Citazione Originariamente Scritto da Lake Visualizza Messaggio
Ancora una volta ospitiamo una riflessione scientifica che merita attenzione. Stavolta ce la invia il professor Riccardo Magnani, dottore in Scienze Biologiche e docente Chimica e Biologia più Scienze della Terra, oltre che possessore di brevetto di volo ULM, nonché appassionato e studioso di meteorologia e climatologia.Il professor Riccardo Magnani scrive perché non crede alla teoria del riscaldamento globale di origine antropica, ovvero che i cambiamenti climatici derivino dalle attività umane. La riflessione ci giunge dopo la pubblicazione di un'altra riflessione, quella del colonnello Paolo Ernani, meteorologo dell'Aeronautica militare che avevamo pubblicato qualche giorno fa.Sono riflessioni di elevato spessore scientifico, condivise da molti dei nostri lettori, ma allo stesso tempo, da tantissimi contraddistinte come farse.Il Global Warming di origine antropica vede varie scuole di pensiero: alcune sostengono che siamo avviati verso una nuova Glaciazione, altri che il Riscaldamento del Pianeta c'è, ma non è originato dalle attività umane, altri che invece lo è. Tra questi buona parte della scienza internazionale e nazionale, oltre che vari accordi internazionali che sostengono che il clima sta cambiando molto rapidamente ed in modo allarmante.Noi del Meteo Giornale riportiamo spesso informazioni derivanti da pubblicazione scientifiche, lontane da manipolazioni, e occasionalmente anche coloro che sono contrari a tali teorie perché riteniamo che sia corretto dare la voce a tutti coloro, che con la scienza spiegano i loro perché.Vi lasciamo alla riflessione del professor Riccardo Magnani. Buona lettura.Mark Twain "una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo, mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe".Ho pensato di trattare questa questione esponendo fatti ovvi e accettati da tutti, sostenitori della teoria e negazionisti. Ogni teoria (ipotesi) scientifica deve essere sottoposta a verifica e mai accettata per fede solo perché sostenuta da una pletora di uomini di scienza.Qualche secolo fa tutti sostenevano che la Terra fosse piatta, tutti.... ma avevano torto. Non è il numero di scienziati che sostiene una teoria che la fa diventare vera ma è la capacità di resistere alle contestazioni opponendo validi argomenti e prove scientifiche. Dare del "negazionista" in senso dispregiativo a chi propone una più attento esame della teoria, ricorda molto i metodi della Santa Inquisizione che condannava come eretici chiunque negasse la "verità Biblica"Anche i bambini delle elementari sanno che il clima sulla Terra è cambiato innumerevoli volte nella storia del nostro pianeta, passando da glaciazioni a periodi più caldi ben prima che l'uomo e la società industriale potessero emettere la tanto vituperata CO2.L'ultima grande glaciazione è sfumata gradualmente verso un periodo caldo circa 12.000 anni fa, provocando ad esempio l'estinzione dei mammut ed altre specie animali. A testimoniare l'evento del ritiro dei ghiacciai delle alpi abbiamo i laghi prealpini (Garda, Iseo, Maggiore, Como ecc.) nonché spettacolari vallate di origine glaciale come la Val D'Aosta, Valtellina, Valle dell'Adige.La fine della glaciazione ha permesso ai nostri antenati di iniziare l'agricoltura e in conseguenza lo sviluppo della civiltà.Il presupposto che esista un rapporto stretto tra valori di CO2 ed aumento di temperatura richiede qualche spiegazione. La CO2 nell'atmosfera rappresenta lo 0.03/0.04 % dei gas in essa contenuti. La CO2 è un gas serra ma il principale gas serra è il vapore acqueo che incide per almeno il 75% dell'effetto serra totale. In realtà il più grande serbatoio di CO2 non è l'atmosfera bensì l'acqua degli oceani che ricoprono più del 70% della superficie del pianeta. La CO2 si scioglie nell'acqua secondo la reazione (reversibile)CO2 + H2O = H2CO3 (acido carbonico) e ione bicarbonato HCO3-Questa reazione (come tutte le reazioni chimiche) è influenzata