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  1. #41
    Uragano
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    CAPITOLO 3.2


    IL COMPORTAMENTO DELLE CORRENTI A GETTO: ANALISI VETTORIALE



    Nel precedente capitolo si è analizzato se e come si è modificata la latitudine delle principali correnti a getto implicate nell'andamento delle estati mediterranee, resta ora da chiarire se e come il loro comportamento sia mutato nel corso dei decenni.


    La cosa più semplice che si può fare è una semplice analisi vettoriale, valutare cioè quanto le velocità delle correnti a getto siano variate tra passato remoto e passato recente:

    Allegato 630186Allegato 630187

    Già ad una prima occhiata, emergono alcuni elementi interessanti:

    • le correnti a getto subtropicali si sono indebolite (le correnti a getto subtropicali sono quelle che passano sul Mediterraneo e quella che passa sull'Africa occidentale)
    • la corrente a getto polare sull'Atlantico è invece aumentata d'intensità e si è fatta più "ficcante", penetrando maggiormente in Mitteleuropa rispetto al passato


    Focalizziamoci un attimo sul Mediterraneo occidentale. Come ho detto nello scorso intervento, differentemente dal bacino orientale (zona turca) dove il jet stream che si vede è da sempre ed esclusivamente quello subtropicale, sul bacino occidentale del Mare Nostrum in estate può circolare sia il jet subtropicale sia il jet polare. Questo significa che l'indebolimento dei venti che si è registrato potrebbe essere da imputare sia ad un rallentamento del jet subtropicale ma anche ad una probabile riduzione in frequenza delle avventate del getto polare sul nostro settore. Se così fosse, questo avrebbe conseguenze importanti perchè le avvezioni del getto polare fin sul Sud Italia sono alla base delle rinfrescate estive che si avevano in passato, dunque se la frequenza con cui oggi il getto polare viene a visitare il Sud Italia è diminuita ne deriva che sono diminuite anche le avvezioni d'aria fresca. Ad essere meticolosi, comunque, non posso dimostrare direttamente questa affermazione in quanto non è possibile discriminare tra le due correnti a getto dalle reanalisi, ma è un'ipotesi che credo plausibile e che è meritevole di essere menzionata.



    I primi fattori che sono stati messi a nudo sono pertanto l'aumento della velocità del jet stream polare sull'Atlantico e la diminuzione della velocità del jet subtropicale. Come spiegarli?
    Come è noto, ciò che determina la velocità di una corrente a getto è il gradiente meridionale, cioè la differenza di temperatura tra i due settori che la corrente a getto stessa separa. La risposta è dunque da ricercare in questo.

    In estate è accaduto che le aree tropicali, lì dove vigono i monsoni, non si sono affatto scaldate o lo hanno fatto in maniera irrisoria perchè vige il feedback di lapse rate NEGATIVO, con un maggiore riscaldamento che interessa l'alta troposfera anzichè la bassa (e dunque il suolo); viceversa nelle aree subtropicali (quale è appunto il Mediterraneo) il riscaldamento estivo è stato forsennato per il feedback di lapse rate POSITIVO. Da un lato, dunque, i Tropici non si sono scaldati, dall'altro il Mediterraneo molto: il gradiente meridionale è dunque diminuito.
    Per visualizzare al meglio il concetto, supponiamo che la temperatura media ai Tropici (dove ci sono i monsoni) fosse sui 29° (numero sparato a caso). Non essendosi scaldati, la temperatura media è 29° oggi quanto nel 1970. Nel Mediterraneo, invece, nel 1970 la temperatura media del trimestre estivo era 24°, oggi è 26°. Il gradiente meridionale è diminuito, nel senso che nel 1970 la differenza termica era di 5°, oggi è solo 3°.

    Per quanto riguarda invece il jet polare, l'Atlantico settentrionale, risentendo delle acque fredde derivanti dalla fusione della calotta groenlandese, non si è scaldato e addirittura si è forse persino raffreddato di qualche decimo.
    Le aree subtropicali invece, anche dell'oceano, si sono scaldate.
    Il gradiente meridionale è dunque aumentato in questo caso.
    Per visualizzare nuovamente il concetto, supponiamo che la temperatura media del trimestre estivo in Atlantico settentrionale fosse sui 14°, oggi è sempre 14°. Viceversa, nell'Atlantico subtropicale era sui 22° e oggi è sui 23°. Le differenze sono rispettivamente 9° in passato e 10° oggi (+1° netto).



