Un fiume non è fatto di segmenti di proprietà di ciascun Comune, ma è un "sistema", esteso all'intero bacino. Se scavi in un punto, acceleri la corrente e aumenti l'erosione a monte, per ripristinare un profilo d'equilibrio. Se proteggi le sponde dall'erosione, o l'abitato dalle esondazioni creando un canale di cemento, riduci la rugosità dell'alveo e aumenti la velocità, scaricando una valanga d'acqua nel Comune successivo... cose viste e riviste, almeno per quanto riguarda i fiumi lombardo-prealpini...
Però un conto è dragare, un altro è far sì che i fiumi non arrivino a otturarsi di depositi laddove, diminuendo la velocità del corso dell’acqua, tendono a depositare, ovvero nelle basse pianure principalmente. L’esempio del canale con il letto rialzato e asciutto a valle di dove ha rotto l’argine secondo me è emblematico.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Esatto.
Poi non capisco perchè continuano tutti a linkare romanzi sul non dragare.
Chi ha mai parlato di dragare?
Io mi sono stancato di far notare la differenza dal pulire le golene.
Ripeto: l'unica risposta che ho ricevuto da un responsabile AIPO, come spiegazione del fallimento delle casse d'espansione di Secchia e Panaro è stata di negarlo con una bugìa.
Ma in ogni caso se costringi un fiume in un alveo artificiale grande quanto vuoi, ne limiti la portata (sezione del canale x velocità), quindi in caso di eventi particolari, non potrà far altro che esondare.
È sempre stato e sarà sempre così.
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Ma per bacini e fiumi che in 2 giorni han ricevuto a monte anche 3/4 del totale annuo, arrivando a metà maggio con la media annua già completa, ma aver la grazia umile di pensare che neanche con la miglior gestione svizzera sarebbe venuto giù tutto comunque, no?
Partirei dal dato iniziale: gli eventi piovosi che hanno scatenato l'alluvione sono stati SENZA PRECEDENTI.
Fine.
“In Emilia Romagna un evento senza precedenti: in 5 giorni e caduta la pioggia di 6 mesi. Sugli Appennini 'bloccato' un ciclone extra-tropicale” - il Dolomiti
Bacini di espansione, anse artificiali, tutto poteva esistere, ma con quei totali di pioggia ciao.
o sto male, o posto male. O ho riposto male le fiducie nella civiltà umana, Uma Thurman capirebbe. O posto male o post-pandemia la fiducia nella scienza s'è persa come Andrea di De André che non sa tornare. Uma salvaci tu. Una firma che è un quasi haiku.
E… quindi?
A maggior ragione l’alveo bisogna tenerlo libero allora. Non è che se in caso di eventi eccezionali esonda lo stesso allora non facciamo niente. Le canalizzazioni le hanno fatte ai tempi per rendere fruibile un territorio che altrimenti sarebbe un immenso acquitrino, quindi una volta fatte bisogna che vengano mantenute altrimenti si hanno problemi ogni volta.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Mica ho detto di non fare niente.
Va bene fare canali e tenerli puliti, ma in caso di eventi eccezionali, oltre il limite di progetto, esonderà.
E se invade zone dove si è costruito, farà danni.
Quindi, ad essere previdenti, si costruiscono canali ed argini, ma si devono anche prevedere ampie zone che si possono allagare senza far danni in caso di eventi eccezionali.
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Appena costruita la cassa del Panaro, nei primi anni '80, ci fu una vera libecciata/sciroccata appenninica; andai a vedere la cassa: era completamente piena, un lago immenso e sopraelevato. Dai 5 fori della diga usciva la portata stimata non pericolosa per il tratto a valle, ed infatti quella volta non ci fu nessuna esondazione.
Stava funzionando. Si era riempita perchè il livello era salito al di sopra del soffitto dei 5 fori.
5 o 6 anni fa hanno ridotto la luce dei 5 fori, eppure nel 2020 il fiume è esondato a valle, mentre nei fori il livello non arrivava nemmeno al soffitto, ed infatti la cassa non si riempì.
Questi fatti portano logicamente a due conclusioni:
1 - il volume libero nel tratto a valle è diminuito enormemente anno dopo anno.
2 - in questo secolo il Panaro non ha mai più raggiunto una portata simile a quella sciroccata dei primi anni '80; se si ripetesse adesso, la cassa si riempirebbe di nuovo, ma non impedirebbe una colossale esondazione a valle.
Le piogge di inizio mese, quando il Panaro ha rischiato nuovamente di esondare, sono state eccezionali per la pianura, ma non tanto per l'Appennino, che è quello che riempie il fiume.
In Romagna nei due eventi del mese, le piogge sono state eccezionali anche per la montagna.
Ho letto che la cassa a monte di Forlì si è riempita, ma non ha evitato l'esondazione a valle, cioè esattamente quel che accadrà qua, quando arriverà la sciroccata.
I fori degli sbarramenti delle casse di espansione sono dimensionati in base alla capienza del tratto a valle, nel momento della loro costruzione.
Ultima modifica di alnus; 29/05/2023 alle 16:13
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