Originariamente Scritto da
domenicix
Molto rivelatorio questo passo del pdf allegato:
la Commissione giunse ad ammettere la grandezza di Galileo e la sua non
colpevolezza. Egli aveva, infatti, una fede "genuina" e sincera (questo faccia riflettere chi sostiene giustamente il metodo scientifico ma non crede, le 2 cose sono conciliabilissime, come vedete anche l'inventore del metodo sperimentale era molto ma molto credente
):
non tentò mai di negare la verità rivelata nella Bibbia, ma soltanto disse che questa non è un testo scientifico ispirato da Dio per spiegare agli uomini "come vadia il cielo", ma si limita a rivelare all’uomo ciò che le scienze non possono dare, le verità che concernono la nostra salvezza, ossia "come si vadia al cielo".
Disse inoltre che: "se bene la scrittura non può errare, potrebbe nondimeno talvolta errare alcuno de’ suoi interpreti ed espositori.
Le due parti che ho sottolineato le quoto in pieno, spiega tutti gli equivoci nati tra la Chiesa e lo scienziato, e l'arretratezza e miopia della Chiesa del tempo nell'interpretare alla lettera il testo biblico rivolto a persone non progredite e non istruite e vissute millenni fa, quando era molto oscura la meccanica celeste. Per cui il linguaggio biblico semplificava di molto la realtà fisica, abbreviando i concetti proprio per avvicinare anche le persone semplici ai messaggi divini.
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