    Spiegate le cause, ci si domanda cosa implichi tutto questo.
    Un rallentamento della corrente a getto subtropicale lascia intendere che questa possa presentare più frequentemente delle ondulazioni, dunque che promontori di aria calda possano più frequentemente risalire verso nord dal cuore del deserto algerino. Comunque, come visto nel precedente capitolo, il getto subtropicale NON sta alzandosi di latitudine rispetto al passato in estate, quindi il getto subtropicale ha più che altro un effetto indiretto sul nostro settore, ovvero quello di avvicinare verso il Mediterraneo masse d'aria roventi che possono poi venire più facilmente agganciate e veicolate sull'Italia da dinamiche che avvengono alle latitudini temperate.


    Più importante, invece, il ruolo della corrente a getto polare, che fa il bello e il cattivo tempo alle nostre latitudini anche in estate.
    Per comprenderne gli effetti sul Mediterraneo e soprattutto sul Sud Italia, è necessario prima fare una ricapitolazione di quanto finora detto:

    1. il jet polare in estate si è fatto più veloce in Atlantico, e "ficcante" verso la Mitteleuropa
    2. è probabile che affondi meno nel Mediterraneo occidentale fino alle latitudini del Sud Italia (d'altro canto un indizio viene anche dal fatto che si sia fatto più ficcante sulla Mitteleuropa, ovviamente se va verso l'Europa centrale non lo fa sul Mediterraneo)
    3. dal capitolo precedente, sappiamo anche che il jet polare oggi si è spostato più A SUD in aperto Atlantico rispetto al passato


    Unendo i tre punti, si può dedurre che il getto polare oggi tenda più spesso a cadere in Atlantico più a sud di quanto facesse in passato, conseguendone sui nostri settori il richiamo di correnti più calde dal Nordafrica, che sono già pompate verso l'alto dal feedback di lapse rate oltre che magari portate a volte più vicine dal getto subtropicale più ondulato.
    Inoltre, passando intenso sulla Mitteleuropa spesso porta all'instaurarsi di anticicloni sul Mediterraneo coriacei e duraturi.




    Il comportamento delle correnti a getto, comunque, è ancora lungi dall'essere completamente spiegato da questa sola disamina.
    Nel prossimo capitolo si parlerà di un particolare meccanismo che potrebbe essere anche la spiegazione circolatoria del perchè le ultime estati ci stiano martoriando al Sud più di quanto mai visto prima.
    bravissimo Burian

  2. #42
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    • le correnti a getto subtropicali si sono indebolite (le correnti a getto subtropicali sono quelle che passano sul Mediterraneo e quella che passa sull'Africa occidentale)
    • la corrente a getto polare sull'Atlantico è invece aumentata d'intensità e si è fatta più "ficcante", penetrando maggiormente in Mitteleuropa rispetto al passato




    viceversa qui si vede bene tra il 1950-1990 si indebolisce molto il getto polare e si rafforza il getto subtropicale

  3. #43
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    • le correnti a getto subtropicali si sono indebolite (le correnti a getto subtropicali sono quelle che passano sul Mediterraneo e quella che passa sull'Africa occidentale)
    • la corrente a getto polare sull'Atlantico è invece aumentata d'intensità e si è fatta più "ficcante", penetrando maggiormente in Mitteleuropa rispetto al passato



    Immagine

    viceversa qui si vede bene tra il 1950-1990 si indebolisce molto il getto polare e si rafforza il getto subtropicale
    Immagine
    EA+ che gradualmente ha preso posto dell'EA-

