Secondo me sei molto ottimistico sulla resa dei pannelli, 200/250 kwh per metro quadrato mi sembra più realistico.
D'altro canto la maggior parte delle auto non avrebbe bisogno di una ricarica al giorno, con 25 kWh avresti più di 100 km di autonomia anche per una macchina di grandi dimensioni utilizzata su percorsi extraurbani, una utilitaria in città ci farebbe anche più di 250 km (io ci potrei andare al lavoro quasi per un mese). Pochissime persone fanno 40-50 mila km annui quindi 1500 kWh annui sarebbe una migliore approssimazione del consumo medio per una auto elettrica.
La tua stima finale quindi mi sembra che raggiunga il giusto ordine di grandezza, che corrisponderebbe a 6 metri quadrati per abitante, quindi lo spazio non è un problema. Facendo il conto per macchina verrebbero 8/10 metri quadrati.
In soldoni, con un impianto fotovoltaico domestico da 6 kW (circa 40 m2) che ai prezzi attuali si potrebbe installare con un investimento attorno ai 12 mila euro potresti alimentare 4 macchine elettriche con utilizzo medio.
Con un investimento di 3000 euro (tanto quanto costerebbe la benzina nei primi 3 anni) avresti energia a costo zero per tutta la vita utile della macchina e anche oltre. Rimane da ammortizzare il maggiore costo della macchina elettrica (ad oggi almeno 10 mila euro) ma è evidente come una macchina elettrica alimentata a pannelli solari ormai è competitiva con i motori tradizionali, per di più tutti questi costi sono in rapido calo, sia i pannelli sia le macchine elettriche.
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Ultima modifica di snowaholic; 24/08/2019 alle 10:19
Preoccupazione legittima, ma se guardi l'impronta ecologica che tiene conto di questo problema il quadro non cambia in maniera particolarmente drastica. Un po' si, ma non moltissimo.
Open Data Platform
Non lo si è fatto perché le tecnologie alternative stanno maturando ora e solo negli ultimi anni il loro costo è diventato competitivo. Inoltre queste tecnologie richiedono massicci investimenti che sono convenienti solo nel lungo termine, quindi si possono introdurre solo in maniera graduale. In particolare per i Paesi in via di sviluppo che devono aumentare rapidamente la produzione energetica una centrale a carbone che richiede un investimento iniziale minimo a fronte di maggiori costi di mantenimento e ambientali (oltre che di salute umana) risulta molto attraente, anche se presenta costi maggiori su un orizzonte più lungo.Per ora ne dubito. Servirebbe una conversione massiva a fonti di energia rinnovabile, e come dicevamo la tecnologia è ancora in evoluzione e non credo sia giunta l'ora di abbandonare i combustibili fossili, altrimenti se fosse convenuto lo si era già fatto.
Non ho mai detto che producano tutti a pieno regime, solo che una traiettoria di sviluppo che porti i Paesi in via di sviluppo ad avvicinarsi ai livelli di ricchezza dei Paesi occidentali senza mai avvicinarsi ai livelli di emissioni dei Paesi meno virtuosi non sarebbe affatto complicata e non richiederebbe di sacrificare le loro legittime ambizioni di miglioramento delle condizioni di vita.
Torniamo a fare i calcoli.
Insieme, l'Occidente (USA+UE28+Russia+Giappone), secondo il grafico delle emissioni per anno, emettono attualmente 11500 tonnellate circa annuali di CO2.
Totale popolazione: 1,1 miliardi di abitanti.
La Cina produce 11000 tonnellate, per 1,4 miliardi di abitanti. Anche tentasse di mantenere un regime virtuoso UE-style (non il migliore, come dicevi, ma uno dei preferibili sulla piazza) resterebbe su questi livelli.
Insieme, Cina e Occidente comprendono circa 2,5 miliardi di persone su quasi 8 miliardi.
L'India, che ha 1,35 miliardi di abitanti (quanto la Cina) produce attualmente solo 1500 tonnellate di CO2 annuali. Una miseria, quanto il Giappone che però ha il 10% dei suoi abitanti...proporzionalmente, se si sviluppasse, incrementerebbe la produzione di CO2 annuale anch'essa a 11500 tonnellate (considerando che 1,2 miliardi di persone in Occidente ne producono tanta, e altrettante circa in Cina).
Tutti gli altri paesi del mondo (ovvero 4 miliardi di persone) producono assieme 11000 tonnellate l'anno di CO2. La stessa prodotta da 1,2 miliardi di occidentali.
