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Risultati da 81 a 90 di 141
  1. #81
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Giusto.
    Però sinceramente non ricordo di avere visto da nessuna parte, neanche a Sasso Fratino, che molti additano come uno dei pochissimi boschi vergini d'Europa, e che è molto misto quanto a specie, individui di altezze molto diverse. Dopo che si è creata una radura, per senescenza, per intervento umano, per maltempo o incendi, ecc, tutte le specie ci mettono veramente pochi anni a chiudere il tetto di chiome. Chi rimane sotto, cioè senza luce, è spacciato, oppure agonizza per anni in attesa del crollo di un patriarca vicino (che però quasi sicuramente lo seppellirà).
    Forse LaBriglia, quando parla di boschi con individui di altezze diverse, intende le fasce arborate al limite altitudinale, ma quelle io non le considero boschi. Forse è questa l'incomprensione.
    Io intendevo dire che molti boschi trentini abbattuti ad ottobre erano frutto di rimboschimenti degli anni 30-40, per questo non creavano un bosco completamente naturale. Lasciando perdere il discorso delle altezze volevo sottolineare come in una precisa zona ci fosse una certa differenza tra bosco mai "toccato" dall'uomo e bosco ripiantato in termini di schianti. E lo dico perché conosco bene le zone colpite, so benissimo che ci sono anche boschi al 90-95% monospecifici

  2. #82
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da Martin MB Visualizza Messaggio
    Verissimo, un po' in tutta la pp. Sono infestanti, ma meglio degli alianti. Ma dunque l'albero più rappresentativo della Lombardia è da considerare il faggio il peccio o il carpino nero?
    L'Ailanto è un albero incredibile. Lungo la Napoli-Salerno si vede un Ailanto adulto che ha preso dall'interno di una casa diroccata

  3. #83
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    In Campania credo stravinca la quercia, credo la roverella

  4. #84
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da Martin MB Visualizza Messaggio
    Ho trovato qualche dato per l'Emilia Romagna; il tipo di bosco più diffuso è il querceto misto submesofilo, seguito dalla faggeta e al terzo posto si equivalgono quasi querceti misti xerofili e cerrete

    Allegato 489156
    Querceti submesofili?
    Ma chi la scrive sta roba?
    Tra l'altro separati dalle cerrete e dai boschi con roverella.
    Scusate ma non riconosco alcun valore a queste definizioni assurde.

    Tra l'altro, riguardo al centro e nord d'Italia, credo che anche come ettari l'orno-ostryeto, dove il secondo prevale, vinca. Secondo me l'albero più diffuso sia come numero d'individui, sia come ettari, è il carpino nero.

  5. #85
    Vento moderato L'avatar di Ragnarok
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Querceti submesofili?
    Ma chi la scrive sta roba?
    Tra l'altro separati dalle cerrete e dai boschi con roverella.
    Scusate ma non riconosco alcun valore a queste definizioni assurde.

    Tra l'altro, riguardo al centro e nord d'Italia, credo che anche come ettari l'orno-ostryeto, dove il secondo prevale, vinca. Secondo me l'albero più diffuso sia come numero d'individui, sia come ettari, è il carpino nero.
    In che senso non va bene querceti sub mesofili?


    "All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei

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  6. #86
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da Martin MB Visualizza Messaggio
    In che senso non va bene querceti sub mesofili?
    Scusa ma mi fa scappar da ridere.
    E' la tipica espressione da professori universitari che hanno solo letto e scritto libri. Consapevoli della propria ignoranza, trovano parole dal suono misterioso per diffondere attorno a sè il fumo della soggezione.

    Posso immaginare la sua origine: la stragrande maggioranza dei "boschi" della nostra scassatissima regione è una bassa boscaglia mista, tra le quote di 100 e 1.000 metri, quindi molto più estesa delle faggete al di sopra. La sua definizione è difficile, ma chiamarli querceti è sbagliato. In essi le querce sono roverelle e in misura minore, cerri e roveri, ma ben più dominanti sono gli ornielli e soprattutto i carpini neri.
    Quindi sarebbe giusto chiamarli semplicemente ostryeti misti.
    Poi ci sono le cerrete e le faggete, e loro sono pure.
    In un inventario è assurdo riferirsi a categorie ecologiche del tutto ipotetiche; bisogna descrivere il reale nel tempo presente.
    Ultima modifica di alnus; 22/10/2019 alle 09:58

