Ragionamento che mi sento di condividere, ma a questo punto la domanda successiva puo' essere questa: quindi l'intelligenza e' un...caso ?
O meglio, e grazie al..."caso" che in qualche modo e' scoccato in alcune scimmie un qualche cosa che ha permesso loro un'evoluzione intellettiva che sia andata oltre il semplice adattamento ?
Oppure si sono create condizioni (forse queste quasi...casuali ?) in qui l'adattabilita' di una o piu' determinate scimmie sia stata resa possibilie solo grazie ad uno sviluppo intellettivo che sia andato oltre, diciamo, la soglia della "normalita' animale" (mi si passi il termine) ?
1)
Evidentemente dava un qualche vantaggio.
Modesto, visto che le scimmie non sono certo una specie di gran successo ( e cmq non e' una intelligenza superiore a quella di delfini o elefanti). L'intelligenza di solito e' un vantaggio piuttosto scarso, e' piu' che evidente guardando l'ambiente naturale.
2)
La faccenda e' diventata piu' interessante quando, visto che siamo dotati di mani, gli ominidi hanno iniziato a usare la clava per menare mazzate. Suppongo che il fattore chiave sia stato quello.
Anche qui cmq non abbiamo fatto sfracelli, ma si era pero' trovato un buon uso per il cervello, qualcosa che fa' una certa differenza.
3)
Poi c'e stato sucessivo brusco step di sviluppo cerebrale dato dal linguaggio, c'e' un salto evidente. A questo punto diventiamo un superpredatore. I bisonti sono preoccupati, ma continuano a essere molti di piu' dei pellerossa.
4)
La grande utilita' dell'intelligenza si e' svelata quando abbiamo inventato l'agricoltura. Il numero di uomini aumenta di 10-100 volte
5)
XXII secolo, ingegneria genetica, homo sapiens inizia a rimodellarsi.
Ultima modifica di Albert0; 01/10/2015 alle 18:33
E" l'aggressività che ci frega, cioè l'incapacità di risolvere le controversie senza ricorrere a conflitti armati.
Come disse qualcuno: "l'Uomo è un animale territoriale".
Cmq, è stata l"invenzione della scrittura che ci ha permesso di valicare il tempo.
Ultima modifica di Edonati; 01/10/2015 alle 23:07
Si, ma ci basiamo su quello che sappiamo noi sulla terra....io non escludo che una nuova vita, in una galassia remota si sia evoluta con regole diverse...
Noi (e tutti gli esseri viventi) ci siamo evoluti da un unico organismo ancestrale...se ci fosse una vita aliena essa non deriverebbe da quel organismo ancestrale.....ammesso che il Carbonio e l'Acqua permettano reazioni metaboliche più veloci (e poi chi ci dice che serva la velocità in un'altra galassia?), in una galassia "priva" di questi elementi una vita si sarebbe potuta evolvere facendone a meno...
Io il parallelismo "Non c'è acqua allora non ci possono essere forme di vita" lo trovo fuorviante..
Nago osserva correttamente che non è la sola "intelligenza" a fare la differenza.
Comunque, un punto chiave è la prospettiva da cui osserviamo le cose. Anche io, in modo naturale, sono affascinato e stupito dalle nostre capacità.
Ma quando ragiono a freddo, e provo a pormi idealmente come un osservatore esterno, le cose cambiano un po'. Vedo gli uomini affaccendati come tante formiche. Trasportano cibo e materiali da costruzione, hanno un'organizzazione spaventosa ed efficiente. Scavano cunicoli complessi e mirabili. I formicai sono assoluti capolavori. Sembra tutto così grandioso. Eppure, in ultima istanza, sono solo piccole e magari insignificanti formiche per l'uomo che le guarda dall'esterno, descrivendo minuziosamente il comportamento e ricostruendone l'evoluzione.
Cosa intendo? Che l'autocoscienza, la capacità di concettualizzazione, la capacità di linguaggio, le abilità mentali così spinte di noi uomini, possono serenamente essere banali e frutto del puro caso (e per me lo sono, anche perché difficilmente potrebbe esistere un livello superiore realmente risolutivo), e in tal senso tanto importanti - né più né meno - quanto la capacità di organizzazione delle formiche. Di più: non solo possono, ma sembrano realmente esserlo. O anche detto diversamente, per non sminuire tutto e appiattire per forza ogni cosa: è tutto ugualmente mirabile, tanto le nostre capacità, quanto quelle delle formiche. E resta tutto mirabile comunque, anche senza un fine ultimo.
Detto ciò, per tornare a 4cast, non possiamo neanche scegliere cosa fare. Come specie dovremmo, soprattutto in condizioni estreme, mirare alla nostra conservazione, in modo naturale e spontaneo. Un conto è filosofeggiare dicendo che se ci estinguiamo la natura può fregarsene altamente, un conto è svegliarsi domattina e smettere di appartenere a una specie, ponendo fine alla stessa per inerzia o suicidio di massa.
Ultima modifica di inocs; 01/10/2015 alle 22:47
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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I primi utensili in pietra hanno 2-3 milioni di anni. Coincide con l'inizio del genere Homo ( che ha fra gli aspetti piu' caretteritici essere bipede).
Comunque di questi inizi poco mi importa ( e comunque si rimane sullo speculativo) quello che volevo dire e' il seguente.
L'intelligenza di solito da' scarsi vantaggi, ed e' evidentissimo guardando le varie specie
Il "disolito" non vale se con l'intelligenza sviluppi una tecnologia, allora si che c'e' un vantaggio.
E il discorso sugli alieni non e' su specie genericamente intelligenti, ma su civilita' tecnologiche.
Concordo. Poteva succedere che ci fermavamo al livello del paleolitico. A un certo punto sono nate delle super-facolta che ci hanno portato all'agricoltura, da li in poi siamo diventati inarrestabili. Ma non era una strada obbligata, non c'e' un vantaggio evolutivo stringente che spinge a un aumento esagerato di intelligenza. Dopoutto gli scimpanze sono molto simili a noi ma non sono avanzati.
Ultima modifica di Albert0; 02/10/2015 alle 00:21
Visto che si sta parlando del fatto che l'intelligenza sia un fenomeno casuale o meno, e sperando che non ne abbiate già parlato, sarebbe ingiusto non menzionare, magari per mera provocazione, qualche versione del principio antropico (partecipatorio e ultimo), secondo i quali l'universo deve evolvere per produrre degli osservatori coscienti, a meno di rimanere in una nube di "indeterminazione".
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