"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/
Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/*******martinmb
Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php
Amen fratello :D
Qui non siamo a quei livelli e chi lavora in comune capisce che una volta superata una certa età/dimensione le piante dai centri abitati vanno RIMOSSE e non si fanno problemi a farlo, punto e basta, pena il rischio caduta con le conseguenze che conosciamo.
E mi viene così tanto il nervoso quando nei centri la gente si scandalizza per gli abbattimenti.... mi danno un fastidio gigantesco, non sanno niente di giardinaggio e botanica e vogliono far la morale ambientalista con sapienza e superiorità al grido "salviamo gli alberi e il pianeta terra". La verità è che, se lì c'è una pianta è perché qualcuno l'ha piantata evidentemente, non era un monumento vegetale messo lì dal Signore dall'alba dei tempi e non esendo eterno questo si "logora" e diventa perocoloso. E, pensa un po', così come è stata piantata allora può essere piantata anche adesso! Che strana la vita!
I monumenti vegetali da ammirare lasciamoli in campagna o nel bosco. Dove sì che riescono a esprimere la loro magnificenza.
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Ecco, proprio perché enormi non dovrebbe neanche passare per la testa di piantarne lungo le strade.
Fino a qualche anno fa ne avevo uno di olmo cresciuto in un prato da sfalcio nostro. Era alto trenta metri con diametro di un metro o forse più. Poi si è seccato e l'abbiamo tagliato, ma avanti smaltirlo con la stufa ci son voluti 3 inverni :D
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Con tutto il riguardo, si vede che non hai molta esperienza di forbice, motosega e scure.
Un albero secco è praticamente un telaio di carbonio, ergo durissimo e resistente, in modo statico, anche più di un albero vivo. Solo che è rigidissimo e quindi fragile, inoltre dopo qualche anno le radici marce lo fanno cadere all'improvviso. Non sai dopo quanti anni, ma di sicuro cade.
Ultima modifica di alnus; 23/04/2019 alle 15:11
Applausi!
Piena sintonia!
Anche a me dà un gran nervoso l'ecologismo di moda, tanto che per esempio non sopporto più il suono di parole come "biodiversità" o "territorio".
Soprattutto è nefanda questa legge che abbiamo in Italia, che oltre una certa taglia un albero non si può abbattere, ma potare sì. Il nostro famoso paesaggio, di cui tanto ci vantiamo, ne risulta molto peggiorato.
In altri paesi si abbatte e si ripianta, e si pianta un albero che crescerà vigoroso. Non come a Modena, che è piena di aceri ricci, montani, negundi, frassini, addirittura betulle: sopravvivono per decenni in condizioni miserabili; la gente non se ne accorge, non capisce niente, credono che gli alberi siano così.
Ti ammiro perchè sei uno dei pochi con le idee chiare.
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Io non sono del tutto d'accordo e vi spiego perchè:
ci sono alberi che possono vivere 200 anni,altri arrivano a 500, altri ancora superano i 1000.
In alcuni casi ci sono esemplari che diventano monumentali anche in città e se non sono fonte di pericolo,vale la pena salvaguardarli.
I boschi coltivati coetanei sono quanto di più distante dalla situazione naturale delle foreste primigenie, ove accanto ad alberi di media età ne esistono di giovani ed anche esemplari vetusti e monumentali molto vecchi.
I tagli selettivi forestali tendono a sacrificare gli alberi più vecchi mentre nei boschi spontanei non coltivati,di certe zone ad esempio dell'Abruzzo si possono trovare faggi monumentali vecchi di secoli.
Non ho ben capito su cosa Ennio non è d'accordo con me.
Continuo il mio sfogo:
- Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna: architettura moderna ed imponente di vent'anni fa: un bellissimo quadrilatero erboso con tre lati a querce piantate già grandi e tenutesi bene: molto bello tutto quanto, anche grazie agli irrigatori del prato che, almeno nei primi anni, hanno funzionato. Però sono tutti cerri, tranne una farnia ed una roverella, finite in posti non simmetrici, evidentemente a caso perchè chi le ha piantate non le distingueva dai cerri ... voglio dire ... nella facoltà di agraria! Sempre lì: lungo i parcheggi esterni un centinaio di frassini maggiori, ognuno con il suo bel tubino di irrigazione. Ma evidentemente mai funzionato, in quanto i frassini sono raccapriccianti, con internodi di 20 centimetri, contorti e sempre carichi di samare all'inverosimile.
- Alta Velocità tra Modena e Piacenza: corre a fianco dell'autostrada. Entrambe fatte o rifatte tra i 10 ed i 20 anni fa. Separate da una specie di massicciata ricoperta di piante in vaso, tutte seccatesi appena piantate. In cima avevano piantato ginestre, quasi tutte ovviamente seccatesi e rimaste lì secche, con le loro gabbiette arrugginite, a parte qualcuna che ha raggiunto il suolo vero con le radici, 4 o 5 metri più in basso. Risultato: una vista desolante per 100 chilometri di infrastrutture nuovissime, vetrina dell'Italia per il mondo intero. Se invece avessero piantato pioppi o carpini o querce, semplicemente sul terreno, avrebbero speso un decimo od un ventesimo ed avrebbero raggiunto un risultato davvero bello. Poi dopo 100 anni avrebbero dovuto ovviamente abbatterli e ripiantarli, ma sempre con spesa molto minore e con risultato in pochi anni (vedi pioppi).
Beh monumenti vegetali ci sono anche nelle ville e nei giardini cittadini.
Basterebbe non piantare alberi a fusto molto grande in giardini o strade strette.
Il platano è caratteristico delle alberature a Roma, ma anche un po' ingombrante in certi contesti (ci sono anche gli olmi lungo tante strade, e anche i tigli).
Mi piacerebbe molto vedere più specie anche esotiche da fiore (esempio la jacaranda, che comunque in alcune piazze è stata messa), o l'Erythrina crista-galli ecc.
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