  4. #44
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    CAPITOLO 3.3


    COMPORTAMENTO DELLE CORRENTI A GETTO: MODIFICHE CIRCOLATORIE IN ATTO





    Con un certo ritardo nella pubblicazione, questo è l'ultimo capitolo che vuole analizzare cosa stia succedendo alle estati del Sud azzardando delle conclusioni a partire da ipotesi tratte dall'osservazione di quanto avvenuto e sta avvenendo nonchè dagli studi condotti dalla comunità scientifica.
    Il ritardo con cui elaboro quest'ultimo capitolo è motivato non solo dal fatto di non aver avuto tempo per stenderlo: ho atteso volontariamente che terminasse l'estate 2024, eccezionale per ragioni che è inutile star a spiegare su tutto il Sud, e che venissero pubblicate le reanalisi relative a Luglio e Agosto, proprio allo scopo di vagliare se quanto avrei detto in questo capitolo avrebbe trovato riscontro, e devo dire che così è stato! Ciò costituisce un'ulteriore prova a supporto che le ultime estati al Sud potrebbero avere alla base una inusuale frequenza di un determinato pattern circolatorio, probabilmente casuale (ovvero non legato ad un trend di fondo), ma sulla "casualità" o meno di ciò così come sulle conclusioni da trarre si ritornerà successivamente perchè si rischierebbe di interpretarle non correttamente semplicemente affermando che "è tutto casuale, ergo stiamo vivendo un periodo particolarmente sfavorevole".





    3.3.1 Uno studio rivelatore


    Per comprendere cosa intenda con modifiche circolatorie della corrente a getto (dove per quest'ultima si intende quella polare, non quella subtropicale), è necessario introdurre questo studio, pubblicato nell'estate 2022:

    Accelerated western European heatwave trends linked to more-persistent double jets over Eurasia | Nature Communications

    Il titolo è più che eloquente: "Accelerated Western European heatwave trends linked to more-persistent double jets over Eurasia", tradotto "trend accelerato nelle ondate di caldo sull'Europa Occidentale dovuto ad una maggiore persistenza di configurazioni a doppia corrente a getto sopra l'Eurasia". Uno dei pochi casi, se vogliamo, in cui già la copertina fa il libro.
    Senza dilungarsi troppo, lo studio, che ha avuto parecchia risonanza negli ambienti climatologici (196 citazioni), sembra aver evidenziato una relazione tra aumento delle ondate di caldo in Europa Occidentale (su cosa si intenda con questa si tornerà a breve, anticipo però che il Sud Italia non rientra a pieno titolo in questa definizione di Europa Occidentale) ed un aumento nella frequenza di un particolare comportamento circolatorio del jet stream polare sopra il continente eurasiatico.


    Tutto lo studio, per semplicità, può essere efficacemente sintetizzato mediamente questi grafici:



    Didascalia per comprendere cosa si legge:

    • le immagini a, b, c evidenziano il profilo della colonna atmosferica dal suolo (1000 hPa) a 100 hPa tra i 30°N e gli 80°N di latitudine, i colori si riferiscono alla velocità della componente zonale del jet stream a 250 hPa (definita come u250), cioè quanto velocemente viaggia la corrente a getto a 250 hPa alle varie latitudini del nord emisfero per ciascuna delle tre configurazioni in esame (single jet, double jet, mixed jet)
    • i grafici d, e, f illustrano come stia cambiando la frequenza di ogni pattern (single jet, double jet, mixed jet) nel corso dei decenni, dal 1980 al 2020
    • le immagini g, h, i sono quelle chiave che verranno riprese più volte in tutto questo capitolo: esse illustrano dove va a collocarsi la corrente a getto polare nei vari pattern, i colori rossi indicano la posizione del jet stream (velocità zonali positive, da ovest verso est) mentre quelli blu dove invece ci sia una circolazione antizonale (da est verso ovest, velocità zonali negative), ovviamente l'intensità di colore si riferisce alla velocità della corrente stessa
    • le immagini dalla j alla o offrono invece una lettura delle anomalie termiche associate ai vari pattern (single jet, double jet, mixed jet)




    A muovere lo studio sono dunque tre configurazioni fondamentali:


    1. Single jet (37% dei giorni estivi in media)

    Si riferisce ad una circolazione in cui il jet stream polare è "single", unico, spazza l'Eurasia da ovest verso est a latitudini tra i 45° e i 60°N con intensità notevole, maggiore vicino ai due oceani e minore sopra la Siberia:

    Screenshot 2024-10-29 at 15-28-52 41467_2022_31432_Fig2_HTML.png (immagine WEBP 685 × 629 pixel).png

    Questo tipo di pattern si associa ad ondate di caldo intense sul Mediterraneo centrale (Sud Italia inclusa) mentre a clima più perturbato e dunque meno caldo sulla Mitteleuropa.



