Pagina 3 di 5 PrimaPrima 12345 UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 41
  1. #21
    Brezza leggera L'avatar di Kratos
    Data Registrazione
    07/12/14
    Località
    Valle del Crati nord (CS) - 102 m.
    Età
    25
    Messaggi
    417
    Menzionato
    9 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria


  2. #22
    Brezza tesa L'avatar di Alfredo93
    Data Registrazione
    01/11/19
    Località
    Luzzi (CS)
    Età
    30
    Messaggi
    967
    Menzionato
    4 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Ciao Kratos, grazie mille per il feedback, sarei felicissimo di poter contribuire per il tuo lavoro!

    Riguardo alla questione microclima della Valle/Presilano, penso che abbia senso specificare Presilano se si confrontata giustamente il lato est con l'altro alto della Valle.

    Ad esempio non ricordo a memoria sfondamenti da NE in grado di coinvolgere anche i centri abitati sul lato ovest, a parte un po' di Stau dagli 800 metri sulla Catena Costiera, per lo meno da Rende verso nord, e geograficamente lo Stau lo becchiamo noi in quelle occasioni.

    Però ci sono alcuni tratti secondo me imprescindibili che identificano il microclima della Valle, sia che si viva sul lato est, sia che si viva sul lato ovest. Sicuramente le inversioni termiche a fondovalle sono una caratteristica fondamentale, come dici tu l'area nord riesce a fare tipicamente minime più basse rispetto all'area centro-meridionale, e anche adesso vedo una differenza di 3-4 gradi tra le stazioni Torano Scalo e la tua e quelle dell'area urbana. Ma se devo immaginare la Valle come fondovalle più area circostante a racchiudere, allora la immagino come un calderone col suo microclima dettato principalmente dall'orografia.

    Per essere più preciso, sono sicuro che fino all'asse Luzzi-Lattarico si riesce a beneficiare del fattore omotermia durante alcuni eventi, e mi riferisco in particolare a quelli del 10 Gennaio 2019, 28 Gennaio 2015 e 14 Febbraio 2010 e non parlo tanto degli accumuli, ma della capacità di avere una colonna stabile. A tal proposito sarebbe interessante fare i confronti a parità di quota tra casa mia e Santa Sofia d'Epiro, piuttosto che San Demetrio Corone che è già direttamente esposta sullo Ionio, oppure con Mongrassano ad esempio e Rota Greca ad ovest, per capire fin dove si riesce a stabilizzare solitamente la colonna e per quanto tempo si riesca a resistere a parità di condizioni in quota.

    Un altro esempio che ritengo lampante è il gelicidio del 9 Marzo 2010 che ha coinvolto per certo questa zona dai 650 ai 1100 metri circa nonostante in quota ci fossero già una +2 o +3 a 850hPa, perchè riesce secondo me a dare un'idea della capacità di contenere freddo nei bassi strati almeno fino a quest'area, ma non ho alcun riscontro purtroppo su questo evento in altri luoghi.

    Concordo poi sulla configurazione che evidenzi sul finale, speriamo di giovarne presto
    Ultima modifica di Alfredo93; 17/12/2020 alle 12:01
    2021:16cm, 2020 :2 cm, 2019 :34 cm, 2018 :6 cm, 2017:12 cm, 2016 :18 cm, 2015:19 cm, 2014:0 cm,2013:8 cm, 2012:52 cm, 2011:4 cm, 2010:27cm, 2009 :11 cm, 2008 :1 cm, 2007:36 cm

  3. #23
    Brezza leggera L'avatar di Kratos
    Data Registrazione
    07/12/14
    Località
    Valle del Crati nord (CS) - 102 m.
    Età
    25
    Messaggi
    417
    Menzionato
    9 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Citazione Originariamente Scritto da Alfredo93 Visualizza Messaggio
    Ciao Kratos, grazie mille per il feedback, sarei felicissimo di poter contribuire per il tuo lavoro!

    Riguardo alla questione microclima della Valle/Presilano, penso che abbia senso specificare Presilano se si confrontata giustamente il lato est con l'altro alto della Valle.