dalla temperatura. Più alta è la temperatura, più si sposta verso sinistra (provate ad aprire una bottiglia di acqua gassata calda e capirete immediatamente). E' evidente che un aumento di temperatura degli oceani provocato ad esempio dai cicli di attività solare o da altri fattori astronomici, porta i mari a liberare grandi quantità di CO2 (e di vapore acqueo) che andranno nell'atmosfera ad aumentare col loro effetto serra la temperatura che a sua volta farà uscire altra CO2 e latro vapore, con un meccanismo che, una volta avviato, si autoalimenta senza che l'uomo abbia nulla a che fare con tutto questo. Quando la differenza di temperatura tra i poli e l'equatore sarà alquanto ridotta, le correnti marine come quella del Golfo che si muovono proprio per questo gradiente termico, tenderanno a rallentare.L'apporto di calore ai poli diminuirà e si andrà nuovamente verso un periodo glaciale.Riguardo allo scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento dei mari, è opportuno sottolineare che il completo scioglimento della calotta artica non porterebbe ad alcun innalzamento del livello oceanico dato che si tratta di ghiaccio galleggiante. Se avete dubbi prendete un bicchiere, mettete un cubetto di ghiaccio e aggiungete acqua fino all'orlo. Lasciate sciogliere il ghiaccio e vedrete che l'acqua rimarrà al livello di partenza fino all'orlo senza straripare.Questione differente la calotta polare della Groenlandia che si sta sciogliendo Invece per la calotta polare Antartica si tratta di ghiaccio su un continente. Se si sciogliesse l'Antartide allora si che influirebbe sul livello dei mari. Attualmente questa calotta è stabile e nell'emisfero sud i ghiacciai della Patagonia, come il Perito Moreno, sono in espansione.Ma perché demonizzare il diossido di carbonio come fosse un gas inquinante? La vita è basata su questa molecola. Le piante con la fotosintesi, la assorbono come nutrimento secondo la reazione:CO2 + H2O -> Glucosio + OssigenoUn aumento della CO2 determina anche l'aumento della velocità con cui le piante fanno la fotosintesi compensando in parte questo effetto. Noi animali restituiamo poi la CO2 "bruciando" il cibo con l'Ossigeno chiudendo così il ciclo del Carbonio.Glucosio + Ossigeno -> CO2 + H2OSenza CO2 le piante morirebbero e noi con loro.I dati che abbiamo dicono che stiamo vivendo un periodo interglaciale con temperature tendenzialmente in aumento. Tutto ciò è già avvenuto innumerevoli volte. Certo, terre fertili potrebbero diventare deserti, e terre inospitali e gelide come la Siberia o il Canada settentrionale potrebbero diventare zone fertili e produttive. Negli USA, la Mesa Verde N.P. è un luogo dove potete osservare abitazioni rupestri precolombiane che i nativi americani abbandonarono prima dell'arrivo degli spagnoli a causa di un cambiamento climatico che portò un lungo periodo di siccità. Innumerevoli altri luoghi nel mondo testimoniano come i nostri antenati hanno dovuto adattarsi a tali cambiamenti.Da quanto detto quindi sembrerebbe che la CO2 in aumento, sia in realtà l'effetto del riscaldamento e non la causa. Lo stesso vale per il vapore acqueo.ImmagineAnalizziamo i due grafici:Consideriamo la Terra 20.000 anni fa. Le temperature sono molto basse, circa 8 ºC al di sotto dei livelli attuali. Le basse temperature degli oceani determinano livelli altrettanto bassi di vapore acqueo in atmosfera, come di anidride carbonica la quale raggiunge livelli che sono la metà di quelli attuali. L'albedo della Terra è elevata a causa della presenza di una vasta copertura di ghiaccio in Europa e Nord America.Tutti questi fattori avrebbero portato ad una ulteriore diminuzione delle temperature terrestri, (facendo queste diminuire ulteriormente la concentrazione di CO2 fino a un'era glaciale permanente). Le temperature, invece, cominciano ad aumentare rapidamente, senza che la CO2 sia il motore di questo processo essendo, in realtà, diminuita.ImmagineCome si può osservare da questo grafico pubblicato da