Purtroppo i timori di ieri circa la fumosità del lungo vengono confermati dai modelli odierni poiché non riesce a crearsi una seria risalita azzorriana ad ovest, anzi potremmo anche assistere (in linea assolutamente teorica ad una ripresa della zonalità); non vorrei che dopo un dicembre in attesa di grandi sconquassi mai arrivati si proceda con un gennaio di tal fatta.
reading.jpg
read.jpg
In realtà non si vedeva proprio niente. Animo, coraggio.
Ma infatti tutte le ondate di gelo e neve arrivate nelle nostre lande sono sempre comparse nei modelli attorno alle 144-168 ore. Quella del 2014 fu eclatante, visto che comparve improvvisamente in UKMO a sole 144 ore e a ruota seguirono tutti gli altri. Anche 2017 e 2019 comparvero concretamente solo attorno alle 160 ore.
Oltre le 200 ore bisogna solo guardare i segnali, che evidenziano un possibile cambiamento d'assetto a macro-scala, mentre i movimenti quasi "definitivi" emergeranno sempre e solo tra le 120 e le 160 ore, quando i dati diventano via via più precisi e diverse variabili come montagne, oceani e altro ricevono una miglior lettura. Oltre le 200 ore tante di queste variabili vengono parzialmente sfumate come ovvio che sia.
Quindi non serve abbattersi, anzi c'è da essere più che soddisfatti per i segnali che ci arrivano dalla seconda decade di gennaio. Per i dettagli e ipotetiche irruzioni su di noi dovremo sempre attendere le 140 ore circa
Qui siamo a circa 200h
Se devo fare un discorso metodologico circa l'approccio ad una scienza devo dire che per le scienze sociali, un approccio ottimistico può essere anche utile, perchè sono scienze in cui i comportamenti possono condizionare, almeno entro certi limiti l'oggetto di studio, ma se invece dobbiamo parlare di meteorologia, ciò è assolutamente inutile. La ragione è semplice, il tempo che fa non dipende da come noi lo percepiamo o da come vorremmo che fosse. Anzi, credo che convenga più un approccio molto pessimistico, o meglio realistico, perchè almeno può spingere a cercare di salvare se non il tempo nostro, almeno delle generazioni future, con la riduzione drastica delle emissioni di gas serra. Almeno questo secondo me è un approccio maturo e scientifico. Se invece vogliamo solo concentrarci sulla nevicatina che ogni tanto può fare anche oggi, o con qualche raro evento estremo di freddo, che se la tendenza è questa potrebbe diventare veramente sempre più raro e isolato, il discorso cambia. Io sulla mia regione, per non parlare poi del resto del Paese o del continente o di tutto l'emisfero nord (se proprio vogliamo allargare lo sguardo), non solo vedo inverni sempre più miti, ma una riduzione drastica delle occasioni nevose e della permanenza della neve al suolo o dei ghiacciai dove ci sono. Al contempo vedo l'aumento delle precipitazioni violente nelle zone dove queste sono favorite dall'orografia o da fonti di calore, quali il mare, ma una riduzione del numero di ore di pioggia e della nuvolosità, questo almeno sulla mia regione, ma pensiamo alla Pianura Padana, alla riduzione incredibile delle nebbie e alle estati tropicali che stanno avendo. Ho mischiato un po' di cose me ne rendo conto, però penso che dobbiamo reinventare il nostro approccio alla meteo anche per il fatto che gli eventi che ci hanno fatto avvicinare ad essa sono diventati sempre più rari. E' necessario dunque un approccio più distaccato e scientifico oltre una certa dose di scetticismo riguardo a tutte le proiezioni modellistiche che vanno oltre i 5 giorni e in particolare riguardo a certi modelli che nonostante il progresso scientifico si rivelano sempre deludenti. Gli unici dati certi e le tendenze sicure invece è la progressione esponenziale dell'aumento della temperatura ovunque e la riduzione delle giornate di pioggia oltre che ovviamente alle ore di neve e alla permanenza di neve al suolo nei luoghi dove essa era di casa. Questo è il mio punto di partenza.
Certo che i +20°C previsti sulla Calabria tirrenica centrale in piena notte fanno abbastanza impressione...e avere quasi 20° a 1400M sulla Sicilia meridionale spero ci sia una certa limata, ma saremo comunque per più di qualche ora oltre i +10°C dalla media, tra l'altro le minime monstre io le vedo sino al litorale romano, quindi è un discorso non solo meridionale e Siciliano a sto punto
Segnalibri