    Ad esempio non ricordo a memoria sfondamenti da NE in grado di coinvolgere anche i centri abitati sul lato ovest, a parte un po' di Stau dagli 800 metri sulla Catena Costiera, per lo meno da Rende verso nord, e geograficamente lo Stau lo becchiamo noi in quelle occasioni.

    Però ci sono alcuni tratti secondo me imprescindibili che identificano il microclima della Valle, sia che si viva sul lato est, sia che si viva sul lato ovest. Sicuramente le inversioni termiche a fondovalle sono una caratteristica fondamentale, come dici tu l'area nord riesce a fare tipicamente minime più basse rispetto all'area centro-meridionale, e anche adesso vedo una differenza di 3-4 gradi tra le stazioni Torano Scalo e la tua e quelle dell'area urbana. Ma se devo immaginare la Valle come fondovalle più area circostante a racchiudere, allora la immagino come un calderone col suo microclima dettato principalmente dall'orografia.

    Per essere più preciso, sono sicuro che fino all'asse Luzzi-Lattarico si riesce a beneficiare del fattore omotermia durante alcuni eventi, e mi riferisco in particolare a quelli del 10 Gennaio 2019, 28 Gennaio 2015 e 14 Febbraio 2010 e non parlo tanto degli accumuli, ma della capacità di avere una colonna stabile. A tal proposito sarebbe interessante fare i confronti a parità di quota tra casa mia e Santa Sofia d'Epiro, piuttosto che San Demetrio Corone che è già direttamente esposta sullo Ionio, oppure con Mongrassano ad esempio e Rota Greca ad ovest, per capire fin dove si riesce a stabilizzare solitamente la colonna e per quanto tempo si riesca a resistere a parità di condizioni in quota.

    Un altro esempio che ritengo lampante è il gelicidio del 9 Marzo 2010 che ha coinvolto per certo questa zona dai 650 ai 1100 metri circa nonostante in quota ci fossero già una +2 o +3 a 850hPa, perchè riesce secondo me a dare un'idea della capacità di contenere freddo nei bassi strati almeno fino a quest'area, ma non ho alcun riscontro purtroppo su questo evento in altri luoghi.

    Concordo poi sulla configurazione che evidenzi sul finale, speriamo di giovarne presto
    Va benissimo! Più in la ti mostrerò magari via mail cosa stiamo creando in modo da farti un'idea. Chiaramente conosci molto meglio di me il clima pre-silano avendo avuto modo di monitorarlo.
    Io parto da un concetto orografico:
    La valle del Crati non supera i 300 m di quota, in quanto oltre questa quota non si presentano le caratteristiche generali della valle che su due piedi sono le escursioni termiche. Tutto ciò che viene aumentando di quota che sia ad est (e quindi verso la Sila), che sia ad ovest (e quindi verso la catena costiera) la considero come pre-Sila e pre-Catena costiera in quanto presentano fortissime influenze dettate appunto dalla vicinanza delle montagne.

    Assolutamente no, la catena costiera da nord est non vede assolutamente nulla, men che meno appunto la pre-catena costiera. Al massimo l'unica cosa che può accadere è qualche ammasso nuvoloso che si viene a creare solo sulle cime, ma parliamo di precipitazioni debolissime. Almeno secondo mie osservazioni non ricordo mai nulla.
    Da voi è diverso: se le correnti hanno un asse da N a S qualcosa riuscite ad ottenere ma poca roba. Lo sfondamento avviene quando si attiva lo stau sul versante silano più esposto, parliamo sila greca centro/orientale con correnti da NE. Difatti se noti, prima si comincia coi versanti esposti, arriva in Sila, zona Cecita, si accumula sul varco, e sfonda scendendo anche dove abiti tu. Onestamente non so se possa arrivare fino in paese a Luzzi, ma è abbastanza difficile.
    Teoricamente potete beccare stau da ovest, ma non so se si attivi già dalla tua posizione o zona Sambucina.

