Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    Bava di vento L'avatar di Senmut
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    Predefinito Monumenti megalitici e tecniche di costruzione

    All'interno del topic "Göbekli Tepe" ho fatto cenno ad un'ipotesi relativa ai diversi periodi di costruzione del sito con i pilastri ed il basamento - più antichi - frutto di abilità e tecnologie superiori. Vorrei ora aprire un discorso più ampio nel tentativo, non così arduo, di corroborare tale tesi. Lo faccio prendendo in esame ciò che, essendo sparso sull'intera superficie terrestre, presenta caratteristiche comuni a dir poco sorprendenti.

    Partirei, come sempre, da alcune immagini prendendo come riferimento, in questo caso, i siti archeologici di Cuzco (Perù), Machu Picchu (Perù), Ollantaytambo (Perù), Abydos (Egitto) - dove sorge il complesso di Osireion - e Giza (Egitto). Ciò che mi preme far risaltare è la tecnica costruttiva ad incastro (e a secco) degli enormi blocchi di pietra perfettamente lavorati e levigati: una tecnica sconosciuta (non documentata in alcun testo) e capace di rendere le costruzioni quasi immuni allo scorrere del tempo. Da notare, inoltre, come questa tecnica stoni con quella - molto più banale - di chi è succeduto nel corso del tempo, letteralmente incapace di replicarla (parti cerchiate in rosso). Ecco le immagini.

    Cuzco:

    cuzco1.jpg

    cuzco2.jpg

    cuzco3.jpg

    cuzco4.jpg

    cuzco5.jpg


    Ollantaytambo:

    ollantaytambo2.jpg

    ollantaytambo.jpg


    Abydos (Osireion):

    oseriondsdfds.jpg

    images-1.jpeg

    Abydos01.jpg

    osireoncieling1.jpg


    Allegato 375824

    images.jpeg

    osir1_big.jpg


    Giza (qui sono cerchiati in rosso i particolari ad incastro che denotano la medesima tecnica costruttiva):

    giza.jpg

    giza2.jpg

    ***

    Seguiranno post, relativi ad altri siti (anche italiani), dove si evidenzierà il medesimo metodo costruttivo. Un metodo diffuso su tutto il pianeta, molto raffinato e tecnicamente complesso, sconosciuto persino a chi ha poi sfruttato quegli enormi blocchi di pietra come supporto per costruire altro (con tecniche, però, di gran lunga più semplici e rozze).
    Ultima modifica di Senmut; 02/11/2014 alle 20:40

  2. #2
    Brezza tesa L'avatar di Valerio83
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    Predefinito Re: Monumenti megalitici e tecniche di costruzione

    hai mai sentito di puma punku?
    Sono così avanti che quando guardo dietro vedo il futuro

    Ciao
    Valerio

  3. #3
    Bava di vento L'avatar di Senmut
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    Predefinito Re: Monumenti megalitici e tecniche di costruzione

    Citazione Originariamente Scritto da Valerio83 Visualizza Messaggio
    hai mai sentito di puma punku?
    Certo, e anche lì trovi la medesima tecnica costruttiva, con gigantesche pietre poligonali ad incastro costituenti un enorme puzzle tridimensionale. Per noi, oggi, sarebbe estremamente complicato costruire cose simili (oserei dire quasi impossibile).

    Ciò che impressiona di quel sito, tuttavia, è la distruzione raccontata dal silenzio di ciò che resta. Pare quasi che gli enormi edifici, non a misura d'uomo, siano stati letteralmente bombardati.

  4. #4
    Brezza leggera L'avatar di alexeia
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    Predefinito Re: Monumenti megalitici e tecniche di costruzione

    Quello che mi chiedo - sempre - è perché i grandi misteri e le presunte basi aliene si trovino sempre in luoghi a casadiddio, per i quali è difficile andare a buttare un occhio di persona, la branca archeologica che li studia è di nicchia, faticoso è anche rintracciare una nutrita letteratura scientifica a riguardo.
    Mai che si becchi una misteriosa piramide costruita dai dinosauri a Canicattì...
    vabbé, ci hanno tentato in Brianza, ma era troppo grossolana... quella della Bosnia non se ne è sentito più parlare, eppure era la scoperta archeologica del millennio... e l'armatura della Colchide? qualcuno l'ha più rivista (questa non era aliena, ma comunque per essere credibile doveva provenire da un altro luogo impervio...)?

