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Discussione: Habitat dell'olivo

  1. #11
    Burrasca L'avatar di paxo
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
    Più che il gelo invernale (ovviamente se al massimo moderato e tendenzialmente solo notturno) l'olivicoltura trova un limite oggettivo nelle temperature estive, soprattutto diurne, dove restano piuttosto basse per scarso soleggiamento o per altri motivi non ha senso piantare olivi, nella migliore delle ipotesi i raccolti sono irregolari, nella peggiore le olive non maturano nemmeno. Un altro limite di diffusione è l'umidità edafica elevata, se il clima è caldo umido si rischiano infestazioni di mosca olearia, se è freddo umido le olive cadono prima di maturare. Infine l'ulivo tollera malissimo fenomeni come le nevicate pesanti e bagnate e il gelicidio, perché viene facilmente stroncato. Qui nella mia zona è demenziale piantare olivi sopra i 300/350 m, meno che mai impiantare uliveti (demenziale ovviamente non vuol dire che qualcuno non abbia provato a mettere qualche olivo in zona acclive fin verso i 400/450 m, ma l'ha fatto nel proprio giardino di casa, per scopi ornamentali o per prendere incentivi UE non per avviare delle coltivazioni.

    La zona tra Genova e Savona rappresenta per una somma di fattori il peggio di quanto un'area sublitoranea possa offrire all'olivicoltura: terreni acidi, cieli spesso nuvolosi, umidità edafica alta, pioviggini frequenti nelle zone di pendio, temperature diurne estive basse, al punto che verso i 500 m, causa nebulosità, scarso soleggiamento, temperature diurne inadeguate, non è pensabile nemmeno piantare viti, figuriamoci olivi; sul litorale e nella prima collina (sotto i 250/300 m) ovviamente qualche uliveto c'è, ma il problema diventa la mosca olearia, favorita dal microclima tendenzialmente umido e in genere abbastanza afoso nel cuore dell'estate (l'olivo preferisce un clima diurno moderatamente caldo ma asciutto).

    Invece basta spostarsi di un centinaio di Km in direzione SW nell'etroterra di Sanremo e Bordighera per trovare uliveti fin verso gli 800/850 m (Bajardo) anche se solo su pendii acclivi ed esposti a Sud o ad Ovest, si tratta di produzioni di nicchia, ma comunque in grado di garantire un minimo margine di profitto, ma in queste zone d'inverno cade meno neve a 1000 m di quanta se ne accumuli da me a 300 m scarsi, il gelicidio lì è del tutto sconosciuto (qui negli ultimi 15 anni ce ne sono stati una decina di episodi ed è un fenomeno statisticamente in calo), le nebbie orografiche (leggasi nebulosità da "maccaja") sono poco frequenti e l'aria mediamente è molto meno umida, per cui coltivare olivi in alta collina e in esposizione favorevole è spesso possibile, non facile, né particolarmente conveniente ma possibile.

    Ciao
    Io invece pensavo che la neve li aiutasse a sopportare meglio il freddo facendogli da "coperta", non sapevo questa cosa della neve bagnata e dell'umidità. Da me quei pochi esemplari che ci sono (come ho detto sono al limite, già a Caramanico paese non ce ne sono) sono piccolini, vengono potati molto, forse proprio per evitare che la neve pesante gli arrechi danni rompendo i rami (alcune piante sono rotte infatti). Per trovare le coltivazioni "serie" bisogna scendere verso i 400 metri.

  2. #12
    Vento moderato L'avatar di Immota manet
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Qualcuno mi potrebbe spiegare come deve essere il clima e il territorio per far crescere questa pianta in modo produttivo?
    Non voglio coltivarlo ma mi è venuto un dubbio, io sapevo che l' olivo non può crescere in posti dove in inverno la temperatura è troppo rigida però ho visto queste piante in alcune zone dell'aquilano vicino Capestrano e Ofena a quote abbastanza elevate, anche 700-800 metri. So che quella zona è particolarmente calda in estate, ma in inverno è abbastanza fredda essendo nell'interno lontana dal mare. Allora io mi chiedo, ma il freddo invernale non arreca danni alle piante? Qui da me in inverno le temperature non sono molto rigide eppure oltre i 500-600 metri già non viene coltivata più questa pianta.
    Per quel che riguarda la conca Aquilana, posso confermarti che qui l'ulivo non solo non fruttifica, ma i pochi che hanno provato a piantarlo, si sono ritrovati la pianta morta dopo la prma invernata, nonostante ultimamente gli inverni siano decisamente più miti rispetto anche solo a 15/20 anni fa. Io abito a 630 metri ed un mio caro amico ad aprile 2012 ha piantato una pianta di ulivo nel giardino, con buona esposizone, vicino alla casa e riparato dai venti più freddi invernali che provengono principalemnte da est. Un anno dopo al risveglio primaverile, la pianta era completamente marrone e non ha germogliato. L'unico caso che conosco di ulivo che ha attecchito, ma senza fruttificare, è quello di un mio collega di lavoro, che abita in pendio esposto a sud, rialzato di circa 150 mt dal fondovalle. Si tratta di una pianta di medie dimensioni interrata nel 2013, che pur senza grossi cenni di crescita, germoglia ogni anno. Va detto che da quando è stata trapiantata, gli inverni sono stati decisamente clementi, ma probailmente il fatto che si stia acclimatando, la renderà più forte.