    Per quanto riguarda l'omotermia ne possiamo beneficiare potenzialmente tutti. Certo, giù avete molta più possibilità. Qui ahimè non capita spesso, capita con il cuscino.. difatti Bisignano fino a 300 m resta fuori, mentre da Luzzi a scendere nevica a valle in determinate circostanze. Sarebbe interessantissimo fare un confronto termico con Santa Sofia d'Epiro o zona a pari quote sulla Catena Costiera. Perché non controlli sull'app di Weatherlink la stazione di Bisignano? Sta a 570 m circa e si aggiorna una volta l'ora. Tutta via secondo me Santa Sofia d'Epiro inizia troppo a risentire dell'azione marittima, un po' meno di San Demetrio in quanto a nord, non ha altri rilievi in grado di proteggerla, cosa che ha Acri, al confine proprio con S. Demetrio.

    Comunque ti volevo segnalare come sulla pre-catena costiera (rota greca-lattarico) molto spesso si venga a generare un'isoterma in meno che rimane li. Ti consiglio di farci caso nelle prossime ondate da ovest
    Ultima modifica di Kratos; 17/12/2020 alle 14:01

  4. #24
    Brezza tesa L'avatar di Alfredo93
    Data Registrazione
    01/11/19
    Località
    Luzzi (CS)
    Età
    30
    Messaggi
    967
    Menzionato
    4 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Citazione Originariamente Scritto da Kratos Visualizza Messaggio
    Da voi è diverso: se le correnti hanno un asse da N a S qualcosa riuscite ad ottenere ma poca roba. Lo sfondamento avviene quando generalmente si attiva lo stau sul versante silano più esposto, parliamo sila greca centro/orientale con correnti da NE. Difatti se noti, prima si comincia coi versanti esposti, arriva in Sila, zona Cecita, si accumula sul varco, e sfonda scendendo anche dove abiti tu. Onestamente non so se possa arrivare fino in paese a Luzzi, ma è abbastanza difficile.
    Vero, anche se c'è da sottolineare un punto che provo a riassumere anche nell'immagine seguente. La zona in Blu, vicina a Luzzi per intenderci, si trova tra i 1000 e i 1200 metri di quota ed esattamente da quel punto si può vedere la costa che indico in rosso, la zona dell'Alto Ionio. Questo è un primo motivo per il quale anche con correnti tese da Nord è possibile avere Stau su quest'area. Il secondo motivo, e forse quello più importante, è che a Nord-Nord Est si trovano come unici rilievi quelli alle spalle di Acri, che culminano nella Serra Crista d'Acri a circa 1100 metri. Serra Castellara, sopra Luzzi, arriva a 1286 metri, pertanto un primo Stau avviene sicuramente su Acri (dove tipicamente si hanno i maggiori accumuli) ma una buona dose di umidità riesce ad addossarsi anche su quest'area, col risultato che poi lo sfondamento riesce a scendere di quota più o meno a seconda delle situazioni. Il 9 Febbraio 2015 nevicò fino in paese ma con appena un velo, il 23 Febbraio 2019 nevicò ancora fino in paese con credo 2/3 centimetri a 350 metri, il 6/7 Febbraio 2012 nevicò fino a Valle, ma li eravamo sotto minimo Ionico e non semplice Stau.
    Sila.jpg
    Citazione Originariamente Scritto da Kratos Visualizza Messaggio

    Teoricamente potete beccare stau da ovest, ma non so se si attivi già dalla tua posizione o zona Sambucina.
    Non ho mai notato accentuazione di fenomeni particolari qui, magari qualcosa in più più ad est ma penso nulla di rilevante


    Citazione Originariamente Scritto da Kratos Visualizza Messaggio

    Comunque ti volevo segnalare come sulla pre-catena costiera (rota greca-lattarico) molto spesso si venga a generare un'isoterma in meno che rimane
    Credo sia merito (principalmente) delle maggiori precipitazioni e della loro continuità per lo Stau sulla Catena Costiera, noto spesso con rientri da ovest che la neve riesce a spingersi più in basso

