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  1. #71
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Testimonianza che dipende dalla effettiva competenza del direttore in questione. Che comunque non smentisce la mia osservazione.
    In ogni caso i liutai cremonesi andavano là a rifornirsi ben prima dell'ultima guerra.
    Se è il direttore avrà qualche competenza, ma giusto qualcuna... Comunque non ho detto che prima c'erano alberi completamente diversi, ma semplicemente c'era più varietà e soprattutto età (e quindi altezze) diverse. In ogni caso bisogna guardare l'accaduto con l'ottica che dopo un danno la "ricostruzione" sarà migliore di prima

  2. #72
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    Se è il direttore avrà qualche competenza, ma giusto qualcuna... Comunque non ho detto che prima c'erano alberi completamente diversi, ma semplicemente c'era più varietà e soprattutto età (e quindi altezze) diverse. In ogni caso bisogna guardare l'accaduto con l'ottica che dopo un danno la "ricostruzione" sarà migliore di prima
    Non è per smentirti, tutt'altro.
    E' che il direttore di un parco può benissimo essere uno che ne sa veramente, ma tante volte è un laureato che ha solo visto libri nella sua vita.
    Il fatto delle età diverse ... perchè?

  3. #73
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Non è per smentirti, tutt'altro.
    E' che il direttore di un parco può benissimo essere uno che ne sa veramente, ma tante volte è un laureato che ha solo visto libri nella sua vita.
    Il fatto delle età diverse ... perchè?
    Perché se avessero avuto altezze più variegate si sarebbero schiantati quelli di dimensioni maggiori, mentre quelli medio-giovani avrebbero resistito. Invece se guardi le foto sono quasi tutte piante coetanee, proprio per il fatto che erano per la maggior parte boschi secondari. Il risultato è che sono andati giù come birilli

  4. #74
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    Perché se avessero avuto altezze più variegate si sarebbero schiantati quelli di dimensioni maggiori, mentre quelli medio-giovani avrebbero resistito. Invece se guardi le foto sono quasi tutte piante coetanee, proprio per il fatto che erano per la maggior parte boschi secondari. Il risultato è che sono andati giù come birilli
    In un bosco gli alberi, sia piantati che naturali, tendono comunque ad avere la stessa altezza, che non significa la stessa età. Quelli che rimangono sotto, in ombra, seccano in pochi anni.

  5. #75
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    In un bosco gli alberi, sia piantati che naturali, tendono comunque ad avere la stessa altezza, che non significa la stessa età. Quelli che rimangono sotto, in ombra, seccano in pochi anni.
    No, ti sbagli, o meglio tu parli di un bosco secondario. Un bosco naturale è molto più variegato, gli alberi non crescono troppo fitti e di luce un po ne passa. Non so dove hai visto i boschi con sole piante adulte ...

  6. #76
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    No, ti sbagli, o meglio tu parli di un bosco secondario. Un bosco naturale è molto più variegato, gli alberi non crescono troppo fitti e di luce un po ne passa. Non so dove hai visto i boschi con sole piante adulte ...
    Piante adulte? Che significa? Le piante crescono tutta la vita.
    Preferiscono farlo in larghezza, perciò in tutti i boschi la competizione è molto serrata e, ripeto, da molto presto dopo la creazione della radura, il "tetto" di chiome viene chiuso e non permette la crescita di altri individui al di sotto. Neanche di faggi, facci caso. E dopo crescono insieme in altezza, fino al limite della specie e del luogo.

