Originariamente Scritto da
Marco*
Tentiamo di mettere un po' d'ordine in una situazione che sicuramente non ispira fiducia, almeno nel prossimo futuro, ma che secondo me continua a lasciare più di una via d'uscita (so che siete stanchi di questi termini, così come di frasi tipo "in prospettiva", "segnali confortanti" ecc. ma tant'è
)
Nei prossimi giorni assisteremo ad una notevole frenata zonale, con uno svuotamento consistente di vorticità in zona NATL per mano dell'opposizione termica del continente eurasiatico ad est e dell'influenza di campi di alta pressione a latitudini polari.
Le forzanti troposferiche, in primis la madden, andranno purtroppo a posizionare i centri motore depressionari in aree a noi non favorevoli: il getto cadrà in direzione della penisola Iberica, con tutte le conseguenze nefaste ben apprezzabili nel determinismo a medio termine. Impressionante la corrispondenza tra la tabella
MJO elaborata dal nostro CS e le anomalie di geopotenziale a 500hpa previste tra 6 giorni.
Immagine
Immagine
In questa fase, tuttavia, la parte più consistente delle masse gelide continentali sarà ancora in cammino verso l'Europa ed è per questo motivo che il piatto grosso ce lo si giocherà solamente verso la fine della prima decade di febbraio e l'inizio della seconda. Su come evolverà questa configurazione, la prognosi è ancora molto ma molto nebulosa. Ad oggi i segnali sembrano indirizzarci verso un rientro della madden in fase 6, che sul comparto europeo sarebbe correlata praticamente ad un reversal pattern rispetto a quella precedente.
Immagine
Immagine
Parliamo di un'evoluzione che regalerebbe molte più chance invernali per meridiani più orientali, con probabile "effetto pendolo" dettato da una presa di vorticità su artico canadese e l'instaurarsi di un ridge atlantico molto solido. Al momento su tratta di mere speculazioni perché nel determinismo, aldilà di quanto mostrato da
GEM e dal run serale di
ECMWF di ieri, siamo ancora troppo lontani per cogliere una simile tendenza.
Quello che è certo è che - per quanto la nostra percezione sia negativamente condizionata dai "risultati" in termini di neve e freddo - siamo reduci da un mese di gennaio sicuramente molto dinamico e che ha visto l'alternarsi di pattern diversi tra loro con una sequenza temporale relativamente breve: dopo un inizio mese ad appannaggio della Spagna e dell'Europa occidentale, la seconda parte del mese ha visto letteralmente capovolgersi gli equilibri con l'Europa orientale obiettivo di irruzioni di aria artica
Immagine
Immagine
Immagine
La speranza, secondo me fondata, è che questo trend dinamico possa proseguire anche nel mese entrante. A quel punto però la posta in gioco sarà prevedibilmente molto più alta rispetto a quanto visto nelle scorse due settimane e vedrà in ballo una vera e propria lotta tra notevoli masse di aria fredda continentali in retrogressione dal settore russo e l'inesorabile avanzamento della stagione con l'innalzamento del getto subtropicale.
Segnalibri