    Ciao
    2021:16cm, 2020 :2 cm, 2019 :34 cm, 2018 :6 cm, 2017:12 cm, 2016 :18 cm, 2015:19 cm, 2014:0 cm,2013:8 cm, 2012:52 cm, 2011:4 cm, 2010:27cm, 2009 :11 cm, 2008 :1 cm, 2007:36 cm

  5. #25
    Brezza leggera L'avatar di Kratos
    Data Registrazione
    07/12/14
    Località
    Valle del Crati nord (CS) - 102 m.
    Età
    25
    Messaggi
    417
    Menzionato
    9 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Citazione Originariamente Scritto da Alfredo93 Visualizza Messaggio
    Vero, anche se c'è da sottolineare un punto che provo a riassumere anche nell'immagine seguente. La zona in Blu, vicina a Luzzi per intenderci, si trova tra i 1000 e i 1200 metri di quota ed esattamente da quel punto si può vedere la costa che indico in rosso, la zona dell'Alto Ionio. Questo è un primo motivo per il quale anche con correnti tese da Nord è possibile avere Stau su quest'area. Il secondo motivo, e forse quello più importante, è che a Nord-Nord Est si trovano come unici rilievi quelli alle spalle di Acri, che culminano nella Serra Crista d'Acri a circa 1100 metri. Serra Castellara, sopra Luzzi, arriva a 1286 metri, pertanto un primo Stau avviene sicuramente su Acri (dove tipicamente si hanno i maggiori accumuli) ma una buona dose di umidità riesce ad addossarsi anche su quest'area, col risultato che poi lo sfondamento riesce a scendere di quota più o meno a seconda delle situazioni. Il 9 Febbraio 2015 nevicò fino in paese ma con appena un velo, il 23 Febbraio 2019 nevicò ancora fino in paese con credo 2/3 centimetri a 350 metri, il 6/7 Febbraio 2012 nevicò fino a Valle, ma li eravamo sotto minimo Ionico e non semplice Stau.
    Sila.jpg


    Non ho mai notato accentuazione di fenomeni particolari qui, magari qualcosa in più più ad est ma penso nulla di rilevante




    Credo sia merito (principalmente) delle maggiori precipitazioni e della loro continuità per lo Stau sulla Catena Costiera, noto spesso con rientri da ovest che la neve riesce a spingersi più in basso

    Ciao
    Ma come puoi ben vedere dalla tua stessa foto non è una tramontana pura. Ha sempre un asse un po' inclinato verso est. In ogni caso è certo che zona varco veda da stau anche con N, ma sul fatto che possa scendere su quote più basse non è un evento stantard che capita spesso, e se capita parliamo di accumuli esigui non di nevoni. Ecco perchè parlo di un asse favorevole da NE, piuttosto che da nord. Ma hai per caso un archivio fotografico di Varco San Mauro?

  6. #26
    Brezza tesa L'avatar di Alfredo93
    Data Registrazione
    01/11/19
    Località
    Luzzi (CS)
    Età
    30
    Messaggi
    967
    Menzionato
    4 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Citazione Originariamente Scritto da Kratos Visualizza Messaggio
    Ma come puoi ben vedere dalla tua stessa foto non è una tramontana pura. Ha sempre un asse un po' inclinato verso est. In ogni caso è certo che zona varco veda da stau anche con N, ma sul fatto che possa scendere su quote più basse non è un evento stantard che capita spesso, e se capita parliamo di accumuli esigui non di nevoni. Ecco perchè parlo di un asse favorevole da NE, piuttosto che da nord. Ma hai per caso un archivio fotografico di Varco San Mauro?
    Chiaro, non intendo mai nevoni, parlo di fenomeno in sé. Poi si può essere fortunati qui e beccarsi al più 20 cm oppure qualche fiocco coreografico. Sulla tramontana probabilmente hai ragione, una componente orientale nei bassi strati serve Discussione su eventi nevosi in Calabria


    No di Varco San Mauro no anche perché sono abbastanza sotto, ho solo foto di qui per gli eventi degli ultimi anni