IPCC, dal 1940 al 1980, nonostante l'esplosione dei consumi energetici con combustibili fossili e la conseguente emissione di CO2,, non vi è stato alcun innalzamento delle temperature, anzi vi è stata una leggera diminuzione. Per quale motivo si è andati per 40 anni in controtendenza? Nessuno ha saputo dare una risposta plausibile. E' chiaro che tutto questo dovrebbe far nascere qualche scientifico nonché doveroso dubbio sui pilastri della teoria del riscaldamento globale di origine antropica e magari ad ammettere che sappiamo ancora molto poco di tutta questa materia prima di sparare apocalittiche previsioni.ImmagineQuesto grafico permette di notare che dal 2002 al 2010 le temperature sono scese nonostante l'uomo abbia continuato a riversare CO2 nell'atmosfera.L'attività degli alberi e in generale della vegetazione nell'assorbimento di CO2 risulterebbe maggiore di quanto ritenuto finora, a sostenerlo un gruppo di ricercatori della Wyoming University.Stando alle elaborazioni fornite dall'università statunitense, pubblicate sulla rivista PNAS, la CO2 assorbita dalle piante risulterebbe maggiore in virtù dell'aumento della dimensione stessa della vegetazione, legata proprio all'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera. Un processo che porterebbe le foglie a trattenere quantità superiori di questo gas serra e per un periodo di tempo più esteso.Secondo i ricercatori statunitensi la quantità di CO2 trattenuta dalle piante risulterebbe sottostimata dai precedenti studi nella misura del 16%. Una teorie che sembrerebbe spiegare, secondo l'ateneo USA, gli andamenti attuali nell'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera, inferiore rispetto alle previsioni sviluppate dai climatologi negli ultimi anni.ImmagineE che dire dello stretto rapporto tra l'attività solare (misurabile dal numero di macchie solari) e i minimi e massimi delle temperature con le rispettive mini ere glaciali degli ultimi 2000 anni? Sicuramente un altro elemento da approfondire se non si è dei fissati solo sulla CO2..Un altro argomento astronomico che ha a che fare col clima è la differente durata delle stagioni tra emisfero nord e sud. In questo momento la primavera e l'estate nell'emisfero settentrionale durano quasi 7 giorni in più che in quello australe. Contate i giorni sul calendario dal 21 marzo al 23 settembre. Ciò è dovuto alla seconda legge di Keplero, ovvero la terra si muove più velocemente in perielio (gennaio) e rallenta in afelio (Luglio). Questo significa un maggior irraggiamento dell'emisfero nord e quindi un riscaldamento maggiore accentuato dal fatto che nel nostro emisfero abbondano i continenti che si scaldano più degli oceani. Ma questa situazione non durerà in eterno. Nel giro di circa 13.000 anni, la precessione degli equinozi porterà ad un rovesciamento della situazione con effetti imprevedibili.A conclusione di queste riflessioni, quello che penso è che in un delirio di onnipotenza, noi vorremmo che il clima non cambiasse mai nonostante lo spostamento dei continenti, l'isostasia che li fa sollevare o abbassare, nonostante la nostra stella abbia cicli con diversa emissione di energia, nonostante lo spostamento degli equinozi, le eruzioni vulcaniche, alle correnti come il Niño e a un' altra miriade di fenomeni che non sono sotto il nostro controllo.Questi sono solo alcuni dei rilievi oggettivi che si possono muovere al gruppo di esperti sul clima dell'Onu (Ipcc) e alla loro teoria che sostiene senza che un ragionevole dubbio li sfiori, che la CO2 di origine antropica sia la causa di tutto. Se la scienza dell'IPCC non vuole essere una religione che si accetta per fede, apriamo le porte alla discussione.Professor Riccardo Magnani, dottore in Scienze Biologiche e docente Chimica e Biologia più Scienze della Terra.Fonte.Perche' non credo al riscaldamento globale di origine antropica - MeteoGiornale.itOvviamente i moderatori decidano se questo 3d ha licenza di stare nel forum, ma vorrei lo Vostra opinione a riguardo.
