Attenzione perchè ci sono nuovi importanti studi sugli scambi CO2/Oceani che non fanno certamente ben sperare.
Ne riporto uno fra i molti che sono usciti sull'argomento specifico nelle ultime settimane.
Carbon Sinks Losing The Battle With Rising Emissions
ScienceDaily (Mar. 21, 2009) — The stabilising influence that land and ocean carbon sinks have on rising carbon emissions is gradually weakening, say scientists attending last week’s international Copenhagen Climate Change Conference.
“Forests, grasslands and oceans are absorbing carbon dioxide (CO2) from the atmosphere faster than ever but they are not keeping pace with rapidly rising emissions,” says CSIRO scientist and co-chair of the Global Carbon Project, Dr Mike Raupach.
“While these natural CO2 sinks are a huge buffer against climate change, which would occur about twice as fast without them, they cannot be taken for granted.”
Dr Raupach and Swiss scientist, Dr Nicolas Gruber, co-chaired one of 43 sessions at the conference – Climate Change, Vulnerability of Carbon Sinks.
Dr Raupach says concern about the vulnerability of carbon sinks is based on identifying several mechanisms that could cause the present stabilising role of oceans and land to be weakened or even reversed.
“Such a change would have drastic consequences for the predicted magnitude or speed of climate change occurring and scientists will meet in Copenhagen to review and question the latest research from which advice can ultimately be provided to decision-makers.”
Discussions will focus on:
Changes in the carbon sink on land through shifts in atmospheric composition, temperature and rainfall changes, deforestation, fire frequency and insect attacks, all of which can slow or reverse sinks or initiate sources of CO2 to the atmosphere.
Release of carbon presently locked in frozen soil, as both CO2 and methane (a more potent greenhouse gas than CO2).
Shifts in large-scale agricultural production of food and fibre, potentially speeding up land clearing and tropical deforestation. This process currently contributes 15-20 per cent of anthropogenic carbon emissions.
Findings on the exchange of heat and CO2 between the atmosphere and deep ocean, which suggest that climate change is effectively irreversible in less than 1000 years.
Australian science is represented at the conference in sessions on; sea ice, sea level rise, ocean circulation, atmosphere and ocean tipping points, carbon sequestration, carbon capture and storage, changing the way we live and adapting future agricultural production.
Ma quello che io ho scritto non deve mica necessariamente entrare in competizione con i commenti di Pielke, ci mancherebbe!
Cmq, nel merito, le cose stanno così:
1] Il CATO - noto pensatoio dedito alla divulgazione del verbo del freemarket überalles che sta alla tematica dei CC come un pesce sta ad una bicicletta - redige un documento/manifesto con l'intenzione di influenzare l'amministrazione Obama nelle sue scelte politiche, in tema energetico/ambientale, basate - per stessa ammissione di Obama e a differenza della precedente amministrazione - sull'attuale paradigma, supportato dal consenso scientifico, a riguardo dei CC.
2] Per fare questo, il il CATO chiede ad un insieme di esperti, meno esperti e per nulla esperti in materia di sottoscrivere il manifesto mediante firma del documento. Poi si compra un'intera pagina del NYT e lo pubblica.
3] La tesi del documento di basa su un'interpetazione a geometria variabile (secondo la tattica negazionista ben nota del cherry-picking) di 3 studi pubblicati in tema di CC. L'interpretazione data dal documento del CATO fa leva su considerazioni di questo tipo:
>"la variabilità è il clima"
>"più persone e più insediamenti sul territorio = più alto rischio di danni causati a parità di evento climatico/meteorologico estremo"
>"i modelli non ce la stanno raccontando giusta"
Per sostenere tali conclusioni che oscillano fra il triviale e il truffaldino, chiedono a Pielke Sr di "auditare" o validare la scientificità del documento (attenzione: non delle affermazioni a geometria variabile redatte dal CATO, bensì degli studi citati in calce nel manifesto e liberamente interpretati dal pensatoio)
4] A questo punto (e solo ora), per me Pielke non fa una bellissima figura. Perché, da un lato, appoggia - pur se indirettamente - le conclusioni sconclusionate del think tank. E poi non la fa (la bellissima figura) perché fonda la sua risposta, ad es. al terzo punto (quello dei modelli), su un post preso da un blog; alla stessa stegua, allora perché non postare n altri esempi presi da altri blog che sostengono come la conclusione citata dal documento non sia per nulla robusta e corretta?
Io ho semplicemente consigliato uno dei tanti papers che affermano come non sia corretto dire che “The computer models forecasting rapid temperature change abjectly fail to explain recent climate behavior”.
O dobbiamo basarci sui commenti di Pielke (in questo caso) solamente perché li ha fatti lo stesso Pielke? Della serie: credere per vedere.......
...no, io non credo in questa possibilità, perché, in tal caso, le sue affermazioni, piaccia o non piaccia, non valgono più di quelle di un qualsiasi altro climatologo e fisico dell'atmosfera, meglio ancora se specializzato in modellistica.
~~~ Always looking at the sky~~~
Volevo sapere
questo benedetto G.W. un po in calo, magari per via della scarsa attività del sole come renderà l'estate 2009?
Un suggerimento,
il forum è anche frequentato da persone come me che non masticano molto l'inglese o non sono superspecializzate nei vari indici climatici indicati con sigle o acronimi, sarebbe bene che chi è molto tecnico si sforzi di maggiore chiarezza e semplicità, ovviamente senza ledere la veridicità della teoria.
