le eruzioni extratropicali possono avere un impatto sostanziale sull'emisfero nord ma serve ben più so2, secondo il lavoro sotto in media ci si può aspettare ~ 0.08°C per Tg di zolfo nelle estati successive l'eruzione con parecchia variabilità da evento ad evento.
Secondo il sat himawari questa eruzione è pari a 1.8 +- 0.6 Tg di so2 ovvero 0.9 +- 0.3 di S, se anche tutto questo zolfo fosse in stratosfera ci si potrebbe aspettare un impatto di -0.05/-0.1 per le aree extratropicali nh nelle estati successive l'eruzione, sarebbe rilevabile ma comunque ancora piccolo.
Disproportionately strong climate forcing from extratropical explosive volcanic eruptions | Nature Geoscience
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Ultima modifica di elz; 23/06/2019 alle 18:19
Magari!!!! Sarebbe un miracolo l'imminente arrivo di un mini raffreddamento a livello globale e proprio come dicono gli scienziati ciò avviene ogni 200 anni. Minimo di Maunder ha inizio nel 1600, minimo di Dalton ha inizio del 1800, ora ci vorrebbe un bel minimo che si piazzi nel mezzo o la fine di questo secolo tipo da metà/fine 2000 a 2100. Chi vivrà vedrà
Ci vuole ben altro...e poi gli impatti sono nel brevissimo termine e vengono subito riassorbiti.
Se ad esempio c'è una imponente eruzione tra il tropico del cancro e la zona temperata verso primavera, e si arriva a Giugno con l'emisfero nord impestato di polveri, quella che dovrebbe essere la massima insolazione per l'emisfero nord, viene pesantemente riflessa
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Grazie per i preziosi interventi! Certamente se si fermasse qua, il suo effetto sul clima non sarebbe granchè, ma aspettiamo gli sviluppi!
Un V6 è davvero poca roba, come il Pinatubo con circa -0,5° scarso a livello mondiale per un paio di anni. Con il Global Warming in corso sarebbe meno di una carezza, qualche nevicata e temperatura sottozero in più in qualche parte del Pianeta. Comunque anche un V7, che sicuramente avrebbe un bell'impatto sulle temperature terrestri, al massimo può avere un effetto di breve tempo. In questo caso conosciamo cosa accadde con il Tambora con l'anno senza estate nel 1816, ma oggi partiamo da temperature ben più alte di quelle di due secoli fa e quindi gli effetti di un nuova Tambora sarebbero meno gelidi di quelli che abbiamo avuto a inizio XIX secolo. Per un vero raffreddamento globale intenso e duraturo ci vuol un V8 o una serie di grandi eruzioni inferiori ma ravvicinate nel tempo. Poi però possiamo dire addio alla civiltà e a buona parte dell’umanità e in generale della flora e fauna terrestre. In ogni caso dall'ultima eruzione V8 pare che sia passato, considerando i tempi di ritorno di questi eventi, troppo poco tempo ossia circa 25.360 anni, si tratta dell'eruzione del vulcano neozelandese Taupo.
Taupo Volcano - Wikipedia
Statisticamente ci vorranno diverse migliaia di anni prima che avvenga una nuova eruzione V8 ma nel frattempo noi saremmo già tutti morti o l’intera umanità si sarà già estinta o sarà regredita o, al contrario, sarà talmente evoluta da sapere come impedire un simile evento catastrofico. Facciamo prima a raffreddarci con una nuova era glaciale grazie aicicli di Milanković. Sempre che anche questa non riusciremmo a impedirla con le future conoscenze dell’umanità e siccome la maggior parte della gente è caldofila e probabilmente lo sarà anche in futuro......
Alternative? Il sole? Lasciamo perdere, il ciclo delle macchie scordiamoccelo perché anche quello più debole, tipo quello medioevale-Età Moderna, non porterà mai un super raffreddamento. La Peg, che pare fu conseguenza anche di forti e frequenti eruzioni, era, appunto, un piccolo raffreddamento chiamato a sproposito piccola ERA GLACIALE e oggi, lo ripeto, partiamo da temperature medie ben più alte. Gli asteroidi è come andar di notte....qui i tempi di ritorno sono milioni di anni e ancora, sempre statisticamente, ne abbiamo da aspettare. Resterebbe l'inverno nucleare ma non credo che, parlando dei pochi superstiti, da mutanti affamati sareste tanto interessati a fare, tra le macerie delle metropoli fumanti, pupazzi di neve radioattivi. Diciamoci la verità amiche e amici....la verità è che oggi tutto cospira contro il freddofilo del XXI secolo.
Ultima modifica di ovestest; 24/06/2019 alle 04:52
Mi state aprendo un mondo per ora a me sconosciuto! Grazie a tutti
Qui l'abstract del lavoro (molto interessante) postato da elz, che ringrazio per il contributo.
A conferma del mio precedente post in cui avevo notato un maggior contributo delle polveri nell'emisfero nord a latitudini medio-alte...
Extratropical volcanic eruptions are commonly thought to be less effective at driving large-scale surface cooling than tropical eruptions. However, recent minor extratropical eruptions have produced a measurable climate impact, and proxy record ssuggest that the most extreme Northern Hemisphere cold period of the Common Era was initiated by an extratropical eruptionin 536 ce. Using ice-core-derived volcanic stratospheric sulfur injections and Northern Hemisphere summer temperature reconstructions from tree rings, we show here that in proportion to their estimated stratospheric sulfur injection, extratropical explosive eruptions since 750 ce have produced stronger hemispheric cooling than tropical eruptions. Stratospheric aerosol simulations demonstrate that for eruptions with a sulfur injection magnitude and height equal to that of the 1991 Mount Pinatubo eruption, extratropical eruptions produce time-integrated radiative forcing anomalies over the Northern Hemisphere extratropics up to 80% greater than tropical eruptions, as decreases in aerosol lifetime are overwhelmed by the enhanced radiative impact associated with the relative confinement of aerosol to a single hemisphere. The model results are consistent with the temperature reconstructions, and elucidate how the radiative forcing produced by extratropical eruptions is strongly dependent on the eruption season and sulfur injection height within the stratosphere.
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