    Inviato dal mio SM-A705FN utilizzando Tapatalk

  7. #27
    Vento forte L'avatar di Reventino
    Data Registrazione
    21/10/19
    Località
    Decollatura (CZ)
    Messaggi
    4,707
    Menzionato
    13 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Complimento per la
    ricostruzione delle nevicate importanti in Valle del Crati negli ultimi 15 anni. Nonostante l’altezza veramente irrisoria riesce a fare delle
    performance incredibili in caso di precipitazioni continue e freddo preesistente dopo irruzioni balcaniche. Volevo solo aggiungere due cose per il momento,
    la
    diminuizione incredibile delle
    nevicate almeno sul
    mio territorio dopo l’abbuffata del 2005. Prima progressiva poi allarmante. E la
    mancanza di lavori seri sulla
    nevosità regionale a parte la Valle del Crati che può beneficiare di tanti meteo appassionati a differenza di molte altre zone, sia per motivi demografici, che anche per obbiettiva carenza di spunti nevosi, almeno da dicembre 2010
    in avanti. Non vorrei sperarla grossa ma credo che le quote
    medio basse della calabria specie occidentale proprio in virtù di un equilibrio complicatissimo per far nevicare dati i tanti fattori sfavorevoli pur avendo molto spesso discreta continentalità hanno visto una riduzione drammatica della nevosità e della permanenza dj neve al suolo. Solo una domanda per la valle del Crati, avete fatto degli studi riguardo alla durata di permanenza della neve a valle. Perché temo sia questo il suo tallone di achille soprattutto negli ultimi anni. D’altra parte essere tra 100 e 200
    metri ha il
    suo peso, specie in Calabria. Non siamo purtroppo o per fortuna nel bacino del Po.

  8. #28
    Brezza tesa L'avatar di Alfredo93
    Data Registrazione
    01/11/19
    Località
    Luzzi (CS)
    Età
    30
    Messaggi
    967
    Menzionato
    4 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Grazie per l'intervento
    E' un vero peccato che non disponga di dati e misure certe per gli anni prima dl 2007, ero troppo piccolo, anche se ricordo abbastanza bene le nevicate tra fine Gennaio e inizio Marzo del 2005 e quella del 2001. Non posso quindi fare un confronto tra le 2 decadi degli anni 2000 ma credo che la nevosità sia calata anche qui, forse in maniera meno drammatica rispetto alla tua zona potendo beneficiare un minimo anche dello Stau silano con correnti da NE.

    Riguardo alla nevosità sul resto della Calabria, sono d'accordo sulle due ragioni che elenchi, sarei felice se qualchhe utente (anche solo lettore) da altre aree potesse intervenire a riguardo. Per citarne uno, sarebbe interessante l'area delle Serre Vibonesi per il microclima della zona di Serra San Bruno-Mongiana-Fabrizia. A quote più basse gli spunti sono minori per ovvie ragioni.

    Citazione Originariamente Scritto da Reventino Visualizza Messaggio

    Solo una domanda per la valle del Crati, avete fatto degli studi riguardo alla durata di permanenza della neve a valle. Perché temo sia questo il suo tallone di achille soprattutto negli ultimi anni. D’altra parte essere tra 100 e 200
    metri ha il
    suo peso, specie in Calabria. Non siamo purtroppo o per fortuna nel bacino del Po.

    Questa è una gran bella domanda! Non ho dati certi alla mano ma ho qualche ricordo anche riguardo a questo. Nel Dicembre 2007 andavo a scuola a Cosenza e ricordo la neve al suolo nella zona Cancello Magdaloni (area nord di Rende) fino almeno al 22 (6 giorni), sicuramente ache nelle campagne intorno a Cosenza. Più a nord credo sia andato tutto via
    tra il 18 e 19 dopo la pioggia. Nel Gennaio 2016 la neve resse in zona quattromiglia almeno dal 19 al 25 (6 giorni), più a nord fino al 21/22 massimo.

