orticello alla mano, rimpiango ancora il 15 dicembre 2007
http://www.stazionemeteostuni.altervista.org/meteo/ Stazione Meteo amatoriale OSTUNI
Dalle mie parti irruzione storica per il freddo e le temperature minime (mai raggiunti in paese - centro storico -5° almeno dal 1987, nel 93 -4). Quasi inesistente per accumulo, decine e decine di episodi migliori. Per sottolineare il freddo incredibile (7 giorni consecutivi con minime ampiamente negative in centro storico e due di ghiaccio), a fine irruzione si contano ancora i danni. Migliaia i contatori "scoppiati" per il gelo, la rete idrica in valle d'itria è al collasso: per le perdite di acqua si sono praticamente svuotate le vasche di raccolta presenti nell'impianto elevatore presente tra Cisternino e Locorotondo, l'erogazione del servizio è a singhiozzo e la pressione al minimo. Devo chiedere ai più anziani se si ricordano un'episodio del genere durante le irruzioni storiche, tipo nel 1987.
spunti interessanti, quoto alcuni punti, come l'effetto stau dei rilievi lucani ed il maggior innevamento nelle aree sottovento, per quanto riguarda l'Alta Murgia.
Sul Salento, le aree che sembrano abbiano ricevuto maggiore nevosità, in realtà non corrispondono proprio alla serre salentine visto che sono poste un pò più ad ovest del nucleo più "brillante" (neve al suolo presente) di quella mappa.
Per cui la questione altitudine a mio avviso, in questo caso, è relativa; riguardo il vento, si e no, visto che era per lo più teso quasi ovunque.
Secondo me molto è dipeso dalla formazione dei trenini (anzi, trenoni) in adriatico e quindi dalle correnti in uscita dalle Alpi Dinariche che hanno formato le street clouds adriatiche intervallate da dry-line, e dalla "geometria" delle correnti ai vari piani isobarici.
Molto difficile fare una previsione in questi casi.
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Reti: MNW - WU - Sup.
"Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo sarà più probabile che si troverà in luoghi dove nessuno è mai arrivato" (Albert Einstein)
Salve tutti, continuando nella discussione, sarebbe interessante capire quali sono i fattori che influiscono sulla larghezza delle street clouds e quindi sull'ampiezza delle dry-lines. Ho provato a sovrapporre le immagini degli eventi 31/12/2014, 17/01/2016, e 07/01/2017 ed ecco i risultati. Sembrerebbe che i punti di generazione delle street clouds in media rimangono molto simili come posizionamento in longitudine, ma varia il posizionamento in latitudine, ovvero si allontanano e si avvicinano alle coste dinariche. Un'altro aspetto particolare che probabilmente ha influito sulla mancanza di innevamento in VDI e la zona secca che si viene a creare in mare a nord ovest di Bari. Infatti analizzando l'immagine relativa al 31/12/2014 si evince chiaramente come l'ASE sia molto produttivo in questa porzione di mare rispetto agli eventi 2016 e 2017 quando invece si è registrata una zona di sereno. Si nota anche che nel 2014 la direzione delle correnti è molto più orientale rispetto al 2016 e 2017. Allego le immagini e relative elaborazioni.Collage.jpgConfronto.jpgZone_secche_e_2014.jpg
Che ne pensate?
Ultima modifica di flavus; 14/01/2017 alle 16:49
Dovrebbe essere il fetch marino un fattore molto importante. Lunghi percorsi esaltano l'umidificazione e aumentano lo spessore verticale delle street clouds, ed in secondo luogo anche l'ampiezza quando il flusso umido diverge se ai vari livelli abbiamo correnti orientate in modo differente.
Nel 2014 come dici le correnti erano maggiormente a componente orientale e ciò potrebbe aver giovato alla VdI (e penalizzato il salento per il minor fetch), ma secondo me è troppo riduttivo giustificare il grande evento notturno del 31/12/2014 solo con l'ase, piuttosto bisogna tirare in causa anche una poderosa avvezione umida negli strati medi da ESE (con successivo aumento termico a 850hPa ma con un materasso freddo in basso).
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Ultima modifica di flavus; 14/01/2017 alle 19:52
Stiamo analizzando l'Ase in base agli effetti delle ultime situazioni . Ma se andassimo indietro, oltre i dieci anni, avremmo un campione maggiormente rappresentativo e scopriremmo episodi in cui gli accumuli nevosi sono stati esattamente opposti nella loro distribuzione territoriale. Non me la sento, pertanto, di standardizzare la causa dell'orografia sulla sponda opposta dell'Adriatico. Se avessimo un campione sufficientemente lungo di osservazioni troveremmo una nevosita decrescente man mano che si procede verso sud sulla costa adriatica pugliese. Così come decisamente meno nevosa risulterebbe la costa Jonica.
La mia idea sulla questione mette in risalto dapprima dove avviene l'uscita dell'aria oltre Adriatico.Chiaramente questo è influito dalla direzione del vento sia a 850 che a 500 perché come qualcuno ha scritto , il grosso sta' nella " strada" che la massa d'aria deve percorrere prima di toccare terra.
Dati Davis Vp2 :estremi ad Ostuni dal 25/2/07
max + 42,8° ( 24/07/07)
min piu' alta + 30,0° (24/07/07)
max piu' bassa + 1,0° ( 15/12/07)
min - 2,0° (15/12/07)
pioggia max 70,1 mm ( 28/11/08)
neve max 30 cm (15/12/07)
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