Tante inesattezze.1) Si sa che la Terra è tonda dai tempi dei greci. E' una diceria il fatto che nelle comunità europee si ritenesse la Terra piatta. Piuttosto vi erano problemi sul determinare l'eliocentrismo e il geocentrismo2) Verissimo che la CO2 rappresenta una piccola parte dei gas serra ma è stato omesso un dettaglio importantissimo. Una piccola variazione nella CO2 porta ad un aumento conseguente del vapore acqueo nell'atmosfera innescando una reazione a catena finchè il sistema non dovesse tornare in equilibrio. Il vapore acqueo è tra i gas serra quello predominante. Il flusso radiativo del vapore acqueo causato dalla sua caratteristica di gas serra è circo 75 W/m2 mentre la CO2 apporta un contributo di 32 W/m2 (Kiehl 1997). Questa proporzione è confermata dalle misure della radiazione infrarossa di ritorno verso la superficie terrestre (Evans 2006). Il vapore acqueo è anche quello che da il contributo prevalente come feedback positivo nei confronti del sistema climatico terrestre ed è anche la causa principale del perché la temperatura risente così tanto delle modificazioni della concentrazione di CO2. A differenza di altri forcings esterni come la CO2 che possono essere aggiunti nell’atmosfera, il livello del vapore acqueo è funzione della temperatura dell’aria. Il vapore acqueo viene trasportato in atmosfera attraverso il processo di evaporazione , la cui entità dipende dalla temperatura degli oceani e dell’aria, essendo governata dalla formula di Clausius-Clapeyron. Se una quantità eccedente di acqua viene introdotta in atmosfera questa condensa e ritorna in basso come pioggia o neve entro una settimana o due. Analogamente se una certa quantità di umidità viene prelevata dall’atmosfera , la evaporazione provvederà a ripristinare il “livello normale”in breve tempo.Il vapore acqueo, essendo direttamente legato alla temperatura, è anche un fattore di feedback positivo ed è in pratica il fattore di feedback positivo principale del sistema climatico (Soden 2005). Con l’aumento della temperatura la evaporazione cresce ed una maggior quantitàdi vapore acqueo si accumula nella atmosfera. In qualità di gas serra il vapore acqueo assorbe calore e riscalda l’aria che a sua volta favorisce altra evaporazione. Quando la CO2 viene aggiunta in atmosfera , essendo a sua volta un gas serra ha un effetto riscaldante, e quindi fa si che altra acqua evapori e riscaldi l’aria portandosi ad una soglia stabile più alta. Il riscaldamento dovuto alla CO2 pertanto ha un effetto di amplificazione. Qual è l’entità di questa amplificazione? Senza altri feedback, un raddoppio della concentrazione di CO2 provocherebbe un aumento della temperatura del pianeta di circa 1°C. Il feedback del vapore acqueo per parte sua causa circa il raddoppio del riscaldamento dovuto alla CO2. Quando vi si comprendano gli altri feedback (per es. la riduzione dell’albedo dovuta allo scioglimento dei ghiacci) il riscaldamento complessivo a seguito di un raddoppio della CO2 è attorno a 3°C (Held 2000).La CO2 si "scioglie" in acqua e quella in eccesso prodotta dall'uomo in un sistema stabile quale era quello atmosferico viene immagazzinate in minor parte dall'atmosfera e in grande parte dagli oceani. Ecco spiegata l'acidificazione degli oceani.Tu parli di CO2 come gas buono, in realtà una sostanza viene definita in senso generale un inquinante quando provoca instabilità o altera la vivibilità di un ecosistema. Negli ultimi 10000 anni la concentrazione della anidride carbonica atmosferica è rimasta sostanzialmente stabile. Le emissioni di CO2 da parte dell’Uomo hanno alterato questo equilibrio negli ultimi 150 anni. L’aumento della CO2 ha alcuni effetti diretti sull’ambiente, ma l’impatto principale è sulla temperatura che viene ad aumentare.
