Ottima rassegna, complimenti!
Aggiungo che il ceduo può trasformarsi in fustaia, semplicemente con l'essere lasciato stare. Questo ho osservato in Appennino Modenese nel corso della mia vita. I cedui matricinati invece hanno fallito: le matricine schiantate dal vento e dalla neve, i selvaggioni battuti sul tempo dai polloni, i quali ultimi comunque in svantaggio temporale rispetto ai cedui abbandonati.
Qui non è che ci siano moltissimi abeti eh.
Ce ne sono parecchi a San Domenico, a Formazza, a Goglio, in val Vigezzo.
In Bognanco non ricordo boschi estesi di abeti, così come in valle Antrona, ce ne sono un po sopra Antrona e stop. Ce ne sono tanti qui sopra Crodo, a Foppiano, e ce ne sono un po anche ad Agarina.
Sopra solo larici.
Per AlbertO: certo le Alpi sono piene di abetaie bellissime, ma ripeto che come quella della foto di apertura ce n'è proprio poche o punte; anche le foto che alleghi confermano il mio giudizio.
Poi sono d'accordissimo con te su un punto: i boschi in Italia negli ultimi 50 anni si sono estesi e migliorati per un motivo semplicissimo: abbandono (e questo continua a rafforzare la tesi bulgara).
Ultima modifica di alnus; 17/01/2018 alle 22:07
Per me l'assenza degli abeti in appennino è dovuta all'assenza maggiore di precipitazioni in estate rispetto alle alpi...
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prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Continuando il nostro discorso sulle conifere montane e non, tenendo conto che l'Europa occidentale è comunque un territorio che almeno da 2000 anni vede la massiccia presenza umana (salvo un periodo di relativo spopolamento nell'alto medioevo) si può andare ad indagare, ad esempio sfruttando street view, cosa succede negli USA a parità di latitudine, tenendo conto delle peculiarità dei climi americani (costa ovest, stati centrali, costa est) e del fatto che in territori così vasti esistono ancora lande sconfinate allo stato pressoché primordiale o comunque poco influenzato dall'uomo.
Anche se le specie sono in parte diverse dalle nostre, ci sono delle similitudini e delle affinità di portamento per climi similari ed io ho tratto qualche osservazione botanica (da incompetente).
Sui monti meridionali della costa ovest tra California e Messico, a latitudini comprese intorno ai 27-30° nord, salendo in quota oltre i 2000 metri si lasciano garighe e macchie basse di cespugli che ricordano la vegetazione mediterranea arida di certe zone del nostro sud estremo.Tali associazioni si diradano sotto i 1000 metri per lasciare posto alle steppe.
Quindi oltre i 2000 compaiono pini "di tipo mediterraneo" dimili al nostro pino marittimo, mentre salendo ancora più in alto subentrano pini a carattere più montano assomiglianti ai nostri pini neri.
Salendo verso latitudini appena più a nord verso i 33-35° nord, sempre in montagna compaiono dei pini che stanno in una fascia superiore rispetto a quelli di prima, sopra i pini montani simili ai nostri pini neri, si istallano pini simoii al pino silvestre, sempre in un contesto di clima asciutto di montagna ma più freddo.
Siccome esistono catene montuose che si spingono ad alta quota sempre sulla costa ovest a 34-37° nord a quote che da noi non hanno boschi, lì invece a 2500-2700 si trovano abeti simili ai nostri abeti rossi e si capisce che il clima ha fatto un sltro step in senso freddo e con maggiore umidità rispetto ai pini.
Sulla costa ovest , oltre i 35-37° nord invece mi ha colpito la fascia delle conifere dei climi.umidi che assomigliano ai nostri abeti bianchi e che orlano le coste e le montagne fin dove arrivano le correnti umide e le nebbie estive, quindi l'interno ha un altro tipo di vegetazione.
Quindi la successione delle conifere di vetta passando dai monti subtropicali a quelli temperati è:
- conifere pseudo mediterranee
-pini tipo " pino nero"
pini tipo " pino dilvestre"
abeti tipo "abete rosso" sempre più affusolati salendo in quota e latitudine.
Andate a curiosare con street view su quei monti e farete scoperte davvero interessanti, associando il comportamento della vegetazione ai vari microclimi.
bansko abeti a.jpg
scusate se ritorno sulla Bulgaria, ma ho voluto allegare altre due immagini, di pinacee che ammetto di non riuscire ad identificare con certezza, ma che mi danno l'impressione dell'abete bianco, quindi in questo caso Abies borisii-regis.
Comunque guardate che roba! io delle bestie così le ho viste solo all'Abetone, ma non certo per tanta estensione e regolarità!
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Sì ma ora stiamo parlando di abeti, mica di pecci.
Proprio sotto la riserva della Foce di Campolino, alla partenza degli impianti, lungo il torrente Sestaione 3 km sopra Pian di Novello quindi a circa 1.400 m di quota, c'è (o meglio c'era negli anni '80 perchè da allora non ci sono più tornato) un gruppo di abeti bianchi alti 40 metri. Può darsi che ci siano ancora ma questo io non lo so, non essendoci tornato da allora.
Leggendo qua e la ho trovato questo interessantissimo articolo sulla presenza dell'abete bianco in appennino.
L’abete e l’Appennino – Foreste & Dintorni
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