    Le zone sopra Capestrano citate da te, è vero che sono in alta quota, ma sono molto rialzate dal fondovalle che li in zona si trova 3/400 mt più in basso, e quindi con scarsa inversione termica ed in più non beneficiano del riparo offerto dall'appennino alle correnti più miti provenienti dall'adriatico.

    L'altra zona della provincia dell'Aquila dove l'ulivo fruttifica è la Valle Roveto nella Marsica, al confine con il Lazio.

    Menzione particolare per il Fucino, dove prima del prosciugamento del lago avvenuto alla fine del 1800 (completato nel 1877), l'ulivo era molto diffuso grazie ad un clima più mite rispetto a quello attuale, poichè privo di escursione termica grazie all'ampia estensione del bacino idrico.
    Attualmente invece, resistono delle coltivazioni sui versanti esposti a sud e localmente nella valle del Giovenco.
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  3. #13
    Burrasca L'avatar di paxo
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Citazione Originariamente Scritto da Immota manet Visualizza Messaggio
    Per quel che riguarda la conca Aquilana, posso confermarti che qui l'ulivo non solo non fruttifica, ma i pochi che hanno provato a piantarlo, si sono ritrovati la pianta morta dopo la prma invernata, nonostante ultimamente gli inverni siano decisamente più miti rispetto anche solo a 15/20 anni fa. Io abito a 630 metri ed un mio caro amico ad aprile 2012 ha piantato una pianta di ulivo nel giardino, con buona esposizone, vicino alla casa e riparato dai venti più freddi invernali che provengono principalemnte da est. Un anno dopo al risveglio primaverile, la pianta era completamente marrone e non ha germogliato. L'unico caso che conosco di ulivo che ha attecchito, ma senza fruttificare, è quello di un mio collega di lavoro, che abita in pendio esposto a sud, rialzato di circa 150 mt dal fondovalle. Si tratta di una pianta di medie dimensioni interrata nel 2013, che pur senza grossi cenni di crescita, germoglia ogni anno. Va detto che da quando è stata trapiantata, gli inverni sono stati decisamente clementi, ma probailmente il fatto che si stia acclimatando, la renderà più forte.

    Le zone sopra Capestrano citate da te, è vero che sono in alta quota, ma sono molto rialzate dal fondovalle che li in zona si trova 3/400 mt più in basso, e quindi con scarsa inversione termica ed in più non beneficiano del riparo offerto dall'appennino alle correnti più miti provenienti dall'adriatico.

    L'altra zona della provincia dell'Aquila dove l'ulivo fruttifica è la Valle Roveto nella Marsica, al confine con il Lazio.

    Menzione particolare per il Fucino, dove prima del prosciugamento del lago avvenuto alla fine del 1800 (completato nel 1877), l'ulivo era molto diffuso grazie ad un clima più mite rispetto a quello attuale, poichè privo di escursione termica grazie all'ampia estensione del bacino idrico.
    Attualmente invece, resistono delle coltivazioni sui versanti esposti a sud e localmente nella valle del Giovenco.
    Anche nella zona di Cocullo mi pare di aver visto piccole coltivazioni di olivo a quote abbastanza alte, sui 700 metri.

  4. #14
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Io invece pensavo che la neve li aiutasse a sopportare meglio il freddo facendogli da "coperta", non sapevo questa cosa della neve bagnata e dell'umidità. Da me quei pochi esemplari che ci sono (come ho detto sono al limite, già a Caramanico paese non ce ne sono) sono piccolini, vengono potati molto, forse proprio per evitare che la neve pesante gli arrechi danni rompendo i rami (alcune piante sono rotte infatti). Per trovare le coltivazioni "serie" bisogna scendere verso i 400 metri.
    La neve protegge efficacemente le colture erbacee, impedendo al terreno di gelare in profondità, gli alberi a livello almeno di chioma non ne hanno tendenziali benefici, alcune specie arboree si sono adattate e tollerano molto bene notevoli quantità di neve su branche e rami, altre ne ricavano solo danni, è possibile che alcune specie ricavino vantaggio dalla stroncatura in termini di rinnovo generazionale, ad esempio Robinia pseudacacia (la comune "acacia" americana ormai divenuta infestante) è originaria di zone sicuramente nevose (i Monti Appalachi) ma si stronca molto facilmente con carichi di neve non certo eccezionali, tuttavia la neve provoca la caduta dei vecchi esemplari aprendo spazi per i nuovi. L'olivo è pianta mediterranea, probabilmente di remota origine mediorientale, zone in cui la neve non è abituale, né tantomeno abbondante, le piante non potate tendono a stroncarsi, perché le branche si spaccano facilmente sotto il peso della neve, i rami giovanili, che sono flessibili, reggono meglio.

