Eccellente analisi con i dati che avevi a disposizione, complimenti!
Anche tu hai dato la tua stima dei tempi di ritorno di un simile evento, sarà interessante da confrontare con quella che ho calcolato io per vedere quanto ci si avvicina o quanto viceversa è lontana.
Comunque se ti consola anche qui nel 2017 la minima non scese sotto -1,2° che fu una minima davvero deludente. Davvero mal sfruttata in quel senso, non so nemmeno io il perchè.
Leuca invece registrò il 7 Gennaio l'unica giornata di ghiaccio (non di gelo, di ghiaccio, con massima -1°) della sua storia!
Materiale e metodo
Per la mia analisi ho scelto ancora una volta di esaminare le temperature a 850 hPa, come già avevo fatto per l'ondata di caldo di Luglio.
Questa scelta è stata presa per tre ragioni:
- è lo strato dove massime sono state le anomalie in termini di intensità
- è libera atmosfera, dunque è più adatto come indice di valutazione della "qualità termica" della massa d'aria
- l'aria era di origine continentale, dunque esso rappresentava il migliore strato per condurre l'analisi visto che è quello più prossimo al suolo pur non risentendone dell'influenza (riscaldante del mare visto dove si trova Brindisi)
Infine la scelta è stata dettata anche dalla volontà di fare un'analisi che fosse di ampio respiro, confezionata a misura dell'intero Sud Italia e non solo per il brindisino o zone limitrofe, per quanto è da dire che aver adoperato i dati a 850 hPa non elimina questo bias in quanto sto pur sempre utilizzando le misurazioni effettuate lungo la colonna d'aria di Brindisi, che è ben distinta da quella del nord della Puglia, dell'Appennino o del versante tirrenico. Ad ogni modo credo che le differenze non siano così eclatanti in quota quanto invece avviene al suolo, dove ci sono vari fattori che possono incidere esaltando o viceversa riducendo l'impronta termica di una configurazione meteorologica.
Si arriva dunque al secondo punto fondamentale: questa è un'analisi prettamente termica.
Non vuol dare un giudizio qualitativo sull'ondata di gelo, che sicuramente è stata più nevosa e per questo spettacolare in alcune zone (penso, restando nella Puglia, alle Murge o al Salento) e viceversa secca e estremamente deludente proprio per tale ragione in altre (sempre fermandomi alla Puglia, estese zone tra barese e brindisino, oppure il foggiano).
Lo scopo di questo studio è fornire un'interpretazione quantitativa, basata sulla lettura delle temperature.
Rispetto all'ondata di caldo di Luglio ho apportato una grossissima novità: avendo completato un anno fa la sistemazione dei radiosondaggi di Brindisi dal 1953 al 1973 a 850 hPa, disponevo facilmente di quei dati.
L'analisi dunque considererà non soltanto gli ultimi 4 decenni, come feci a Luglio (anni 80, 90, 00 e 10), ma gli ultimi 65 anni, dall'inverno 1957-58 (scelto come punto di partenza perchè tra Dicembre 1953 e Dicembre 1957 ci sono vari buchi nei dati invernali, e a me serviva una continuità nella serie) fino allo scorso 2022-23.
La valutazione anzichè di 43 anni di ben 65 migliora nettamente la qualità dell'analisi, anche perchè getta lo sguardo ad epoche ben più fredde di quella di oggi.
Il metodo che ho utilizzato per stimare le probabilità è lo stesso di Luglio, che sfrutta la possibilità di approssimare i dati alla distribuzione normale.
Ho effettuato tutti i vari test necessari per dimostrare l'approssimabilità di tutte le varie combinazioni dei dati da me ottenuti alla distribuzione normale (test di Kolmogorov-Smirnov per i 70 anni di serie totali; test di Shapiro-Wilk per i trentenni o i decenni), facendolo sia dapprima manualmente (è la parte che mi ha fatto perdere più tempo) sia poi tramite un software trovato su Internet che eseguiva suddetti test immediatamente (lo avessi scoperto prima, avrei risparmiato almeno un paio d'ore!). Tutti questi test mi hanno dato esito positivo: i vari dataset seguono la distribuzione normale, dunque ne rispettono le regole del calcolo delle probabilità.