  7. #87
    Vento fresco L'avatar di Mat87
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Non saprei...forse cerro e roverella?!
    La vegetazione interna autoctona di Lazio, Umbria e Toscana sotto i 400 m è la medesima ovunque...ovvero querce, aceri campestri, olmi, alberi del cielo (qui lo si chiama cosi), pioppi e ontani neri vicino ai rivoli d'acqua, ornielli, frassino, robinie ecc ecc. Boscaglie miste pure qui.
    Dai 400 m in su prevale il castagno che alle quote più basse si mischia con la quercia ed altre specie, poi forma boschi puri un po' più in alto...
    Le faggete hanno quota variabile a seconda dell'esposizione, ne ho trovate a 400 m (Monti Sabatini), come anche a 500 m (Lago di Vico) ma mediamente spuntano oltre gli 800-900 m. Le conifere dovrebbero essere state rinboscate quasi ovunque, non so poi se vi sono colonie autoctone in qualche area, ma posso dire che sull'Amiata in mezzo ai castagneti (!!) ho visto diversi esemplari di una conifera (alberi sparsi, non formavano grandi boschi)...non era strobo ne abete rosso, ma aveva un portamento simile a quest'ultimo. Sembravano autoctone visto che nascevano a "casaccio" nel mezzo del bosco
    Anno 2019
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  8. #88
    Vento moderato L'avatar di Ragnarok
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Scusa ma mi fa scappar da ridere.
    E' la tipica espressione da professori universitari che hanno solo letto e scritto libri. Consapevoli della propria ignoranza, trovano parole dal suono misterioso per diffondere attorno a sè il fumo della soggezione.

    Posso immaginare la sua origine: la stragrande maggioranza dei "boschi" della nostra scassatissima regione è una bassa boscaglia mista, tra le quote di 100 e 1.000 metri, quindi molto più estesa delle faggete al di sopra. La sua definizione è difficile, ma chiamarli querceti è sbagliato. In essi le querce sono roverelle e in misura minore, cerri e roveri, ma ben più dominanti sono gli ornielli e soprattutto i carpini neri.
    Quindi sarebbe giusto chiamarli semplicemente ostryeti misti.
    Poi ci sono le cerrete e le faggete, e loro sono pure.
    In un inventario è assurdo riferirsi a categorie ecologiche del tutto ipotetiche; bisogna descrivere il reale nel tempo presente.
    Ah non saprei, magari benché le querce non siano gli alberi più diffusi le foreste di quote collinari submontane vengono chiamate così perché le querce sono alberi climax credo...boh


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  9. #89
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Scusa ma mi fa scappar da ridere.
    E' la tipica espressione da professori universitari che hanno solo letto e scritto libri. Consapevoli della propria ignoranza, trovano parole dal suono misterioso per diffondere attorno a sè il fumo della soggezione.

    Posso immaginare la sua origine: la stragrande maggioranza dei "boschi" della nostra scassatissima regione è una bassa boscaglia mista, tra le quote di 100 e 1.000 metri, quindi molto più estesa delle faggete al di sopra. La sua definizione è difficile, ma chiamarli querceti è sbagliato. In essi le querce sono roverelle e in misura minore, cerri e roveri, ma ben più dominanti sono gli ornielli e soprattutto i carpini neri.
    Quindi sarebbe giusto chiamarli semplicemente ostryeti misti.
    Poi ci sono le cerrete e le faggete, e loro sono pure.
    In un inventario è assurdo riferirsi a categorie ecologiche del tutto ipotetiche; bisogna descrivere il reale nel tempo presente.
    Probabilmente fanno riferimento a un'ipotetica condizione di climax, postulando che l'orno-ostrieto abbia colonizzato zone che in passato erano coperte da querceti a roverella e/o a cerro. Tra l'altro gli ostrieti sono formazioni molto stabili e non rappresentano certo una condizione transitoria o rapidamente evolutiva (insomma se anche prima ci fossero stati cerri e roverelle ora ci sono orniello e carpino nero e ci resteranno)... Aggiungo che molti di questi censimenti risentono del fatto che sono basati su dati vecchissimi (non di rado risalenti agli anni '30 del secolo scorso) per cui ci sta che sia l'orniello sia il carpino nero fossero meno diffusi, semplicemente perché venivano tagliati. Per esperienza so che non erano molto amati dai vecchi contadini, perché crescevano rapidamente e avevano un'intensa attività pollonifera, invadendo rapidamente i terreni lasciati incolti. Comunque è vero, questo tipo di censimento "libresco", è perfettamente inutile...

  10. #90
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Dalle mie parti ,colline dal livello del mare fino a 400 metri, i boschi spesso sono composti da ornielli e carpini neri mentre in altre situazioni prevalgono le roverelle.
    Forse l'unica spiegazione è che questi boschi misti prediligono i terreni leggermente più freschi mentre la roverella cresce nei pendii più asciutti e soleggiati.
    In queste situazioni esistono anche dei lecci, confinati però al bordo di falesie, dove il terreno molto roccioso e superficiale li dalva dalla concorrenza delle caducifoglie.
    Otre i 400 m. si nota una maggiore freschezza di clima e di suolo e subentrano i cerri a sostituire le roverelle, ma solo in collina ( perché in montagna il suolo è calcareo e le associazioni sono diverse).

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