Consiglio la lettura di questo bell'articolo, che offre interessanti spunti di riflessione su vari aspetti dell'ambiente e sulle alterazioni prodotte dall'uomo.
Il Kyoto fisso: La nostra arte di tappare i buchi
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
ottima segnalazione
Ultimamente il "Kyoto fisso" riesce a trattare i grandi temi quotidiani mantenendo una grande efficacia comunicativa senza sfociare nel generalismo stereotipato.
Insomma, se c'è una morale da trarre da tutte queste storie relative al "tappamento" di buchi, è che quando si ha a che fare con un sistema complesso come la Terra, non è facile controbilanciare un atto erroneo con un altro atto "tappabuchi". Conviene abituarsi a perturbare di meno il sistema. Anche per questo io sostengo l'idea di utilizzare tecnologie soft, che siano meno invasive per la natura di quelle che abbiamo utilizzato finora. Le tecnologie energetiche dette "alternative" vanno proprio in questa direzione.
Come si può non condividere?
Essere riusciti a immettere tonnellate di idrocarburi nella grande circolazione termoalina (perché questo è quello che è sta accadendo) aprendo il rubinetto di un giacimento preistorico è veramente un record di IDIOZIA.
Mi divertirei - come ha scritto Massimo Fini in un articolo riguardante altre idiozie, quelle economiche di questi giorni -
a guardare questi idioti che segano il ramo su cui stanno comodamente seduti...
...se solo non fossi anch'io su quel ramo!
Questo è la perfetta risposta alla domanda:
ma perché la benzina della mia macchina costa così poco?
(credetemi, ancora 1,40€/l è poco: per quanto sono realmente i costi di estrazione, raffinazione, ambientali, sociali e sanitari dovrebbe costare almeno 2,80-3,50€/l a seconda del calcolo)
Perché tutto il resto del mondo paga quello che costa realmente quel litro di benzina..
E mi chiedo ancora, circa la (giusta) tassa di 1cc$/bar: ma fino a che punto ha senso il denaro?
C'é un modo per ripagare col denaro (quand'anche ce ne fosse) il danno di migliaia di tonnellate di idrocarburi che per 300 anni gireraranno per gli oceani?
direi che OGGI, col senno di poi, si può dire che bisogna cercare di trovare altre fonti...
ma col senno di poi è troppo facile, la nostra (del primo mondo ed ora dei paesi emergenti) crescita economica e sociale sarebbe stata impossibile senza energia a buon mercato, e non ce n'erano altre se non i combustibili fossili, forse un pò l'idroelettrico (ma non basta, a meno di massacrare tutte le zone montuose)...
insomma è inutile e insensato recriminare sul passato e non possiamo sputare nel piatto dove abbiamo mangiato, mentre per il futuro il discorso è OK
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