    Nel 2010 non ricordo invece, probabilemente 4-5 giorni a sud durò ma la pioggia e il libeccio fecero il loro brutto lavoro. Poi bisognerebbe definire la quantità minimima e l'omogeneità dell'innevamento al suolo, ma per un riscontro serio servono dati che purtroppo non ho
    2021:16cm, 2020 :2 cm, 2019 :34 cm, 2018 :6 cm, 2017:12 cm, 2016 :18 cm, 2015:19 cm, 2014:0 cm,2013:8 cm, 2012:52 cm, 2011:4 cm, 2010:27cm, 2009 :11 cm, 2008 :1 cm, 2007:36 cm

  9. #29
    Vento forte L'avatar di Reventino
    Data Registrazione
    21/10/19
    Località
    Decollatura (CZ)
    Messaggi
    4,707
    Menzionato
    13 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Citazione Originariamente Scritto da Alfredo93 Visualizza Messaggio
    Grazie per l'intervento Immagine

    E' un vero peccato che non disponga di dati e misure certe per gli anni prima dl 2007, ero troppo piccolo, anche se ricordo abbastanza bene le nevicate tra fine Gennaio e inizio Marzo del 2005 e quella del 2001. Non posso quindi fare un confronto tra le 2 decadi degli anni 2000 ma credo che la nevosità sia calata anche qui, forse in maniera meno drammatica rispetto alla tua zona potendo beneficiare un minimo anche dello Stau silano con correnti da NE.

    Riguardo alla nevosità sul resto della Calabria, sono d'accordo sulle due ragioni che elenchi, sarei felice se qualchhe utente (anche solo lettore) da altre aree potesse intervenire a riguardo. Per citarne uno, sarebbe interessante l'area delle Serre Vibonesi per il microclima della zona di Serra San Bruno-Mongiana-Fabrizia. A quote più basse gli spunti sono minori per ovvie ragioni.




    Questa è una gran bella domanda! Non ho dati certi alla mano ma ho qualche ricordo anche riguardo a questo. Nel Dicembre 2007 andavo a scuola a Cosenza e ricordo la neve al suolo nella zona Cancello Magdaloni (area nord di Rende) fino almeno al 22 (6 giorni), sicuramente ache nelle campagne intorno a Cosenza. Più a nord credo sia andato tutto via
    tra il 18 e 19 dopo la pioggia. Nel Gennaio 2016 la neve resse in zona quattromiglia almeno dal 19 al 25 (6 giorni), più a nord fino al 21/22 massimo.

    Nel 2010 non ricordo invece, probabilemente 4-5 giorni a sud durò ma la pioggia e il libeccio fecero il loro brutto lavoro. Poi bisognerebbe definire la quantità minimima e l'omogeneità dell'innevamento al suolo, ma per un riscontro serio servono dati che purtroppo non ho

