Se è il direttore avrà qualche competenza, ma giusto qualcuna... Comunque non ho detto che prima c'erano alberi completamente diversi, ma semplicemente c'era più varietà e soprattutto età (e quindi altezze) diverse. In ogni caso bisogna guardare l'accaduto con l'ottica che dopo un danno la "ricostruzione" sarà migliore di prima
Perché se avessero avuto altezze più variegate si sarebbero schiantati quelli di dimensioni maggiori, mentre quelli medio-giovani avrebbero resistito. Invece se guardi le foto sono quasi tutte piante coetanee, proprio per il fatto che erano per la maggior parte boschi secondari. Il risultato è che sono andati giù come birilli
Piante adulte? Che significa? Le piante crescono tutta la vita.
Preferiscono farlo in larghezza, perciò in tutti i boschi la competizione è molto serrata e, ripeto, da molto presto dopo la creazione della radura, il "tetto" di chiome viene chiuso e non permette la crescita di altri individui al di sotto. Neanche di faggi, facci caso. E dopo crescono insieme in altezza, fino al limite della specie e del luogo.
Confermo quanto gia detto da altri.
Non tutti i boschi allo stato naturale hanno portamento disetaneo (ovvero ad altezze ed età diverse).
Ad esempio sia le peccete pure endalpiche (ad esempio quelle Sudtirolesi o dell'alto Bellunese) sia le faggete tendono a coetaneizzare. Ovvero tutte le piante tendono a diventare della stessa altezza a prescindere dall'età. Quelle che non riescono a crescere abbastanza velocemente muoiono. I boschi disetanei sono (o sarebbero) tipicamente quelli misti, ad esempio i piceo-abieti-faggeti molto diffusi nel nord est tendono naturalmente ad avere contemporaneamente piante di diverse altezze ed età.
Vaia ha distrutto anche boschi misti, disetanei e non frutto di rimboschimento.
Inoltre faggi e larici hanno resistito di più anche perché avevano già perso le foglie, quindi opponevano meno resistenza alle raffiche rispetto ai sempreverdi, non solo per il loro apparato radicale.
Giusto.
Però sinceramente non ricordo di avere visto da nessuna parte, neanche a Sasso Fratino, che molti additano come uno dei pochissimi boschi vergini d'Europa, e che è molto misto quanto a specie, individui di altezze molto diverse. Dopo che si è creata una radura, per senescenza, per intervento umano, per maltempo o incendi, ecc, tutte le specie ci mettono veramente pochi anni a chiudere il tetto di chiome. Chi rimane sotto, cioè senza luce, è spacciato, oppure agonizza per anni in attesa del crollo di un patriarca vicino (che però quasi sicuramente lo seppellirà).
Forse LaBriglia, quando parla di boschi con individui di altezze diverse, intende le fasce arborate al limite altitudinale, ma quelle io non le considero boschi. Forse è questa l'incomprensione.
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