    Solo le pietrone dell'isola di Pasqua e delle Ande continuano a tenere banco...

    A parte questo, due considerazioni:

    - se cotante tecnologie perfettissime e aliene hanno saputo lascire come traccia solo blocchi, e nessuna civiltà che abbia contiuanto nel tempo, beh...forse si trattava di alienragazzini che giocavano con l'alienLego...

    - nel settimo secolo o sesto gli architetti greci costruivano templi con una curvatura dello stilobate di pochi centimetri su un'estensione di decine di metri (scalpellini di fino, ma anche strumentazione di precisione), e nessuno se li fila...

    Voglio dire, credo che sottovalutiamo la specie umana e le sue capacità, e siamo diperatamente alla ricerca di qualcosa che ci possa apparire come "mistero inspiegabile"... in fondo, questo è anche l'elemento base di qualsiasi ricerca...

  5. #5
    Vento moderato L'avatar di nago
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    Predefinito Re: Monumenti megalitici e tecniche di costruzione

    Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
    Quello che mi chiedo - sempre - è perché i grandi misteri e le presunte basi aliene si trovino sempre in luoghi a casadiddio, per i quali è difficile andare a buttare un occhio di persona, la branca archeologica che li studia è di nicchia, faticoso è anche rintracciare una nutrita letteratura scientifica a riguardo.
    Mai che si becchi una misteriosa piramide costruita dai dinosauri a Canicattì...
    vabbé, ci hanno tentato in Brianza, ma era troppo grossolana... quella della Bosnia non se ne è sentito più parlare, eppure era la scoperta archeologica del millennio... e l'armatura della Colchide? qualcuno l'ha più rivista (questa non era aliena, ma comunque per essere credibile doveva provenire da un altro luogo impervio...)?

    Solo le pietrone dell'isola di Pasqua e delle Ande continuano a tenere banco...

    A parte questo, due considerazioni:

    - se cotante tecnologie perfettissime e aliene hanno saputo lascire come traccia solo blocchi, e nessuna civiltà che abbia contiuanto nel tempo, beh...forse si trattava di alienragazzini che giocavano con l'alienLego...

    - nel settimo secolo o sesto gli architetti greci costruivano templi con una curvatura dello stilobate di pochi centimetri su un'estensione di decine di metri (scalpellini di fino, ma anche strumentazione di precisione), e nessuno se li fila...

    Voglio dire, credo che sottovalutiamo la specie umana e le sue capacità, e siamo diperatamente alla ricerca di qualcosa che ci possa apparire come "mistero inspiegabile"... in fondo, questo è anche l'elemento base di qualsiasi ricerca...
    E poi il discorso "i rappezzi recenti fanno schifo rispetto all'opera originaria...": anche le lavatrici di una volta erano fatte per durare mentre quelle attuali dopo 2 anni sono da buttare! ... per dire che evidentemente "il progresso" non necessariamente comporta un miglioramento qualitativo/estetico del bene che si costruisce. Sicuramente il progresso porta ad avere meno tempo disponibile per costruirlo tale bene, con il vantaggio che lo posso eventualmente ricostruire n-volte. E così si è inventato il cemento armato, i divani si cambiano ogni 5 anni, i telefonini è meglio sostituirli che ripararli, etc. etc. Consumismo insomma!


