Sì hai ragione (vedi sopra)
Tra l'altro nei due giorni Sassuolo mm 179, Castelvetro mm 180! due stazioni pedemontane.
Poi in effetti la cosa notevole di quest'evento è stata, come dicevi, l'estensione dell'area con una media di 80/100 mm in due giorni: grosso modo 2.000 km3 (per fortuna in gran parte pianura)
Ultima modifica di alnus; 04/05/2023 alle 21:30
101,5 mm in questi tre giorni, per la precisione, così distribuiti:
1 maggio 24,5 mm
2 maggio 72,3 mm
3 maggio 4,7 mm
Come perturbazione direi una delle più intense degli ultimi decenni, come accumulo del singolo giorno dovrebbe essere nella top 5 dal 2003, dai miei dati.
Di accumuli analoghi, in un solo giorno, ricordo:
4 luglio 2020: 86,4 mm
6 maggio 2019: 85,4 mm
14 settembre 2004: 75,4 mm (temporale abbastanza localizzato su Reggio)
30 ottobre 2007: 72,9 mm
2 maggio 2023: 72,3 mm
Ho un po' di confusione nei dati del periodo 2015-2019, quindi potrebbe essere che in quel periodo ci siano altre date con eventi attorno ai 70, ma di più non credo, questa dovrebbe quindi essere la top 5 degli eventi post 2003.
La mia umile stazione meteo
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L'idice
Alluvione_Emilia-Romagna_2023.jpg
Acquisisci schermata Web_22-5-2023_185436_www.ilpost.it.jpeg
Acquisisci schermata Web_22-5-2023_18546_www.ilpost.it.jpeg
Se non sbaglio qui l'alveo è sospeso per cui una volta aperta la breccia tutta l'acqua è andata nella pianura più in basso. E l'alveo a valle è asciutto.
Cos'ha lasciato l'Idice dopo aver travolto questo ponte vicino a Bologna - Il Post
Ho anche letto che alcune antiche case, roba dell'anteguerra, si sono salvate (ma sono diventate isole) perché costruite su collinette o comunque in aree sopraelevate. Non so se è così per tutte le case di anteguerra della zona.
Ottime foto!
Come quella che ho postato io, basterebbe osservarle per qualche secondo, per capire che il problema sono i depositi terrosi e che questi vanno rimossi periodicamente. Anche quando al fiume verrà (sperabilmente) lasciato più spazio.
In quegli alvei non c'è più posto, nemmeno per piogge normali, ed è tutta terra che ha portato il fiume negli ultimi 40/50 anni. Infatti è terra quella che i poveri romagnoli stanno spalando via dalle loro case.
Ma gli addetti continuano a negare l'evidenza.
Addirittura nell'ultimo link il sindaco dice che per ricostruire l'argine si dovranno spendere 10 milioni solo per comprare la terra.
Comprare la terra!!!???
Ultima modifica di alnus; 24/05/2023 alle 20:16
Non le ho fatte io però, trovate in rete.
Se hai il fiume pensile o fai molto più spazio o lo riporti giù, credo, ma va gestito l'intero fiume non solo quel tratto. E questo avrà conseguenze sull'equilibrio attuale.
È ovvio che i fiumi in pianura tendano a depositare, altrimenti non ci sarebbe la pianura, che è costutuita proprio dai depositi portati dai fiumi.
Domanda sciocca probabilmente: ma tutta quella vegetazione al centro dell'alveo abbandonato? È normale?
Non mi sembra un caso che il fiume abbia rotto l'argine proprio prima di tutta quella fila di alberi, nel senso...nella mia testa mi immagino che già l'alveo del torrente è stretto persino per una piena normale, figuriamoci per una piena eccezionale e una volta che incontra tutti quegli alberi, è ovvio che tenta di strabordare da qualche parte, di conseguenza nel primo punto di debolezza che trova, ci si infila come una lama nel burro
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Domanda per niente sciocca.
E' normalissimo: salice bianco e pioppo nero hanno una velocità di propagazione spontanea e crescita formidabili e riempiono in 3/4 anni tutti i fiumi, dopo che ne sono stati puliti. Quindi quel fiume mostra di essere stato manutenuto neanche male, rispettando la legge, che consente di disboscare, ma non di asportare i sedimenti.
Infatti, leggendo i link degli addetti ai lavori, fa sorridere dove scrivono che si devono piantumare le golene per favorire la laminazione delle piene. Fa sorridere perchè qualsiasi piantumazione è molto meno efficiente della propagazione spontanea appunto di pioppi e salici.
Il problema grosso sono i sedimenti terrosi, che negli ultimi 50 anni hanno dimezzato la capienza degli alvei a valle delle casse d'espansione.
Ovvio che non si deve fare di un fiume un'autostrada. Bisogna fare golene dove non sono presenti (Romagna) e pulirle non tutte in una volta, ma a tratti alternati, proprio per sfruttare l'azione frenante della vegetazione. Si suddivide il corso in golene A, B, A, B, A, ecc. e per 3 anni pulisco le golene A, per i successivi 3 anni pulisco le golene B (esempio).
Ma quel che è certo, è che prima o poi dovranno capire di portare via la terra, se vogliono che il corso non cambi.
Ultima modifica di alnus; 25/05/2023 alle 11:27
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