Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
Solo per segnalare che settimana scorsa ho fatto un altro salto a Lorenzago ed Auronzo. Passeggiando nei boschi di Palus San Marco (praticamente a metà strada tra Auronzo e Misurina) a 1100m di quota, sotto il versante nord c'erano ancora canaloni ingombri di neve che scendeva compatta fino a tale quota, spesso coperta di detriti nella parte terminale (foglie, rami) ma ben presente. Non so se qualcuno qui, che frequenta regolarmente le Dolomiti anche a cavallo tra primavera ed estate (confesso che molto raramente salivo da marzo a giugno), può dire se sia una situazione eccezionale o meno a inizio giugno.
Situazione assolutamente eccezionale, il 31 maggio ho fatto una gita skialp a passo Giau (lato Cortina) partendo sci ai piedi a quota 1850 (fra l'altro ottimo rigelo notturno)
Negli ultimi 20 anni queste gite non si riuscivano a fare dopo il 25 aprile / 1 maggio. Soprattutto le dolomiti orientali hanno avuto 6 mesi di innevamento uniforme dai 1500 in su.
Inverno nevoso + primavera molto fresca , un mix inedito nelle ultime decadi

Adesso però si presenta il problema delle uscite estive, che fino a luglio inoltrato richiederanno esperienza ed attrezzatura, e della gestione dei rifugi in quota resa difficile dalla molta neve presente.
Quindi una doppia beffa per l'economia di montagna: inverno stra-nevoso ma nessuna possibilità di sfruttarlo causa pandemia + inizio estate senza limitazioni pandemia ma con problemi legati alla troppa neve