L'Antropocene e' una realta'

[ambrogio]

Secondo alcuni ricercatori, nell'ultimo mezzo secolo, l'impatto delle attività umane sul pianeta è stato tale da essere chiaramente rilevabile dagli studi geologici del suolo e dei ghiacci.
La definizione Antropocene era stata coniata piu' che altro per riferirsi al periodo di attivita' umana sul pianeta, ma adesso potrebbe diventare una era geologica a tutti gli effetti.
Non so se bisogna andarne fieri, ma tant'e'

Le prove geologiche della realtà dell'Antropocene

[paolo zamparutti]

aggiungo una cosa, pensate a degli studiosi fra un paio di milioni di anni, quando trveranno scheletri di dinosauri fino al limite kt, poi per poi all'improvviso ricomparire in questo periodo in alcuni limitati luoghi, sarà una cosa molto ->

[alexeia]

Beh... in genere uno studioso sa distinguere uno scheletro "in loco" da uno rimaneggiato... anche solo dalle impregnazioni di Paraloid che permettono a molte ossa museali di stare insieme. Però, molti altri "oggetti geologici" che spostiamo senza farci caso possono costituire effettivamente un problema: ci sarà da divertirsi...

[Paolazzo]

Con qualche amico - vent'anni fa, ai tempi dell'Università - ci divertimmo ad immaginare proprio questo scenario, già sicuri del fatto che l'impatto umano passerà lasciando di sicuro alcune tracce nel record stratigrafico.
Oggetti rimaneggiati, nuovi composti, concentrazioni anomale, livelli "bituminosi" che diventano marker a livello mondiale... Finimmo per dare anche un nome a questo caotico e inimmaginabile orizzonte di schifezze umane: la Formazione della Megabreccia urbana.

[alexeia]

Mi piace la definizione!

A me, sin dall'epoca dell'università affascinava l'idea di poter finalmente fare la datazione assoluta di un orizzonte stratigrafico guardando la data di scadenza delle lattine di cocacola inglobate...

[Heinrich]

In teoria secondo la maggior parte degli antropologi, dei biologi e dei sociologi pure, categoria a sé quest'ultima, l'umanità è entrata in una nuova epoca della biosfera a partire dall'anno 2007.

Nel 2007 infatti più del 50% della popolazione mondiale si trovava a vivere in città e in modo non nomade.

L'inizio di un qualcosa di nuovo che ancora non comprendiamo a pieno.

[Nix novariensis]

Per me non sono "ere geologiche", perché le attività umane al pianeta alla fine fanno un baffo. La Terra ha vissuto 5 estinzioni di massa negli ultimi 500 milioni di anni. Pensate che abbia problemi a viverne eventualmente una sesta?

No, le azioni che compie l'uomo (alterazione del clima, dei suoli fertili, consumo delle risorse, inquinamento ecc.) ricadono sull'uomo stesso...olocene o antropocene che sia. Noi dobbiamo salvaguardare il pianeta per la nostra sopravvivenza, perché il pianeta tira avanti lo stesso con o senza di noi

[Paolazzo]

Per me non sono "ere geologiche", perché le attività umane al pianeta alla fine fanno un baffo. La Terra ha vissuto 5 estinzioni di massa negli ultimi 500 milioni di anni. Pensate che abbia problemi a viverne eventualmente una sesta?

No, guarda... io sono piuttosto sicuro: gli effetti della comparsa dell'uomo sulla Terra saranno geologicamente visibili. E, cosa ancora più importante, da un punto di vista geologico, avranno una diffusione globale. Secondo me ci sono proprio gli ingredienti perchè i sedimenti di questa nostra epoca abbiano le caratteristiche tipiche dei marker stratigrafici, ampia distribuzione orizzontale e ridotta distribuzione verticale. E questo sarà sufficiente per distinguere due epoche, se non addirittura due ere.
Ovviamente sono d'accordo con te sul fatto che poi il sistema Terra riassorbirà l'impatto umano (parliamo di tempi appunto geologici), ma il segno nel frattempo sarà stato lasciato.

[Calistream]

Un ottimo spunto di riflessione.

[alexeia]

Il sistema Terra riassorbe sempre ciò che avviene su di esso. Lo ha sempre fatto, e probabilmente lo farà di nuovo. Magari con un'altra estinzione in massa, ma questo sarebbe solo un problema nostro...

Il punto è diverso. Le ere geologiche non sono scritte su di un calendario universale sceso dall'alto. Le abbiamo stabilite noi umani, per comodità. Scandiamo il tempo del passato sulla base di eventi rionoscibili su di un'area abbastanza vasta, e queto a qualsiasi scala si guardi il problema. Ad esempio, decidiamo di "chiudere un cassetto" che chiamiamo convenzionalmente "medioevo", nel momento in cui si concentrano una serie di cambiamenti "epocali", riconoscibili in quasi ogni frammento di storia, e che ci fanno dire, ogni volta che li notiamo "eh, sì, c'è proprio stato un punto di svolta".

Così per ere, periodi e piani geologici, a scala via via più di dettaglio e con eventi di minor portata.

Il Mesozoico, o Era Secondaria, chiude ad esempio con un drastico cambio (estinzione e comparsa di nuove famiglie) delle microfaune e delle microflore marine (unicellulari con guscetto calcareo, diffusissimi in tutti i sedimenti carbinatici, per cui da una scheggia di calcare - anche pescata da un pozzo profondo 2000 m - il geologo può dire: "è del Terziario" o "è del Secondario"), a cui si accompagna la completa estinzione di tutti gli ammonoidi (altro grande gruppo con rapida evoluzione e ampia diffusione areale, essendo pelagici). Insomma, due eventi che non sono facili da passare sotto silenzio...
I dinosauri sono un corollario tutto sommato poco significativo anche se coreografico. Non dato una successione in base alle ossa di dinosauro. Il nannoplancton calcareo invece è determinante, e quindi mi segna molto meglio il cambio di un'era, anche se è più dificile da vedersi.

Così l'impatto antropico, che, a livello geologico, si condensa probabilmente in pochi orizzonti. Se consideriamo che siamo subaerei, e l'erosione prevale sulla sedimentazione, molto probabilmente i livelli discontinui che rimarranno delle prime fasi, dopo la compattazione ad opera dei sedimenti successivi, appariranno come un unico grande marker significativo, molto variabile lateralmente, ma univoco.
Nell'ambito della storia geologica, migliaia di anni possono essere pochi cm di sedimenti, e nell'arco di quei centimetri si "vedrà" apparire l'Uomo, con varie manifestazioni che vanno da drastiche modificazioni degli spettri pollinici a comparsa di manufatti, i più diversi e forse difficilmente districabili per età, se non a iperspecialisti molto fortunati nel trovare la "sezione stratigrafica significativa".

Quindi, di fatto, la distinzione avrebbe senso, anche se, essendoci dentro direttamente, è molto difficile ragionarci su. Si tratta infatti di classificazioni artificiali che si introducono "a posteriori", nel momento in cui:
- si distingue qualcosa di inequivocabile
- è utile per scandire la storia geologica, essendo puntiforme e diffuso arealmente.