    2. Double jet (36% dei giorni estivi in media)

    Si riferisce ad una dinamica circolatoria nella quale il jet stream polare "si sdoppia": un ramo passa alto alle latitudini polari, un altro passa basso sul Mediterraneo

    Screenshot 2024-10-29 at 15-29-07 41467_2022_31432_Fig2_HTML.png (immagine WEBP 685 × 629 pixel).png

    Tra i due rami del getto si stabilisce una cella anticiclonica che prende gran parte dell'Europa Occidentale, questo si associa a fasi molto calde su questo settore che include anche e primariamente per l'Italia il Nord/Pianura Padana soprattutto occidentale.



    3. Mixed jet (27%)

    Si riferisce ad una dinamica circolatoria molto meno definita, assomiglia alla double jet ma si distingue da questa perchè il tutto è spostato più a sud, di fatto non si può definire il jet stream polare "sdoppiato" dato che in realtà quello che pare un suo ramo che passa vicino al Tropico del Cancro altri non è che l'altra corrente a getto, quella subtropicale.

    Screenshot 2024-10-29 at 15-29-21 41467_2022_31432_Fig2_HTML.png (immagine WEBP 685 × 629 pixel).png

    Questa circolazione ha un impatto sulle temperature più variegato e anch'esso meno definito. Non pare associarsi a particolari ondate di calore su alcun settore d'Europa, il che però non significa che non possano verificarsi ma solo che non è sistematico che ciò accada.



    Lo studio sembra aver scoperto che negli ultimi decenni sia aumentata la frequenza con cui si presenta la circolazione "double jet" (+3 giorni/decade): ciò si associa ad un forte segnale sull'Europa Occidentale, al punto che potrebbe spiegare addirittura fino al 100% (!!!) dell'aumento delle ondate di calore. Detto in altro modo, le fortissime ondate di caldo sull'Europa Occidentale (penso a quelle degli ultimi anni su Francia o UK) sarebbero praticamente dovute in maniera esclusiva a questa dinamica circolatoria che sta aumentando in frequenza!





    3.3.2 Il Sud Italia

    Facendo un sunto di quanto emerso da questo studio, il Sud Italia verrebbe principalmente penalizzato dalla dinamica "single jet", la cui frequenza appare invariata nel corso dei decenni. Il Sud Italia, però, verrebbe colpito anche nelle altre due dinamiche del jet stream, ciò che cambia è l'entità delle anomalie eventuali (minori che nel primo caso) e nella probabilità di essere coinvolto (minore rispetto al primo caso).

    E' palese come, dal 2021, il Sud Italia stia vivendo estati sempre più feroci: alla luce di questo studio, ho voluto dunque vedere se ci fosse stata una corrispondenza con le varie configurazioni del jet stream. In teoria, dovremmo aver vissuto più estati con pattern "single jet". A sensazione, non è affatto sbagliato: @downburst ma non solo nella scorsa estate aveva notato come ogni volta che il getto fosse intenso e teso sull'Europa centrale qui facesse caldissimo.
    In particolare, a sensazione:

    • l'estate 2022 dovrebbe aver visto una configurazione "double jet", infatti il fulcro delle anomalie fu massimo sull'Europa Occidentale
    • l'estate 2023 e 2024, viceversa, dovrebbero aver vissuto una configurazione "single jet", col Sud Italia penalizzato al massimo
    • l'estate 2021 a sua volta dovrebbe essere rientrata nella configurazione "single jet", anche se la memoria si fa più lontana essendo ormai passati più di 3 anni


    Analizziamo dunque se queste "sensazioni" iniziali corrispondono a quella che è stata la realtà. Ho esaminato esclusivamente i mesi di Luglio e Agosto, dove il segnale è maggiore per le ondate di calore (Giugno è influenzato dalla sua prima metà che spesso risente di configurazioni tardo-primaverili ancora oggi).



