Per quanto riguarda la qualità dell'olio questa dipende per la maggior parte dalla cultivar. Per esempio se qualche pugliese mi può confermare la " coratina" produce tendenzialmente olio dal retrogusto amarognolo e piccante per la maggior concentrazione di polifenoli
Poi dipende dai gusti delle persone. C'è chi lo preferisce delicato e chi più forte
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Giovedì il mio pescheto
Interessantissima la discussione sugli ulivi! Grazie a tutti i contributi!
Sulla larghezza delle foglie degli ulivi di Laives (ma sono al piano?!), anche indipendente dalla varietà, è un'effetto della piovosità estiva, comune in tutta l'area prealpina.
Ultima modifica di alnus; 26/01/2019 alle 12:47
Ad un'attenta osservazione oggi, alcuni olmi su alcuni rami avevano delle gemme un po' rigonfiate (è uno degli alberi precoci ho notato)
Oggi ho salito un bel sentiero ripido come piace a me, da Caltrano, presso Piovene Rocchete (Vicenza) 280 m, fino ad un bivio alla quota di 1.000 m presso il monte Sunio, ormai sul margine meridionale dell'Altopiano di Asiago. Sono rimasto sorpreso dalla forte differenza rispetto a sentieri analoghi in Valcamonica e Vallagarina. Là grande varietà di specie, soprattutto Vallagarina con faggio già dai 250 m (anche se la specie più numerosa è sempre il carpino nero) qua praticamente ostryeto puro. Va precisato che in Valcamonica e Vallagarina si trattava di vallette ripide esposte a NW.
Qui sul bordo Sud dell'altopiono dei Sette Comuni invece i faggi cominciavano improvvisamente grandi e quasi puri a 900 m, con qualche pino nero.
Ultima modifica di alnus; 10/02/2019 alle 00:10
Gemme leggermente gonfie su alberi come olmi, alcuni mandorli con qualche fiore sbocciato
Mandorli selvatici già fioriti. Quelli domestici partiranno fra qualche giorno, anche se con il freddo e il vento previsti ho paura che ritarderanno o ancora peggio, si rovinerà la fioritura. Quest'anno mi cimenterò per la prima volta nell'innesto. Mandorlo su mandorlo e pesco su mandorlo...
Le varietÃ* presenti sul mio terreno fioriscono tutte da metÃ* febbraio. Ne conto almeno cinque diverse, dalla più precoce che fruttifica a metÃ* luglio caratterizzata da un guscio tanto molle da potersi rompere con le dita, alle più tardive di fine agosto.
Sono varietÃ* talmente antiche (stiamo parlando alberi che hanno più di 100 anni) da non sapere dare nome ufficiale. Sinceramente non so nemmeno se sia possibile individuare un nome specie specifico, considerando decenni di impollinazioni incrociate. Io le conosco solo con i nomi dialettali, ma mi sforzerò di trovarli e soprattutto di non farle scomparire. Di una me ne sono rimaste non più di quattro piante, tutte ormai morenti...
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