Qualcuno mi potrebbe spiegare come deve essere il clima e il territorio per far crescere questa pianta in modo produttivo?
Non voglio coltivarlo ma mi è venuto un dubbio, io sapevo che l' olivo non può crescere in posti dove in inverno la temperatura è troppo rigida però ho visto queste piante in alcune zone dell'aquilano vicino Capestrano e Ofena a quote abbastanza elevate, anche 700-800 metri. So che quella zona è particolarmente calda in estate, ma in inverno è abbastanza fredda essendo nell'interno lontana dal mare. Allora io mi chiedo, ma il freddo invernale non arreca danni alle piante? Qui da me in inverno le temperature non sono molto rigide eppure oltre i 500-600 metri già non viene coltivata più questa pianta.
che temperature raggiungi d' inverno?
sicuramente ne soffrono, comunque qui ci sono alcuni esemplari in valle dell' adige, in cui si toccano i -10. però bisogna prendersene cura parecchio.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Le cultivar più resistenti possono reggere anche i -10°C per brevi periodi.
Nella zona di Tocco da Casauria ad esempio che è a 700 m, si fa un olio molto pregiato con la varietà autoctona Toccolana.
Anche la cultivar Leccino è abbastanza resistente.
Nel Pescarese dove vivi infatti, l'olivo è molto comune, ma anche nel Chietino e nel Teramano.
Nell'Aquilano lo si trova nella Valle del Liri, anche se ora nei giardini lo si sta piantando anche nella Marsica.
La zona del Garda, invece, per dire una curiosità, è la zona più a nord del mondo dove la pianta è coltivata.
Soffre la troppa umidità persistente, infatti in Irlanda, come temperature lo puoi coltivare benissimo, ma soffre la scarsità di sole
Beh Paxo l'olivo,specie su terreni calcarei con esposizioni a sud,può insediarsi nell'Abruzzo interno in situazioni sopraelevate rispetto al fondovalle o di conca ove le gelate lo distruggerebbero.
Anche lungo la fascia collinare più interna,della zona adriatica, l'olivo evita il fondo delle valli,per le gelate.
A Lanciano,nel clima delle quercie a foglia caduca,l'olivo è diffuso a tutte le quote(massima elevazione del territorio comunale 400 m.),i danni più che dal gelo arrivano dal carico di neve specie quando non fa troppo freddo e la neve è umida.
In qualche caso,mi hanno detto i contadini che gli ulivi si sono gelati e li hanno tagliati alla base del tronco(nel 1956).
Insomma l'olivo,in provincia di Chieti è diffuso nella zona costiera e sulle basse colline retrostanti,diventa più raro nelle colline interne ed in posizioni di alta collina su suoli calcarei riesce a salire fino a 600 m. nei pendii esposti al sole e riparati.
Se vai sopra Sulmona,sui pendii ben esposti vedrai ulivi in miniatura,quasi dei bonsai,dovuti al terreno asciutto ed al clima relativamente freddo.
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 03/08/2016 alle 04:22
Quindi dipende molto anche dal terreno e dall'umidità della zona. Da me gli olivi in zone assolate esposti ad ovest producono qualcosa ma sono già al limite, mentre gli altri che non sono posizionati bene non fanno le olive, almeno a detta di chi ha le piante. Comunque anche qui sono molto piccole le piante.
Più che il gelo invernale (ovviamente se al massimo moderato e tendenzialmente solo notturno) l'olivicoltura trova un limite oggettivo nelle temperature estive, soprattutto diurne, dove restano piuttosto basse per scarso soleggiamento o per altri motivi non ha senso piantare olivi, nella migliore delle ipotesi i raccolti sono irregolari, nella peggiore le olive non maturano nemmeno. Un altro limite di diffusione è l'umidità edafica elevata, se il clima è caldo umido si rischiano infestazioni di mosca olearia, se è freddo umido le olive cadono prima di maturare. Infine l'ulivo tollera malissimo fenomeni come le nevicate pesanti e bagnate e il gelicidio, perché viene facilmente stroncato. Qui nella mia zona è demenziale piantare olivi sopra i 300/350 m, meno che mai impiantare uliveti (demenziale ovviamente non vuol dire che qualcuno non abbia provato a mettere qualche olivo in zona acclive fin verso i 400/450 m, ma l'ha fatto nel proprio giardino di casa, per scopi ornamentali o per prendere incentivi UE non per avviare delle coltivazioni.
La zona tra Genova e Savona rappresenta per una somma di fattori il peggio di quanto un'area sublitoranea possa offrire all'olivicoltura: terreni acidi, cieli spesso nuvolosi, umidità edafica alta, pioviggini frequenti nelle zone di pendio, temperature diurne estive basse, al punto che verso i 500 m, causa nebulosità, scarso soleggiamento, temperature diurne inadeguate, non è pensabile nemmeno piantare viti, figuriamoci olivi; sul litorale e nella prima collina (sotto i 250/300 m) ovviamente qualche uliveto c'è, ma il problema diventa la mosca olearia, favorita dal microclima tendenzialmente umido e in genere abbastanza afoso nel cuore dell'estate (l'olivo preferisce un clima diurno moderatamente caldo ma asciutto).
Invece basta spostarsi di un centinaio di Km in direzione SW nell'etroterra di Sanremo e Bordighera per trovare uliveti fin verso gli 800/850 m (Bajardo) anche se solo su pendii acclivi ed esposti a Sud o ad Ovest, si tratta di produzioni di nicchia, ma comunque in grado di garantire un minimo margine di profitto, ma in queste zone d'inverno cade meno neve a 1000 m di quanta se ne accumuli da me a 300 m scarsi, il gelicidio lì è del tutto sconosciuto (qui negli ultimi 15 anni ce ne sono stati una decina di episodi ed è un fenomeno statisticamente in calo), le nebbie orografiche (leggasi nebulosità da "maccaja") sono poco frequenti e l'aria mediamente è molto meno umida, per cui coltivare olivi in alta collina e in esposizione favorevole è spesso possibile, non facile, né particolarmente conveniente ma possibile.
Ciao
Segnalibri