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L'impatto sulle temperature e l'acidificazione degli oceani di cui ho parlato prima diciamo che alterano l'equilibrio biologico sul pianeta.Il problema non è solo l'aumento in sè quanto la velocità del cambiamento che impedisce a molti esseri viventi di adattarsi.3)La CO2 non è la conseguenza piuttosto la causa del riscaldamentoNell’ultimo mezzo milione di anni il Clima della Terra ha sperimentato lunghi periodi glaciali inframmezzati da brevi periodi caldi chiamati interglaciali. La anidride carbonica atmosferica segue molto fedelmente questo andamento aumentando da 80 a 100 parti per milione in corrispondenza di un aumento di circa 10°C delle temperature dell’Antartico. Andando ad esaminare con più dettaglio si vede comunque che lo sfasamento della temperatura (ritardo) è di circa 1000 anni. Malgrado questo risultato sia stato annunciato due decenni addietro (Lorius 1990), molti ancora restano sorpresi da questo fatto. In sostanza alla domanda: il riscaldamento provoca l’aumento della CO2 o è vero il contrario? la risposta giusta è: entrambe le cose.Spesso per tentare di provare il lag tra CO2 e temperatura si fa ricorso all'ultima deglaciazione. Totalmente sbagliato
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Dati dedotti dalle carote di ghiaccio a Vostok (Antartide) , concentrazioni di CO2(Petit 2000) e cambiamenti di temperatura (Barnola 2003).I periodi interglaciali si verificano ogni 100mila anni. Questo ciclo è chiamato ciclo di Milankovitch ed è causato da cambiamenti dell’orbita terrestre. L’orbita terrestre è soggetta a 3 tipi di cambiamenti. La forma dell’orbita della Terra attorno al Sole (eccentricità), che da ellittica può passare ad una forma più circolare. L’asse terrestre è inclinato di circa 23° rispetto al piano di rotazione attorno al Sole, questa inclinazione varia da 22.5° a 24.5° (obliquità). A mano a mano che la Terra oscilla attorno al suo asse , l’asse ruota passando a puntare dalla stella polare a Vega (precessione).