C'è una evidente sproporzione...se tutto il mondo si sviluppasse, le emissioni di CO2 aumenterebbero (supponendo da queste osservazioni un'emissione di 11000 tonnellate l'anno per miliardo di abitante circa) a 40mila tonnellate l'anno (anzi, 50mila considerando l'India che è ancora irrisoria nell'emissione).
50mila in più, mentre oggi se ne produce solo 33mila all'anno! E con questo ritmo la CO2 aumenta di 2 ppm l'anno oggi. Considerando circa 80mila tonnellate l'anno di emissioni, ovvero 2,5 volte di più, la CO2 atmosferica aumenterebbe quindi di 5 ppm l'anno. Che significherebbe raggiungere in 30 anni le 600 ppm.
Sicuro quindi che ormai tutti producono CO2 a pieno regime?
Nel frattempo i Paesi industrializzati e la Cina hanno enormi margini per abbattere le loro emissioni senza minimamente intaccare il loro reddito.
Con l'andazzo attuale delle relazioni commerciali internazionali non è detto che il commercio continui ad espandersi così rapidamente. E parliamo comunque di un 3% scarso del totale delle emissioni.Ah, e non ho considerato che parallelamente aumenterebbero le emissioni da trasporto aereo e navale data l'estensione dei rapporti commerciali e non solo con i paesi in via di sviluppo! La mia stima quindi è ottimistica...
Dipende sempre se c'è la volontà di investire oppure no, se continuiamo a ragionare su un orizzonte temporale ristretto o guardiamo lontano. Potenzialmente la transizione ecologica potrebbe essere un volano di crescita formidabile, ma dopotutto non cresciamo da 20 anni perché investiamo poco e male, quindi non mi stupirebbe una prosecuzione della nostra tendenza masochistica.Questo si potrebbe fare, ma avrebbe dei costi non indifferenti che con la crisi non so quanto si vogliano sostenere.
Non vedo perché possa essere risolutivo, non sarà mai conveniente estrarre dall'aria un gas con concentrazioni dello 0,4% quindi non potremmo comunque ripulire noi per le emissioni altrui, dovremmo dotare di ccs le centrali a carbone dei paesi in via di sviluppo. Se il costo scendesse a livelli accettabili potrebbe essere una buona tecnologia di transizione, quello si, ammesso che si riesca ad applicarla alle centrali già esistenti.Lo credo anch'io, però una volta scoperto consentirebbe di risolvere alla radice i problemi del mondo. Perchè per quanto ci impegniamo, ho il presentimento che lo sviluppo dei paesi poveri ed emergenti costituirebbe un gigante nelle emissioni contro cui qualsiasi impegno dell'Occidente che tenta di arginare le proprie emissioni pare vano.
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Ultima modifica di snowaholic; 23/08/2019 alle 15:02
Condivido tutto del tuo intervento, ma sottolineo questo passaggio.
Considerando che finchè avverrà la transizione è probabile che raggiungeremo le 500 ppm se non 550/600, e se la sensibilità climatica al raddoppio della CO2 dovesse essere molto alta, forse estrarre la CO2 sarebbe un modo anche solo per riportare il clima a quello di un tempo.
Ma siamo già oltre in questo, perchè sto presupponendo (e non condivido questa posizione) che la CO2 sia la responsabile del 100% dei cambiamenti climatici che stiamo vivendo.
Scusate mi direste se quello scritto nel link in appresso ha una minima validità nello spiegare il GW attuale? Sopratutto perchè il riscaldamento terrestre si è manifestato in tempi brevi , da metà Ottocento in poi, mentre i cicli di Milankovic durano millenni......
Hal Turner Radio Show - NASA: "Climate Change" and Global Warming caused by Changes in Earth's Solar Orbit and Axial Tilt - NOT MAN-MADE CAUSES
Buongiorno, volevo farvi notare questo articolo di ********, che sinceramente mi è parso molto giusto in vari punti che condivido anche io, mentre abbastanza superficiale e tendente quasi al negazionismo in altri.
Non anticipo nulla, vi lascio solo alla lettura di suddetto articolo e se mi dite cosa ne pensate ne sarei contento.
Gli annunci catastrofici del 1988 e le previsioni mai avverate: se sul clima fosse tutta una grande presa in giro? - Meteo Web
2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
2017: 5 - 19 Gennaio (40 cm)T. minima: -10,7°C
2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C
Io ti posso dire che sull'Etna ci sono 2 impianti sciistici, uno sul fianco nord e uno sul fianco sud. Oggi quello a sud non so quando è stato aperto l'ultima volta, quello a nord da alcuni anni non ha più una stagione invernale ma brevi periodi, a volte lunghi più di un mese, a volte di poche settimane o anche meno.
