Sugli umani penso che troppi di loro percepiscano stipendi completamente scollegati dal contributo che danno alla produzione dei beni.
Spero che alla fine l'intera regione Trentino - Alto Adige venga lasciata libera di gestire come meglio crede la propria fauna selvatica pericolosa. Almeno una regione
Nonsberg: Bar greift Sohn an – Vater schlagt Tier in die Flucht
ennesimo attacco, questa volta veramente violento, tra l'altro a due uomini adulti.
Sventato dal padre con grandissimo coraggio, a mani nude e a prezzo di ferite e fratture.
Non amo.particplarmente le bestie feroci, ma credo vadano tutelate , contemperando la sicurezza dei cittadini.
Delimitare aree in cui siano liberi e vengano allontanati da altre.
Nei boschi di querce limitrofi a Lanciano che si estendono per km fino al mare ci sono istrici, tassi, cervi, cinghiali che attraversano le strade periferiche ( tra poco arriveranno i lupi con tutta quella selvaggina) .
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 25/06/2020 alle 22:46
A proposito di lupi:
Otranto, lupo azzanna il vestitino di una bambina di 6 anni nel villaggio di Alimini':' illesa. "Ma non e aggressivo" - la Repubblica
La presenza di lupi in Salento era scomparsa nello scorso secolo. Era da inizio Novecento infatti che i lupi a mala pena vivevano sulle Murge.
Negli ultimi anni il loro areale si è espanso, conquistando progressivamente le Murge del sud-est, che si estendono con le loro propaggini fin sulla provincia di Brindisi, e da qui sono giunti fin nel Salento da qualche anno, dove sono stati avvistati ed è stata accertata la loro sopravvivenza.
In genere i lupi evitano l'uomo il più possibile.
L'unico rischio, se vogliamo, sono i famosi "lupi solitari": maschi solitari che possono essere curiosi o addirittura aggressivi verso prede piccole (nell'esempio, infatti, si parla di una bimba come potenziale vittima). I lupi nella normalità (in branco) percorrono molti chilometri e cercano luoghi il più tranquilli e disabitati possibile. L'uomo è infatti biologicamente un competitor, non una preda.
Lou soulei nais per tuchi
Disamina sul lupo. Posto che vive sulle Alpi da sempre (almeno dal Pleistocene), la convivenza con l'uomo è sempre stata una sorta di "scontro", con tanto di cacce al lupo, e fino agli anni Trenta in ogni valle si brindava all'uccisione dell'ultimo esemplare. Una caccia spietata che, di fatto, ha portato all'estinzione dei lupi sulle Alpi verso gli anni Quaranta/Cinquanta.
La risalita dei lupi dagli Appennini a metà anni Novanta ha, di fatto, ri-creato un ambiente da definire.
L'uomo "occupa" la montagna con gli alpeggi estivi. Fino a venti-trent'anni fa era "facile": si mettono un paio di cani, un pò di recinto debolmente elettrificato e stop. Il pastore poteva anche scendere in paese, tornar su ogni due/tre giorni anche. Tanto, per dirla chiaramente, nessuno tocca niente.
Il ritorno del lupo ha, come dire, "ristabilito" la situazione iniziale, ossia quello della convivenza forzata uomo-lupo. Gli allevatori protestano (come sempre), gli animalisti contro-protestano, gli amanti della montagna non si pronunciano.
Il problema si è parzialmente risolto con i cosiddetti "cani anti lupo": sono i Cani da Montagna dei Pirenei (detti patòu), simili ai Maremmani, di indole molto territoriale e ostile verso gli intrusi (anche umani), che sanno proteggere molto bene il bestiame, non temono nè lupi nè uomini. La Regione Piemonte ne finanzia l'acquisto, per gli allevatori, di un cane per ogni tot capi di bestiame. Lo zio di una mia collega ne ha una decina, nel loro alpeggio. La regione finanzia anche l'acquisto dei recinti elettrificati adeguati.
Certo, il problema non sarà risolto per sempre, ma una bella toppa secondo me è stata messa, e non è male.
Ovvio non si potrà pretendere nè una montagna libera da lupi nè libera da uomini.
Lou soulei nais per tuchi
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