In base ai dati provenienti dal Servizio Mondiale di Monitoraggio dei Ghiacciai (WGMS – World Glacier Monitoring Service), che è l’organo internazionale deputato a raccogliere e pubblicare dati omogenei sui ghiacciai di tutto il mondo, i principali ghiacciai del pianeta soggetti a misurazioni ossia da Argentina, Austria, Cina, Austria, Cina, Francia, Italia, Kazakistan, Kirghizistan, Nepal, Norvegia, Russia, Svezia, Svizzera e Stati Uniti, evidenziano come il 2018 rappresenterà il trentesimo anno consecutivo in cui il bilancio annuale dei ghiacciai presi in esame sarà significativamente in negativo (> -200mm); con un saldo medio di -1247 mm, per quanto riguarda i 25 ghiacciai di riferimento, con un solo ghiacciaio che ha registrato un bilancio di massa positivo.(WGMS, 2018).
L’esistenza di un ghiacciaio dipende dalla differenza tra i “guadagni” e le “perdite”: la quantità di neve che cade e che si accumula nell'arco di un anno deve superare la quantità di quella che viene persa per ablazione, cioè per fusione, sublimazione, trasporto eolico e valanghe di ghiaccio.Se l’accumulo e l’ablazione si compensano il ghiacciaio è in equilibrio e si definisce quindi stazionario; nel caso prevalgano gli apporti si avrà una situazione di espansione della lingua glaciale e, in caso contrario, di ritiro.
Di seguito il grafico relativo al bilancio di massa annuale dei principali ghiacciai del pianeta soggetti a misurazioni da parte del World Glacier Monitoring Service, con un minimo di 30 ghiacciai monitorati. I valori globali sono calcolati utilizzando un singolo valore (media) per ciascuna delle 19 regioni montuose, al fine di evitare pregiudizi verso le regioni meglio osservate.


I ghiacciai sono accreditati di essere utili indicatori delle variazioni climatiche . Il WGMS registra il bilancio di massa e il comportamento dei ghiacciai (WGMS, 2017) fornendo un indice globale del comportamento dei ghiacciai alpini.
Questo documento pone in evidenza un segnale coerente proveniente dai ghiacciai alpini di tutto il mondo, ossia la presenza di una significativa perdita di massa e di conseguenza un progressivo ritiro.Il bilancio di massa annuale può essere definito come la differenza tra l’accumulo di neve e l’ablazione di neve, nevato e ghiaccio che si verificano nel corso di un anno idrologico sulla superficie di un ghiacciaio.
Il bilancio medio annuo di massa dei ghiacciai registrato nel 2017 è stato di -921 mm in base ai dati provenienti dai 42 ghiacciai di riferimento di lungo termine e di -951 mm per tutti i 142 ghiacciai monitorati.
Le Figure 1 e 2 sono grafici che mostrano il bilancio di massa dei ghiacciai di riferimento a livello mondiale con più di 30 anni di osservazione continua per il periodo 1950-2018.

Il bilancio di massa cumulato dal 1980-2018 è di -21,7 m, l'equivalente del taglio di una fetta di 24 m di spessore dalla cima di un ghiacciaio medio (Figura 1). La tendenza è notevolmente omogenea in tutte le regioni (WGMS, 2017). Il bilancio di massa del WGMS dei 42 ghiacciai di riferimento, che hanno un minimo di 30 anni di registrazione, non è sensibilmente diverso da quello di tutti i ghiacciai monitorati a -21,5 m.
Nel 2018 è stato osservato un eccezionale scioglimento dei ghiacciai presenti nelle Alpi europee, contribuendo a determinare un bilancio di massa negativo dei suddetti ghiacciai. Nelle Alpi europee è stato registrato il bilancio di massa annuale di 17 ghiacciai presenti in Austria, Francia, Italia e Svizzera. Tutti e 17 avevano saldi annuali negativi, con 15 eccedenti i -1000 mm con una media di -1640 mm. . Su 81 ghiacciai osservati nel 2017 in Svizzera, 80 si sono ritirati e solo 1 è rimasto stabile (Huss et al, 2018, [Fr]). Nel 2017 in Austria sono stati osservati 83 ghiacciai, 82 si sono ritirati e solamente uno è rimasto stabile.Il ritiro medio finale è stato di 25 m, il più alto osservato dal 1960,cioè da quando è iniziato il cambio della lunghezza media (Lieb e Kellerer-Pirklbauer, 2018).
In Norvegia e Svezia, sono disponibili indagini sui bilanci di massa con risultati completi per otto ghiacciai;tutti presentavano bilanci di massa negativi con una perdita media di -1420 mm.Tutti e 25 i ghiacciai con osservazioni al termine del periodo 2007-2017 si sono ritirati (Kjøllmoen et al, 2018).
La figura 3 è riferita al ghiacciaio Taku Glacier transient snowline in Landsat 8 del 21 luglio 2018 e 16 settembre 2018. Il limite delle nevicate del 21 luglio è a 975 m e quello del 16 settembre è a 1400 m. La media di fine estate del limite delle nevicate è pari a m. Il limite delle nevicate del 2018 è il più alto osservato dall'inizio delle osservazioni nel 1946.

Nella parte occidentale del Nord America sono stati presentati i dati di 11 ghiacciai situati in Alaska e Washington . Tutti gli undici ghiacciai hanno riportato bilanci di massa negativi con una perdita media di -870 mm. Il più lungo record di bilancio di massa in Nord America è quello del ghiacciaio Taku in Alaska. Nel 2018 il ghiacciaio ha raggiunto il più negativo bilancio di massa dall'inizio della sua registrazione nel 1946 e la più alta quota estiva del limite delle nevicate a 1400 m.

Nelle alte montagne dell'Asia (HMA) sono stati riportati i dati di dieci ghiacciai, tra cui Cina, Kazakistan, Kirghizistan e Nepal. Nove dei dieci hanno presentato saldi negativi con una media di -710 mm. Si tratta di una continuazione della perdita di massa regionale che ha causato il diradamento e un rallentamento del movimento dei ghiacciai in 9 delle 11 regioni dell'HMA dal 2000-2017 (Dehecq et al. 2018).


Fonte articolo: Alpine glaciers: Another decade of loss << RealClimate