  7. #77
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Piante adulte? Che significa? Le piante crescono tutta la vita.
    Preferiscono farlo in larghezza, perciò in tutti i boschi la competizione è molto serrata e, ripeto, da molto presto dopo la creazione della radura, il "tetto" di chiome viene chiuso e non permette la crescita di altri individui al di sotto. Neanche di faggi, facci caso. E dopo crescono insieme in altezza, fino al limite della specie e del luogo.
    In ogni bosco ci sono piante adulte e piante giovani, non vi vuole tanto a capirlo. E le piante adulte che intendevo erano abeti rossi di 100-150 anni circa, che non sono piante giovani di 20-30 anni. Poi spiegami tu di dove sei, perché non mi sembri di queste zone

  8. #78
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    In ogni bosco ci sono piante adulte e piante giovani, non vi vuole tanto a capirlo. E le piante adulte che intendevo erano abeti rossi di 100-150 anni circa, che non sono piante giovani di 20-30 anni. Poi spiegami tu di dove sei, perché non mi sembri di queste zone
    Non lo vedi il mio profilo?
    Sono di Modena e ti esorto a guardarli meglio, i boschi.

  9. #79
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    Perché se avessero avuto altezze più variegate si sarebbero schiantati quelli di dimensioni maggiori, mentre quelli medio-giovani avrebbero resistito. Invece se guardi le foto sono quasi tutte piante coetanee, proprio per il fatto che erano per la maggior parte boschi secondari. Il risultato è che sono andati giù come birilli
    Confermo quanto gia detto da altri.
    Non tutti i boschi allo stato naturale hanno portamento disetaneo (ovvero ad altezze ed età diverse).
    Ad esempio sia le peccete pure endalpiche (ad esempio quelle Sudtirolesi o dell'alto Bellunese) sia le faggete tendono a coetaneizzare. Ovvero tutte le piante tendono a diventare della stessa altezza a prescindere dall'età. Quelle che non riescono a crescere abbastanza velocemente muoiono. I boschi disetanei sono (o sarebbero) tipicamente quelli misti, ad esempio i piceo-abieti-faggeti molto diffusi nel nord est tendono naturalmente ad avere contemporaneamente piante di diverse altezze ed età.
    Vaia ha distrutto anche boschi misti, disetanei e non frutto di rimboschimento.
    Inoltre faggi e larici hanno resistito di più anche perché avevano già perso le foglie, quindi opponevano meno resistenza alle raffiche rispetto ai sempreverdi, non solo per il loro apparato radicale.

  10. #80
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Citazione Originariamente Scritto da est Visualizza Messaggio
    Confermo quanto gia detto da altri.
    Non tutti i boschi allo stato naturale hanno portamento disetaneo (ovvero ad altezze ed età diverse).
    Ad esempio sia le peccete pure endalpiche (ad esempio quelle Sudtirolesi o dell'alto Bellunese) sia le faggete tendono a coetaneizzare. Ovvero tutte le piante tendono a diventare della stessa altezza a prescindere dall'età. Quelle che non riescono a crescere abbastanza velocemente muoiono. I boschi disetanei sono (o sarebbero) tipicamente quelli misti, ad esempio i piceo-abieti-faggeti molto diffusi nel nord est tendono naturalmente ad avere contemporaneamente piante di diverse altezze ed età.
    Vaia ha distrutto anche boschi misti, disetanei e non frutto di rimboschimento.
    Inoltre faggi e larici hanno resistito di più anche perché avevano già perso le foglie, quindi opponevano meno resistenza alle raffiche rispetto ai sempreverdi, non solo per il loro apparato radicale.
    Giusto.
    Però sinceramente non ricordo di avere visto da nessuna parte, neanche a Sasso Fratino, che molti additano come uno dei pochissimi boschi vergini d'Europa, e che è molto misto quanto a specie, individui di altezze molto diverse. Dopo che si è creata una radura, per senescenza, per intervento umano, per maltempo o incendi, ecc, tutte le specie ci mettono veramente pochi anni a chiudere il tetto di chiome. Chi rimane sotto, cioè senza luce, è spacciato, oppure agonizza per anni in attesa del crollo di un patriarca vicino (che però quasi sicuramente lo seppellirà).
    Forse LaBriglia, quando parla di boschi con individui di altezze diverse, intende le fasce arborate al limite altitudinale, ma quelle io non le considero boschi. Forse è questa l'incomprensione.

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