Saluti meteo
Riccardo... umile cantore della meteo.
IL GRAFICO PARLA CHIARO ,PER COMPENSARE 30 ANNI DI GW, DOVREMMO FARE 30 ANNI SOTTOMEDIA E DI PARECCHIO, E IL 2008 VEDO CHE E' ADDIRITTURA FRA I TOP ,non si vede insomma un inversione di tendenza e corre forte, per avere un rallentamento del GW deve fare un anno con -0,1°dalla media se no
Ultima modifica di Konrad66; 04/04/2009 alle 13:51
Per forza Corrado.
Se i 9 anni prima del 2008 sono tutti nella top ten cosa ti aspettavi: che il 2008 perdesse di colpo quello che si è acquisito in 9 anni?
Ma certo che no dai.
La natura procede così,è abbastanza lenta, non è che i cicli climatici cambiano rotta dalla sera alla mattina eh....
A me sembra un inversione di rotta più che evidente.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Infatti siamo sempre fra i top 10 (il 2008, cmq, in sé no) per cui mi pare completamente fuorviante parlare di GW finito. Ma Sandro, nel commento, specifica cmq correttamente la differenza fra trend sul lungo periodo e fluttuazioni sul breve.
Tenendo presente che quel grafico è frutto di una media mobile sui 5 anni (che tende a smussare le forti oscillazioni interannuali) e il fatto che si basi su una sola ricostruzione (che peraltro sottostima il peso dell'Artico, nell'ultimo decennio veramente anomalo), mi pare cmq interessante osservare i 4 grandi balzi in avanti del GW a partire sall'ultimo importante shift di metà anni 70.
Dal grafico si nota che l'impennata più grande si ha nei periodi:
>1976-1981 e 1994-2000: in entrambi i periodi un +0.25 circa in 6-7 anni;
>Poi il periodo 1984-1990: +0.15 circa;
>Infine il periodo 2000-2005: +0.08 circa.
Diminuzione:
> fra il 1981 e il 1984: -0.06 circa, nonostante il forte Nino del 1982/83, ma ci fu l'eruzione del Chicon;
> fra il 1990 e il 1994: -0.04 circa, di nuovo nonostante il Nino protratto dei primi anni 90, ma ci fu l'eruzione del Pinatubo nel 1991;
> negli ultimi 3 anni: -0.05, stante la Nina protratta e il minimo solare?
Le cose poi potrebbero anche sovrapporsi come rumore di fondo: eruzioni vulcaniche, ENSO e cicli solari.
Infatti si nota anche che le 3 impennate sono tutt'e 3 inserite nella fase ascendente del ciclo qd del sole (in alcuni casi comprendendo anche i minimi come quello dei cicli 21 e 22, ma la serie è cmq smussata...) mentre l'ultima no, perché comprende il massimo e la fase discendente. Inoltre: Ninos (fine 70, 1986/88, 1994/95, il mostruoso 1997/98 e 2002/03).
Invece le provvisorie "recessioni" o stagnazioni, oltre a 2 importanti eruzioni vulcaniche, vedono un importante e protratto minimo solare (l'attuale) e fasi discendenti del ciclo, oltre a Ninos "mascherati" dai vulcani (1982/83 e 1991/92) oppure Nine (l'ultima) mentre per es. la Nina protratta del 1998/2001 sembrerebbe aver influenzato solamente poco e nel breve l'andamento termico, forse anche perché quella Nina fu accompagnata da un AMO+ in forte incremento e da SSTA++ sull'Indiano........![]()
Ultima modifica di steph; 04/04/2009 alle 14:38
~~~ Always looking at the sky~~~
Occhio, quello e' un grafico che ho spiegato nel Blog essere una media a 5 anni. In questo modo si puo' avere una idea "pesata" di periodo smorzando in tal modo le normali oscillazioni di brevissimo periodo.
Il grafico delle anomalie annuali e' questo e gli sbalzi sono ben + di 0,05° ma questi vanno poi pesati su periodi + lunghi proprio per avere un quadro medio. Ne trovi altri qui: http://globalwarming.blog.meteogiorn...nalisi-del-gw/
Comunque nel post sul Blog credo di aver spiegato bene i discorsi sul breve-medio e sul lungo periodio: http://globalwarming.blog.meteogiorn...calando-il-gw/
Steph:
Certamente non come professione di fede. Solo come pesante parere per la sua grandissima esperienza universalmente riconosciuta e la sua inestimabile obiettivita' e "liberta'" di azione e di pensiero.....O dobbiamo basarci sui commenti di Pielke (in questo caso) solamente perché li ha fatti lo stesso Pielke? Della serie: credere per vedere.......
...no, io non credo in questa possibilità, perché, in tal caso, le sue affermazioni, piaccia o non piaccia, non valgono più di quelle di un qualsiasi altro climatologo e fisico dell'atmosfera, meglio ancora se specializzato in modellistica.
Occhio agli esperti di modellistica, il problema attuale e' proprio li, mentre ci vuole ancora molta + attenzione alle correlazioni tra i fenomeni e questo viene sistematicamente bypassato dalla "normalizzazione" e semplificazione che si e' costretti a fare in modellistica (ne so' qualcosa, lavoro per una multinazionale informatica che fa ricerca e la vende anche a chi fa modelli atmosferici).
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