    Io ho il sospetto che il dato più allarmante in assoluto e sul quale non ci siano dubbi, sia la presenza di neve al suolo e i giorni continuativi con suolo innevato. Ma questo ovunque, certamente non solo in Calabria. Posso dire per la zona del massiccio del Reventino che sono veramente diventate rarissime le giornate con ghiaccioli che spiovono dai tetti. Io mi ricordo benissimo anni in cui raggiungevano anche il metro di lunghezza, delle vere e proprie stalattiti. Ora credo che almeno dal 2012 non se ne vedono forse qualcosina dopo ci sarà stata chiaramente, ma l'utimo mese invernale serio e per serio intendo per permanenza di neve al suolo continuativo per almeno due setimane in valle a Decollatura risale addirittura a febbraio 2009, quando dopo due nevicate importanti, dell'ordine di 12 e 25 cm, abbiamo avuto giornate veramente gelide per almeno dieci giorni due settimane a causa di albedo, e continui afflussi di nord est che hanno congelato la neve addirittura sui rami degli alberi per tanti giorni, con gelate persistenti e temperature superiori allo zero solo nelle ore più calde, e mai oltre i 6/7 gradi nonostante i cieli per lo più serene. Peccatro che non ho lòe medie, ma se non posso dire che febbraio 2009 fu un mese normale, la anormalità è che da allora e sono 11 anni non si è più verificato nulla di simile, quando ad esempio prima non è difficile ricordare fine gennaio inizio marzo 2005, dicembre 2001, l'inverno 98-99, il 92-93 per non parlare diu numerosi inverni o persino mesi di marzo degli anni 80, tipo su tutti marzo 1987. Ma non dimentichiamoci ovviamente nemmeno gennaio 1985, che se al nord è un mostro sacro oggi anche per la Calabria, pur non essendo stato un mese eccezionale sarebbe ricordato con vero stupore. Secondo me al sud, specie alcune zone adriatiche di basse quota non ci si sta rendendo conto della riduzione drammatica di nevosità, freddo e persistenza della neve alle quote medie dell'appennino, che per esempio in calabria corrispondono almeno il 50% del territorio regionale. Purtroppo sono zone che si sono andate disabitando negli ultimi anni e quindi hanno pochi osservatori che possono testimoniare la drammaticità di quanto sta avvenendo. In pratica la neve, che era parte integrante della cultura di diversi luoghi, non lo è ormai più. Mia nonna era addirittura terrorizzata dalla neve perchè la conosceva come una presenza sempre possibile nei mesi invernali, non scontata ma certamente capace in tempi molto più duri materialmente dei nostri di stringere la sua presa, con freddo e gelo non per un paio di giorni ma per settimane. Sembra incredibile che sul Reventino ci fossero fosse in cui la neve si faceva accumulare a mo di ghiacciaie fino a tarda primavera, ora che a malappena cade persino in pieno inverno, e parliamo di 1300M. La situazione è drammatica, e non possono bastare sporadiche nevicate in luoghi magari dove la neve è un evento da salutare sempre con gratitudine, come il Salento, per negare la tragicità di quanto sta avvenendo sulle nostre montagne e sulle vallate interne, dove la neve sino almeno al 2009 era veramente di casa. Cosa devo aggiungere di più. Certo non ho citato dati ma impressioni per lo più, ma questo è ancora più grave, perchè se una cosa la vedi ad occhio significa che è veramente drammatica, non un fenomeno lineare, o una tendenza, ma un fenomeno esponenziale. Mi costa tanto dirlo, ma ormai ho sempre meno speranza, anche in via sporadica e quasi eccezionale a rivedere la quasi normalità del passato. In pratica si perde così un dato culturale radicato nei millenni. I bambini nati a Decollatura dal 2010 in avanti quasi nemmeno sanno cosa è la neve. Cosa devo dire di più?

  10. #30
    Brezza tesa L'avatar di Alfredo93
    Data Registrazione
    01/11/19
    Località
    Luzzi (CS)
    Età
    30
    Messaggi
    967
    Menzionato
    4 Post(s)

