Mah, bisognerebbe definire quali siano le condizioni necessarie e sufficienti, è chiaro che in assenza di una prova visiva potremmo avere solo una lista di indizi che possono solo rafforzare un'ipotesi piuttosto che un'altra.
Nella "IF" si riporta quanto segue: "Un metodo più semplice è sfruttare il fatto che i tornado in genere producono molto più lunghi e più stretti tracce rispetto ad altri fenomeni eolici. Se una traccia danneggiata è più di 10 volte più lunga che larga, si può tranquillamente classificare l'evento come un tornado". Nel nostro caso abbiamo una traccia di un chilometro circa, e larga non più di cento metri.
Che ci siano o meno rotazioni in mesoscala è secondario, i tornado si formano anche da forzanti locali in superficie in assenza di un mesociclone come i cosiddetti landspout, non solo alle condizioni di ciò che succede in quota. A parte la selva di termini che abbiamo disponibili si tratta di capire il contesto e la dinamica atmosferica della cella temporalesca al momento in cui si son verificati i danni. Abbiamo testimonianze che riportano che prima "ha piovuto, poi la pioggia si è trasformata in grandine e successivamente il vento", oppure che "ha grandinato più nord" (in linea con le correnti nei medi livelli). Eravamo nell'area di inflow...? Secondo me il gustnado rimane un prodotto di un vento lineare proveniente da un'area di deflusso. Escludiamo poi le simpatiche descrizioni delle traiettorie compiute da certi detriti, ogniuno può aver messo del suo nel descivere questa "esperienza"...Cose che comunque possono succedere anche in un gustnado.
Dal sito di ARPA FVG (OSMER) sono disponibili 3 tipologie di radar, di cui uno doppler:
Questo il link: Arpa FVG - Osservatorio meteorologico regionale del Friuli Venezia Giulia (osmer.fvg.it)
2024 -> estremi: -4,2°C (21/1)/37,5°C (11/7)
vento massimo: 58,7 km/h (20/4)
UR minima: 20% (16/4)
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