Dopo le esondazioni del 2008, l'AIPO continua a non capire il vero motivo delle crescenti difficoltà. La prova è che continuano ad autorizzare piantagioni nelle golene, dove invece dovrebbero asportare terra ogni estate.
All'inserzione A22-A1 si sta infine formando una palude permanente, mentre la cassa d'espansione a monte è sempre rimasta vuota, e credetemi, le ultime "piene" erano davvero ridicole per portata, sui 100/200 mc/s (cioè roba da ridere, altro che cambiamenti climatici) ma hanno ugualmente sfiorato gli argini e anche superato. Quando arriverà una libecciata come si deve, i fiumi esonderanno sopra e sotto le casse e cambieranno corso, come hanno sempre fatto.
Ultima modifica di alnus; 02/06/2019 alle 14:03
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
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Credo che tu non abbia capito il problema.
In un piano alluvionale i fiumi cambiano corso e si impaludano naturalmente e periodicamente. Nel Rinascimento l'uomo ha a volte fatto piccoli cambiamenti, ma per lo più ha assecondato gli eventi spontanei, sfruttandoli a volte a scopo militare.
Il fatto è che la nostra economia attuale non può assolutamente permettersi nessun cambiamento di corso.
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Va bene che stai in collina e la cosa non ti tange, ma non ti sembra raccapricciante che ingegneri pagati da anni solo per occuparsi del problema, non l'abbiano ancora capito e ci consegnino alla distruzione totale delle nostre case, fabbriche e coltivazioni, accontentandosi di dare la colpa ai "cambiamenti climatici" (espressione talmente abusata, quantunque reale, da aver perso ogni significato)?
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Quello che non capisco è che i fiumi emiliani usciti dalle valle appenniniche nell'alta pianura, hanno letti ghiaiosi larghi molte centinaia di metri ( proprio per accogliere le piene senza problemi).
Gli stessi fiumi, arrivati nella bassa pianura si riducono a canali meandriformi larghi 50 metri o anche meno, con argini alti e finiscono per scorrere con il letto a quota più alta delle campagne intorno ( che è un controsenso).
Io allargherei di molto la sezione utile dei fiumi della bassa ( triplicandone almeno la larghezza)
Veramente il letto del fiume, quello dove la (poca) acqua scorre per la maggior parte dell'anno, non è più in alto della pianura circostante: in esso deposito ed erosione tendono a bilanciarsi ed elidersi a vicenda. Ben più alte della pianura circostante sono invece le golene, cioè quelle aree incluse negli argini che vengono allagate in occasione delle piene. Perchè sono più alte? Perchè al ritirarsi di ogni piena vi si deposita la terra che era presente in sospensione nell'acqua: in esse il deposito prevale sull'erosione.
Quando, quaranta anni fa si costruirono le casse d'espansione, i fori di flusso massimo consentito, lasciati negli sbarramenti in cemento, vennero dimensionati secondo la capienza dei corsi a valle, che, allora, era enormemente maggiore di adesso.
Questo è il punto: le golene a valle delle casse d'espansione avrebbero dovuto essere private periodicamente dei normali, ovvi ed ingentissimi depositi terrosi.
Ennio, anche se tu gli lasci più spazio, il fiume lo riempie di terra, ci mette solo più tempo.
La cosa grave è che nessuno ha ancora capito che l'asportazione continua dei depositi è l'unico modo per evitare che un fiume, in una pianura alluvionale, cambi corso di quando in quando. E infatti non l'hanno fatta mai.
Ultima modifica di alnus; 03/06/2019 alle 00:01
Come ho detto, cambiavano corso e si impaludavano periodicamente, con cicli di tempo molto variabili. Paludi comparivano e poi sparivano con cicli di decine o centinaia d'anni. Anche in sinistra Po, per alcuni secoli del medioevo, è stata presente una grande palude ad Est di Milano, il Lago Gerundo, che raccoglieva le acque di Adda e Brembo.
Tutto cambiava continuamente. E purtroppo temo che continuerà, vista la cecità degli uomini.
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