Questa mattina long GEM uber alles
Vade retro caldofilia....
Io sono stagionofilo: d'inverno freddo e gelo e d'estate calura (meno possibile) e perizomi (più possibile)
"Credo" di essere normale a pensarla così, mi preoccupa di più chi non si rende conto delle anomalie termiche e precipitative che viviamo e gode solo perché a loro piace il caldo e farsi la scampagnata
Arriverà l'estate che pioverà in continuo.....
E allora io salterò fuori come la scabbia a scassare il cazzo a tutti che il sole è meglio lo faccia ai tropici che qui porta solo disagio
Scusate lo sfogo ma di ste giornate fatte con lo stampino nel periodo dell'anno che più mi piace mi mettono una tristezza infinita.
Sono quasi peggio della saraghina e del drago....
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Incredibile come al Catria siano ancora aperti
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Ecco il catria visto da non so dove,mi spiego,sono andato a Pergola passando da E e poi ho tagliato la collina x andare a Fossombrone e mi sono ritrovato in quota credo sui 800 mslm e da li ho scattato le foto poi nel scendere strada in ombra e bianca di brina alle 10.
Adesso controllo dove sono andato a parare..
A Pergola stamattina altro mondo rispetto a casa dove era caldo mentre alle 9:30 la' cera una arietta fredda.
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In periodi di noia meteo...
I dolori del nivofilo romagnolo (ed alto-marchigiano)
Il nivofilo romagnolo è una sottospecie del 'nivofilus italicus incallitus’.
Il territorio in cui vive, baciato dal sole, mitigato dal mare, irrorato dal Sangiovese, allietato dalle gnocche, ha influito profondamente sull'evoluzione della sua psiche, perennemente in conflitto con sé stessa, nel dilemma se assecondare la natura e la morfologia del territorio o ribellarsi a tanto bendidio per consegnare il proprio cuore in esclusiva alla dama bianca perduta.
In un simile contesto, c'è chi ha saputo trarre il meglio da entrambe le passioni, pur sviluppando comportamenti oltremodo singolari: il ‘nivofilus natatorius caloriferus’ @giorgio1940?) riesce a tenere a bada le smanie e i calori tuffandosi ogni giorno dell'anno dall’amata palata del porto di Rimini; il suo sogno inconfessato è il tuffo la vigilia di Natale sotto un'abbondante fioccata: in tal caso non ci sarebbero santi: vai di manovella e onanismo subacqueo! Sì, lo so, sono comportamenti decisamente borderline, ma nulla al confronto delle altre sottospecie romagnole.
C'è il 'nivofilus senigalliensis’ (@rafdimonte?), che, stremato dal global warming, come un moderno samurai ha deciso di fare harakiri e dalla Romagna ha toppato la rotta di emigrazione, finendo ancor più a sud, laddove la dama ha dei tempi di ritorno cinquantennali.
C'è il 'nivofilus beltempofilus’ (@baccaromichele?), che di punto in bianco ha rivoltato il proprio polo magnetico come un calzino, optando per il sole, il cielo azzurro e le creature che si trovano sotto il cielo azzurro.
C'è il 'nivofilus vinosus’ (@Fischio?), parente stretto del @Giofelix rubicondum’: entrambi traggono ispirazione dalle eccellenze del territorio (gnocca & sansveiz) per coltivare una fiducia ultraterrena nell’evento del secolo: encomiabili!
La sottospecie più ingiustamente bistrattata all'interno del branco è quella del 'nivofilus apocalitticus post-global warming’ (@meteolorix?): realista duro e puro, ogni volta che smonta i sogni nevosi del resto del branco si attira le ire e gli improperi dei numerosi appartenenti alla sottospecie dei 'nivofilus Optimus medievalis’ (@mariolino, @francescogennari, @roby70, @Alessandrosilvestri, @Albi, solo per citarne alcuni).
Il 'lampionofilus silurus parabrezzus’ è senza dubbio la specie più diffusa e trasversale, raccogliendo esemplari variegati ogni volta che calcoli complicatissimi regalano anche solo una possibilità su cento che nella precipitazione acquosa possa intravedersi la traiettoria del primo splatter (@paolo61, @peter65, @stefano64, @paolino79, solo per citare i più anziani rappresentanti).
L’unico esemplare con la testa attaccata al collo è il ‘nivofilus scientiatus’: con saggezza e pazienza cerca di far ragionare il resto del branco, ma con scarsi risultati (capostipite @Gigiometeo, adepti @lucawsb e @moli89).
L'elenco potrebbe andare avanti all'infinito, ma almeno vorrei citare la sottospecie del 'nivofilus bipolaris stranitus peregrinus’: trattasi di esemplari che, pur amando il proprio territorio, non resistono più di tanto al gw dilagante e reagiscono fuggendo più volte l’anno in terre estreme, tra nivo-tour, Trail appenninici, gite ai tropici e nelle valli alpine, cacce ai tornado, ecc... (@fuoff, @teho, @Claudio, @vigna, @giorgio1940, @baccaromichele, @NikoDj, @andrew182, solo per citarne alcuni).
Romagna terra di contrasti: il nivofilo romagnolo guarda con un certo distacco agli eventi nevosi, quando si verificano in terre aliene (che siano le distese nordamericane, i caruggi genovesi o i trulli di Alberobello), convinto che poi, quando la fa da noi, non la fa in nessun'altra parte d'Italia e del mondo.
Per lui la stagione invernale comincia da fine giugno, quando iniziano ad accorciarsi le giornate: le domeniche di agosto va in spiaggia per contentare la compagna o i figli, ma lui è già lì ad annusare la castagna e l’autunno che arriva..
E quando l'autunno arriva davvero, lui ha la bava alla bocca, perché sente il profumo inconfondibile della dama dietro l'angolo.
Ma diciamoci la verità, il territorio è quello che è: … e le Alpi che ci schermano da nord (e giù fhon), e gli Appennini che ci regalano il drago, e persino i rilievi dinarici che ci scaldano la bora. Insomma, per il nivofilo romagnolo non è facile convivere con una tale serie di variabili infauste.
E allora, siccome la fantasia non gli manca, si inventa tutta una serie di sigle astruse a cui affidare i propri sogni nevosi: ase, cad, cul e gnocca sono i parametri più seguiti, dei totem sacri su cui fonda la propria fede.
Ed anche se l'Adriatico non è come i grandi laghi, ed anche se il garbino colpisce più del cad, ed anche se il cul è raro e la gnocca la dà solo a giofelix, il nivofilo romagnolo non si perde d'animo e non farebbe cambio con nessuno, perché per lui la Romagna è la terra più bella e nevosa del mondo!
finalmente è chiara la tendenza. Dunque, faccio fatica a scrivere perchè ho le dita e la lingua gonfia a forza di sfrucciare e non vi dico in che condizione è il mio principino, tutto pesto! Comunque, direi molto bene secondo gli ultimi aggiornamenti. La colata ci riprende da sotto con lo scirocchino gelido per far poi posto ad un marzo strepitoso con bordate gelide e nevicate e ripetizione fino alle soglie di aprile. E se non vi sta bene, peggio per voi![]()
Ma quando la neve si scioglie, il bianco dove va a finire?
Ma quando la neve si scioglie, il bianco dove va a finire?
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