    EDIT: e comunque le piramidi di Montevecchia c'hanno pure i gradoni!!!
    Ultima modifica di nago; 10/11/2014 alle 09:49
    “Sopra le nuvole il meteo è noioso”

  6. #6
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    Predefinito Re: Monumenti megalitici e tecniche di costruzione

    Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
    Quello che mi chiedo - sempre - è perché i grandi misteri e le presunte basi aliene si trovino sempre in luoghi a casadiddio, per i quali è difficile andare a buttare un occhio di persona, la branca archeologica che li studia è di nicchia, faticoso è anche rintracciare una nutrita letteratura scientifica a riguardo.
    Mai che si becchi una misteriosa piramide costruita dai dinosauri a Canicattì...
    vabbé, ci hanno tentato in Brianza, ma era troppo grossolana... quella della Bosnia non se ne è sentito più parlare, eppure era la scoperta archeologica del millennio... e l'armatura della Colchide? qualcuno l'ha più rivista (questa non era aliena, ma comunque per essere credibile doveva provenire da un altro luogo impervio...)?

    Solo le pietrone dell'isola di Pasqua e delle Ande continuano a tenere banco...

    A parte questo, due considerazioni:

    - se cotante tecnologie perfettissime e aliene hanno saputo lascire come traccia solo blocchi, e nessuna civiltà che abbia contiuanto nel tempo, beh...forse si trattava di alienragazzini che giocavano con l'alienLego...

    - nel settimo secolo o sesto gli architetti greci costruivano templi con una curvatura dello stilobate di pochi centimetri su un'estensione di decine di metri (scalpellini di fino, ma anche strumentazione di precisione), e nessuno se li fila...

    Voglio dire, credo che sottovalutiamo la specie umana e le sue capacità, e siamo diperatamente alla ricerca di qualcosa che ci possa apparire come "mistero inspiegabile"... in fondo, questo è anche l'elemento base di qualsiasi ricerca...
    In verità i "grandi misteri" puoi trovarli ovunque, anche e soprattutto in Italia (come dirò). La nostra penisola, giusto per restare in tema, ospita vari siti (noti e meno noti) in cui puoi ammirare la tecnica di costruzione con le pietre poligonali. Si tratta di mura difficilmente databili, resti di edifici grandiosi costruiti con la pietra più dura ed in perfetta armonia con la natura, in grado di sfidare il tempo. I nostri grattacieli in acciaio e cemento, tanto per intenderci, senza manutenzione crollerebbero da soli e ben prima. In base a quanto ho potuto approfondire, inoltre, la datazione di quei reperti è molto problematica (per non dire impossibile). Ritengo che quel metodo di edificazione appartenga ad una cultura diffusa sul pianeta fino a 10.000 / 12.000 anni fa, e poi scomparsa (senza parlare, necessariamente, di alieni). Di tale cività è rimasto molto e, quel "molto" (tramandato da "pochi" capaci di perpetrarne il sapere residuo, non a caso sacerdoti, esponenti del mondo sacro o religiosi), ha poi influenzato le culture successive e l'evoluzione del sapere. E' ovvio, poi, che ciò che più resiste, nel corso dei millenni, è la dura pietra (anche se esiste molto altro). L'ingegnerizzazione idraulica di alcuni siti, ad esempio, non sarebbe attuabile ancora oggi (e gli esempi sono alla portata di tutti, basta fare attenzione) senza parlare, inoltre, delle implicazioni astronomiche (inclusi i moti precessionali) di vari complessi archeologici.

    Ciò che dici sulle piramidi, sui greci e sugli accorgimenti ottici utilizzati dagli architetti (penso all'entasis, alla differenza dell'intercolumnio, alle curvature delle linee orizzontali dei templi ed alla stessa inclinazione delle colonne per neutralizzare l'effetto caduta all'occhio dell'osservatore - giusto per fare i primi "banali" esempi che mi vengono alla mente - ) è senza dubbio vero ma, se ci pensiamo un attimo, tutto ciò veniva fatto per gratificare l'occhio umano in un contesto, comunque, di armonia con il paesaggio circostante: esattamente ciò che faceva la civiltà che, con materiale proveniente dalla natura, lavorava sapientemente enormi blocchi di petra senza inquinare, nel pieno rispetto delle leggi della natura medesima.

