Appena descritto quel che è avvenuto, c'è stata un'oretta di ottimi temporali senza raffiche particolari e con precipitazioni moderate.
Ho anche parlato di questo fenomeno per cui quando il fronte ha quelle determinate caratteristiche di movimento che ho elencato allora si verifica un salto del brindisino settentrionale (ma anche del tarantino occidentale a dire il vero). Le cause mi sono ignote, ho azzardato un'ipotesi, ma devo riguardarmi la dinamica del sat di ieri e confrontare con delle mappe altimetriche.
Anche oggi pioverà domani
Per vagliare la mia ipotesi sull'effetto d'ombra pluviometrica causato dai rilievi lucani sul brindisino settentrionale e tarantino occidentale quando passano dei fronti con determinate caratteristiche di movimento delle correnti ho consultato il sat di ieri, attraverso le immagini di realtà aumentata dell'app Wetterradar.
Questo il fronte alle ore 20, si nota come fosse ben esteso per centinaia di km, dal golfo di Policastro fino alla costa adriatica balcanica:
Fronte ore 20 23 Set.png
Alle ore 21 si era portato sul barese, coinvolgendo anche la Basilicata, presentandosi ancora esteso quanto un'ora prima:
Fronte ore 21 23 Set.jpg
Alle ore 22 la parte sud del fronte si stava sfaldando, mentre restava compatto in Adriatico:
Fronte ore 22 23 Set.png
Alle ore 23 non esisteva più alcun fronte sulla penisola, con quest'ultimo che terminava qualche decina di km al largo della costa pugliese; soltanto dei temporali sparsi comparivano sul tarantino e sul golfo di Taranto:
Fronte ore 23 23 Set.png
A mezzanotte il fronte si è rigenerato nella sua parte meridionale tra Brindisi e Porto Cesareo:
Fronte ore 00 24 Set.png
All'una di notte il fronte era ben evidente e nuovamente molto forte come lo era sul barese tre ore prima, ma stavolta lo si ritrova sul leccese orientale:
Fronte ore 01 24 Set.png
E' evidente, da queste istantanee, come il fronte si sia sfaldato a sud non appena è giunto sulla Basilicata centro-orientale.
Come ho detto, ieri il fronte si muoveva da WNW verso ESE, ma in realtà al suo interno sussisteva un ulteriore movimento dei temporali che lo componevano da SSW verso NNE:
Movimento fronte.jpg
I temporali dunque nascevano sul vertice meridionale del fronte, e poi risalivano verso NNE, disegnando una linea che corrispondeva appunto al fronte il quale, preso nel suo insieme, aveva però un moto reale da WNW verso ESE.
La mia ipotesi è che i temporali originavano dunque dall'afflusso di aria calda e umida che trovava nel mar Tirreno un carburante formidabile, oltre che nell'Adriatico. I temporali sulla terraferma italiana prendevano dunque forza dal carburante del Tirreno, e quando tale apporto è mancato a causa dell'interruzione dovuta allo sbarramento orografico del Pollino (che guarda caso disegna una linea montuosa che sbarra le correnti da S, proprio la direzione da cui provenivano i temporali) i temporali si sono estinti sulla parte meridionale del fronte, e i fenomeni residui sono stati legati ai temporali preesistenti che nel frattempo viaggiavano verso E seguendo il movimento principale del fronte stesso.
Non appena a sud è tornato un bacino d'acqua, il golfo di Taranto, era di nuovo disponibile una nuova fonte di carburante per lo sviluppo di temporali, che dapprima sparsi si sono poi riorganizzati proprio tra Brindisi e Porto Cesareo, proseguendo poi verso est sempre più intensi infine risaldandosi alla parte del fronte sopravvissuta in Adriatico.
Questa particolare sequenza di eventi spiegherebbe con buon margine perchè la parte più occidentale del Salento sia stata saltata quasi del tutto dalle precipitazioni.
Un andamento assolutamente sovrapponibile lo ebbe il passaggio del fronte freddo della notte del 5 Agosto scorso.
Ciò non si verifica col passaggio di tutti i fronti freddi, ma solo con quelli che hanno questo specifico schema di movimento, molto lento nella progressione ma subdolo.
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