese alcune banali considerazioni sui mancati fenomeni precipitativi in VDI e zone limitrofe: si potrebbe pensare che le intense correnti hanno piegato troppo la street cloud in uscita dalla sponda adriatica estera, favorendo quindi il basso Salento piuttosto che l'alto Salento.
2. L'insistenza delle precipitazioni nella zona dell'ovest barese ed estremo tarantino occidentale potrebbe essere stata accentuata dall'effetto stau dei rilievi lucani ma allo stesso tempo analizzando la foto satellitare odierna è palese come il maggiore innevamento interessi i versanti sottovento, ovvero quelli compresi tra l'Alta Murgia e la Basilicata (Altamura, Gravina, Matera, Ginosa, Laterza, Santeramo). Mentre nel Salento oltre l'innevamento che ha interessato le Serre Salentine (ovvero l'estremo settore meridionale orientale) è singolare l'innevamento che presente lungo la linea ideale che unisce Mesagne a Gallipoli, forse a conferma che la minore esposizione ai furiosi venti abbia favorito l'accumulo precipitativo.
Che ne pensate?
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Bellissimo 3D, la risposta principale credo sia in quel tratto di dinariche di fronte al barese, che impedisce la formazione di trenini in quella zona, che poi le correnti fossero anche sfavorevoli per queste zone è un altro paio di maniche. Curioso di sentire le risposte di altri esperti, vorrei arricchirmi circa l'argomento visto il brutto colpo subito
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molto interessante questa discussione, vorrei saperne di più anch'io in effetti dai più esperti
Relativamente al Tavoliere, si sapeva già dal principio dell'irruzione che avremmo raccolto davvero poca neve, a parte qualche coreografia qua e là o un leggero velo di accumulo (come d'altronde è accaduto), attribuendo la responsabilità principale al Promontorio del Gargano che sovente s'interpone ai trenini nevosi in formazione sull'Adriatico. Ciò che mi ha stupito, come ha scritto @pentotalpaz2, è stata innanzitutto la mancata eccezionalità dell'evento, in termini precipitativi, proprio sulle alture interne del Gargano e sui Monti Dauni settentrionali, cioè proprio i versanti maggiormente esposti a un flusso di questo tipo; inoltre, se vogliamo parlare di trenini, osservando la situazione del 6 e del 7 dalle immagini satellitari (nei miei limiti interpretativi, scusate ) ho potuto osservare che, quei pochi corpi nuvolosi in entrata sul Tavoliere e zone limitrofe avevano una direttrice prevalentemente N-S, in altre parole, facevano il loro ingresso senza l'ostacolo Gargano: a prova di ciò ho potuto osservare che, negli stessi giorni, anche l'area di Termoli (zona senza alcun disturbo orografico) ad esempio, non ha beneficiato di precipitazioni nevose particolarmente significative.. Quest'ultima osservazione è per dire che l'ipotesi l'ASE con coinvolgimento più deciso del Tavoliere, come d'altra parte accaduto già in passato, non è così peregrina e che, qualora il Gargano avesse agito da sbarramento, le correnti molto forti in uscita dai Balcani avrebbero potuto permettere fenomeni di sfondamento anche sulle zone più in ombra come è accaduto ad esempio nelle interne campane e lucane.
Questo è del 2014
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"...if you try the best you can, the best you can is good enough". TY 2000
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