Qui chi ha dati ventennali vede il riscaldamento, ultimamente l'OGS di Trieste ha pubblicato i dati della temperatura del mare presa in una stazione con dati di circa un secolo e il riscaldamento si vede anche li.
Piuttosto l'aumento del livello del mare non lo vedo, potrebbe anche essere piccolo, molto piccolo.
Pare che oggi il totale delle piogge sia lo stesso ma che invece di essere distribuito su tempi lunghi è concentrato spesso in poche ore. Ma non so se ci sono dati di pioggia orari storici. Mi sa che per i periodo passati abbiamo solo i mm giornalieri.
A me le estati sembrano calde uguali (per fortuna!) ma gli inverni decisamente più miti.
Poi bisogna distinguere quanto effettivamente pubblicato e quanto invece raccontato dai media. Già oggi tendono a fare i drammatici su giornate di caldo, freddo e piogge.
L'aricolo di Hansen è disponibile gratuitamente qui
Pubs.GISS: Hansen et al. 1988: Global climate changes as forecast by Goddard Institute for Space Studies...
Come si può leggere lui fece delle previsioni per 4 scenari. Secondo me tutte e 4 sovrastimano. Però tengo conto che si tratta di un modello di oltre 30 anni fa. Sarebbe come fare oggi previsioni del tempo usando modelli di 30 anni fa. E' anche vero che le previsioni del tempo sono facilmente verificabili mentre per queste previsioni a 30 anni bisogna appunto aspettare 30 anni.
Negli anni 70 i media parlavano di una prossima glaciazione ma gli articoli in merito erano meno di quelli che invece già negli anni 70 prevedevano un riscaldamento.
What were climate scientists predicting in the 1970s?
forse perché eravamo nel periodo della Guerra Fredda e una delle conseguenze di un eventuale conflitto nucleare era proprio un raffreddamento generale, si parlava di "inverno Nucleare"
Ricordo anche il famoso Millennium bug" dove i media profetizzarono perfino il blocco degli ascensori.
Quindi, semmai, ci sarebbe da dubitare dei media.
Stessa opinione tua.
Certi punti sono trattati anche in modo professionale, altri sembrano da bar. Le parti che mi hanno colpito di più, rispettivamente in meglio e in peggio, su tutti, sono la puntualizzazione su cosa si intende per pre-industriale e l'esordio della conclusione.
Se c'è una generazione che studia queste cose è proprio la nostra (e le poche precedenti), poi per fortuna si ripiglia dicendo una cosa giusta, cioè che le masse sono lontanissime da scienza e conoscenza, ed è vero, perché i manifestanti hanno una cultura climatologica fondata sui meme e sul buon senso (quello pittoresco, del mondo green che è bello) e quindi lottano per una causa che neanche conoscono, alla fin fine.
Condivido la tua opinione.
In quell'articolo però non si spiegano bene due cose: la temperatura media è aumentata di 0,8°. Ma in realtà se confrontiamo le medie 1850-1900 con le medie dell'ultimo quinquennio (2013-2018) risulta che la temperatura è aumentata di 1,1°. Punti di vista anche su questo.
Giusto un accenno in difesa del concetto di "pre-industriale" riferito per il clima a prima del 1900. In effetti è dal 1950 che la CO2 aumenta evidentemente, con un primo debole aumento proprio dal 1900. Possiamo dire quindi che sebbene storicamente l'epoca industriale inizi molto prima del 1900, climaticamente (ammettendo che la CO2 abbia un'influenza sul riscaldamento globale) è una buona approssimazione dire che è dal 1900 che è sorta una massiva diffusione delle industrie e così delle emissioni, tali da incidere sia nell'economia globale, sia nella società, sia sul clima.
Ultima modifica di burian br; 25/09/2019 alle 12:10
Penso che Gretina non gli stia così simpatica a quelli di ********
Funerali per i ghiacciai, 100 anni di allarmismi infondati e Greta Thunberg: cosi l’Apocalisse del clima e diventata religione - Meteo Web
2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
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2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C
Greta Thunberg ha 16 anni, credere che possa avere lei le soluzioni è un po' da ingenui. Semmai viva l'attenzione, nulla di più.
Forse per inizio di era industriale in questo caso si intende l'uso massiccio di combustibili fossili, carbone e petrolio che sono le fonti di CO2 che fino all'epoca moderna erano escluse dal ciclo del carbonio.
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