    Ciao

  5. #15
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Anche nella zona di Cocullo mi pare di aver visto piccole coltivazioni di olivo a quote abbastanza alte, sui 700 metri.
    Si confermo, tra Cocullo e Anversa ci sono molti oliveti

  6. #16
    Uragano
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Comunque, l'olivo coltivato in zone a inverni un po' più freddi da degli oli più delicati e perciò non di rado pregiati, e inoltre, gli inverni non troppo miti rendono la mosca olearia meno fastidiosa

  7. #17
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Tornando in Liguria,ma nel levante,dove sono nato,lì a Chiavari l'ulivo è molto diffuso nelle fasce a muretti,e caratterizza il paesaggio costiero sino a 3-400 m. di quota,oltre la quale tende a diventare piccolino e poi scompare del tutto.
    Le valli interne,del versante ligure hanno pochissimi ulivi.
    A bassa quota,nelle fasce ricordate prima,l'ulivo ha un portamento assolutamente diverso da quello che vediamo in Abruzzo (piccolo e relativamente esile),in Liguria gli ulivi sono molto più alti ma relativamente esili(se li ci fosse una sola nevicata delle nostre di Lanciano,sarebbero tutti distrutti).
    Lì usano mettere le reti per settimane e passano di tanto in tanto a raccogliere.
    In Abruzzo invece si raccoglie immediatamente e si porta subito il raccolto in frantoio.(per preservare la qualità).
    L'olio ligure comunque è delicatissimo.
    Viceversa gli ulivi pugliesi,già sul Gargano sono maestosi come quercie.

  8. #18
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Citazione Originariamente Scritto da ldanieli Visualizza Messaggio
    Non meno a sud, anche sul lago di Como, ad esempio nella cosiddetta "Zoca de l'oli" (Lenno) si coltiva l'olivo da sempre, anche se si tratta di minuscole produzioni.

    Lo si coltiva (seppur in piccoli appezzamenti, per ora....) pure qui in Valtellina, quindi ben piu' a N del Garda, e con risultati assai notevoli riguardo la qualita' !

    La Fondazione Fojanini qui a Sondrio, se non erro, e' stata forse pioniera in tal senso: ora non di rado, anche salendo la Valle verso il tiranese, si trovano appezzamenti ormai dedicati all'olivo, in taluni casi quasi in sostituzione ai piu' comuni meleti !



    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

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    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
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    Ciao Alessandro......

  9. #19
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Citazione Originariamente Scritto da zione Visualizza Messaggio
    Lo si coltiva (seppur in piccoli appezzamenti, per ora....) pure qui in Valtellina, quindi ben piu' a N del Garda, e con risultati assai notevoli riguardo la qualita' !

    La Fondazione Fojanini qui a Sondrio, se non erro, e' stata forse pioniera in tal senso: ora non di rado, anche salendo la Valle verso il tiranese, si trovano appezzamenti ormai dedicati all'olivo, in taluni casi quasi in sostituzione ai piu' comuni meleti !

    la Valtellina, essendo est-ovest, ha il vantaggio del versante esposto pienamente a sud! si vede anche con il nebbiolo (ho avuto modo di conoscere questa realtà avendo collaborato con l' azienda nino negri seppur per un giorno)
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

  10. #20
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Habitat dell'olivo

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Comunque, l'olivo coltivato in zone a inverni un po' più freddi da degli oli più delicati e perciò non di rado pregiati, e inoltre, gli inverni non troppo miti rendono la mosca olearia meno fastidiosa
    presumo che sia anche per via delle temperature-piogge estive: più caldo e asciutto è, più le componenti aromatiche sono concentrate (un po' come per il vino rosso, che diventa generalmente più strutturato e alcolico andando verso sud).

    noi che siamo abituati con l' olio gardesano siamo rimasti "un po' sconvolti" quando dalla toscana avevo portato una bottiglia di quello fatto laggiù. per condire ne usavamo quantità minuscole perché era proprio forte.
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

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