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Le tre principali variazioni orbitali della Terra. Eccentricità: cambiamento della forma dell’orbita.Obliquità:cambiamento dell’inclinazione dell’asse di rotazione. .Precessione: oscillazione dell’asse di rotazione terrestre.Gli effetti combinati di questi tre tipi di cicli orbitali incidono sulla quantità di energia solare che giunge sulla Terra nelle differenti stagioni soprattutto alle latitudini elevate. Per esempio 18mila anni fa si è verificato un aumento della quantità di radiazione solare nell’emisfero meridionale durante la primavera australe. Ciò ha provocato una ritirata dei ghiacci marini antartici e scioglimento di ghiacciai nell’emisfero Sud (Shemesh 2002). La riduzione dei ghiacci ebbe un effetto di feedback positivo in quanto diminuì la riflessione verso lo spazio della radiazione solare (diminuzione dell’albedo) e ciò aumentò il riscaldamento. Il riscaldamento dell’oceano meridionale causa una diminuzione della solubilità della CO2nell’acqua (Martin 2005) e questo provoca una maggiore immissione di CO2 nell’atmosfera. Il meccanismo con il quale gli strati profondi dell’oceano rilasciano CO2 non è ben chiaro, ma si crede che un ruolo lo svolga il rimescolamento verticale (Toggweiler 1999). Questo processo impiega da 800 a 1000 anni pertanto l’aumento delle concentrazioni di CO2 viene osservato circa 1000 anni dopo la iniziale fase di riscaldamento (Monnin 2001, Mudelsee 2001). Il degassamento della CO2 da parte dell’oceano ha diversi effetti. L’aumento della CO2 amplifica il riscaldamento iniziale. Il ciclo di Milankovitch in sé non è sufficiente a causare il forte aumento di temperatura che permette al Clima di uscire da una era glaciale (questo periodo viene anche chiamato di deglaciazione). In ogni caso l’effetto di amplificazione dovuto alla CO2 è concordante con il riscaldamento osservato.La CO2 rilasciata nell’oceano meridionale si rimescola nell’atmosfera e diffonde il riscaldamento verso l’emisfero settentrionale (Cuffey 2001). I sedimenti marini tropicali evidenziano riscaldamento ai tropici circa 1000 anni dopo il periodo il riscaldamento antartico, circa lo stesso tempo dell’aumento di CO2 (Stott 2007).Anche I campioni di ghiaccio di Groenlandia registrano lo stesso ritardo nel riscaldamento dell’emisfero nord rispetto alla crescita della CO2 antartica (Caillon 2003).La affermazione che il ritardo della CO2 è in contrasto l’effetto di riscaldamento della CO2denuncia una carenza di comprensione dei processi che sono causati dai cicli di Milankovitch. Una rassegna basata sulla letteratura scientifica peer reviewed relativa alle passate deglaciazioni ci fornisce le seguenti indicazioni: · La deglaciazione non è iniziata dalla CO2 ma dai cicli orbitali sopradescritti.· La CO2 amplifica il riscaldamento che altrimenti non potrebbe essere giustificato solamente dai cicli.· La CO2 diffonde il riscaldamento attraverso tutto il pianeta.Quindi la deglaciazione è stata anche causata dalla CO2 oltre che dai cicli di Milankovitch. Cosa cambia tra allora e oggi? Che non stiamo vivendo un cambiamento del ciclo e che la CO2 sta svolgendo un lavoro di riscaldamento autonomo. Quindi ecco spiegata ancora una volta la relazione tra CO2 e aumento temperatura. Il problema di chi tenta di smentire il contributo antropico al GW sta nel fatto che non si capisce che il riscaldamento è a STEP.Questo per vari motivi quali i cicli dell'AMO, della PDO,...
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Quindi non è assolutamente vero che c'è una stasi del riscaldamento.

Parlando di Sole la maggior parte degli scienziati è d'accordo che i suoi cicli influiscano sull'andamento delle temperature però sembrerebbe essere molto debole l'influenza, perlomeno troppo debole per spiegare la maggior parte del gw.
Infatti, un certo numero di misure indipendenti dell'attività solare indicano che il sole ha mostrato un leggero trend di raffreddamento a partire dal 1960, nello stesso periodo in cui le temperature globali sono aumentate. Durante gli ultimi 35 anni di riscaldamento globale, il sole e il clima si sono mossi in direzioni opposte. Un analisi dei trend solari ha concluso che il sole ha avuto, in realtà, nei decenni recenti, una leggera influenza in direzione del raffreddamento (Lockwood 2008).
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Variazione annuale della temperatura globale (linea sottile rosso chiaro) con la media mobile a 11 anni della temperatura (linea spessa rosso scuro). Le misure di temperatura provengono da NASA GISS. Irradianza solare totale annuale (linea sottile blu chiaro) con la media mobile a 11 anni di TSI (linea spessa blu scuro). La TSI dal 1880 al 1978 è di Solanki. La TSI dal 1979 al 2009 è di PMOD.Questa conclusione è confermata da molti studi che hanno trovato che, mentre il sole ha contribuito al riscaldamento all'inizio del 20° secolo, ha dato uno scarso contributo (più probabilmente negativo) negli ultimi decenni:
  • Erlykin 2009: "Deduciamo che il massimo del recente aumento della temperatura media superficiale della Terra che può essere attribuita all'attività solare è il 14% del riscaldamento globale osservato."