Ultimo punto: l'intervallo di tempo esaminato.
Ho scelto di considerare esclusivamente i 6 giorni tra la mezzanotte del 6 Gennaio 2017 e la mezzanotte del 12 Gennaio 2017 (praticamente tutti i radiosondaggi tra 6 e 11 del mese), per due motivi:
- perchè hanno rappresentato il vero e proprio clou dell'ondata di gelo sia per intensità sia per durata, tanto da saltare subito all'occhio nel grafico del mese (vedi sotto) per quanto nettamente definito
- perchè provando ad allungare il periodo in esame oltre quei 6 giorni l'evento del 2017 "perdeva di significatività", vale a dire che le medie salivano e diveniva meno raro (per quanto relativamente, restava sempre un evento molto poco frequente), ma d'altronde questo comportamento è ampiamente comprensibile sempre dalla lettura del grafico sotto in quanto subito prima e subito dopo l'evento le temperature furono appena sotto la media
Domani esporrò la prima parte dell'analisi, focalizzata per il momento al periodo dell'anno nel quale è avvenuto che è anche uno di quelli che ha la maggiore frequenza di eventi gelidi di rilievo negli ultimi decenni, dunque i risultati saranno di certo già molto interessanti da studiare.
Ultima modifica di burian br; 09/01/2024 alle 21:37
Io che attendo l'analisi di Gian solo per capire quanto tempo dovrà passare prima di ri-bestemmiare per una settimana di freddo secco mentre a 50 km cade 1 metro di neve.
Graziano Patruno
Redazione & Ideatore www.MeteoMurge.it sito meteo Puglia e Basilicata
Stazione Meteo Conversano http://stazione3.meteomurge.it/Conversano.htm
Come sempre grandissimo lavoro Gian, sei veramente un punto di riferimento per quanto riguarda la statistica e i dati in generale. Cerco sempre di prendere spunto da te e i tuoi lavori visto che anche io sono un amante del settore anche se non ai tuoi livelli.
Sul finire dell'estate ho elaborato una classifica delle più forti ondate di freddo registrate dal radiosondaggio di Trapani Birgi (un pò come ho fatto in estate con le ondate di calore, qui il thread dove ne ho parlato Le grandi ondate di calore del passato, presente e futuro - Dati e report storici) e, prendendo spunto da questa discussione, ho fatto un lavoro un pò diverso da quello di Gian, ossia ho calcolato la media delle ondate totali registrate dai radiosondaggi (56 in tutto prendendo come parametro di riferimento almeno 3 giorni consecutivi con temperature a 850 hPa <0) da dicembre a marzo e le medie delle temperature alle varie quote per ogni mese (l'archivio parte dal 1976).
Eventi per mese:
- dicembre = 10/56 (0.18%)
- gennaio = 14/56 (0.25%)
- febbraio = 20/56 (0.36%)
- marzo = 12/56 (0.21%)
Da questa prima analisi dei 56 eventi totali si evince come la maggior parte di essi si sia verificata a febbraio seguito da gennaio e marzo mentre dicembre si piazza in ultima posizione.
Durata media consecutiva dei giorni con T <0 per eventi mensili:
- dicembre = 4.4 giorni
- gennaio = 4.6 giorni
- febbraio = 5.1 giorni
- marzo = 4.2 giorni
Da quest'altra analisi si nota come i giorni consecutivi con temperature inferiori allo 0 sono maggiori a febbraio con la media di 5 giorni per evento, seguono gennaio e marzo e ancora una volta dicembre si piazza ultimo
Temperatura media degli eventi freddi per mese a 850 hPa e 700 hPa
- dicembre = -2.6°C / -10.1°C
- gennaio = -2.7°C / -11.7°C
- febbraio = -2.3°C / -11.3°C
- marzo = -1.9°C / -10.1°C
Si nota come gennaio abbia una media più fredda a 850 hPa seguito da dicembre mentre febbraio, nonostante un numero maggiore di eventi, è terzo davanti a marzo ultimo. A 700 hPa invece comanda sempre gennaio con febbraio secondo, dicembre e marzo invece appaiati.