    Predefinito Re: Discussione su eventi nevosi in Calabria

    Citazione Originariamente Scritto da Reventino Visualizza Messaggio
    Io ho il sospetto che il dato più allarmante in assoluto e sul quale non ci siano dubbi, sia la presenza di neve al suolo e i giorni continuativi con suolo innevato. Ma questo ovunque, certamente non solo in Calabria. Posso dire per la zona del massiccio del Reventino che sono veramente diventate rarissime le giornate con ghiaccioli che spiovono dai tetti. Io mi ricordo benissimo anni in cui raggiungevano anche il metro di lunghezza, delle vere e proprie stalattiti. Ora credo che almeno dal 2012 non se ne vedono forse qualcosina dopo ci sarà stata chiaramente, ma l'utimo mese invernale serio e per serio intendo per permanenza di neve al suolo continuativo per almeno due setimane in valle a Decollatura risale addirittura a febbraio 2009, quando dopo due nevicate importanti, dell'ordine di 12 e 25 cm, abbiamo avuto giornate veramente gelide per almeno dieci giorni due settimane a causa di albedo, e continui afflussi di nord est che hanno congelato la neve addirittura sui rami degli alberi per tanti giorni, con gelate persistenti e temperature superiori allo zero solo nelle ore più calde, e mai oltre i 6/7 gradi nonostante i cieli per lo più serene. Peccatro che non ho lòe medie, ma se non posso dire che febbraio 2009 fu un mese normale, la anormalità è che da allora e sono 11 anni non si è più verificato nulla di simile, quando ad esempio prima non è difficile ricordare fine gennaio inizio marzo 2005, dicembre 2001, l'inverno 98-99, il 92-93 per non parlare diu numerosi inverni o persino mesi di marzo degli anni 80, tipo su tutti marzo 1987. Ma non dimentichiamoci ovviamente nemmeno gennaio 1985, che se al nord è un mostro sacro oggi anche per la Calabria, pur non essendo stato un mese eccezionale sarebbe ricordato con vero stupore. Secondo me al sud, specie alcune zone adriatiche di basse quota non ci si sta rendendo conto della riduzione drammatica di nevosità, freddo e persistenza della neve alle quote medie dell'appennino, che per esempio in calabria corrispondono almeno il 50% del territorio regionale. Purtroppo sono zone che si sono andate disabitando negli ultimi anni e quindi hanno pochi osservatori che possono testimoniare la drammaticità di quanto sta avvenendo. In pratica la neve, che era parte integrante della cultura di diversi luoghi, non lo è ormai più. Mia nonna era addirittura terrorizzata dalla neve perchè la conosceva come una presenza sempre possibile nei mesi invernali, non scontata ma certamente capace in tempi molto più duri materialmente dei nostri di stringere la sua presa, con freddo e gelo non per un paio di giorni ma per settimane. Sembra incredibile che sul Reventino ci fossero fosse in cui la neve si faceva accumulare a mo di ghiacciaie fino a tarda primavera, ora che a malappena cade persino in pieno inverno, e parliamo di 1300M. La situazione è drammatica, e non possono bastare sporadiche nevicate in luoghi magari dove la neve è un evento da salutare sempre con gratitudine, come il Salento, per negare la tragicità di quanto sta avvenendo sulle nostre montagne e sulle vallate interne, dove la neve sino almeno al 2009 era veramente di casa. Cosa devo aggiungere di più. Certo non ho citato dati ma impressioni per lo più, ma questo è ancora più grave, perchè se una cosa la vedi ad occhio significa che è veramente drammatica, non un fenomeno lineare, o una tendenza, ma un fenomeno esponenziale. Mi costa tanto dirlo, ma ormai ho sempre meno speranza, anche in via sporadica e quasi eccezionale a rivedere la quasi normalità del passato. In pratica si perde così un dato culturale radicato nei millenni. I bambini nati a Decollatura dal 2010 in avanti quasi nemmeno sanno cosa è la neve. Cosa devo dire di più?
    Hai centrato un ottimo punto. Per la resistenza della neve al suolo ho sempre avuto molta sfortuna perché vivo in un posto in pendio ed esposto a SW, pertanto il sole riesce a fare danni facilmente. Tuttavia negli avvallamenti all'ombra ricordo negli anni 00 più volte la resistenza per strada di neve e ghiaccio anche per più settimane (parlo di 7-750 metri), e ho ricordi chiari perché facevo spesso la strada in questione. Ma anche semplicemente la brina che resiste all'ombra per qualche giorno. Ho meno ricordi del passato, quindi non posso fare molti confronti lucidi, però guardando in giro sulle montagne è evidente ciò di cui parli. Quello del 2009 fu un mese di Febbraio stupendo, anche se qui la nevicata del 13 fu poco generosa, ma quello fu uno dei casi in cui il ghiaccio e la poca neve resistettero per bene all'ombra per tanti giorni.

    Qui un dettaglio diventato ormai costante da almeno 10 anni è l'abbondanza di graminacee anche nei mesi invernali, tant'è che per correre ai ripari abbiamo dovuto tosare tutto intorno casa qualche giorno fa. Altro aspetto preoccupante, molti alberi confondono l'autunno con una nuova primavera. Sono tornato qui il 31 ottobre ed uno dei ciliegi sotto casa mia era in piena fioritura, mentre uno dei mandorli e dei fichi hanno sviluppato il nuovo fogliame tranquillamente a Novembre. Tre alberi non fanno una certezza, ma è significativo. Poi almeno dal 2014 in poi è possibile raccogliere pomodori, peperoni e melanzane fino ad ottobre inoltrato.

    Inviato dal mio SM-A705FN utilizzando Tapatalk

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •