Diario dall'inferno, estate 2024
Giorno 18
Con oggi si può dichiarare definitivamente chiusa l'ondata di caldo di Luglio 2024 in atmosfera: per la prima volta dal 6/7 Luglio, infatti, le temperature a tutte le quote atmosferiche hanno toccato, anche se solo temporaneamente in talune, la media storica per la terza decade del mese.
Se
questo potrebbe essere dunque l'atto conclusivo del diario dell'inferno, così però non sarà perchè al suolo, al contrario del resto della colonna,
non è cambiato sul lato termico assolutamente nulla, persistendo al contrario condizioni di sopramedia esagerato con un completo disaccoppiamento tra ciò che accade in atmosfera e ciò che invece accade a terra.
La causa di questo quadro paradosso, tale per cui
al suolo, ed in special modo sulla costa adriatica,
non solo non si sta avendo alcuna rinfrescata ma anzi si stanno registrando, assurdo da dirlo,
le medie giornaliere più alte DELL'INTERO MESE (sui 29.5°), è dovuto solo e soltanto al mar Adriatico.
Il termostato marino, che negli ultimi decenni in particolare è diventato spessissimo l'asso nella manica che riesce a stemperare le sempre più frequenti anomalie positive folli in quota regalando a Brindisi giornate con sopramedia contenuti, si è tramutato ora in spina nel fianco a causa del calore accumulato negli ultimi mesi ed in particolare nelle ultime settimane. A poco serve il moto ondoso e il rimescolamento delle acque: come insegna la legge del trasporto di Ekman, quando il vento spira controcosta questo non fa che addossare acqua verso quest'ultima, acqua che è calda per definizione. Diverso il discorso invece sulla sponda balcanica, dove per la stessa legge visto che l'acqua viene allontanata al largo si sta avendo un upwelling consistente che sta abbassando sensibilmente le temperature superficiali, scese addirittura sotto i 24° entro i primi km dalla costa dalmata, dal golfo di Trieste fino all'Albania.
A lungo andare questo processo porterà effettivamente ad un abbassamento delle temperature anche sul lato italiano dell'Adriatico, ma il fatto che quella in atto è solo una tregua di qualche giorno, che dal weekend si tornerà in condizioni di scarso moto ondoso, che soprattutto si tornerà sotto l'ennesima massa d'aria caldissima, mi fa dubitare che si avrà il tempo materiale per determinare un raffreddamento sensibile del bacino.
Quanto caldo è il mare e che termostato formidabile esso sia lo ha dimostrato la scorsa notte, e non serve che mi ripeta avendone già parlato stamattina:
la minima è stata 27.3°, addirittura superiore a quelle delle precedenti due nottate probabilmente perchè la ventilazione è rimasta sempre da tramontana anzichè virare a maestrale (il maestrale è un vento che comunque tende ad essere lievemente meno caldo, provenendo dalle vicinanze della costa e dunque della terraferma che di notte si raffredda maggiormente rispetto al mare aperto).
Mattino e pomeriggio sono stati
i soliti, con cielo soleggiato, vento moderato e temperature che hanno agevolmente superato i
30/31° anche sulla costa. Le massime sono state comprese tra i 30,9° di S.Elia (36esima giornata di calore) e i 31,4° dell'aeroporto (38esima giornata di calore). Quest'oggi addirittura l'aeroporto, pur essendo più vicino al mare, ha visto una massima più elevata che nell'estrema periferia.
L'unico e solo segnale che qualcosa, sul lato meteorologico, è cambiato rispetto ai giorni scorsi lo hanno dato l'umidità e il dew point: verso la tarda notte, poco prima dell'alba, si è avuto infatti un improvviso calo del dp a 20° e poi 19°, con relativo calo anche dell'
ur dapprima al 60 e poi verso il 50%.
Tutto il giorno è trascorso così, relativamente secco
con ur poco sopra il 50% e dp sui 19°. Afa non pervenuta quest'oggi dunque, con un sensibile miglioramento della qualità dell'aria che ha limitato il disagio fisico comunque era già enormemente contenuto pure nei giorni scorsi dal vento intenso.
Al tramonto mi sono recato nel solito punto panoramico della litoranea per godermi quanto riuscivo di questo ricambio d'aria (proprio non è possibile chiamarla rinfrescata). Stare all'aperto era la solita sfida per via del vento che aveva subito un rinforzo proprio nel tardo pomeriggio, non si sudava per nulla però nè si avvertiva del caldo pur se la temperatura fosse sui 28°: in parte l'acclimatazione ha fatto tanto ormai dopo settimane, ma sicuramente un ruolo consistente lo ha avuto l'umidità finalmente bassa.
Qualche scatto:
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Si può apprezzare benissimo il mare molto mosso, così come la presenza di velature su tutti il quadrante nordoccidentale del cielo. Queste velature non erano segnalate nel satellite nè nel visibile nè nell'infrarosso, ipotizzo che siano correlate alla dispersione in alta quota del fumo degli incendi che hanno interessato Vieste ieri e che non siano state rilevate dagli strumenti ottici perchè troppo disperse e sottili.
Quest'oggi mi sono attardato un po' più del solito, rilassandomi a guardare anche il crepuscolo civile e nautico. E' qui che ho fatto una bella scoperta: già nell'ultima foto sopra, se si aguzza la vista, si può notare comparire un cumulonembo torreggiante sopra la collina che al momento del tramonto non si scorgeva affatto.
Man mano che la luce calava il cumulonembo diveniva sempre più visibile per contrasto col resto del cielo:
Allegato 630548
Dal sat l'unica spiegazione possibile per
quella nube erano i residui di temporale che si trovava tra frusinate, Molise e casertano, a quasi 350 km di distanza da Brindisi.
Allegato 630546
Per confermare la mia ipotesi, ho triangolato la nube usando come riferimento la collina sottostante ed un sito che simula i panorami, ricavando che si trovava tra i 288° e i 290° (ovvero ad ovest), proprio laddove si collocava quel nucleo dal sat.
Per avere un'ulteriore conferma, ho calcolato con una formula che mi ricavai anni fa quanto potesse essere alta quella nube sulla base dell'angolo di inclinazione dello sguardo (ovvero in base a quanto fosse sopra l'orizzonte). Applicando tale formula, mi usciva un risultato approssimativo (le approssimazioni dipendevano da alcune misure che avevo arrotondato grossolaneamente, come la stessa distanza stimata della nube da Brindisi a 350 km quando poteva essere qualcosina di meno) di 12 km come apice della nube. Dalla temperatura della sommità nuvolosa ricavata da Windy (-40°C) sapevo che quest'ultima si trovava a circa 10,5 km di quota: il mio calcolo approssimativo era verosimile con l'altezza presunta della nube secondo il sat.
Era anche possibile avvistarla, per esserlo doveva essere alta almeno 8,5 km considerando una buona rifrazione stando ad un altro sito.
E' stato un tramonto interessante,
per la prima volta ho la prova dimostrata (in più modi) di aver visto una nube a circa 350 km di distanza! Immagine
In questo momento la temperatura si mantiene tra i 27° e i 27,5° come ieri sera. L'aria permane relativamente secca, con dp ancora sotto i 20°. Soffia la tramontana sui 20 km/h all'aeroporto.
Probabile che la prossima notte veda ancora una minima sui 27°, salvo sorprese. Si è sbloccato, come dicevo stamattina, un nuovo livello climatico: il nuovo riferimento per le notti sotto vento dal mare non sono più i 25,5/26° come limite quasi invalicabile, lo sono i 27°.
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