Altezza media ZT per eventi:
- dicembre = 1199 metri
- gennaio = 1120 metri
- febbraio = 1144 metri
- marzo = 1227 metri
Anche in questo caso gennaio davanti a tutti gli altri mesi.
In sostanza, da questi dati è possibile capire come la possibilità di eventi freddi è più alta a Febbraio ma i massimi effetti in termini di temperature sono più probabili a gennaio e che marzo, nonostante sia statisticamente più vicino alla primavera, se la combatte con dicembre che invece si avvia verso il periodo più freddo. Prendendo in esame l'ondata di inizio gennaio 2017 e confrontandola con le medie degli eventi di gennaio abbiamo questi numeri:
- 10° posto per quanto riguarda la durata media dei giorni consecutivi con T <0 a 850 hPa (4 gg vs 4.6 di media)
- 2° posto per la media di -4.1°C a 850 hPa dietro solamente ai -4.3°C dell'ondata del gennaio 1993
- 2° posto per il picco di T a 850 hPa con -7.5°C dietro solamente ai -8.1°C dell'ondata del gennaio 1999
- 9° posto per la media di -11.7°C a 700 hPa
- 3° posto per il picco di T a 700 hPa con -17.7°C dietro ai -19.3°C dell'ondata di gennaio 1999 e ai -17.9°C dell'ondata del gennaio 2019
- 2° posto per la media dello ZT con 966 metri dietro solamente ai 954 metri dell'ondata di gennaio 1993
- 3° posto per il picco minimo dello ZT con 670 metri dietro solamente ai 662 metri dell'ondata del gennaio 2019 e i 554 metri dell'ondata del gennaio 1999
Se prendessimo invece come riferimento tutte le ondate quella di Gennaio 2017 avrebbe questi numeri:
- 37° posto per quanto riguarda la durata di giorni consecutivi con T <0
- 2° posto per la media di -4.1°C a 850 hPa dietro solamente ai -4.3°C dell'ondata del gennaio 1993
- 3° posizione per la temperatura assoluta più bassa a 850 hPa dietro ai -8.3°C del dicembre 2014 e ai -8.1°C del gennaio 1999
- 21° posto per quanto riguarda la media delle temperature a 700 hPa
- 7° posto per quanto riguarda la temperatura assoluta più bassa a 700 hPa
- 2° posto per la media dello ZT con 966 metri dietro solamente ai 954 metri dell'ondata di gennaio 1993
- 7° posto per quanto riguarda il picco minimo dello ZT
Davis Vantage Pro 2 - Installazione urbana su tetto
ESTREMI ASSOLUTI (dal 2010):
Massima più alta: 46.1°C il 25-07-2023
Minima più alta: 30.4°C il 25-07-2023
Massima più bassa: 6.3°C il 07-01-2017
Minima più bassa: 1.3°C il 07-01-2017
Heat Index più alto: 49.5°C il 24-07-2023
Windchill più basso: -5.3°C il 07-01-2017
Dew Point più alto: 27.8°C il 22-07-2023
Dew Point più basso: -8.8°C il 25-04-2013
Accumulo maggiore in 24h: 91.2 mm il 13-10-2021
Rain rate più alto: 218.4 mm/hr il 20-08-2018
Livello pressione più alto: 1036.8 hPa il 17-03-2010
Livello pressione più basso: 984.6 hPa il 23-03-2016
Raffica di vento più forte: 119 km/h il 06-03-2013
Tra 36 anni...
Nella mia zona vedo un paio di coincidenze,
neve del 1981 36 anni dopo 2017,
autunno particolarmente siccitoso nel 1987, 36 anni dopo si ripete nel 2023
Proprio stamattina cercavo riscontri su questo periodo di 36 anni, ho fatto qualche appunto. Ma forse è qualcosa che succede al sole e i pianeti non c'entrano
@ - 8,5 .Il nucleo terrestre oscilla ciclicamente ogni 8,5 anni (8,5 x 4 = 34)
https://www.scienzenotizie.it/2023/12/28/il-nucleo-terrestre-oscilla-ciclicamente-ogni-85-anni-3476744
@ - 11 .Ciclo undecennale dell'attività solare (11 x 3 = 33)
L'attività solare viene misurata in base al numero di macchie solari che compaiono in maniera ciclica e più o meno intensa sulla superficie solare. Quando la superficie solare mostra un ampio numero di macchie, il Sole sta attraversando una fase di maggior attività e emette maggior energia nello spazio circostante.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_undecennale_dell%27attivit%C3%A0_solare
.. Perché il ciclo solare dura undici anni?