    Estate 2022:

    2022 u250.png

    E' l'immagine quasi sputata della configurazione "double jet", la principale differenza la si ha in Europa dove il jet stream nel 2022 è passato più a sud del caso standard, ma la disposizione dei principali centri è pressocchè identica; notare in particolare l'area di forti velocità zonali tra Mongolia e Cina settentrionale.

    Screenshot 2024-10-29 at 15-29-07 41467_2022_31432_Fig2_HTML.png (immagine WEBP 685 × 629 pixel).png

    Impressione iniziale dunque confermata,



    Estate 2023:

    2023 u250.png

    Poco da dire anche in questo caso: è semplicemente la copia della configurazione standard "single jet", notare in particolare i due centri di maggiore velocità zonale, uno tra isole britanniche e Mitteleuropa e l'altro sul mare di Ohotsk e penisola del Kamchatka!

    Screenshot 2024-10-29 at 15-28-52 41467_2022_31432_Fig2_HTML.png (immagine WEBP 685 × 629 pixel).png

    Impressione iniziale confermata.



    Estate 2024:

    2024 u250.png

    L'estate 2024 riprende ancora una volta la configurazione "single jet", in particolari i due centri di maggiore velocità zonale sopra descritti. Qualche differenza sulla Russia europea, ma nel complesso sull'Europa e sull'Asia orientale è semplicemente una variante del caso "single jet"

    Screenshot 2024-10-29 at 15-28-52 41467_2022_31432_Fig2_HTML.png (immagine WEBP 685 × 629 pixel).png

    Impressione iniziale confermata ancora una volta.



    Estate 2021:

    2021 u250.png

    E' il caso più complesso: di certo non ricorda la single jet, quindi l'impressione iniziale è sbagliata, ma è difficile dire se corrisponde più ad un quadro "double jet" o "mixed jet". Le maggiori somiglianze, invero, sussistono con la configurazione "mixed jet".

    Screenshot 2024-10-29 at 15-29-21 41467_2022_31432_Fig2_HTML.png (immagine WEBP 685 × 629 pixel).png





    3.3.3 Conclusioni


    Dal 2021 al 2024 si è avuta per 2 anni (2023 e 2024) una configurazione del jet stream che nel bimestre Luglio-Agosto è stata ampiamente favorevole a forti ondate di caldo sul Mediterraneo centrale.

    D'altro canto, caldo ha fatto al Sud Italia anche nel 2022 e nel 2021, eppure non si trattava della configurazione peggiore per noi: effettivamente, nulla è minimamente paragonabile a quanto abbiamo vissuto nelle estati 2023 e 2024 in termini di durata e intensità di ondate di calore, però ciò non esclude che nel 2021 e nel 2022 si sia patito comunque il caldo.


    Guardando alle ultime estati, pare esserci stata effettivamente un aumento in frequenza della configurazione a noi più deleteria per il Sud Italia, quella a "single jet":

    2021-2024 vs 1991-2020 u250.png

    Per comparazione:

    2021-2024 vs 1991-2020 u250 2.png Screenshot 2024-10-29 at 15-28-52 41467_2022_31432_Fig2_HTML.png (immagine WEBP 685 × 629 pixel).png


    Eppure, come detto, le estati 2021 e 2022 non sono state affatto più docili nei nostri confronti, neppure la 2022 che tra le due è stata quella che ha picchiato maggiormente in altri lidi (la 2021 fu soprattutto forte tra Sud e Balcani, a causa delle continue rimonte d'aria calda).
    La conclusione è che non siamo al sicuro in nessuna dinamica circolatoria ormai, benchè ne esista una che è estremamente peggiore delle altre e che non a caso ha dato vita alla più assurda ondata di caldo della storia del Sud Italia probabilmente da millenni (quella del Luglio 2023) e ad un'estate, la 2024, che non avrà avuto picchi eclatanti ma che è stata tremenda come nessuna prima di lei (solo la 2003, 2003 che rientrerebbe nella configurazione "double jet" per molti versi, e che eppure figura tra le più calde ancora oggi al Sud, ad ulteriore riprova che siamo esposti alle ondate di caldo estreme anche in configurazioni meno penalizzanti).





