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  1. #101
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    A proposito di cambiamenti climatici e vegetazione ho letto tempo fa degli accenni sul fatto che in alcuni canyon quasi inaccessibili della costa delle mie parti,(Costa dei Trabocchi) ci siano delle piante relitte dell'era terziaria sopravvissute miracolosamente nonostante le successive ere glaciali in un contesto di quercie a foglia caduca misto ad ornielli e carpini neri ( tipica associazione delle nostre coste insieme a qualche leccio sparso).
    Che dire, io non sono un esperto per controbattere una tale ipotesi di continuità nel sito di piante dell'era terziaria nonostante le glaciazioni ).
    Io invece credo che queste piante antichissime che oggi accompagnano le querce , sono tornate insieme a loro nella risalita da sud nei periodi successivi alla deglaciazione .
    Io stesso ho notato in una abetina naturale ai confini tra Abruzzo e Molise, ad 800 metri di quota , delle piante di pungitopo, ai piedi degli abeti bianchi e se non mi sbaglio il pungitopo è una pianta dell'era terziaria sopravvissuta fino a noi.
    Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 04/11/2019 alle 23:42

  2. #102
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    A proposito di cambiamenti climatici e vegetazione ho letto tempo fa degli accenni sul fatto che in alcuni canyon quasi inaccessibili della costa delle mie parti,(Costa dei Trabocchi) ci siano delle piante relitte dell'era terziaria sopravvissute miracolosamente nonostante le successive ere glaciali in un contesto di quercie a foglia caduca misto ad ornielli e carpini neri ( tipica associazione delle nostre coste insieme a quslche leccio sparso).
    Che dire, io non sono un esperto per controbattere una tale ipotesi di continuità nel dito di pisnte dell'era trrciatia nonostante le glaciazioni ).
    Io invece credo che queste piante antichissime che oggi accompagnano le quercie , sono tornate insieme a loro nella risalita da sud nei periodi successivi alla deglaciazione .
    Io stesso ho notato in una abetina naturale ai confini tra Abruzzo e Molise, ad 800 metri di quota , delle piante di pungitopo, ai piedi degli abeti bianchi e se non mi sbaglio il pungitopo è una pianta dell'era terziaria sopravvissuta dino a noi.
    È molto più probabile che siano "risalite" verso nord con la fine dell'ultimo periodo glaciale (non glaciazione !) piuttosto che siano rimaste in zone particolari, per quanto inaccessibili

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  3. #103
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Non so quanto c'entri il GW ma di sicuro il faggio sta allargando il suo areale verso l'alto.

  4. #104
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Grazie a entrambi.

    Ci penso spesso al cambiamento fitoclimatico potenziale quando ad esempio vado in collina. Premesso che sono del tutto ignorante sull'argomento, ho meno preoccupazione dei possibili cambiamenti a livello costiero perchè so che la macchia mediterranea e i suoi alberi possono sopravvivere a un range di temperatura sicuramente molto ampio ancora verso le alte temperature, visto che medesime specie si ritrovano anche in zone mediterranee più calde come Africa o Libano/Israele, o Turchia.
    Però quando vado verso Martina Franca, per esempio, che sorge a 400 m, mi chiedo se sia possibile che un eventuale cambiamento climatico di 2° verso l'alto in un futuro possa causare l'infiltrazione di specie tipiche della pianura a quote via via superiori, o se quelle piante possano comunque resistere nonostante l'aumento termico.
    Questo perchè come dite a volte è fondamentale l'inverno. E per quanto i cambiamenti climatici eventuali potranno accadere, ho il sentore che a quelle quote sarebbero del tutto possibili ancora minime molto basse, e non so quali specie delle basse quote potrebbero sopravviverli. Ma a parte quello, c'è anche il problema neve, che lì cade molto abbondante a volte.
    Ma forse sottovaluto la capacità della natura di adattarsi ai climi.
    2°C sono un aumento davvero considerevole, indubbiamente permetterebbero a specie "di pianura" di salire di quota e trovare un habitat favorevole anche a 400 metri

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  5. #105
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    2°C sono un aumento davvero considerevole, indubbiamente permetterebbero a specie "di pianura" di salire di quota e trovare un habitat favorevole anche a 400 metri

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    Bè, 1° è già stato guadagnato dagli anni 50, e rispetto la PEG anche 2°. Si potrebbero già trarre alcune conclusioni paragonando documenti che attestano la vegetazione di 150 anni fa e quella di oggi.

  6. #106
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Bè, 1° è già stato guadagnato dagli anni 50, e rispetto la PEG anche 2°. Si potrebbero già trarre alcune conclusioni paragonando documenti che attestano la vegetazione di 150 anni fa e quella di oggi.
    Sì, ma la vegetazione ha tutt'altri tempi... 150 anni sono pochi per far crescere numerose piante adulte, e inoltre lo spostamento verso quote più alte è anche frutto del caso

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  7. #107
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Nel corso delle mie ricerche storiche per la tesi di laurea ( di un bel po' di anni fa) mi sono imbattuto spesso in perizie di stima di beni feudali ( gli "apprezzi") che nel VXll-XVlll sec descrivavano i paesi ed il loro contado elencandone le colture agricole i boschi ecc. e sebbene il focus delle mie ricerche fosse di tipo storico urbanistico e non botanico, non ricordo di aver letto cose particolari di allora rispetto all'oggi
    Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 05/11/2019 alle 21:05

  8. #108
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    Nel corso delle mie ricerche storiche per la tesi di laurea ( di un bel po'dianni fa) mi sono imbattuto spesso in perizie di stma di beni feudali ( gli "apprezzi") che nel VXll-XVlll sec descrivavano i paesi ed il loro contado elencandone le colture agricole i boschi ecc. e sebbene il focus delle mie ricerche fosse di tipo storico urbanistico e non botanico, non ricordo di aver letto cose particolari di allora rispetto all'oggi
    Sostanzialmente quindi suggerisci che non dovrebbe cambiare molto l'assetto fitoclimatico anche a fronte di un ulteriore aumento termico di 2°. Dico bene?

  9. #109
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Sostanzialmente quindi suggerisci che non dovrebbe cambiare molto l'assetto fitoclimatico anche a fronte di un ulteriore aumento termico di 2°. Dico bene?
    Be' di 2° in 2° cambiamo il clima in modo sostanziale ed ad un certo punto l'ecosistema tende a modificarsi.
    Del resto in questi "apprezzi" si parla genericamente di vigneti, uliveti e piante da frutto senza andare troppo nel dettaglio di quote e localizzazioni ovviamente.
    Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 05/11/2019 alle 21:50

  10. #110
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Un paio d'anni fa ho sostenuto un lungo contraddittorio con un forumista fiorentino, riguardo l'olivicoltura toscana durante la PEG.
    Avevo trovato fonti del 1.700 e 1.800 che provavano una produzione di olio ben maggiore dell'attuale.
    Ho l'impressione che si tenda a sopravvalutare la PEG.

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