sembra aver trovato una soluzione nell’allineamento dei pianeti, in particolare Venere, Terra e Giove.
https://www.galileonet.it/ciclo-solare-allineamento-pianeti/
https://www.universoastronomia.com/2019/06/01/il-sole-segue-il-ritmo-dei-pianeti/
.. Qui di seguito si elencano i periodi siderali dei vari pianeti esterni:
GIOVE 11,862615 anni .SATURNO 29,447498 anni .URANO 84,016846 anni .NETTUNO 164,79132 anni
… L’attenzione della ricerca si è soffermata nella possibile verifica di una connessione e relazione stretta tra l’attività solare e le variabili di cui sopra. L’individuazione di varie frequenze planetarie ha evidenziato una serie di battiti di frequenza e nodi di frequenza che sono stati utilizzati per la costruzione di un data-set comprendente la sommatoria dei vari segnali e identificato come segnale planetario di modulazione dell’attività solare….
http://www.climatemonitor.it/?p=31974
.
@ - 70 (35+35) .ciclo dell'AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation)
L'AMO Index (Atlantic Multidecadal Oscillation) descrive l'andamento medio della temperatura dell'oceano Atlantico ed è caratterizzato da un andamento multidecennale che alterna cicli "brevi" della durata di 20-30 anni, a cicli più lunghi il cui periodo di oscillazione arriva sino a 60-70 anni.
https://www.meteolive.it/news/in-primo-piano/l-indice-amo-cos-quali-ripercussioni-pu-avere-sul-clima-dell-europa-/
.. A conferma, possiamo vedere come dal grafico sotto, la durata del ciclo tra fase positiva e negativa confermi la durata di circa 70 anni.
https://www.attivitasolare.com/lamo-tra-pochi-anni-in-negativo/
Bellissima thread Burian, una garanzia
Qui da me a livello di neve non fece granché, ma tanto tanto freddo.
Una delle epifania più gelide che io ricordi.
Senza dubbio un'ottima analisi. Non raggiungerai i miei livelli in termini di praticità con la statistica, però anche queste altre forme di analisi mi mettono in difficoltà perchè aggiungono pur sempre qualcosa che io non ho ancora avuto tempo di fare.
Complimenti!
Le posizioni che hai illustrato per Gennaio 2017 a Trapani evidenziano bene quel che dicevo nel primo punto: ho scelto i radiosondaggi di Brindisi per rappresentare il Sud Italia, ma è evidente che comunque sia sono pur sempre rappresentativi soprattutto dell'area per quanto molto più di una semplice analisi al suolo dove giocano diversi fattori tra venti di caduta, venti dal mare, presenza o assenza di precipitazioni, ecc...
Trapani in un certo senso è molto indicativa, perchè sta all'esatto estremo opposto del Sud Italia di Brindisi: se Brindisi è molto orientale, Trapani è la più occidentale. Paradossalmente il fatto di avere le due stazioni di radiosondaggi del Sud agli antipodi geografici del nostro macrosettore permette di definire i margini entro cui si è collocato l'evento sull'intero Sud peninsulare. E' meglio così che non avere una stazione di radiosondaggi nel mezzo, cosa che lascia scoperto un pezzo di Sud.
Dai tuoi dati emerge che a 850 hPa (la quota del mio studio) l'ondata di Gennaio 2017 è stata la seconda più intensa degli ultimi 48 anni. Essendo Trapani molto a occidente questo è già un indizio interessante, perchè pur essendo stata la più periferica l'ondata di gelo è praticamente ai vertici storici.
Ora, nella mia analisi ho preso in esame anche i famosi inverni anni 60, quindi sarà interessante scoprire come sarà andata rispetto a quelli che ebbero episodi davvero epici.
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