    Alla fine di queste analisi, emerge incontrovertibile un dato: le dinamiche circolatorie possono star modificarsi, possono avere una certa influenza nel modulare i picchi termici, possono anche dar luogo ad estati tremende, ma non sono il reale movente, la causa primaria delle nostre estati ormai invivibili. Alla base di queste c'è qualcos'altro, ed esso è il feedback di lapse rate positivo dovuto all'emissione di gas serra. Le dinamiche circolatorie possono esasperare le ondate di caldo, ma queste comunque vada stanno aumentando in frequenza, aumenteranno in frequenza e di intensità, e nessuna dinamica circolatoria può opporsi a questo trend.
    E' possibile che le ultime estati siano state particolarmente negative per il Sud anche per una motivazione puramente casuale, ma è anche vero che è dal 2015 che ormai si vivono ondate di calore estreme a cadenza quasi annuale (davvero annuale dal 2021), e forse bisognerebbe interpretare anche la relativa stasi degli anni 2010 come un periodo casuale di estati leggermente meno estreme di quel che sarebbero potute essere.
    Il problema di oggi è che l'estate cambia molto rapidamente, e come dissi una volta a @Perlecano è un peccato fare estati così bollenti ora perchè più si va avanti con gli anni più il clima si farà caldo: ogni estate calda oggi è un'estate meno calda che è stata perduta e che non verrà restituita, perchè il clima del mondo ad inizio anni 2020 è inevitabilmente più fresco che a fine anni 2020 (ma si potrebbe usare qualsiasi decennio): fare estati calde per motivi stocastici ad inizio anni 2020 è uno spreco, perchè le estati più calde di inizio anni 2020 potrebbe corrispondere ad estati medie di fine anni 2020. Ora, quest'ultima è probabilmente un'esagerazione, ma si è tanto lontani dalla realtà? Questa è la domanda finale che io pongo a tutti noi.

  5. #45
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Questa settimana per caso parlavo con una persona che non ha nulla a che fare con la meteo. COmmentava en passant la temperatura di questo periodo, concludendo con la frase: "vabbè ma da noi il freddo più andremo avanti e meno lo vedremo".
    E' talmente evidente come dinamica che ci si rende conto a pelle, come ci si rende conto che i modelli faticano ad inquadrare le situazioni, e che banalmente i termosifoni negli ultimi anni li accendo dopo almeno un mese di inverno solo quando è necessario mentre prima avevo il timer impostato fisso in alcune ore del giorno. E quest'anno dubito farà eccezione.
    Nel 2005 mi si ruppero i termosifoni a inizio dicembre e si gelava a casa (vero che avevo altri infissi ma non può essere l'unica ragione).
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  6. #46
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Che succede alle estati del Sud?

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    Questa settimana per caso parlavo con una persona che non ha nulla a che fare con la meteo. COmmentava en passant la temperatura di questo periodo, concludendo con la frase: "vabbè ma da noi il freddo più andremo avanti e meno lo vedremo".
    E' talmente evidente come dinamica che ci si rende conto a pelle, come ci si rende conto che i modelli faticano ad inquadrare le situazioni, e che banalmente i termosifoni negli ultimi anni li accendo dopo almeno un mese di inverno solo quando è necessario mentre prima avevo il timer impostato fisso in alcune ore del giorno. E quest'anno dubito farà eccezione.
    Nel 2005 mi si ruppero i termosifoni a inizio dicembre e si gelava a casa (vero che avevo altri infissi ma non può essere l'unica ragione).
    Esatto, infatti io contesto che la gente comune non si stia accorgendo del cambiamento. Secondo me sembrano tanti solo perchè su Facebook è più probabile che a rispondere sia gente che neghi il cambiamento per partito preso che non il contrario.
    Credo poi che qui al Sud, perlomeno in Puglia dove molta gente ha un contatto con la terra perchè ha un terreno o parenti contadini o ha passioni come la pesca, il contatto con la natura permetta di comprendere maggiormente l'entità dei cambiamenti che magari, per chi vive in una città o fa un lavoro terziario o secondario come al Nord, sono meno palesi perchè non rientrano nella propria sfera quotidiana.

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