    I greci e i romani, così come gli egizi, gli assiri, i sumeri e poi, in epoca più prossima, gli edificatori delle grandiose cattedrali europee, costruivano secondo gli insegnamenti e le prescrizioni della cosiddetta "architettura sacra" i cui rudimenti e principi si perdono nella notte dei tempi, appresi e tramandati - di generazione in generazione - sotto la "custodia" di "pochi eletti" gravati dell'onere di conservazione di un sapere considerato "sacro" e, per questo, costituente la base del substrato religioso di quelle che consideriamo come le più importanti civiltà.

    Io nella storia dell'umanità (molto più antica di quanto si crede) vedo una frammentazione evolutiva del sapere, intervallata da "brevi" periodi di continuità minati, "piuttosto frequentemente", da improvvise regressioni tecniche e culturali (causate, probabilmente, da cicliche catastrofi di varia origine). Non vedo nulla di prettamente lineare.

  7. #7
    Brezza leggera L'avatar di alexeia
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    Predefinito Re: Monumenti megalitici e tecniche di costruzione

    Io vedo piuttosto delle convergenze di tecniche o metodi, laddove necessità, materiali a disposizione e situazioni al contorno assortite vengono grosso modo a coincidere. Ma di base, ogni cultura ha il suo modo di pensare, la sua visione del mondo. E il progredire dei singoli saperi o il rallentarsi deriva proprio dall'atteggiamento mentale che si è avuto nelle varie epoche verso le varie tecniche e i loro obiettivi. Discorso vastissimo...

    Che i greci lo facessero per gratificare l'occhio, non cambia il fatto che le loro tecniche costruttive per l'epoca sono notevoli, eppure non pensiamo fossero alieni. Insomma, siamo una specie che già da millenni è riuscita a organizzare sistemi di comunicazione verbale complessi... e da una bestia che in tempi protostorici è riuscita a fare ciò, mi aspetto di tutto. E' più sorprendente la costruzione del linguaggio, secondo me, che tutte le piramidi del pianeta.

    Quanto alla tecnica costruttiva in sé, noi siamo portati a pensare a opere regolari e ordinate. I mattoni devono essere tutti uguali, le file parallele etc.
    Quindi ci pare strano e inspiegabile tutto ciò che esula dal nostro orizzonte culturale.

    Non è detto però che qualche cultura antica non avesse criteri diversi. E usasse tranquillamente pietre dalle buffe forme poligonali, facendo il triplo di fatica per riuscire a farle stare assieme.

    Molte di queste costruzioni sono fatte d'altra parte di pietre di natura silicatica, e sono quindi soggette a pesanti alterazioni lungo frattura, in climi da mediterranei a tropicali. Ho sempre pensato che certe irregolarità possano derivare da originari blocchi facilmente seprabili perché fratturati e alterati all'esterno, e che poi siano stati ripuliti della parte sfatta, e regolarizzati. A quel punto, cercare anche di parallelepipedizzarli sarebbe stato uno spreco di materiale e di tempo. Meglio adattare i successivi ai sottostanti. Per noi sembra illogico, ma è più facile levigare singole superifci un po' irregolarei, che non tagliare via intere fette di roccia.

  8. #8
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    Predefinito Re: Monumenti megalitici e tecniche di costruzione

    Sono dell'idea che tali tecniche costruttive, benchè complesse e dai risultati colossalmente appariscenti ed appaganti dal punto di vista estetico, siano il risultato, oltre che alle necessarie competenze tecniche, di un eccesso di disponibilità di tempo, di risorse umane e naturali.
    Penso che la durata plurimillenaria di tali manufatti è stata semplicemente una ricaduta, non necessariamente voluta da chi li ha costruiti, dell'utilizzo di materiali debordanti rispetto le reali necessità.
    Vedo, casomai, un passo avanti nell'evoluzione di tali techniche costruttive raramente ripetibili, verso forme costruttive più ripetibili mediante l'utilizzo di materiali più facilmente recuperabili (se vogliamo più "standard") o addirittura pre-fabbricabili nelle forme e nelle dimensioni necessarie.
    Il cemento armato, se vogliamo, è il passaggio ultimo di questa evoluzione...
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