Aspetta un momento. Il discorso 5G è a parte e per quanto mi riguarda il fatto che una pianta possa disturbarne il segnale dovrebbe indurre gli “inventori” a farsi qualche domanda dato il gigantesco passo indietro che comporta, senza entrare poi nel discorso salute.
Io sto parlando in generale. Avere viali alberati è un conto, avere piante monumentali enormi, sproporzionate al contesto, con enorme superficie fogliare a fare da vela con forti raffiche di vento o mezze malate... anche no. Piuttosto che passarci sotto e rischiare di rimanerci schiacciato da uno schianto o un ramo che cede meglio che venga rimosso e sostituito. La frequenza con cui succedono incidenti di questo tipo nelle varie città alla prima sventata dovrebbe farlo capire.
I monumenti lasciamoli ai boschi e alle zone rurali o parchi. Non sono fatti per stare nei centri abitati e questo una volta lo sapevano. Difatti venivano sostituiti prima che potessero diventare troppo grossi, progressivamente, evitando tra L’altro un colpo d’occhio traumatico. È un ciclo diamine, nulla è eterno.
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E nelle grandi città però che cosa pensi che faccia da deterrente allo smog? forse questo lo stiamo sottovalutando
Guarda che è proprio nelle città che si sta deforestando di più. a Milano negli ultimi 6 anni le varie giunte che si sono avvicendate hanno davvero fatto carne da macello e ho postato molti articoli sul forum che magari posso recuperare.
è nelle grandi città che abbiamo bisogno di preservare comunque spazi di verde e alberature, comunque sicuramente questo non lo sta facendo nessuno e in nessun modo.
E poi il bello è che vendono fumo negli occhi coi Boschi verticali.
Io so solo che davanti a casa per esempio avevo un bosco di pioppi giganti che adesso è stato ridotto abbattendone 300 e capitozzando tutti i restanti che verosimilmente si abbatteranno tra un anno visto che si stanno già ammalorando.. e per questi scempi nessuno paga, hanno distrutto un patrimonio e sospetto per ben altre ragioni che il semplice mettere in sicurezza il perimetro... se trovo foto le posterò è davvero orrendo quello che hanno fatto e non tornerà mai più come prima.
E di queste cose ne sto vedendo troppe, purtroppo. ..
Se poi adesso ci mettiamo pure con l'etere e il 5g allora si salvi chi può.
"i'm becoming harder to live with..."
Ma questo è un altro discorso. Un conto è avere il verde in città e sono il primo a dire che è importante, un conto è la gestione degli esemplari giganti. Che sono pericolosi, anche perché sono piante in là con l’età è pertanto facilmente attaccabile da batteriosi, virus, fitoplasmi o parassiti, e molte piante sono ammalate senza presentare sintomi all’esterno, da fuori sono belle rigogliose ma magari l’interno del legno è già marcio. Un esempio lampante è il viale di tigli a Rovereto. Da fuori belle piante, ma i tronchi erano praticamente vuoti all’interno.
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Verde in città, ma sul terrazzo-balcone :
Il castagno in vaso con i ricci, ma molti sono andati a terra per i colpi di vento dei temporali:
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Betulla :
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Altro lato( sud est)
Piante mediterranee:
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Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 27/08/2019 alle 07:29
In settimana parte la vendemmia con la base spumante. Lavoranndo in cantina vi dico subito adios per un mese e mezzo.
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I prati risultano un po' più verdi rispetto agli ultimi anni, mentre alcuni alberi di origine non proprio nostrana come gli Ippocastani e i Platani, mostrano evidenti segni di sofferenza con foglie ormai da parzialmente a quasi completamente ingiallite o comunque secche.
Si si, in realtà avevo semplicemente paragonato la situazione dei medesimi alberi rispetto a quella degli ultimi anni. Come osservato da te, la mia non era una valutazione globale, ma soltanto un riferimento a campione di alcune piante che ho l'occasione di osservare di anno in anno, senza tuttavia poter specificare la varietà, in quanto non sono molto pratico di botanica.
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Ieri ho camminato in Valagola e ho visto questi faggi a 1.700 m. Hanno circa 20 anni e ce ne sono altri a quella quota. Praticamente stanno arrivando vicino al limite della vegetazione arborea anche sulle Alpi. Invece a 1.600 metri ce ne sono di 50 anni. Mi sembra rimarchevole, e chiaramente dovuto al riscaldamento degli ultimi decenni. La Valagola è una valle teoricamente fredda del Gruppo di Brenta.
Le prime foglioline autunnali cominciano a comparire in questi giorni principalmente sui ciliegi selvatici. Qualcuna è presente anche tra i noci, le sanguinelle, gli olmi campestri e i pioppi neri ma i ciliegi sono i più colorati al momento. Inoltre, quasi tutti gli ippocastani hanno le foglie secche e le stanno già perdendo quasi tutte. I biancospini sono pieni di bacche rosse, per il resto il verde è ancora ben lussureggiante
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