Re: Habitat dell'olivo
L'olivo avanza più a nord e ne beneficia la salute!
Re: Habitat dell'olivo
All'inizio del '900 l'uso del burro e dell'olio nella cucina era il seguente, adesso direi che la situazione è cambiata perlomeno in Italia.Originariamente Scritto da Stefano De C.
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Re: Habitat dell'olivo
Gli olivi coltivati in zone più fredde, hanno il vantaggio che la mosca olearia è ben meno fastidiosa
Re: Habitat dell'olivo
Qui in Emilia era quasi tutto a base di lardo e strutto.
Non so se avete mai fatto il confronto del gnocco fritto nell'olio oppure nello strutto ... un mio amico dice che ci assomiglia come un gatto ad una tigre
Re: Habitat dell'olivo
Qui in Alto Adige vince ancora a mani basse il burro. Nella mia famiglia l’olio d’oliva non si usa praticamente mai. Anche per condire l’insalata si usa olio di semi Made in Südtirol.
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Re: Habitat dell'olivo
L'olio non ha affatto sostituito il burro, perlomeno qua da me.
Probabilmente é anche una questione culturale e di tradizione.
Si usa moltissimo friggere anche qua con lo strutto.
Re: Habitat dell'olivo
é assurdo per me, abitante del centro-sud sentire ciò
"E che prosegua così, muoiano le retrogressioni da Est: avanzi l'Atlantico"
Heinrich (16 ottobre 2023)
Re: Habitat dell'olivo
Fa strano ma comunque immaginabile anche per un abitante del nord ovest mezzo siciliano e mezzo lombardo come me.é assurdo per me, abitante del centro-sud sentire ciò
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Re: Habitat dell'olivo
Pensa che mia nonna ricorda che quando era giovane di tanto in tanto dei parenti di sua madre (mia bisnonna) venivano in visita in Alto Adige dalle colline vicentine.é assurdo per me, abitante del centro-sud sentire ciò
Portavano numerosi omaggi come ad esempio olio d’oliva che all’epoca qui non si trovava. Ebbene con quell’olio d’oliva veniva condito il mangiare dei cani perché non piaceva a nessuno.
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Re: Habitat dell'olivo
Vi racconto un aneddoto
mio nonno paterno , classe 1916, era di origine Umbra ( o meglio, padre Umbro e madre della Val Camonica... uno strano incrocio)
finì negli anni '30 a lavorare a Tarvisio dove conobbe mia nonna
trasferitosi in Friuli restò da subito inorridito dal fatto che si cucinava con burro e strutto , oltre a tutti gli altri piatti tipici a suo dire indigeribili, e visto che aveva ancora parenti in Umbria iniziò nel tempo ad "arrotondare" importando olio d'oliva dalla zona di Spoleto. Stiamo parlando degli anni '50 circa
Ed era una mezza avventura, andava ordinato minimo un camioncino d'olio in damigiane da 54 , che poi andavano conservate al buio , in un garage dietro casa. La gente veniva poi con le bottiglie in vetro a riempire. Ho ricordi da bambino metà anni '80 di queste cose e mi pare un film amarcord
Il grosso problema è che l'olio solidificava dentro le damigiane per tutto il periodo novembre/aprile (penso lo faccia a temperatura attorno ai 10°, o forse 5°) e per quanto si cercasse di isolare il garage non c'era verso (tenete presente che a casa dei miei nonni, ci ho dormito spesso, un qualsiasi mattino invernale al risveglio c'erano tipo 12 gradi prima di accendere la stufa, negli ambienti interni, figurarsi in garage)
Quindi aveva inventato un sistema di resistenze elettriche , tubolari, che scaldavano l'olio inserite dal collo della damigiana per riuscire a travarsarlo nelle bottiglie
Gli abitanti locali si dividevano fra gli entusiasti (penso che negli anni 50 e 60 in particolare avere dell'olio d'oliva qui fosse un autentico lusso) e gli scettici , i quali sostenevano che facesse malee continuavano ad usare il sanissimo strutto che fa tanto bene.
In casa mia per questi motivi si è sempre usato parecchio l'olio d'oliva come condimento, anche se mia nonna per certi piatti tipici non poteva fare a meno di utilizzare burro o strutto (sentendole , ovviamente)
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