  • Benestad 2009: "La nostra analisi mostra che il più probabile contributo delle attività solari al riscaldamento globale è 7 ± 1% per il 20° secolo ed è trascurabile per il riscaldamento a partire dal 1980."
  • Lockwood 2008: "Si dimostra che il contributo della variabilità solare all'andamento delle temperature dal 1987 è piccolo e negativo; la stima migliore è -1.3% e il livello di confidenza a 2? pone il range di incertezza da -0.7 a -1.9%."
  • Lockwood 2008: "Le conclusioni del nostro articolo precedente, che il solar forcing è diminuito negli ultimi 20 anni mentre le temperature superficiali in aria hanno continuato a crescere, si sono dimostrate applicabili all'intero intervallo di potenziali costanti di tempo per la risposta del clima alle variazioni dell'attività solare."
  • Ammann 2007: "Sebbene gli effetti solari e quelli vulcanici appaiono dominare la maggiorparte delle lente variazioni climatiche negli ultimi cento anni, gli impatti dei gas serra hanno dominato a partire dalla seconda metà del secolo scorso."
  • Lockwood 2007: "La rapida crescita osservata nelle temperature medie globali dopo il 1985 non può essere attribuita alla variabilità solare, qualunque meccanismo sia invocato e non importa quanto la variazione solare sia amplificata."
  • Foukal 2006 conclude "Le variazioni misurate dai veicoli spaziali a partire dal 1978 sono troppo piccole per aver contribuito apprezzabilmente al riscaldamento globale accelerato negli ultimi 30 anni."
  • Scafetta 2006 dice "dal 1975 il riscaldamento globale è stato più veloce di quello che ci si poteva ragionevolmente solo a causa al sole."
  • Usoskin 2005 conclude "durante questi ultimi 30 anni l'irradianza solare totale, l'irradianza solare UV e il flusso di raggi cosmici non hanno mostrato alcun andamento secolare significativo, cosicché almeno questo episodio di rscaldamento ipiù recente deve avere un'altra causa."
  • Solanki 2004 ricostruisce 11400 anni di macchie solari usando le concentrazioni di carbonio radioattivo, trovando che "non è probabile che la variabilità solare sia stata la causa dominante del forte riscaldamento durante gli ultimi tre decenni".
  • Haigh 2003 dice "I dati di osservazione suggeriscono che il Sole ha influenzato le temperature su scale di tempo decennali, secolari e millenarie, ma considerazioni sulla variabilità di irraggiamento e modelli generali di circolazione suggeriscono che il riscaldamento durante l'ultima parte del 20° secolo non può essere attribuito interamente agli effetti del Sole."
  • Stott 2003 ha aumentato la sensitività del modello climatico alla variabilità solare e ha trovato comunque che "la maggior parte del riscaldamento negli ultimi 50 anni è probabile che sia stata causata dall'aumento dei gas serra."
  • Solanki 2003 conclude "il Sole ha contribuito meno del 30% al riscaldamento globale a partire dal 1970."
  • Lean 1999 conclude "è improbabile che le relazioni Sole - clima possano contare molto per il riscaldamento globale dopo il 1970."
  • Waple 1999 trova "scarsa evidenza al fatto che le variazioni dell'irradianza stiano avendo un grande impatto sull'attuale andamento del riscaldamentol."
  • Frolich 1998 conclude che "gli andamenti dell'output di irraggiamento solare contribuiscono per meno di 0.2°C all'aumento della temperatura globale media superficiale nell'ultimo decennio."

    Direi molte cose omesse e sbagliate.